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Autore: Queen FalseHearth    28/02/2021    1 recensioni
Dal capitolo 2:
“C’era voluto un po’ di tempo, ma alla fine Gwen si riabituò alla sua routine. Era come se non avesse mai partecipato al reality: nessun riflettore l’accecava e le sfide che inseguiva riguardavano solo lo studio. Riaffrontò i pensieri di qualche mattina fa, le mancava il reality? Assolutamente no, ma non poté negare di essersi divertita un mondo e conosciuto emozioni e persone nuove. Per non parlare delle sensazionali avventure che aveva vissuto; negli ultimi giorni gli eventi più sbalorditivi furono la perdita momentanea del suo telefonino e l’aver trovato un dollaro per terra.
Vorresti vivere una nuova avventura, ma come?
Il telefono squillò. Una persona, guidato dal puro divertimento, aveva provveduto a sconvolgerle la vita senza permesso. La ricatterà per costringerla a lavorare nell’ultimo posto in cui una ragazza come Gwen vorrebbe lavorare, in un Maid Cafè.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gwen, Nuovo Personaggio | Coppie: Alejandro/Heather, Bridgette/Geoff, Duncan/Gwen
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale
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Maid Cafè
💫Capitolo 19💫
 
24 Aprile 2015, venerdì
Dopo aver varcato la soglia del locale, Gwen desiderò dare un’occhiata nel suo futuro per ricevere risposta a una specifica domanda: bastava apparire nel Princess Cafè all’improvviso per guadagnare il perdono delle sue ex colleghe?
Aveva rifiutato il loro affetto e sostegno nei mesi più cupi della sua vita e aveva capito di aver sbagliato, come minimo avrebbe dovuto presentarsi con uno sguardo dispiaciuto…allora perché non smetteva di sorridere?
Non si spiegava quel sorriso, in cuor suo era ancora accesa la paura - la paura di aver sbagliato a presentarsi in quel modo - ma il suo istinto le continuava a ripetere che era la scelta giusta.
Qualche minuto fa, durante la sua disperata corsa per raggiungere la caffetteria, la giovane si era chiesta quale reazione avrebbero avuto Courtney e le altre vedendola all’entrata: sarebbero state contente del suo improvviso arrivo? Oppure avrebbero mostrato un atteggiamento diffidente e freddo nei suoi confronti per essere sparita?
Quando vide nascere sul volto di Carrie quell’espressione stupita e gioiosa, Gwen finalmente si tranquillizzò. Poco dopo si ritrovò tra le braccia di una Courtney in lacrime.
Se lo staff del Princess Cafè fosse venuto a conoscenza dei pensieri della gotica di poco fa, le avrebbero detto che si sbagliava di grosso: l’emozione che provavano le maid era del tutto lontana dalla rabbia.
Nessuna si sarebbe aspettata di vedere la loro vecchia amica all’entrata del Princess Cafè in quel giorno di fine aprile, con quel sorriso speciale. Persino Marta non poté fare a meno di avere uno sguardo stupito.
-È SUL SERIO GWEN!!- urlò Kitty quando Carrie la condusse nella sala principale, anche l’asiatica pensò per un attimo di avere problemi di vista.
Le maid volevano riempire di abbracci Gwen dopo che quest’ultima si allontanò da Courtney, ma la gotica aveva una cosa importante da dire.  
-Scusate se sono sparita, sono qui per vedere se stavate bene… mi dispiace se ci ho impiegato tanto tempo per riprendermi-
Carrie e Sammy, le più sensibili, espressero il loro affetto per la gotica iniziando a piangere.
-Ti sei preoccupata per noi!- esclamarono le due bionde commosse tentando invano di asciugare le loro gioiose lacrime; Gwen non poté fare a meno di sentirsi felice di quell’affetto.
-Nives perché non ci hai permesso di restare al tuo fianco?- chiese Serena preoccupata. Gwen non rispose e abbassò lo sguardo, come poteva spiegare in poche parole il motivo?
Courtney, dopo aver provato una sincera felicità, nel suo animo tornarono sentimenti tristi guardando il volto spento della sua amica.
Il pensiero di Duncan riaffiorò non solo nella mente di Gwen ma anche in quella dell’ispanica, anche lei aveva pianto per la sua morte. Courtney era certa che il punk, se avesse saputo la data della sua dipartita, le avrebbe chiesto di vegliare sulla persona a cui teneva di più al mondo.  
-Ascolta Gwen non se non te la senti non dirc…- prima che Courtney potesse aggiungere qualcosa, Anne Marie fece notare alle maid la presenza dei clienti i quali stavano assistendo la scena come se fosse uno spettacolo teatrale.
-Uscite tutti fuori! Il Princess Cafè ha appena chiuso!- urlò Carrie a gran voce, era la prima volta che quella ragazza urlava nel maid cafè.
I clienti pensarono che quell’annuncio fosse una specie di scherzo, a testimoniarlo erano i loro volti confusi. Non capirono che quel ritrovo non accettava la presenza di estranei.
Anne Maria e Sammy accompagnarono in fretta e furia i clienti fuori dal locale con sorrisi rilassati e sereni, sembrava la scena di qualche anime di genere comico.
-Chiudete il maid cafè prima dell’orario senza preoccuparvi? Fammi indovinare: Max e Scarlett se ne sono già andati- ragionò Gwen a braccia conserte, alla sua destra c’era Courtney.
-È l’unica abitudine che non è cambiata in questo posto- quell’affermazione fece insospettire la gotica; quest’ultima non ebbe tempo di chiedere altro che vide lo sguardo di Courtney scrutarla attentamente.
-Che hai fatto ai capelli?- domandò l’ispanica notando che la tinta che caratterizzava la sua amica era completamente sparita, poco dopo Courtney si rese conto della cavolata che aveva appena detto: la gotica aveva passato mesi di devastante lutto, il suo aspetto era l’ultimo dei suoi pensieri.
Gwen avvertì l’imbarazzo dell’amica e le rivolse un sorriso rilassato.
-Ho deciso di non tagliarli per un po’, e poi non li ho mai tenuti più lunghi delle spalle-
 
