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Autore: Imperialit    03/03/2021    0 recensioni
Racconti brevi nati da tre emoji o parole consigliatemi casualmente. Nessun genere preciso o nesso logico gli uni con gli altri. È una semplice raccolta.
Genere: Generale, Hurt/Comfort, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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"La mia prima esperienza fu... Disarmante. Ero inesperto, avevo appena scoperto questo mondo, e soprattutto non avevo nessuno ad insegnarmi se non vecchi libri polverosi e qualche annotazione... Ma fu anche meraviglioso. In un secondo mi ritrovai nel corpo di qualcun altro. Ero nudo e sentivo l'erba piegarsi e pungermi sotto la schiena. Sentivo il vento montano che spazzava il campo su cui ero poggiato. L'aria che mi bruciava i polmoni e che mi pizzicava la pelle. Ma tutto sbiadì quando mi accorsi che i mie occhi non vedevano nient'altro che quel cielo. Un cielo illuminato da milioni di puntini luminosi separati tra loro da una oscurità troppo vasta per essere percepita. Costellazioni che nel nostro mondo non esistono, e legami invisibili a tenerle unite. Migliaia di fari che illuminavano la propria piccola porzione di tenebre. E poi il cambiamento. Le vidi muoversi e prendere i colori dell'autunno. Rosse, gialle, arancioni... Migliaia di foglie luminose che iniziarono a raggiungersi tra loro. Esplosioni rosse che inghiottivano le luci più piccole in un tripudio di calore, filamenti arancioni che si univano tra loro creando disegni intricati, scie lasciate da coloro che cadevano o fuggivano e che creavano un fiume di filamenti dorati. Un cambiamento che durò un milione di anni, e che si svolse di fronte ai miei occhi nell'attimo di un battito di ciglia. Una foresta autunnale che cresceva e moriva, lasciando dietro di sé solo quei collegamenti invisibili che un tempo reggevano il fogliame e una oscurità che sentivo penetrarmi fin dentro alle ossa... E d'improvviso rieccomi nel mio corpo."

"... M... Maestro...?"

"Scusa. Mi ero perso nei ricordi. Dimmi pure."

"... E' così che avete perso la vista...?"

"... Sì. Ma la riperderei un milione di altre volte se volesse dire riguardare quello spettacolo un'ultima volta..."

"..."

"Sento il tuo silenzio carico d'ansia, Ahahah! Tranquillo! A te non andrà così. Primo, perché ci sono io a tenerti per mano, e secondo... Perché la sfera che usai quel giorno è in un posto irraggiungibile. Dove nessuno possa mai più trovarla. Ma questa è una storia per un altro giorno! Muoviamoci ora! Ci sono cose da fare!"
   
 
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