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Autore: SamBluefire    20/02/2021    0 recensioni
Ogni dio dovrà scegliere un campione tra i mortali, addestrarlo e farlo combattere contro gli altri campioni scelti dagli altri dei.
La battaglia andrà avanti finchè non ne rimarrà solo uno.
questa è la mia prima storia originale, spero vi piaccia.
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 14: Il vuoto di Noar.


Dopo che Noar espresse il desiderio si diresse verso la torre per prendere le sue cose e ricominciare con la sua vita prima del torneo ma soprattutto prima che la sua malattia lo trasformasse in un vegetale umano.
Non rispose a nessuna domanda dei giornalisti assetati di notizie, tranne una: perché la fine dei giochi? E lui rispondeva sempre con: avevo un debito da onorare. Fece ritorno al suo vecchio manicomio e chiese ai medici l’indirizzo dell’attuale casa dove viveva la madre che negli anni che è stato registrato che lei venisse visitare il figlio dopo aver finito la riabilitazione.
Noar non aveva la patente quindi dovette farsi a piedi tutta la strada fino a destinazione, nel mentre del suo passaggio le persone si fermavano a fissarlo e bisbigliavano all’amico affianco qualcosa nei suoi confronti, dovunque passasse le persone si scostavano e lo lasciavano passare, avevano paura solo a guardarlo dato lo sguardo serio che aveva sempre in volto e considerando anche la sua abilità di combattente.
Quando raggiunse l’indirizzo si era fatta sera: all’incirca le 21 e mezza. Noar si ritrovò davanti al cancello di una gigantesca villa bianca, quando suonò al citofono gli venne aperto quasi subito il cancello e all’ingresso della villa ad accoglierlo trovò la madre con la sua nuova famiglia.
Noar nel vedere la madre affiancata da un uomo elegante con capelli e barba grigia con un espressione imbronciata in volto, e due bambini a loro seguito gli venne spontaneo dire “Inaspettato ma non imprevedibile.” la madre gli andò in contro e lo abbracciò con le lacrime agli occhi mentre Noar ricambiò l’abbraccio mentre l’uomo la richiamò “Iella, possiamo avere anche noi l’onore di conoscere questo membro perduto della famiglia.” disse con tono freddo l’uomo, e li Iella sciolse l’abbraccio con Noar e gli presentò la sua nuova famiglia “Noar… ti presento Rodan Trix, mio marito.” “Preferirei essere chiamato avvocato Trix.” “Ehm, loro invece sono i tuoi nuovi fratelli: Isabella e Roman.” Isabella aveva indosso una camicetta rosa, una gonnella bianca e un paio di scarpette nere a pua rossi, i suoi capelli ricci e neri incorniciavano il suo viso, Roman indossava una giacca scura e pantaloni del medesimo colore, sotto la giacca una camicia e un papillon azzurro e i suoi capelli biondi erano pettinati all’indietro e brillanti forse per via di un gel.
Isabella sembrava la più grande tra lei e il fratello, perché più alta e educata quando Noar si avvicinò lei si fece avanti e fece un inchino alzando leggermente la gonnella, Roman invece rimase al suo posto e salutò abbassando la testa.
“So che non è il massimo uscire dopo tanto tempo e vedere molte cose sono cambiate, tra cui… beh questo, ma ti sono comunque venuta a trovare spesso per vedere come stavi e veniva anche Bella con me nelle mie visite.” Noar rivolse il suo sguardo verso la bambina la quale distolse lo sguardo guardando in terra “Coraggio Bella, non vuoi conoscere meglio il tuo fratellone.” la piccola si fece avanti ma continuando a evitare il contatto visivo finché non fu a un passo da Noar e solo allora puntò il sguardo su di lui, Noar si mise in ginocchio per essere più o meno all’altezza di Bella e alzò la mano e aggiunse “Piacere.” la bambina mise la sua mano in quella di Noar e lì il fratello maggiore diede un bacio alla mano di Bella.
Lei arrossì leggermente al gesto di Noar e a quel punto si fece avanti Roman “Ehi Lestrange non innamorarti è tuo parente.” Bella fece una smorfia al commento del fratellino mentre quest’ultimo si fece avanti con fare sicuro “Risparmia le formalità, perciò ti puoi rimettere in piedi.” Noar fece spallucce e si rialzò per dirigersi verso l’ultimo membro della famiglia che mancava il quale continuava guardarlo con un espressione seria in volto. Nessuno dei due disse nulla ma si strinsero le mani, anche se Rodan si è fatto attendere prima di stringere la mano del primo genito di sua moglie, finito il tempo dei saluti arrivò il momento di entrare nella villa che se da fuori sembrò imponente all’interno era ancora più grande: parquet sui pavimenti e pulitissimi, quadro su ogni muro, statue agli angoli, un pianoforte al centro del soggiorno tra i divani e la TV, la cucina piena di cuochi che lavorano a dei fornelli elettrici e lì vicino la sala da pranzo (questo nella zona est dalla villa) nella zona ovest si trovava una sala giochi con cabinati, pc, console di ultima generazione e un tavolo per giocare a carambola, sul retro una piscina grande la metà di un campo da calcio e degli ombrelloni con sdraio a bordo piscina e il resto del giardino, al piano superiore si trovavano le camere da letto e il bagno. Per orientarsi nella villa ci sono dei tappeti di vari colori utili per orientarsi nella villa.