Poco dopo, con il maid cafè privo di clienti per la seconda volta in orario lavorativo, le cameriere si disposero in cerchio intorno alla gotica.
-Ci siete tutte, incredibile- notò Gwen, da quel che ricordava i turni prevedevano quattro/cinque maid alla volta ogni giorno.
-Scarlett ha stravolto i nostri orari, dice che ha bisogno della presenza di tutte ogni giorno anche se non serve, non ci ha spiegato questa scelta!- spiegò Serena, in cucina non aveva mai avuto bisogno di aiuto. La voce della cuoca era sempre spensierata e colorata, questa volta era inquieta.
Gwen si aspettava notizie negative, ma una piccola parte di lei aveva sperato che le maid avessero già cacciato Scarlett e Max.
-Com’è la situazione nel maid cafè con Scarlett è…peggiorata?- chiese la diciottenne, infondo era tornata nel Princess Cafè per assicurarsi che le sue ex colleghe stessero bene. Nei suoi giorni da cameriera ricattata, aveva imparato ad affezionarsi a quelle ragazze bizzarre su cui sapeva di poter contare.  
Con quella domanda, il momento della gioiosa rimpatriata si concluse.
-Siamo sempre preoccupate: non abbiamo a che fare con un semplice capo ma con una che sembra voler dominare il mondo!- dalla risposta di Sammy, la gotica capì che tutte le maid erano al corrente del segreto della rossa.
-Per favore ditemi che cosa è successo in questi mes…- Gwen esitò un momento, si ricordò che il Princess Cafè - protagonista di serene giornate e di quel magico momento - non era più un luogo sicuro: era diventato territorio del nemico.
-Andiamo a parlare altrove…- continuò a bassa voce, l’asiatica del gruppo istintivamente si guardò intorno.
-Subito tesoro!- -Certo!- -Si!- risposero insieme Anne Maria, Sammy e Carrie.
 
