Fanfic su artisti musicali > Queen
Segui la storia  |       
Autore: lmpaoli94    24/02/2021    0 recensioni
Freddie Mercury si era allontanato dalla band a tempo indeterminato rinchiudendosi in uno dei prestigiosi castelli della Danimarca: il castello di Kronborg.
In quell’edificio pieno di lusso e di meraviglie di ogni tipo, Freddie cercava di pensare a come sarebbe stata la sua vita lontana dai riflettori e solo una persona poteva stargli vicino in ogni momento: sua moglie Mary.
Ma la donna nascondeva un mucchio di segreti oscuri, tramando nell’ombra contro di lui e contro la sua felicità.
Che cosa farà quando Freddie verrà a scoprire dei suoi continui tradimenti e dello sperperamento dei suoi milioni e milioni di dollari guadagnati nel corso della sua carriera insieme alla band?
Freddie riuscirà a ripagare il torto subito confessandogli il più grande problema dell’uomo?
Genere: Drammatico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Freddie Mercury, Mary Austin
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La limousine che accompagnava i tre membri della band arrivò dinanzi al viale del castello.
Freddie Mercury assistette in maniera precisa e indifferente all’arrivo dei suoi compagni, senza però accoglierli come avrebbero voluto loro.
< Allora è questa la dimora di Freddie > fece Brian < Non ho mai visto niente di simile. >
< Nemmeno io. E poi non credevo che Freddie fosse così attratto dai castelli > ribadì John Deacon.
< Le sue solite manie di grandezza > mormorò Roger Taylor.
< Benvenuti al castello di Kronborg > fece Susan andandogli incontro < Mi chiamo Susan e sono la cameriera personale del Signor Mercury. Vi porto le vostre valigie dentro. >
< Grazie, ma ce la facciamo da soli. >
< Ci sono gli altri camerieri che mi aiutano. Voi non dovete fare niente. >
< Davvero? Nemmeno oltrepassare la soglia di questo edificio? >
< Sei sempre così spiritoso, Brian? >
La voce di Freddie risuonò nell’aria come una presa in giro, mentre il giovane uomo guardava il suo compagno con aria afflitta.
< Finalmente hai deciso di invitarci > fece Roger andando a salutare Freddie per primo < Come stai? >
< Non c’è male. >
< Vedo che la tranquillità ti dona, Freddie. >
< Con questo cosa vuoi dire, John? >
< Che sembri un’altra persona. >
< Ma mi avete appena visto. >
< Ancora devi dirci perché hai comprato questo castello. >
< Perché sono sempre stato attratto dall’architettura di questi edifici immensi e avendo racimolato una grossa somma di denaro, ho deciso di prendermene uno. >
< Devi avere speso una bella fortuna > rispose Brian.
< Una fortuna che io mi posso permettere quanto tutti voi, Brian. >
< Ma noi comuni mortali ci limitiamo ad alcune ville > rispose John.
< Oppure ad alcuni appartamenti… Tanto una volta insieme riprenderemo i nostri tour in giro per il mondo. E di conseguenza chi ce l’ha il tempo di rimanere a casa? >
< Questo è ancora tutto da decidere, Roger. >
< Andiamo Freddie, che cosa vuoi dire? >
< Intanto potete accomodarvi nel primo salone del castello. Un buon tè caldo e una stanza confortante ci aiuterà a distendere i nostri nervi. >
< Gli unici nervi che devono essere distesi sono i tuoi, Freddie. >
< Hai forse qualche problema con me, Brian? >
Vedendo che la situazione stava diventando critica e imbarazzante, John e Roger troncarono la conversazione per concentrarsi su qualcos’altro.
< Che cosa stiamo ancora facendo qui fuori? Entriamo, no? >
< Susan sarà felice di portare i vostri bagagli dentro. >
< Ho detto alla tua cameriera che ce la facciamo benissimo anche da soli. >
< Lo so bene Brian, però Susan avrà il disturbo di portare la vostra roba nelle vostre stanze. Puoi procedere > ribatté Freddie facendo segno alla donna < Adesso che abbiamo sistemato questa incombenza, che ne dite di fare una piccola visita al castello? >
< Magari più tardi. Il viaggio è stato più lungo del previsto. >
< Sei molto stanco, Brian? >
< Assolutamente sì. >
< D’accordo. Però ti puoi fermare per la riunione? >
< Non aspettavo altro. >
Una volta fatti accomodare in uno dei saloni principali, Roger e John rimasero estasiati nel vedere tanto lusso circondarli.