Noar venne scortato dalla madre fino alla stanza che sarebbe dovuta spettare a lui, ed era decisamente troppo grande per Noar e quel poco che aveva, tutti i suoi vestiti non riempivano nemmeno di un quarto lo spazio del suo armadio.
La cena fu strana, il piatto aveva solo una fetta di prosciutto con sopra una salsa non meglio specificata e Rodan non faceva altro che fare domande sulla istruzione di Noar, sulle sue qualità e valori tutte domande abbastanza scomode per Noar.
Finita la cena si ritirarono ognuno nelle proprie stanze, il giorno dopo Noar si svegliò con il dolce suono del pianoforte suonato da un vero maestro, dopo essere andato a sciacquarsi la faccia, Noar si diresse al piano di sotto e vedere Bella e Rodan suonare insieme il piano.
Rodan interruppe la musica quando si accorse della presenza di Noar “Finalmente di sei svegliato.” disse Rodan mentre Bella lo salutò con la mano “Siete bravi a suonare.” rispose Noar “Hmm, stammi a sentire giovanotto adesso sei in casa mia e ci sono delle regole da seguire, se vuoi restare devi renderti utile perciò fai il minimo indispensabile e vai a fare la spesa al supermac sul comodino c’è la lista della spesa e i soldi, va e torna con le provviste.” “Provviste? Scusa ma ieri abbiamo mangiato poco e niente.” “La cena è stata cucinata da uno dei miei cuochi gourmet migliori, criticare in questo modo il piatto che ci è stato preparato con tanta fatica e devozione mi sembra molto maleducato.” “Ho solo detto che abbiamo mangiato poco, non serve che ti arrabbi.” a quel punto Rodan rivolse il suo sguardo su Noar “Non ti è mai stato insegnato a portare rispetto agli adulti vero? Cosa sono tutte queste confidenze?” “Beh dato che adesso sono di famiglia…” “TU non fai parte della MIA famiglia, fai parte di quella di Iella e l’unico motivo per cui ti ho accolto in casa mia è perché lei lo voleva ma mi aspettavo che in cambio della mia ospitalità tu ti saresti dato da fare, ma visto che sei a 90% inutile e ignorante come una capra cerca almeno di fare le cose più semplici che ti vengono richieste! Ora va.” Noar si lasciò sfuggire un piccolo ringhio prima di andarsi a cambiare e uscire per le commissioni chieste da Rodan.
Lungo la strada per il supermac ad attirare l’attenzione di Noar furono le ultime notizie del telegiornale che parlavano della famiglia Spark ancora devastati dalla perdita del figlio maggiore e del fratello della madre, per questo hanno accolto nella loro proprietà la moglie ormai vedova e il loro unico figlio. Noar abbassò lo sguardo e si rimise a camminare, arrivato al supermac prese carrello e lista della spesa per mettersi all’opera, mentre prendeva un prodotto dietro l’altro sentiva lo sguardo dei curiosi addosso come il giorno precedente e la cosa stava cominciando a irritare Noar sul serio, finito di fare la spesa Noar cercò di tornare il prima possibile a “casa” anche se lungo la strada venne fermato da una coppia di passaggio che si fermò davanti a Noar lungo la sua via e quando lui fu molto vicino alla coppia la donna iniziò a lacrimare mentre l’uomo disse con voce balbettante “G-g-grazie.” Noar fu visibilmente confuso dalla coppia di sconosciuti forse suoi ammiratori “Per cosa?” “Per a-a-aver aiutato… Calima.” Noar rimase sorpreso nel aver appena incontrato i genitori di una sua vecchia conoscenza e dopo qualche attimo di silenzio “Avrei voluto fare di più… avrei voluto essere stato in grado di salvarla.” “Figliolo, hai fatto quello che hai potuto non te ne facciamo una colpa… come fanno certi de pensanti.” disse la donna dopo essersi asciugata le lacrime, mentre di nascosto indicava alcune ragazze dall’altro lato della strada che lo fissavano ringhianti.