 
Erano quasi le sette di sera, le otto ragazze erano le prime clienti della pizzeria “Goodfellas Wood Oven Pizza” di quel giorno; presero posto nel locale vuoto. Il forno era stato appena acceso e le fiamme vive lasciavano posto alla legna ardente che sprigionava nell’aria il profumo inconfondibile della pizza*.
Il cameriere non si fece domande vedendo nello stesso tavolo sei ragazze con addosso vestiti che sembravano presi da una fiera di Carnevale e due con un outfit normale, ovvero Gwen e Serena.
-Ehm…ok…non mi sarei mai aspettato di vedere tre concorrenti di Total Drama di diverse stagioni nella stessa stanza…- disse il giovane cameriere riferendosi a Courtney, Sammy e Anne Marie; secondo lui fare commenti su quelle particolari divise da cameriera sarebbe stato troppo scontato.
-Voi unirti a noi?- chiese la ragazza abbronzata con il suo tipico tono provocante, il cameriere si limitò a chiedere se gradissero delle bevande.
La gotica era molto sollevata dal fatto di non essere stata riconosciuta, forse se avesse avuto i suoi caratteristici capelli neri corti con meches verde scuro, quel cameriere si sarebbe accorto anche di lei. Con lo scandalo del video ancora fresco nelle menti della gente, forse era meglio così.
Dopo che Carrie ordinò otto bottiglie di coca-cola e pizze margherita per tutte, le ragazze assunsero un’espressione seria e concentrata.
-Raccontatemi di questi mesi, per favore-
-È stato terribile!- iniziò Kitty.
 
23 Dicembre 2014, martedì
Perché è successo?
Era ciò che tormentava la povera Courtney nel silenzioso maid cafè, le sue disperate domande non avrebbero mai ricevuto risposta. Duncan era morto in un violento scontro e di Gwen sapeva solo che era sopravvissuta. Non aveva ricevuto notizie dai lei, non sapeva dove fosse.
In questo periodo Courtney si era sentita una ragazza debole e vulnerabile dopo aver venduto il Princess Cafè, adesso si considerava inutile.
I sofferenti pensieri della castana rimasero confinati nella sua mente ma i suoi sguardi persi nel vuoto non furono ignorati.
 
-Courtney non ha detto una parola da quando è morto Duncan...- osservò Anne Maria con aria triste seduta a un tavolo, provava un sincero dispiacere nei confronti di colei che avrebbe per sempre considerato il suo capo.
-È davvero terribile…fra poco è Natale…perché tutto è così triste e silenzioso?- bisbigliò Sammy alla sua destra.
Kitty non disse, si limitò a stringere con forza il bicchiere rosso di plastica che teneva in mano come se fosse quell’oggetto l’artefice di tutto.
-Io vorrei sapere perché ci hanno fatto venire a lavorare anche se era ovvio che non ci sarebbe stato nessun cliente- disse Marta avvicinandosi al tavolo in cui c’erano le tre maid, il suo sguardo indifferente poteva essere comparato solo con quello di Scarlett.
Courtney aveva sentito la frase della mora: ancora non riusciva a credere al fatto che Scarlett avesse chiuso il locale solo per due giorni e l’avesse riaperto come se nulla fosse. La caffetteria era vuota, nessuno voleva mangiare nel posto in cui era avvenuto un omicidio nelle vicinanze.
“Peggio di così non può andare” purtroppo la realtà aveva altri piani per Courtney, poco dopo arrivò la figura autoritaria e fredda di Scarlett, nessuno sapeva che anche quest’ultima era in parte responsabile di quel tragico evento.
Il nuovo capo chiese l’attenzione di tutte le sue dipendenti; dalla cucina arrivarono Serena e Carrie con lo sguardo puntato per terra.
-Devo fare un annuncio-
Le cameriere si aspettarono una premessa che riguardava la tragedia di due giorni fa, invece Scarlett non ne fece parola.
-Da oggi verrete tutti i giorni, stesso orario- dopo pochi secondi nessuna aveva detto nulla, anzi inizialmente pensarono di aver sentito male.
-Ma …ma perché?!- Scarlett fece finta di non aver udito la domanda di Courtney.
-Carrie e Kitty hanno solo diciassette anni, non sono neanche maggiorenni!- protestò Serena: era davvero assurdo.
-Vogliamo una spiegazione- continuò la ragazza dalla pelle mulatta sforzandosi di mantenere il suo sguardo deciso.
-Lo so Courtney che ti senti ancora la proprietaria, ma adesso ci sono io al comando, ok? Ho comprato questo maid cafè perché ho scoperto dei debiti e mi sembrava un peccato che un luogo così allegro chiudesse-
Courtney e Kitty strinsero i pugni, erano le uniche che conoscevano un frammento della verità. La rossa era davvero brava a mentire.
-E se ci rifiutassimo di venire ogni giorno?- chiese Marta a braccia conserte, l’idea di essere una maid sdolcinata ogni giorno non la fece impazzire.
-Sarebbe un vero peccato, perché ho bisogno della vostra presenza. Sarebbe un altro vero peccato se la mia richiesta diventasse per voi un obbligo, non ci perdo nulla a trovare un modo per convincervi… ho tutti i vostri file personali…- l’allusione al ricatto era chiara come la luce del sole. Cosa potevano dire? Lo sguardo di quella donna era capace di intimidire un cinghiale imbestialito.
-Per oggi è tutto, potete andare prima! Vi aspetto domani per le giornate natalizie, diffonderete tanta gioia!- il suo augurio ricco di falsità mise a dura prova la sopportazione di Courtney.
 
