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Autore: fenris    19/02/2021    3 recensioni
Pochi mesi dopo la prima sconfitta di Voldemort, l'intero mondo magico attraversa la sua più grande crisi. Le Ley Line, i condotti magici che attraversano l'intero pianeta, si risvegliano spedendo quasi la metà della popolazione mondiale sulla Terra dei Rifts, un mondo post apocalittico dove i pericoli sono in ogni angolo e le più varie nazioni si rimettono in sesto combattendo l'una contro l'altra o contro creature per cui i mortali non sono misere pedine. Vent'anni dopo un uomo cammina insieme ai propri compagni nella speranza di ritrovare i propri cari prima che la loro vita sia spezzata dall'ennesima battaglia
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Harry Potter, Nuovo personaggio | Coppie: Arthur/Molly
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Altro contesto
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- Questa storia fa parte della serie 'Rifts chronicles '
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“ Charlie...”, disse Arthur, per quella che era forse la settima volta. Per discutere meglio su quanto appreso poche ore fa, aveva inviato le tre emissarie di Camelot nel primo pub che avevano trovato dopo aver mandato un messaggio ai compagni.


 

Ma da quando aveva sentito della morte del suo secondogento si era chiuso e i vari boccali di alcool presi non avevano aiutato. Era stato felice ovviamente di sapere che Molly e i loro figli erano riusciti a sopravvivere e a rifarsi una vita assieme al resto della Britannia magica. Aveva pianto nel sapere che Molly non si era mai risposata. E riso quando gli avevano detto che Harry e Ginny stavano praticamente insieme. Annotandosi di fare prima o poi una chiacchierata col Bambino che è sopravvissuto.


 

Ma l'idea di non essere stato con Charlie quando morì... non riusciva davvero a sopportare l'idea. Non perchè era Charlie in particolare, ma perchè avrebbe essere con Molly e i ragazzi a proteggerli. Prese così un'altro sorso di alcool, perdendosi nella sua commiserazione mentre gli altri componenti della squadra Morrigan entrarono, venendo ricevuti da Minerva.


 

“ Voi siete i compagni di Arthur, immagino.”, disse la Viandante, porgendo una mano che venne presa a turno, con ogni membro del quartetto che si presentò. Ginevra e sir Krey fecero lo stesso.


 

“ Già, abbiamo viaggiato insieme per gli ultimi dieci anni e anche più per due di noi. Non siamo nuovi a scene del genere quando la situazione sembra davvero disperata o ha un semplice attacco di nostalgia. Quale dei due, se posso chiedere?”, domandò Koromi, osservando coi suoi occhi artificiali la figura malinconica del loro leader onorario.


 

“ Ha scoperto che uno dei suoi figli, Charlie, è morto mentre compiva il proprio dovere.”, le rispose Ginevra, ricevendo una triste espressione dai quattro viaggiatori, che rivolsero lo sguardo verso Arthur.


 

“ Mia sorella aveva perso uno dei suoi cuccioli per colpa dei seguaci del Signore degli abissi. Non si riprese mai del tutto, posso capirlo. Meglio lasciarlo solo finchè non si sentirà pronto.”, disse Arama con sguardo triste nel ripensare a quell' evento.


 

“ Tu sai del Signore degli abissi?”, domandò stupito Minerva, che aveva sentito parlare di quell'abominio interdimensionale per puro caso da alcuni Maghi degli oceani, a detta dei quali la sua esistenza era ancora un segreto per la maggior parte del pianeta.


 

“ Sono un'orca Biforme, combatto il nostro odiato creatore sin dalla nascita e anche in questi viaggi sulla terra ferma cerco di diffondere gli ideali del mio popolo e la natura della nostra causa.”, spiegò il guerriero, impressionando non poco l'anziana professoressa, che avvertiva in generale una forza psichica o magica anche dagli altri.


 

“ Sarebbe un onore venire con voi a Camelot per vedere finalmente la famiglia di Arthur e soprattutto combattere i Gargoyle. E' dalla battaglia di due anni fa contro le forze dell'Ade che non spaccavamo un po' di demoniaci culi.”, disse Ross confidente.


