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Autore: Flos Ignis    14/02/2021    0 recensioni
Tratto dal testo:
Voleva una famiglia, qualcuno di cui prendersi cura e che avrebbe ereditato le sue conoscenze: la vera vita eterna che voleva era quella della memoria, essere ricordato per aver cambiato per sempre il concetto stesso di vita.
E quel bambino era l'incarnazione della sua anima, il suo uguale e opposto.
Il Desiderio si era fatto Verità, e per Randou non ci sarebbe stato mai un momento in cui si sarebbe sentito più felice.
Fantasy!AU
Il titolo deriva dal concetto giapponese "ikigai", che implica la necessità di una ragione di vita per essere felici.
Da molto tempo aspettavo di scrivere su questo fandom, molte idee sono nate nel vedere i meravigliosi personaggi che noi tutti amiamo, ma alla fine il mio debutto ho deciso di dedicarlo a una versione alternativa della nascita di Chuuya.
Il suo legame con Randou/Rimbaud verrà mostrato in una nuova luce, così come quello con il suo ex "partner in crime" Dazai.
Volete vedere come un nuovo mondo ha inciso sui rapporti di questi tre personaggi, dal modo in cui si sono conosciuti a quello in cui si sono relazionati? Venite a vedere se vi piace la mia risposta.
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Chuuya Nakahara, Osamu Dazai
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Desiderio


 

C'era una volta... è così che iniziano le favole più popolari al mondo, non è vero? Ma questa non sarà una storia già sentita, non potrebbe mai.

Chi la visse può essere descritto in molti modi, ma tra questi non compare la parola "comune"; e se questo non bastasse, tutto ciò che avvenne fu qualcosa di irripetibile, sconcertante e inaspettato.

Non certo per come cominciò, ma per come finì.

Perchè la causa scatenante, la prima tessera a cadere che portò con sè come reazione a catena tutte le seguenti, fu decisa da un atto d'amore.

Banale, senza dubbio. Ma non potrete criticare nulla finchè non avrete conosciuto tutta la disperazione che portò con sè qualcosa di tanto semplice.

Una volta che vi avrò raccontato come erano andate veramente le cose, forse rivaluterete l'amore per come lo conoscete.

Vogliamo iniziare? Torniamo indietro allora, all'origine di tutto.


 

 

*****



 

Nel paese del Sol Levante la lingua era melodica e piacevole da ascoltare, ma per un uomo come Rimbaud, abituato alla dura parlata del Nord Europa dove era cresciuto, era risultato difficile abituarsi. Aveva abbandonato la sorella che si era sempre presa cura di lui, la città natia e la lingua madre per andare in Giappone al solo scopo di realizzare il suo sogno.

Aveva infine lasciato alle proprie spalle persino il suo nome, perchè era difficile per i suoi nuovi compatrioti pronunciarlo correttamente, perciò finì per abituarsi e lasciò che il suo nome diventasse Randou, abbandonando nel suo passato quello con cui era nato.

Tanti sacrifici però valsero sicuramente la pena per l'uomo dai lunghi capelli corvini, perchè trovò in quella terra frastagliata quello che era andato cercando per tanti anni: l'ultima faglia di pura magia della terra ancora aperta in tutto il mondo.

L'Europa aveva dato i natali a tanti maghi nel corso dei secoli, molti di essi a dir poco geniali, ma come tutti i maghi mai esistiti erano stati avidi e avevano sfruttato fino all'ultima scintilla che avevano potuto estrarre dal potere della terra che scorre nel sottosuolo. Era da almeno due secoli che non esistevano più i maghi nel vecchio continente, e non perchè non fossero più nati uomini fortunati in grado di sfruttare la magia del mondo, lui ne era la prova vivente: semplicemente essa era andata esaurendosi.

In Giappone però le cose erano diverse: i frequenti terremoti spaccavano in modo discontinuo la crosta terrestre, bloccando e riaprendo le correnti magiche del sottosuolo, e la lunga dinastia di imperatori aveva limitato fortemente l'uso della magia. Prova della lungimiranza della loro moderazione, essa era rimasta viva solo in quelle terre.

Ed era proprio della magia che Randou aveva un disperato bisogno, tanto da falsificare il passaporto per avere il permesso di restare nonostante da molti anni ormai vigesse un controllo assai severo sulle norme di immigrazione: con un flusso sconsiderato di persone, chi poteva prevedere come sarebbe stata sfruttata l'unica magia residua in tutto il globo?