Una volta fuori dal locale, Kitty e Courtney decisero di parlare del vero motivo per cui Scarlett avesse comprato il maid cafè alle altre.
Le ragazze non sapevano che cosa fosse successo nel frattempo nell'ufficio del capo.
Max quel giorno era silenzioso, di solito si lamentava di piccole sciocchezze o suggeriva idee per il piano malefico della rossa. Il manager si era sempre definito come una persona crudele ma quando scoprì che la gotica che l’ha sempre fissato male ha dovuto assistere alla morte del suo ragazzo, si sentì mortificato come se fosse colpa sua.
-Da te non me l’aspettavo. Ok diffondere il video in cui Gwen si diverte, ma assumere qualcuno per aggredirla? Hai oltrepassato il limite- disse Max con uno sguardo serio. Scarlett continuò a leggere alcuni file sullo schermo del suo maxi-computer ignorando il suo manager.
-Non dici nulla?!- continuò il suo sottoposto con voce più forte.
-Non so chi sia il tizio che ha aggredito Gwen nel retro del maid cafè, si tratta di una spiacevole coincidenza- spiegò Scarlett, era molto calma.
-Una persona è morta e tu ne parli in modo così tranquillo?!- Max era impressionato difronte a tale indifferenza.
-Ciò giova a mio favore: Gwen è più vulnerabile che mai e non credo tornerà più a ficcare il naso in affari che non le riguardano- Max sentì un brivido lungo la schiena dopo quella fredda risposta. Era davvero umana o era un androide incapace di provare emozioni?
-Scarlett…cosa stai dicendo…-
-STA ZITTO IDIOTA! In questa faccenda non hai nemmeno un ruolo importante: ti ho assunto come manager solo perché non sarei stata credibile come capo di questo posto da sola, mi serviva qualcuno di molto stupido- il suo lato perfido era sorto per un attimo, si controllò in fretta. L’ultima volta che si era lasciata trasportare dalla pura e semplice cattiveria, si era ritrovata in un cannone e colpita più volte da marshmallow.
-E poi devo pensare al mio piano, devo perfezionare i miei esperimenti per corrompere la polizia del Canada e così posso essere finalmente libera. Non ho fretta: basta far credere alle mie stupide dipendenti che sono una minaccia e per i clienti basta dire che nel reality il mio folle comportamento era una finta- rifletté Scarlett ad alta voce con un sorriso, parlare del suo obiettivo la metteva sempre di buon umore.
-E cosa farai dopo che le forze dell’ordine non ti daranno più la caccia?- chiese il viola dimenticando per un momento Gwen.
-Così che tu possa fare il doppio gioco e dirlo alla polizia o alle maid?- domandò Scarlett anche se era sicura della lealtà del viola.
-N-No semplice curiosità…-
 
