Serie TV > Sherlock (BBC)
Segui la storia  |       
Autore: coopercroft    23/02/2021    0 recensioni
Ritrovare un padre dopo anni di abbandono e adozioni, finite spesso male. Sherrinford ha un nome eccentrico, come tutti nella sua singolare famiglia. Un padre chiamato “Ice Man”, una zia Eurus rinchiusa in una fortezza e uno zio detective famoso : Sherlock Holmes. Come potrà adattarsi a vivere con loro? Dopo anni di vita fisicamente disastrosa al limite dell’autodistruzione. Ritrovare un affetto stabile lo aiuterà a superare il dolore e i torti subiti?
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: John Watson, Mycroft Holmes, Nuovo personaggio, Sherlock Holmes
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

 

Trascorro una settimana in completo relax, John cura le mie ferite e trascorro del tempo con Rosie. Le spiego che non posso accompagnarla alla scuola, perché le persone cattive sono ancora in giro ed è rischioso.

 Papà non è venuto spesso a trovarmi, per non destare sospetti, deve apparire evidente che ci detestiamo. Esco con Anthea una settimana dopo, quando mi sento meglio. Ormai mi sono rimasti pochi segni in faccia, e le mani sono del tutto libere.

 Il prossimo martedì sera c‘è il ricevimento all’ambasciata.  Così usciamo per acquistare uno smoking completo di tutto.

Come al solito saliamo sulla berlina nera, ormai rimessa a nuovo, e trovo con sorpresa Albert alla guida che mi sorride.

“Mi mancavi, finalmente sei ritornato, la “bestia” ti aspettava.”  Gli batto la mano sulla spalla, anche se Anthea non ama che mi prenda troppa libertà con gli uomini di Mycroft.

Mi spinge dentro, mentre io mi diverto a vederla imbronciata.

Albert ci porta in un elegante negozio nella City, mentre lei segue  ogni mio passo. 

“Affascinante, Sherrinford.”  Mi sorride quando esco dal camerino, vestito che sembro la versione giovane di Mycroft. “Notevole, ci sembri nato dentro!” Esclama quando mi vede.

“Anthea, smettila di prenderti gioco di me! Sembro un pinguino ammaestrato.”  Ci scherzo un po', sono un po' impacciato, non ho la classe di papà.

Lei ride, una fila candida di denti, le labbra carnose. “Vedrai che ti muoverai bene.”  Poi mi fissa pensierosa.

“Sai ballare?”  Mi volto mentre mi trovo davanti allo specchio impettito come un navigato lord inglese. Increspo le labbra. “Effettivamente, non molto, ma all’istituto c’è stato uno scambio culturale con una scuola di danza e qualcosa ho appreso.”  Si avvicina mi sistema il papillon.

“Sei una sorpresa costante Sherrinford!” Abbasso la testa, è decisamente troppo vicina, ha un delicato profumo fruttato. Se ne accorge, mentre il rossore mi sale sul viso.

“Holmes dovrai imparare a gestire le tue emozioni o scopriranno le tue menzogne. E’ gente scaltra. E bada che non dovrai bere, ma fingere, mi occuperò io di reggerti il gioco.”  Le spiego che sarò un po' rude con lei, visto che dovrà starmi vicino.

“Anthea, sai che mi comporterò non proprio da gentleman, spero capirai.” Lei annuisce e mi accarezza un braccio mentre mi spinge in camerino a cambiarmi.

“Lo so cosa farai, se allungherai le mani vedrò al momento come reagire. Tu che ti prendi delle libertà con me irriterà molto Mycroft, e renderà la situazione credibile.”   Mi giro di scatto.

“Papà lo deve sapere, non voglio che soffra inutilmente.” 

“Stupido, lo sa! Cosa credi che sia?  Uno sprovveduto?”  Mi chiude dentro allo spogliatoio, sbuffando.

Usciamo mentre l’auto con Albert ci aspetta. Gli mostro la busta del negozio.

“Spero non ti sarai stancato, comunque ho uno smoking nuovo di zecca.”  Anthea mi lancia uno sguardo severo.  Non approva la confidenza che ho con lui.  Le faccio spallucce. “Albert, ci accompagnerai tu all’ambasciata?” 

“Non mancherò giovane Holmes.”  Guardo Anthea chiedendogli con gli occhi se sappia della recita.