Ma Randou era intelligente, abile e determinato: nulla avrebbe mai potuto farlo desistere dal suo scopo.

Avrebbe incanalato la magia del mondo per scoprire il segreto della vita eterna, anche se per farlo avrebbe impiegato cent'anni non si sarebbe fermato.

Ed è così che la nostra favola ha inizio.

Con un uomo e il suo desiderio.
 


 


 

Cento anni non furono necessari, ma dieci di identità sotto copertura, menzogne e solitudine sì: non si era concesso requie, nè mai aveva permesso alla sua determinazione di venir meno.

Voleva diventare immortale e vedere il mondo mutare sotto i suoi occhi: sarebbe rimasto l'unico essere vivente non soggetto ai capricci del Tempo, mentre il resto sarebbe svanito e perito.

Quale emozione sarebbe stata, poter studiare un futuro che in quel momento neppure sognava!

Quando le sue ricerche diedero i primi frutti, però, contrariamente a quanto si aspettava accadde qualcosa dentro di sè: concesse al suo cuore un momento, uno solo per esprimersi di nuovo dopo dieci anni di duro lavoro per realizzare il suo desiderio.

Randou fu sconvolto dallo scoprire che ora, dentro di sè, il desiderio si era fatto speranza lasciando dietro di sè il posto a una nuova, timida richiesta.

"Vorrei non essere solo."

Udì queste parole dette dalla propria voce interiore, e non le dimenticò più.

Se il desiderio di scoprire il segreto della vita eterna aveva un cuore e un battito che lo avevano spinto a fare tutto ciò che aveva compiuto nell'ultimo decennio, questo era diverso: possedeva artigli acuminati e voce ruggente ed entrambi si facevano strada dentro di lui con ferocia, rendendogli impossibile ignorarlo.

Perciò smise di provarci.

Decise che si sarebbe creato un amico esattamente su misura, un amico che avrebbe potuto capirlo e che sarebbe stato al tempo stesso un passo avanti nella sua ricerca dell'immortalità.

Si sentì pronto: era ora di mettere in pratica la teoria e di mandare a dormire quelle maledette unghie avide che gli tormentavano lo spirito con la loro brama.

Prese la terra e le diede forma, le insufflò magia di respiro e vita e gli diede parte del suo spirito perchè avesse un'anima almeno parzialmente umana.

Aveva in mente di creare un uomo, ma fu un bambino che aprì gli occhi quando terminò di operare la sua magia. Un piccolo essere umano che non poteva avere più di otto anni a voler esagerare, con una chioma fulva e selvaggia e la magia che si agitava visibilmente dietro i suoi occhi chiari. Randou ne fu a dir poco scioccato.

-Perchè fai quella faccia da scemo?- furono queste le prime parole del bambino, pronunciate all'uomo che lo aveva creato con una voce dura e diffidente che stonò in modo sbalorditivo con il timbro chiaro e infantile.

Randou rimase stordito per qualche secondo prima di ritrovare la voce. Le prime parole che rivolse alla sua creazione furono di negazione, troppo scioccato per ricordare il discorso che si era diligentemente preparato per spiegare a quella creatura artificiale lo scopo della sua esistenza.

-Chiedo scusa, ti ho per caso evocato da qualche casa? Capisci la mia lingua?-

-Certo che ti capisco, brutto idiota! Mi hai creato tu, soffri di demenza senile e già te lo sei scordato?-

Le premesse forse a un pubblico disattento potranno sembrare poco rosee, ma sareste stupiti di sentire che tra i due nacque un legame unico e speciale in quel momento, sancito dalla sonora risata di Randou nello scoprire che il suo cuore, a quanto pareva, la sapeva più lunga della mente acuta che si era sempre vantato di avere.

Non era un compagno di studi ciò che voleva, e neppure un amico. Persino l'immortalità, ormai, nonostante la sua innegabile attrattiva aveva perso un po' di valore.

Voleva una famiglia, qualcuno di cui prendersi cura e che avrebbe ereditato le sue conoscenze se fosse morto, che avrebbe continuato la sua ricerca persino: non aveva mai avuto intenzione di applicare solo su se stesso l'immortalità, la vera vita eterna che voleva era quella della memoria, essere ricordato per aver cambiato per sempre il concetto stesso di vita.

E quel bambino era l'incarnazione della sua anima, il suo uguale e opposto.

Il Desiderio si era fatto Verità, e per Randou non ci sarebbe stato mai un momento in cui si sarebbe sentito più felice.


 


 

 

  
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