24 Aprile 2015, venerdì
-Da quel momento abbiamo continuato a fare il nostro lavoro con l’obiettivo di raccogliere informazioni per incastrarla  …sono passati quattro mesi e abbiamo solo un pugno di mosche - disse Serena, era seduta al capotavola; in passato ella considerava quel posto sacro essendo la più piccola della sua famiglia di origine italiane, ma adesso era la più grande di quel gruppo e aveva un importante ruolo di sostenitrice e di guida.
-Questo è tutto- concluse Serena, l’inizio del 2015 non era stato pessimo soltanto per Gwen.
La gotica per un attimo non seppe cosa dire. A differenza della cuoca, non aveva più ben chiaro il suo ruolo in questa storia: cosa doveva fare?
Definire il suo scopo nella vita era molto più facile rispetto a renderlo realtà, lei voleva solo donare il suo aiuto ma non sapeva cosa fare per eliminare il problema di Scarlett. Doveva dire qualcosa, intervenire. Si alzò dalla sedia d’istinto, come se stesse per fare un discorso importante.
-Voglio aiutarvi, so che non potrò fare molto…. voi volete ancora cacciare via Scarlett giusto?- nascose le sue insicurezze, non c’era più tempo per mostrare il suo lato debole.
-Assolutamente!- esclamò una Sammy sicura mentre la protagonista si risedette sulla sedia.
-Ha licenziato Lindsay e Ella, non l’ho dimenticato!- intervenne Kitty, la più determinata a far ritornare il Princess Cafè quello di una volta. Carrie, Serena e Anne Marie mostrarono sorrisi convinti.
-Quella rossa mi sta antipatica- si limitò a commentare Marta; la gotica non aveva tempo di pensare a lei anche se non aveva dimenticato la loro chiacchierata sul pullman (capitolo 14).
-Frenate l’entusiasmo, non abbiamo ancora un piano- fu Courtney a riportare alla realtà il gruppo, uno dei suoi motti è “non cantare vittoria troppo presto”.
-Qualcosa di utile dovreste averlo scoperto in questi mesi- mormorò Gwen.
-Sinceramente, pochissimo. Sappiamo che il suo ufficio è diventato un laboratorio e ci sono delle telecamere- rispose Serena, si sentiva delusa di poter condividere solo quella piccola informazione.
Gwen impallidì. “Nell’ufficio di Scarlett ci sono le telecamere”. Da quanto tempo? E se la rossa l’avesse vista frugare nel suo covo il 21 Dicembre e per vendicarsi avesse diffuso quel maledetto video? Quella scoperta non fece altro che confermare i suoi dubbi che aveva cercato di seppellire.
No, non era il momento.
Nel frattempo arrivarono le pizze che Carrie aveva ordinato, quel spettacolo culinario di mozzarella e pomodoro distrassero le ragazze, era l’ora di ascoltare le loro papille gustative. Non potevano di certo far raffreddare la pizza.
Ci fu un piccolo momento di spensieratezza, il primo dopo troppo tempo per Gwen; nel mentre il suo telefono squillò: era sua madre molto preoccupata, la giovane si era dimenticata di avvisarla. Judy Summer, dopo aver avuto notizie di sua figlia, era felicissima che fosse finalmente riuscita ad uscire dalla sua buia camera e che fosse in compagnia.
 