Salutata la coppia Hana, Noar si rimise in marcia fino al raggiungere la villa, quando arrivò trovò Rodan ad aspettarlo all’ingresso “Sei in ritardo.” disse l’uomo mentre Noar mise giù le buste e lo ignorò mentre continuava a fargli la predica sul rispetto e responsabilità.
Dopo pranzo Noar uscì nel giardino per stare un po' da solo lontano da un vecchio brontolone, a vedere il giardino spoglio gli fece venire in mente l’isola del God’s Champion che sembrava ferma nel tempo vista la vegetazione rigogliosa mentre nel resto del mondo alberi e altre piante erano spoglie per via della stagione fredda.
Mentre Noar era perso nei suoi pensieri i suoi fratellini uscirono in costume per fare un tuffo in piscina, Rodan aveva speso un bel po' di denari per rendere la piscina termo regolabile apposta per i figli quando volevano farsi un bagno nonostante il periodo freddo, i due videro Noar con la testa fra le nuvole e Bella lo chiamò per invitarlo a farsi un bagno con loro e Noar disse di sì e corse a cambiarsi, Bella aveva un costume intero a monospalla a strisce gialle e rosse con qualche glitter qua e la, mentre Roman un costume slip verde semplice e i due si chiedevano come si sarebbe presentato il fratellone.
“Scommetto ha la virilità di un bastoncino findus.” disse Roman sghignazzando mentre Bella gli diede una botta leggera dietro la testa “Qual’è il problema Lestrange? E non dire che sono io.” “Oh no sono io che sto per darti un problema.” disse Bella minacciando di dargli qualche altro scappellotto un po' più forte “Azzardati ad alzare le mani e lo dico a papà.” Bella era sul punto di rispondere per le rime al fratello, ma si fermò sapendo che litigare con lui non avrebbe giovato a lei mentre Roman ne sarebbe uscito vincitore in quanto preferito del padre.
In quel momento Noar si presentò con un costume a pantaloncino nero e blu, i capelli legati come nel torneo e gli addominali che aveva messo su nei mesi di allenamento in mostra a costo di deludere Roman, il quale appena vide Noar la mascella gli cadde vedendo che aveva un fisico migliore del suo, anche Bella rimase sorpresa e non potè fare a meno di ammirare Noar e di sorridere compiaciuta nel vedere Roman che si dava la zappa sui piedi.
“Che c’è?” chiese Noar confuso dalle facce dei bambini, Bella si fece avanti e chiese “Posso?” indicando i muscoli e Noar mise il braccio in mostra per far sentire a Bella il risultato dei suoi allenamenti mentre Roman si fece avanti “Ruffiana.” “Qual’è il problema? Smilzo.” Roman si avvicino a Bella con l’intento di mollarle uno schiaffo, ma Noar lo fermò e aggiunse “Non si fa.”

La giornata passò abbastanza in fretta, e Noar per passare il tempo prima di andare a dormire pensò di fare una partita a carambola in solitaria per ammazzare la noia finché non gli venisse sonno, solo che mentre stava giocando, Rodan e Iella si erano messi a discutere nel soggiorno e Noar non potè fare a meno di sentire tutto.
“Avevi detto che sarebbe potuto restare.” disse Iella scocciata “No, l’ho detto prima di scoprire che tuo figlio non ha laurea o qualche altra professione utile da sfruttare. Quindi credo proprio che dovrò sbatterlo fuori di casa.” “Ma può recuperare, si è stato per anni nel ombra e in malattia ma con dei buoni insegnanti…” “NON… mi… interessa… non intendo pagare per istruire un ragazzo maleducato e ingrato, e poi Iella… devo ricordarti che lui è stato il campione del buio… devo ricordarti chi altri nella storia lo è stato? Ted Bundy, Albert Fish, Andrei Chikatilo, Leonarda Cianciulli, Jack lo squartatore, Ed Gain, Alice Kyteler, Amy Archer Gilligan… e naturalmente, un tuo lontano parente mia cara Iella Manson. Mi pare ovvio che cosa farà in futuro quel…” “LUI E’ DIVERSO!!!” ruggì Iella “E’ passato solo un giorno da quando è qui, non puoi sapere se Noar sarà davvero un criminale solo dal presupposto di essere stato campione del buio. E poi non è il dio Morke ha trasformare le persone in mostri, quei figli che andavano dai loro genitori con dei coltelli in mano erano i loro figli, siamo noi a fare dei nostri figli ciò che sono oggi… e ora che Noar è di nuovo libero non permetterò che diventi un mostro come sostieni tu!” finito il suo discorso Iella si ritirò dirigendosi verso la sua stanza da letto lasciando Rodan da solo con un’espressione imbronciata in volto, mentre Noar dall’ombra in cui era nascosto sorrise pensando “Grazie per non avermi abbandonato, mamma.”
   
 
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