 

“ Le forze dell'Ade... avete combattuto nelle guerre Demoniache dunque?”, domandò ammirata sir Krey. Le guerre a cui si riferiva erano un conflitto tra le tue principali razze infernali, i demoni dell'Ade e i diavoli di Dyval. Le due fazioni si stavano combattendo da tempo immemorabile il Megaverso e dopo la caduta di Tolkeen la Terra dei Rifts, in particolare il nord America, divenne uno dei principali campi di battaglia a causa della fortissima presenza di energia magica e dei numerosi portali per altre dimensioni.


 

Lazlo aveva raccolto quante più informazioni sugli invasori dimensionali che avevano intenzione di prendere per sé il pianeta e le aveva distribuite gratuitamente a chiunque potesse servirsene. Molti avventurieri e membri di altre fazioni erano quindi partiti per combattere quelle abominevoli orde, mentre alcune delle suddette fazioni avevano fatto del loro meglio per fornire risorse e rifugio a chiunque fronteggiasse gli invasori. Persino Stormspire, la città stato della Federazione più 'capitalistica', a voler usare un termine alquanto generoso, aveva offerto sconti non indifferenti.


 

“ Già, eravamo nel Kentucky all'epoca e un gruppo di Cyber Cavalieri con relativi aiuti dovevano tenere testa a un'assalto enorme di demoni. Arthur, grazie a una sortita molto coraggiosa fatta pilotando Morrigan, divenne il capo temporaneo delle nostre truppe e con la sua leadership riuscimmo a ripuliere la zona dai demoni. Ricevette addirittura un encomio ufficiale da lord Roarke.”, disse fiera la donna cactus. Questo stupì ancora di più le inviate di Camelot. Lord Roarke era il fondatore dei Cyber Cavalieri nella loro dimensione, e un guerriero che aveva attraversato vari mondi nel corso dei secoli. E pur essendo un uomo generoso, non era tipo da dare elogi a caso.


 

“ Forse c'è speranza per il nostro regno allora.”, disse Minerva, sollevata da quell'insperata notizia... prima che Krey la spingesse a terra per salvarla da un omone spinto nella sua direzione. In breve la locanda si ritrovò in preda a un'incredibile rissa, causata da un ubriaco che aveva infastidito Arthur.

Arama e Zhen davano pugni a destra e manca, Koromi aveva preso un bastone per picchiare chiunque le si avvicinasse mentre Arthur si strangolava a vicenda con un orco, scaritando tutta la rabbia accumulata.


 

“ Ti correggo, Minerva. Ci sarà speranza se usciamo di qui.”, disse Ginevra con una risata mentre si gettava nella mischia a sua volta.


 

****

Alastor Moody guardò la squadra assegnatali per dare la caccia a Voldemort, passando il suo occhio sintetico su ogni membro a giudicarne l'utilità in combattimento e le probabilità di sopravvivere.


 

Theodore Nott, abile e astuto Cyber Cavaliere.


 

Neville Paciock, druido dotato di alcuni tatuaggi magici per compensare la mancanza di incantesimi offensivi davvero utili. Aveva ereditato il temperamento dei suoi genitori e della nonna.


 

Luna Lovegood, Trasmutatrice. Considerata un po' strana da alcuni dei suoi amici e di certo lo era. Era probabilmente l'unica evocatrice che di goth aveva solo un po' di eye liner, per il resto si vestiva sempre di colori allegri, con vivaci foulard e decorazioni sopra la propria corazza. Questo non la rendeva comunque una forza meno importante in campo, considerando cosa poteva chiamare dagli altri piani del Megaverso.


 

Hermione Granger, abile Viandante delle Ley Line con grandi conoscenze della magia di quel mondo. Il suo arsenale di incantesimi sarebe tornato utilissimo.


 

Ron Weasley, Mistico molto intuitivo e capace con le armi da fuoco. Aveva già incontrato il rinato Voldemort assieme ad Harry.


 

Sua sorella Ginny, tra le migliori sacerdotesse di Lugh. Possedeva un bastone donatole dall'Albero millenario, uno dei pochi che la pianta aveva regalato fin dal giorno in cui New Hogsmeade venne costruita. Arma di grande potere e utile per combattere creature come lo era diventato il loro bersaglio.


 

E ovviamente Harry Potter, il Bambino che era sopravvissuto, Mago da battaglia le cui capacità non erano in discussione, assieme a Ron aveva già incontrato lo stregone che era apparentemente destinato a uccidere.