< Davvero belli, non trovate? Ho deciso di lasciare tutto così com’è. Mi dispiaceva stravolgere l’ambiente di questo meraviglioso castello. >
< Hai fatto bene > mormorò John < E poi conoscendo Mary, avrei pensato che avesse fatto qualche ritocco in generale. >
< A proposito di Mary, dove si trova? > domandò Roger.
< Credevo che me l’avrebbe domandato Brian > mormorò Freddie.
Fissandolo in maniera truce e seria, Brian si sentiva sotto accusa per un crimine che lui stesso ignorava.
< Perché? Che cosa centro io con lei? >
< Dimmelo tu, Brian. >
< Come? Io non devo dirti niente su di lei… Non la vedo dal nostro ultimo concerto. >
< Però il nostro ultimo concerto è stato indimenticabile > rispose Freddie tirando una frecciatina < Almeno per te. >
< Che cosa vuoi insinuare? >
< Niente, lascia perdere… Siamo tutti qui per parlare del nostro futuro e non delle nostre vite private. >
< Voglio sapere che cosa volevi dire. Parla, dannazione! >
< Ragazzi, state esagerando > li interruppe Roger cercando di calmare gli animi.
< No! non finché Freddie non ci avrà detto che cosa gli passa in mente. >
< Vuoi davvero saperlo? D’accordo, ti accontento… Dopo la fine del concerto sono venuto a sapere che sei scomparso chissà dove per tutta la notte. Dov’eri? >
< E’ questo il problema? >
< Esatto. >
< Non credo che siano affari tuoi, Freddie. >
< Io invece credo di sì visto che riguarda Mary. >
< A proposito di Mary, non la vedo da nessuna parte > mormorò Roger cercando di fargli cambiare discorso.
< Non è qui. È ritornata a Londra. Non facevamo altro che litigare per sciocchezze futili. >
< Ci credo. Un carattere ribelle come il tuo è molto difficile da sopportare > replicò Brian sghignazzando.
< Che diavolo ridi? Non sei divertente. Dì a tutti che cosa hai fatto quella notte e poi capirete perché sono così furioso. >
< Vuoi davvero saperlo? Ok, ti accontento subito: io e Mary siamo andati a letto insieme. >
La confessione di Brian lasciò spiazzati tutti i presenti.
< E non ti vergogni per quello che hai fatto? >
< Mary non si meritava di essere lasciata da sola. Soprattutto vedendo come tu ti divertivi con le altre fan. >
< Quello che faccio non sono affari di nessuno. Né tantomeno riguarda te, Brian. >
< Come hai fatto a venire a conoscenza di questo segreto? Te l’ha detto lei? >
< Si dice il peccato ma non il peccatore, Brian. >
< D’accordo, comunque non m’interessa. Lo rifarei anche una seconda volta se avessi la possibilità. >
< Tu ti porti a letto mia moglie senza avere un minimo di vergogna? Se solo avessi il coraggio ti prenderei a pugni. >
< Vi state comportando come due ragazzini > replicò John < Credevo che la nostra convivenza sarebbe stata facile e in discesa, ma le discrepanze che ci riguardano ci stanno rovinando irrimediabilmente. >
< Adesso però tocca a te, Freddie. Dì a tutti dove sei andato quella stessa notte. >
< Che cosa vorresti dire con questo, Roger? >
< Io e John ti abbiamo visto allontanarti dal concerto insieme ad un uomo… E non era un uomo qualsiasi. >
< Era un fan come tutti gli altri. Avevo bisogno di distrarmi un po’ e siamo andati a bere insieme. Che cosa c’è di male? >
< Niente… Almeno finché io e Roger non ti abbiamo visto che lo baciavi. >
< Che cosa? Credo di non avere capito bene… >
< Falla finita, Brian. Hai capito benissimo. >
< Freddie, spero che i ragazzi stiano scherzando… >
< Non c’è motivo per scherzare. Adesso basta tenere nascosti i scheletri nell’armadio. È ora che tutte le verità vengano a galla. >
< Io veramente… >
< Se è una cosa che ti piace non devi tenerla nascosta a nessuno > lo esortò Roger < Devo parlare chiaramente con tutti noi. Soprattutto con Mary. >
Ma Freddie non riusciva ancora a credere di essere stato colto sul fatto.
