Scritto sentendo: Dove Si Nascondono
Gli Angeli; https://www.youtube.com/watch?v=7sG6M14QFMo.
Angelo dal reattore arc
Tony incrociò le braccia
al petto e si appoggiò ad una
parete, guardando Bumblebee seduto sul pavimento del garage. Il giovane
dai
corti capelli biondi era intento a giocare con FerroVecchio, gli
lanciava una
palla e l’altro la riportava a fatica, facendosela
più volte indicare da Tu.
«Il
tuo re ha vinto, ma non scaccerà né Megatron
né i suoi
marmocchi. Non ne sei felice?»
domandò Stark. Il suo profilo in penombra
era appena rischiarato dalle luci azzurre degli ologrammi che
aleggiavano nella
stanza.
Bumblebee
gli rispose: «Sono lieto che la guerra
sia finita».
"Pensavo che questa inutile carneficina non si sarebbe mai fermata. Non
avrei mai pensato che saresti arrivato tu: un salvatore. Nel tuo cuore
sembra
brillare la nostra stessa scintilla.
Hai
riportato la pace, ma in me sembra non poter ritornare. Mi
sono perso".
«Stanno
tornando a casa. Non andrai con loro? Sai, credo
che quel gigante dai capelli grigi abbia una cotta per te» chiese
Stark. Sciolse le braccia e mise le mani in tasca, avanzando di un paio
di
passi verso di lui. Sfilò accanto ad altre automobili
parcheggiate.
Bumblebee
guardò la pallina. «Megatron non
è il
genere di compagno che vorrei. Non c’è
più posto per me nel nostro mondo»
gli
rispose. Stark gi domandò: «Dici
così perché il piccolo re con la
coroncina non è cotto di te?»,
guardandolo rabbrividire.
Bumblebee rispose: «È
troppo occupato con quello che è
giusto o con quello che deve fare per accorgersi di me»,
si alzò in piedi e lasciò la
pallina all’altro macchinario. «Vuoi
dire che se ne accorgerebbe in
caso contrario?» gli chiese Tony,
continuando ad accorciare le distanze.
«Forse.
Non sono neanche sicuro che lui sia capace di
provare cose banali come il piacere carnale»
gemette Bumblebee,
nascondendosi il viso con una mano. «Cap
sa benissimo cosa sono quel genere
di cose, ma io non sono una donna degli anni ’30 di nome Peggy» si
confidò l’altro. Bumblebee gli domandò: «Sei
innamorato di lui?».
«Forse
o forse sono solo alla ricerca di qualcuno che non
faccia come Pep o chiunque altro nella mia vita»
raccontò Stark, guardando l’autobot
sedersi nuovamente per terra. «Penso
che potrei amare chiunque non mi
scarichi dopo anni. Finché sono pieno di difetti vado
benissimo, ma appena
cerco di essere una persona migliore magicamente non vado bene a nessuno».
Fece un sorriso stanco e concluse: «Questo
è un mondo parecchio strano».
Bumblebee, massaggiandosi al collo,
pensò: "Ogni mondo
è strano. Le nostre vite si svolgono in un tempo di
ordinaria follia". «Il
mio mondo, allora, può sembrare più normale. Io
sono pieno di difetti e nessuno
mi vuole per quello» ammise.
Stark si
fermò davanti a lui e gli sfiorò qualche ciocca
di
capelli biondi. «Io uno come te potrei volerlo.
In fondo ho sempre
apprezzato più le macchine che le persone e il tuo corpo non
è proprio niente
male»
gli disse. Bumblebee rabbrividì, rispondendo: «Grazie».
«Però
devi rivedere i tuoi gusti. Ti rendi conto che il tuo
Optimus è solo un bambino? Probabilmente è solo
troppo giovane per provare
interessi sessuali» lo
interrogò Stark. Bumblebee
rispose: «Per la mia razza io
sono solo un adolescente», si
grattò il tatuaggio blu degli autobot che aveva sulla spalla
nuda.
«Beh,
meno male che io di fondo resto senza morale così non
devo rimangiarmi quello che ti ho detto prima»
scherzò Tony, pensando: "La
somiglianza con Cap non è dovuta al fatto che ha
scannerizzato lui, è stata
solo causale. Scannerizzando degli umani caucasici diventano caucasici
e non
giapponesi, ma a parte quello mantengono delle loro caratteristiche di
base.
Questo vale per ogni cosa di biologica che scannerizzano.
Sto
iniziando a diventare un esperto di bio-ingegneria aliena"
pensò.
«Sai,
su una cosa ha ragione Megatron. Ora ti appartengo,
anche come amante se vuoi. Anche considerando che Re Optimus in quel
senso non
mi vedrà mai»
gemette Bumblebee. Tony si affrettò a
rispondergli: «Sai,
ho comprato una macchina nuova. Non pensavo di farmi il fidanzato».
«Quelle
chiavi rappresentano il fatto che mi possiedi: mi
hai comprato»
gli disse Bumblebee, indicandogli la tasca.
Guardò Tony camminare avanti
e indietro. Stark pensava: "Ragiona
come un cavaliere in un
fantasy, forse tutti quei libri non sono stati una perdita di tempo".
«Tu
possiedi te stesso. Soltanto, ti andrebbe di rimanere
con me?»
chiese Tony e si piegò in avanti, per guardarlo negli occhi.
Bumblebee
rispose con un filo di voce: «Sono
stato un soldato così a lungo che
non mi dispiacerebbe. Non credo che in un mondo di pace Optimus abbia
bisogno
di me».
Tony gli sorrise, inginocchiandosi
davanti a lui e lo baciò,
l’altro ricambiò con trasporto.