 

Erano la generazione dei Rifts, cresciuti e addestrati in quell'inferno dimensionale, affinando abilità d'ogni tipo giorno dopo giorno. Ognuno era vestito con un'armatura Mega- danno e teneva a portata di mano almeno una vibro- lama e una pistola laser da abbinare alle loro non indifferenti abilità psioniche o magiche.


 

Forse avrebbero avuto una possibilità nello sbarazzarsi di Voldemort una volta per tutte, si disse Alastor.


 

“ Bene, ragazzi miei, siete pronti?”, domandò con tono autoritario l'Auror. Egli era un Mago da battaglia ormai sulla settantina, ma ancora nel pieno delle forze grazie alle erbe dei druidi ed alcuni biosistemi con cui aveva sostituito il naso e la gamba persi durante la prima guerra con Voldemort, sebbene si fosse tenuto l'occhio magico che usava già da allora, aggiornandolo inoltre con un piccolo laser.


 

“ Sì, signor Moody!”, risposero tutti all'unisono. Il mago sbuffò e strinse la presa sul suo bastone, usando per indicarli tutti con severità.


 

“ Ho sentito un sì?! E io pensavo di avere ragazzi intelligenti davanti! Non si è mai pronti per cose del genere. Riposate sugli allori e Voldemort vi mangerà vivi come ha fatto coi Gargoyle. C'è un'unica cosa che potete fare, ed è essere sempre vigili.”, esclamò critico, passando i successivi minuti a spiegare come si sarebbero disposti. Loro restarono immobili a sentire il tutto, per poi uscire, sistemandosi come ordinato sul veicolo che era stato dato loro.


 

“ Non pensi di essere un po' duro con loro?”, domandò la voce di un uomo vicino, seduto a controllare le sue armi. Era estremamente alto e muscoloso, scuro di pelle e con capelli neri raccolti in una cresta. Aveva diversi tatuaggi ovunque, raffiguranti le figure più disparate, mentre sulla sua armatura si trovavano scomparti per molti altri strumenti di sopravvivenza, inclusi coltelli e munizioni.


 

“ Forse, sir Galahad, ma ho condotto molte reclute al loro primo scontro nel mio mondo nativo e in questo. Non tutti sono arrivati al secondo.”, disse Alastor, niente affatto dispiaciuto del tono usato coi ragazzi.


 

“ Comprendo benissimo dunque. Farò del mio meglio affinchè tornino a casa sani e salvi.”, disse il cavaliere della tavola rotonda, nonché Cacciatore di non morti e vecchio mentore di Charlie Weasley.Aveva conosciuto l'Auror quando era entrato nelle file dei difensori di Camelot ed ntrambi avevano esperienze non dissimili nel cacciare creature o maghi oscuri su cui avevano legato parlando delle loro vecchie missioni. E poi insieme avevano portato la salma vuota del giovanissimo Mago da battaglia assieme alle tante altre che erano cadute per proteggere New Hogsmeade. La loro chiacchiarata fu interrotta dall'arrivo di un viso familiare, intento a portare diversi pacchi sotto le braccia, uno dei quali un bio sistema appena impiantato, mentre altri galleggiavano dietro di lei sorretti da arti ectoplasmatici.


 


 


 

“ Ehi, Alastor, ho portato i pranzi al sacco per tutti.”, esclamò Molly avvicinandosi ai due uomini, ricevendo uno sguardo un po' disagiato da Galahad.


 

“ Molly, sempre un piacere rivederti.”, disse cortese il Vero atlantideo prendendo alcuni pacchi per aiutare la donna, i cui occhi esprimevano una preoccupazione non indifferente. Aveva provato a opporsi alla partenza dei ragazzi, ma erano ormai adulti e non c'era molto che potesse fare. Solo fidarsi di loro, come aveva fatto per Charlie.


 

“ Anche per me, sir Galahad. Promettetemi di aver cura di loro.”, disse a sua volta l'ex strega, con un lucchichio negli occhi che mostrava il suo potere di Flagello mentale. Galahad non mancò di ricevere l'insito avvertimento in quelle parole e le diede un piccolo inchino prima di partire. Molly, con le lacrime agli occhi, salutò la piccola truppa e fu poi per dirigersi verso casa, quando un lampo di energia elettrica le apparve davanti, trasformandosi poi in Percy.