< Io e John abbiamo scoperto gli altarini segreti di tutti e due > continuò Roger < Come pensate di comportarvi adesso? >
< Tutto ciò è tremendamente ridicolo > rispose Brian disgustato < Qui l’unica persona che ha rovinato tutto sei tu, Freddie Mercury. >
< Vedi di tacere o non uscirai vivo da qui. >
< E voi smettete con le minacce. State diventando ridicoli. >
< Roger, John… Secondo voi che cosa dovremmo fare? >
< Sarebbe meglio tornare insieme nella band e fare finta che non sia successo niente. Solo così potremmo continuare a vivere in armonia. >
< Io insieme al gay non tornerò mai nella band. >
< Benissimo. Puoi andartene subito anche dal mio castello. La tua visione mi disgusta. >
< Chissà cosa penserà Mary di tutto questo… >
< Tu Mary non la devi nemmeno nominare. E non ti azzardare mai più ad avvicinarti a lei. Mi hai sentito? >
< Tu non puoi proibirmi niente, Freddie Mercury. Non sei mia madre né mio padre. >
< Però posso renderti la vita impossibile. >
< No, Freddie. Tu non farai un bel niente. >
< Voi non mi potete impedire… >
Vedendo come Freddie stava diventando furioso, ci volle l’intervento di Roger e di John per farlo almare del tutto, sistemandolo con un bel pugno dritto in viso.
< Ma siete impazziti?! >
< Freddie, tu non vuoi collaborare… Non credevo che riunirci qui nel tuo castello sarebbe stato un errore… Se questa deve essere la fine dei Queen allora non saremo noi a cambiare il nostro destino. >
< Il tutto rovinato con la tua solita arroganza > ribatté Brian.
< Tu fai silenzio o sarai sistemato anche tu. >
< Adesso basta. Me ne vado. >
Una volta che Brian lasciò il castello di Kronborg, egli fu seguito dagli altri due membri della band.
< Ragazzi, è stato bello finché è durato > mormorò Brian < Peccato dare un brutto dispiacere ai nostri fan. Però la vita va così. >
< Ascoltami bene: se abbiamo deciso che la band non sarà più riformata, la maggior parte è per causa tua. Non scordartelo > rispose Roger con ghigno rabbioso.
< Io non ho fatto niente. è stato Freddie a rovinare tutto. >
< Freddie era un ottimo cantante > lo difese John < Il migliore che potevamo trovare in circolazione. Ma le vostre divergenze hanno rovinato tutto. >
< Mentre la goccia che ha fatto traboccare il vaso sono i vostri dannati amori proibiti… Che siate maledetti. >
< Non ci ho potuto fare niente. è stato più forte di me. >
< Adesso che cosa farai? >
< Me ne ritornerò a Londra. Poi vedrò cosa potrò fare del mio futuro… >
< Non avrei mai pensato di ritrovarvi qui tutti assieme prima che poteste ripartire. >
La voce di Mary sembrò quasi un toccasana in quella situazione.
< Mary! Che sorpresa! > mormorò Brian ritrovando la felicità.
< Allora ragazzi, che cosa mi raccontate? >
< Purtroppo niente di buono > fece John < Il tutto per colpa di tuo marito Freddie e di Brian. >
< Che cos’hanno combinato? >
< Te lo spiegherà il tuo maritino… Invece se vuoi Mary noi due… >
< A proposito di quella sera Brian… E’ stato tutto uno sbaglio. Io e te non siamo fatti per stare insieme. >
< Come scusa? Non ho capito bene. >
< So che avrei dovuto dirtelo prima ma non ho mai trovato il coraggio… Spero che tu un giorno possa perdonarmi. >
Sentendo il rifiuto di Mary, Brian non poté trattenere la sua rabbia.
< Sai che cosa ti dico? Sei una troia rivoltante. Torna pure da quel frocio di tuo marito. Vedrai che bella sorpresa ti farà… Io ho messo a repentaglio il futuro della band per te. E tu che fai? Mi rifiuti? Sei fortunata ad essere una donna, altrimenti ti avrei messo le mani addosso. >
< Brian, stai davvero esagerando. >
< Che cosa volete voi due dalla mia vita? Lasciatemi in pace! Non voglio mai più vedervi! >
Andandosene a piedi con la rabbia che gli ribolliva nelle vene, Roger e John si guardarono a vicenda con sguardo dispiaciuto.
< Mi dispiace che sia finita così > fece John < Ma non abbiamo potuto fermare niente. >
< John, che cosa voleva dire Brian insultando in quel modo Freddie? >
< Te lo spiegherà lui personalmente… Noi adesso dobbiamo andare. È stato bello rivederti anche solo per poco. >
< Buona fortuna per tutto > disse infine Roger salutando per l’ultima volta Mary prima di non sapere mai più di lei e di Freddie.
