A volte, quando i tuoi pensieri si perdono, ricordi ancora la tua casa, l'ombra dei boschi e il suono di passi leggiadri sull'ombra.

Non potrai più tornare.

Se anche sapessi come, non appartieni più a quel luogo, non da quando lei non c'è più.

Non dovresti più nemmeno essere parte di questo mondo. Ora non sei che un'ombra, consumata da peccati che non puoi espiare. Di te resta solo un canto che nessuno potrà più ascoltare.

Eppure una parte di te spera che lei possa ancora udire il tuo richiamo, e tornare da te.

La terra è diventata vuota da quando non accoglie più la sua danza. La tua canzone non è altro che una debole parodia di se stessa ora che non c'è nessuno a darle vita. 

Saresti disposto ad affrontare la sua ira pur di rivederla, di sapere che è al sicuro.

Non avresti dovuto fermarla, sussurra l'ombra intorno a te, quando ti accorgi di quanto sia diventata fitta ora. I tuoi tentativi di chiedere perdono restano intrappolati dentro di te, troppo vani perché ti sia possibile pronunciarli. Ma come potevo lasciarla andare?

La conoscevi meglio di chiunque altro. Per secoli sei stato abituato alla dolcezza dolorosa del suo sorriso, al fuoco di una natura sconosciuta e temibile nei suoi occhi. Avresti dovuto sapere che non saresti stato tu a impedirle di sprecare la vita che avete costruito insieme per un mortale.

Ma non potevi permettere che ad accendere il suo sorriso e il fuoco del suo sguardo non fosse la tua canzone.

Lei non ha capito il suo errore, e tu non hai fatto altro che spingerla sulla via della rovina. Non puoi tornare indietro, ora. Qualunque sia stato il suo fato, Tinúviel non danzerà più per te.

E ora sei perso. Vorresti solo che il vuoto si impadronisse del tutto di te e ti facesse svanire nel nulla. Forse un giorno accadrà. Forse smetterai di vagare, e di te resterà solo la voce.

Se così sarà, speri che almeno allora, ovunque sia, lei possa udirla.

Nota dell'autrice:

Il titolo viene da Dead boy's poem dei Nightwish.