-Ricapitoliamo: il nuovo capo ha acquistato il maid cafè per i suoi esperimenti sul controllo mentale, solo Dio sa a cosa le serve. Sappiamo che ha comprato il Princess Cafè perché secondo le sue ricerche una mente felice è più propensa ad essere controllata. Ha bisogno della vostra presenza ogni giorno e il suo ufficio in cui stanno tutte le informazioni che ci servono è off-limits. Dato che abbiamo a che fare con un individuo pericoloso e imprevedibile, affidarci alle autorità potrebbe rivelarsi una scelta sbagliata per noi e per i nostri cari- riassunse Gwen l’attuale situazione, sembrava che stesse esponendo la trama complicata di un film e loro erano le sventurate protagoniste.
-Continua ad essere troppo assurdo…- mormorò Carrie.
-Proprio a noi doveva capitare l’antagonista psicopatica tipica dei film?!- commentò Courtney sfinita mantenendo la sua testa con una mano.
-Tutto questo non sarebbe successo se tu non avessi venduto il nostro adorato maid cafè…- ribadì Kitty con tono di rimprovero.
-Te l’ho detto i debiti stavano distruggendo il locale, non aveva scelta!-  era la versione che la ragazza dalla pelle mulatta aveva sempre raccontato: si trattava dell’assoluta verità, ma perché Courtney si sentì come se avesse appena detto una scusa?
Ci fu un attimo di silenzio, nel mentre tutte pensarono sul da farsi.
-Mi è venuta un’idea: perché non ci comportiamo in modo sgarbato con i clienti in modo tale che Scarlett ci cacci? Insomma Ella e Lindsay sono state licenziate, ergo liberate da quella dittatura- propose Marta, era rimasta quasi per il tutto il tempo in silenzio a bere la sua coca-cola pentendosi di non aver ordinato una bottiglia dal contenuto alcolico.
Kitty e Sammy non avrebbero mai approvato quel piano: erano troppo affezionate al Princess cafè per lasciarlo nelle mani di quella pazza.
-In questo modo Scarlett può trovarsi altre cameriere o un altro luogo felice per il suo piano malvagio- rispose Anne Marie al ragionamento della mora. Prima che Marta potesse rispondere con un enfatico “chissenefrega”, l’ispanica intervenne.
-Questo piano è da scartare. Che lo vogliamo o no, è un nostro problema. E grazie a Gwen, abbiamo ritrovato la speranza-
Sentendo il proprio nome, la gotica spalancò gli occhi. Pensò che ci volesse un genio per questa difficile situazione… lei era solo una liceale. Avrebbe voluto avere il cervello di L di Death Note, anzi forse era meglio ricevere direttamente il quaderno della morte.
-Allora…allora dobbiamo assolutamente scoprire in cosa consistono gli esperimenti, così possiamo boicottarla e farle credere che sono inutili- era l’unico piano che riuscì ad elaborare in quel momento. E non era affatto male.
-Beh non ha fatto nulla ai clienti, o perlomeno non ce ne siamo accorte- dissee Serena, in passato aveva pensato di avvertire le persone che entravano nel maid cafè del pericolo, ma nessuno avrebbe creduto a una storia simile.
-Non possiamo scoprire i suoi esperimenti dai file dei computer…mi verrebbe da proporre di studiare il comportamento dei clienti ma sarebbe troppo crudele- ragionò Carrie, le strinse il cuore pensare di usare i clienti come esche.
-Sono passati quattro mesi forse ha capito che il suo piano è irrealizzabile- pensò ad alta voce Sammy, desiderava con tutto il cuore di avere ragione.
-Non credo…e se invece stesse aspettando di mettere in pratica i suoi esperimenti quando il maid è affollato? Tipo…in una giornata a tema?- disse Gwen, in quella serata stava sfruttando ogni neurone del suo cervello.
-Le ha abolite- disse seccamente Marta.
Un anno fa Gwen avrebbe fatto i salti di gioia per quel cambiamento - come dimenticare l’umiliazione al San Valentine Day e al Nekonimi Day - ma adesso la sua reazione fu del tutto inaspettata.  
-Ma che cazzo era l’unica novità che solo un maid cafè può offrire, quella non sa nulla di marketing!- la gotica non si spiegò della sua improvvisa arrabbiatura, quel piccolo momento fece sorridere le maid.
-È vero i clienti amavano le nostre giornate a tema- commentò Kitty lasciandosi accarezzare dai ricordi felici del maid cafè, si divertiva un mondo in quelle giornate speciali.
-Però molto valida l’idea di prima, ovvero farle credere che i suoi esperimenti non hanno effetto- disse Courtney con un sorriso vitale. Finalmente avevano un piano, una speranza!
-Max saprà qualcosa, sono sicura che parlerà anche se gli facciamo il solletico- disse Sammy, in passato sarebbe scappata in una situazione come questa, ma in questo periodo stava costruendo un carattere sicuro.
-Si possiamo rapirlo, legarlo a una sedia e mettere in pratica tutte le torture che ci vengono in mente- propose Marta con sguardo sadico; Anne Marie, seduta vicino a lei, si allontanò leggermente dalla mora.
-Facciamo così: prima di tutto dobbiamo rimettere le giornate a tema, è l’unico momento in cui nel maid cafè c’è caos. Dite ai clienti di questa volontà, sono sicura che anche loro rivogliono quelle giornate. Scarlett sarà costretta ad ascoltarli!- suggerì Gwen quasi urlando, la sua voce era tornata energica come quella di una volta.
-Si!- -Rivogliamo il nostro Princess Cafè!- -Incominciamo da domani!-
Tutte le ragazze erano felici, ma Gwen non riuscì a partecipare a quel momento. Non poteva ignorare la possibilità che fosse stata Scarlett a pubblicare quel maledetto video.
-Però io non entrerò nel maid cafè, o almeno non parteciperò attivamente a questo piano, fornirò aiuto dall’esterno…mi dispiace- disse con sguardo amareggiato.
-Perché?- chiese la ragazza con i codini.
-Ehm p-perché non sono ancora pronta a ritornare nel Princess cafè, anzi questa è la prima volta dopo tanto tempo che mi ritrovo in un luogo pubblico completamente estraneo…- Courtney fu l’unica a notare dell’incertezza nel tono di voce della gotica.
Senza volerlo, Gwen fece ricordare alle menti delle ragazze il dolore che la loro amica aveva provato in questi mesi.
-Abbiamo parlato abbastanza di quella strega…adesso pensiamo a te, Gwen- disse Sammy guardandola, era seduta difronte a lei.
-Si esatto! Da quando hai iniziato a uscire dalla tua stanza?- chiese Anne Maria.  
-Oggi pomeriggio…- quella breve risposta stupì le ragazze.
-E sei qui a parlare dei nostri problemi?! Vai a correre dai tuoi cari!- urlò Kitty, il primo giorno di ripresa di Gwen dopo tutto ciò che ha passato non poteva di certo trascorrerlo in quella pizzeria.
La gotica si era dimenticata dei suoi amici, avrebbe aggiunto la sua “sbadataggine" alla lista di difetti da eliminare. Il pensiero dei suoi amici fece nascere un altro luminoso sorriso sul volto di Gwen, era simile a quello con cui si era presentata al Princess Cafè.
-Che fai ancora qui? Muoviti!-
 