 
 
Vedendo il povero Freddie disteso per terra, Susan accorse verso di lui per farsi dare delle spiegazioni.
< L’incontro non è andato come avrei voluto > fece Freddie con tono pacato < Ma va bene lo stesso. Mi sono tolto qualche sassolino tra le scarpe. >
< Quindi la band non esisterà più? >
< Purtroppo no, Susan. E devo dire che è un vero peccato. >
< Lo credo bene. Eravate bravissimi insieme. >
< Il tutto per delle stupide gelosie… A volte l’essere umano è davvero ridicolo. E parlo anche di me stesso. Ho rovinato il mio matrimonio a causa di una sbandata avuta qualche anno fa’ in un pub di Londra. >
< Che tipo di sbandata? Mary lo sa? >
< No, lei non sa niente… Susan, credo di essere omosessuale. >
Nel sentire quella rivelazione, Susan sbiancò di colpo.
< Che cosa? Saresti gay? >
< Sì, mi piacciono gli uomini… E l’ho capito quella notte dopo il mio ultimo concerto. >
< Oh, Santo cielo… >
< So che puoi sentirti spiazzata, ma sono sempre il solito stravagante Freddie Mercury di sempre. >
< Sì, questo lo so… Ma come la prenderà Mary? >
< Purtroppo non bene. >
< Mary, che cosa ci fai qui? > domandò L’uomo vedendola avanzare con lo sguardo perso nel vuoto.
< Volevo tornare da te per chiederti scusa… Ma adesso sei tu che dovresti farlo al posto mio. >
< Mary, posso spiegarti… >
< E’ vero che io ti ho tradito e me ne dispiaccio… Ma tu con un uomo. È davvero incredibile. >
< Mary, non ci posso fare niente. è la mia indole. >
< Tu sei completamente pazzo. Ecco cosa sei. >
< Mary, cerca di ragionare… >
< Se sono tornata qui l’ho fatto solo per te… Ma almeno posso salutarti un’ultima volta. >
< Perché? Dove te ne andrai? >
< Questa non è casa mia… e non lo sarà mai. Londra è la mia Terra… Qui tu hai trovato la tua pace insperata, mentre io mi sentirei di troppo… E poi il nostro amore è finito per sempre già da molti anni. >
< Comprendo la tua rabbia, ma non voglio non vederti mai più. >
< Mi dispiace Freddie, ma è meglio per tutti e due. Cerca di capirmi. >
Non avendo la forza di controbattere alla sua richiesta, alla fine Freddie dovette arrendersi al suo volere.
< Rimani almeno qui fino a stasera. Per cenare insieme. >
< No, Freddie. Non ce la farei… Non riesco a stare accanto a te un minuto di più… Fortunatamente hai Susan qui con te. Sarà lei che baderà a tutte le tue richieste. >
< Mi dimenticherai, Mary? >
< Vorrei tanto. Ma non lo potrò mai fare. >
< Mary, malgrado tutte le nostre divergenze, ho saputo rispettarti. E continuerò a farlo fino alla morte. >
< Ne sono convinta. >
Dopo essersi stretti in un abbraccio che sapeva di addio, Mary uscì per sempre dalla vita di Freddie ripromettendosi che non l’avrebbe mai più rivisto.
< Ebbene Susan, siamo rimasti solo io e te… Ti dispiace, forse? >
< Questo castello è già abbastanza grande così com’è… Però l’importante è ritornare ad essere felici. >
< Tu sei felice, Susan? >
< No se non lo è pure lei, Signore. >
< Chiamami Freddie, ti prego. >
< Freddie… Adesso come ti senti? >
< Inizialmente ero frustato… Ma adesso mi sento molto libero di vivere la mia vita come mi pare e piace senza restrizioni. >
< E il mondo della musica? Hai deciso di abbandonarlo per sempre? >
< Ho sempre sognato una carriera da solista… Ed il mio sogno non è ancora finito. >
< Bene. Sono felice di vederti così determinato. >
< La solitudine mi ha fatto capire un sacco di cose… Ed ora che sono tornato ad essere il vero me stesso, la mia vita continuerà senza un minuto di pace. Pupi starne certa. >
< Quindi alla fine dei conti ti senti felice? >
< Esattamente… E tu? >
< Lo stesso vale per me > disse infine Susan sorridendogli senza dimenticare il loro rapporto rafforzato dopo tutti quei problemi sentimentali e privati che il suo padrone di casa aveva dovuto affrontare da solo.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Queen / Vai alla pagina dell'autore: lmpaoli94