 

“ Mamma, vieni con me in municipio, c'è qualcosa che devi sentire.”, disse il ragazzo, chiaramente agitato, ma anche... felice?


 

“ Di che si tratta, Percy?”, domandò Molly, sorpresa dal comportamento del figlio, che era in genere sempre tranquillo e solerte. Tranne quando le emozioni prendevano il sopravvento. Come quando aveva tentato di imparare un po' di magia difensiva senza successo e a furia di fallire aveva risvegliato i suoi poteri da Zapper bucando non pochi alberi a suon di saette.


 

“ Lady Ginevra, sir Krey e la professoressa McGranitt sono arrivati a Lazlo. Hanno già parlato con Plato e.... hanno trovato papà.”.


 

“ Arthur, Arthur, mi senti? Come ti hanno trovato?”, domandò Molly, ansiosa come non lo era dall'arrivo nella Terra dei Rifts. Per un po' temette che quello fosse uno stupido scherzo dei gemelli e fu sul punto di scoppiare in lacrime.


 

“ Molly, sei tu?- domandò finalmente la voce del Tecnomago- dei del Megaverso, quanto mi sei mancata. Probabilmente mi odierai per essere stato così scemo quel giorno.”.


 


 

Molly fece un largo sospiro e sorrise gioiosa. Doveva saperlo che Fred e George non avrebbero mai scherzato su qualcosa di così importante. O coinvolto Percy come complice.


 

“ Arthur, oh.... non so neanche cosa dire. Sei stato a Lazlo per tutti questi anni?”, chiese in mezzo ai singhiozzi di felicità.


 

“ No, sono arrivato qui poco dopo Minerva. Dopo l'apertura dei Rifts ero finito in Nevada e ho passato gli ultimi anni girando per l'intero continente americano. Pensavo che anche voi foste finiti qui. E.... ho saputo di Charlie solo ora. Vorrei poter dire qualcosa per scusare la mia incapacità come padre.”.


 

“ Non devi colpevolizzarti, Arthur, non potevi sapere cosa sarebbe successo. Charlie invece era a conoscenza dei rischi ed è caduto come un eroe, un orgoglio per noi tutti.”, tento di consolarlo la donna, affondando le unghie nel palmo della mano per non ricordare cosa lei stessa aveva provato quella volta. Non avevano neanche seppellito un corpo, solo una manciata di ceneri.


 

“ Grazie, amore. Prometto che d'ora in poi non deluderò né te né i nostri figli.”, disse determinato il Tecnomago, con la piena intenzione di mantenere quella promessa.


 

“ Non l'hai mai fatto.”, disse Molly, asciugandosi una lacrima.


 

“ Comunque, Plato non ha potuto dare un vero appoggio militare a Camelot, ma ha concesso di reclutare qualsiasi volontario e anche una fornitura di armi tecnomagiche. Io e i miei compagni partiremo nei prossimi giorni per aiutarvi. Non vedo l'ora di farteli conoscere.”, disse parzialmente rincuorato l'uomo prima di chiudere la connessione.


 

“ Non gli hai detto del ritorno di Voldemort.”, notò Percy. Non poteva che essere felicissimo del ritorno di Arthur, ma era impaurito di quanto poco quella gioia sarebbe potuta durare e l'omissione di Molly aveva alimentato i suoi timori.


 

“ E aggiungere che Ron è andato a combatterlo? Non mi avrebbe mai perdonato. Non possiamo che avere fede in lui e nei suoi compagni.”, sospirò la donna, incrociando le mani e dirigendo una preghiera a Lugh, Dagda o qualsiasi altro dio raggiungesse.




                                                                                                                  *****

Questo è uno dei capitoli più brevi che abbia mai scritto, spero che sia comunque di vostro gusto. Dal prossimo si torna nel vivo dell'azione.

                                                                                                              *****

Maghi degli Oceani: Incantatori che collaborano con le Balene cantanti e sono capaci di usare la loro magia.

Trasmutatori: Sostanzialmente evocatori. Legati soprattutto ai demoni e dotati di un grande gusto nel goth. Ovviamente hanno varie abilità legate ai Rifts.

  
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