Annuisce, è fidato, ha rischiato per noi. “Bene Albert, che ne dici di portarmi da mio padre a litigare un po'?”

Anthea sospira allarmata. “E dai, sarà carino cominciare a fare il bastardo.”

“Lui non lo sa!” Scuote la testa.

“Avanti, sei sempre in contatto, digli che arrivo, e sono molto incazzato.”

“Sherrinford!”  sbotta, però poi ride. “Va bene vediamo come ti comporti.”

 

Il viaggio è breve. Entriamo nel cortile interno, scendo dall’auto sbattendo la porta annoiato, mi ficco le mani nelle tasche, inizio a seguire Anthea, fissandole il fondo schiena con fare strafottente.

Lei si scansa e mi spinge in malo modo. “Smettila. Comportati da uomo.”  

“Lo sto facendo.” Le restituisco un ghigno arrogante. Lei mi ignora e percorriamo il corridoio sotto le telecamere che ci riprendono.

Non c’è che dire, è brava, capisce al volo.

Prendo a smanettare con il cellulare, non salutando nessuno, altezzoso quanto basta.

Purtroppo incontriamo Lady Smallwood, e la recita si fa tesa.

“Sherrinford, che piacere rivederti.” Mi viene incontro, Anthea tenta di portarmi via dicendo che siamo in ritardo. Mi afferra per il braccio, mi scosto con rabbia e la spingo via. Uno sguardo di intesa passa tra noi. Mi lascia fare. “Alicia, che piacere, devo vedere mio padre.”  Una smorfia di disgusto mi passa in volto. Lei la nota.

“Beh, è tuo padre, avrà i suoi motivi.” Mi metto a ridere. La prendo sottobraccio come se dovessi confidarmi.

“Quali motivi può avere quel vecchio pezzo di marmo? Dio Alicia, è solo uno spocchioso irritante. Credo di averlo inquadrato meglio adesso, che mi hanno rapito e quasi ammazzato per colpa sua!”

Si stacca da me sorpresa, mi aveva conosciuto per un giovane a modo, ora vede tutt’altro.

“Sherrinford, lui ha un lavoro difficile, il tuo modo di fare è sconcertante.” Le sorrido torvo.

“Avrei preferito un padre diverso, molto più “ricettivo,” diciamo. Lui è semplicemente un avaro patologico, tiene i suoi soldi lontani dalle mie tasche. Voglio quello che è mio.”  Alicia balbetta stupita.

“Non meriti il padre che è. Lui è un uomo certamente migliore di te. Piccolo impertinente senza cuore.”

“Oh, lo posseggo un cuore, Alicia, ma certamente non per gente come voi. Vecchi ruderi senza sentimenti.”  Si gira offesa e se ne va via senza dire più nulla. Anthea è impietrita, la strattono e la spingo via.

“Ci sei andato giù pesante.” Mormora a testa bassa per non farsi riprendere.

“È quello che voglio, lo dirà in giro senza pietà.” 

“Bene, speriamo funzioni, perché ci costerà parecchio in fatto di stress.”  Entriamo nell’ufficio di papà che sembra turbato, ha visto e sentito tutto dalle telecamere a circuito interno, quindi anche gli altri colleghi.

“Dio figliolo, sei stato sorprendente. Per non dire altro, Alicia mi perseguiterà.” Faccio segno di tacere.

“Siamo al sicuro tranquillo, questo posto è protetto.” Si alza, mi viene vicino. “Ci costerà questa farsa, a tutti e due. Diventerai odioso e crudele, ti eviteranno come la peste.”

“Voglio Auberton papà, voglio uscire e accompagnare Rosie in sicurezza, non vivere blindato! Dopo avrò tempo per spiegare.” Annuisce silenzioso. “Va bene, allora continuiamo.”  Lo afferro per il braccio.

 “Sai che ti voglio bene, qualsiasi cosa farò o dovrò dirti. Dimmi che hai capito.”

Lo fisso intensamente mentre lo tengo fermo.

“Lo so, figliolo, ho capito.”  Ora posso lasciarlo andare, Anthea socchiude gli occhi, mi manda un semplice sorriso tirato, approva anche se è consapevole che ci costerà molto, più di quanto pensiamo.

 

 

 

 

 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: coopercroft