 
C’era un’ultima cosa da fare. Una nuova meta.
Il cielo era diventato più oscuro, ma non si fermò. L’abitazione di Dawn non era molto lontana dalla pizzeria, ma neanche dietro l’angolo: dopo venti minuti di corsa incrociò lo sguardo della ragazza dalla pelle candida nel cortile di casa sua. Raggio di Luna era appena uscita, che colpo di fortuna!
-Dawn!-
-G-Gwen??-
Gli occhi della gotica s’inumidirono non appena la vide. Dawn, a differenza di Courtney, non si precipitò ad abbracciarla ma si lasciò dominare dalle sue emozioni: si accovacciò sulle ginocchia e iniziò a piangere.
-Gwen sei qui…n-non ci credo…- la gotica raggiunse la sua migliore amica e le donò un suo caldo abbraccio.
-Ti chiedo scusa per tutto…p-per mio zio e…i-io ho infranto la promessa e ho letto la tua aura, avvertivo pericolo…ho chiamato la polizia m-ma…era troppo tardi…- mormorò Dawn tra le sue lacrime, Gwen era lì anche per liberarla da quel dolore dal senso di colpa che l’avevano fatta soffrire per molto tempo.
-Ho visto il tuo video e mi ha aiutato molto, ti ringrazio. E anche io ti chiedo scusa, ti ho trascurata- sentendo quelle scuse inaspettate, la bionda spalancò i suoi occhi color zaffiro.
-Ma che stai dicendo?!-
-Devi sapere che nella Vigilia di Natale 2013 ho visto Scott ma invece di fartelo rincontrare l’ho portato da Courtney. Mi dispiace, credevo che se tu l’avessi saputo ci staresti rimasta male- Gwen si teneva quel segreto da oltre un anno, in quella sera ogni piccolo segreto venne svelato tra le due amiche…tranne la faccenda del maid cafè.
-Per questa sciocchezza?! Non avrai mica pensato di perdere la nostra amicizia per questo?- l’emozione che provava Dawn era un misto di incredulità e tristezza, non si aspettava una confessione del genere.
-E poi mi è passata la cotta per Scott, e lui non è mai stato più importante di te. Mi sei mancata così tanto-
Le due amiche rimasero abbracciate per altri cinque minuti, solo la Luna fu spettatrice di quel momento.
-Sto andando da Zoey, vuoi venire?- per Gwen non c’era neanche bisogno di chiederlo.
 
Non erano passate neanche due ore da quando la gotica aveva detto a Courtney che avrebbe tenuto i capelli lunghi, ma adesso se li ritrovò tagliati ed era avvolta da una mantellina blu.
Erano a casa della ragazza dai codini rossi, più precisamente nel suo bagno: era piccolo ma ordinato, sembrava fuoriuscito da una rivista d’arredamento.
Dawn aveva programmato d’incontrarsi con la rossa per guardare un film. Quando Zoey si accorse che la bionda non era sola, non seppe cosa dire. Sembrava pietrificata, aveva lo sguardo indecifrabile tipico dei boss finali dei videogiochi.
Dopo un po’ aveva pronunciato un freddo “Seguitemi” e adesso erano nel suo bagno.
La gotica era seduta su un piccolo sgabello e si era lasciata tagliare i capelli da Zoey, Dawn osservava la scena in silenzio; la serata di certo non era andata come previsto ma era ancora felice di aver incontrato Gwen.
-Quando siamo andate a casa di tua nonna, ad un certo punto te ne se dovuta andare prima e ho preso un po’ della tua tinta per le emergenze (capitolo 9)- spiegò Zoey con voce calma mentre le tingeva i capelli con un pennello.
-N-Non si sa mai…-ritornò il lato dolce della ragazza, le sue guance erano leggermente arrossate.
-Sai mi aspettavo cascate di lacrime da parte tua no un trattamento da parrucchiera- commentò Gwen con un pizzico di sarcasmo, sullo specchio del bagno vide ritornare il suo vecchio aspetto.
-Se inizio a piangere non la smetto più e…. r-rivoglio la mia Gwen…per questo ti ho tagliato i capelli e ti sto facendo le meches verde scuro…- la gotica non avrebbe saputo descrivere a parole di quanto apprezzasse il gesto dell’amica.
 
27 Aprile 2015, lunedì
In quei tre giorni aveva rintracciato tutti i suoi amici: Sky le aveva quasi rotto la schiena nel suo abbraccio, Mike e Cameron avevano esultato per dieci minuti e Lance suonò il violino tutto il giorno per la gioia.
A scuola riprese a studiare con interesse e nel tempo libero passava nelle vicinanze del maid cafè per farsi aggiornare dalla situazione.
Si, era iniziato il nuovo capitolo della sua vita. Quello in cui avrebbe eliminato gli errori del passato.
Duncan mi resterai accanto in questa nuova avventura, vero? Ho bisogno del tuo sostegno dal cielo.
 
 
 
 
*ringrazio mia madre per questa frase.
 
👑💎 Angolo autrice 💎👑
Voglio fare un esperimento: io ho un nuovo e serio obiettivo per questa storia… però su Efp non ve lo dirò, vediamo se questa volta lo raggiungo XD  (...dico solo che mi ero scordata che febbraio avesse solo 28 giorni).
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e non ci siano errori gravi…grazie infinte per aver seguito questa storia fin qui!
   
 
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