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Autore: fenris    03/03/2021    2 recensioni
Pochi mesi dopo la prima sconfitta di Voldemort, l'intero mondo magico attraversa la sua più grande crisi. Le Ley Line, i condotti magici che attraversano l'intero pianeta, si risvegliano spedendo quasi la metà della popolazione mondiale sulla Terra dei Rifts, un mondo post apocalittico dove i pericoli sono in ogni angolo e le più varie nazioni si rimettono in sesto combattendo l'una contro l'altra o contro creature per cui i mortali non sono misere pedine. Vent'anni dopo un uomo cammina insieme ai propri compagni nella speranza di ritrovare i propri cari prima che la loro vita sia spezzata dall'ennesima battaglia
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Harry Potter, Nuovo personaggio | Coppie: Arthur/Molly
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Rifts chronicles '
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Il veicolo messo a disposizione ai volontari che sarebbero partiti per le isole britanniche era la Plato's dream 2, praticamente il sogno di Arthur. Era un' enorme aeronave, simile a una portaerei con varie turbine e reattori che portava sulla fiancata sinistra lo stemma di Lazlo, dotata di un pilota automatico e di un centro di gravità indipendente, oltre che ovviamente capace di trasportare il primo centinaio di truppe che sarebbe partito assieme ai rifornimenti che portavano e dotato inoltre di un sofisticato armamentario per bombardamenti e scontri aerei. Su una fiancata si trovava lo stemma della città.


 

Il Tecnomago quasi pianse nel vederlo, ammirato dall'abilità degli ingegneri di Lazlo, e si ripromise di raggiungere quel livello prima o poi in qualcosa destinato non a una semplice guerra, ma allo sviluppo della loro civiltà.


 

La sua prima preoccupazione era comunque la difesa di New Hogsmeade al momento.


 

“ Dunque anche Silente ci ha lasciato? Com'è successo.”, domandò mentre si dirigeva alla plancia da cui l'aeronave sarebbe partita, al fianco di Minerva. Tutt'attorno i soldati, che si affidassero alla scienza o alle loro abilità soprannaturali, stavano portando verso il deposito diversi container contenenti tutto il necessario per la battaglia.


 

“ Hai mai visto gli Schiavisti degli Spluggorth o sentito parlare di loro?”, chiese di rimando l'anziana strega, il tono ricco di un senso di paura nel pronunciare quelle parole.


 


 

Il Tecnomago, incapace di biasimarla, annuì. Gli Schiavisti era i lacchè meglio conosciuti degli attuali signori di Atlantide, al punto da essere spesso scambiati per i suddetti. Erano bizzarri umanoidi privi di occhi, dotati di una mascella enorme e alcuni tentacoli, con una coda a sostituire le gambe. Viaggiavano assieme a misteriose donne cieche su strani veicoli per prendere persone e risorse da portare ai mercati dei loro mostruosi signori.


 

Qualche mese dopo aver conosciuto Ross, si erano recati in un villaggio che fu attaccato quello stesso giorno. Pur provando a difendersi furono costretti a nascondersi per non venire uccisi o catturati e fu con orrore che guardarono quell'abominio semi meccanico fuggire assieme ai poveri sventurati che avrebbero presto riunito i mercati.


 

Non avrebbe mai dimenticato quelle donne seminude e apparentemente prive di emozioni uccidere come respirassero chiunque provasse a opporsi loro, mentre il loro orribile condottiero ruggiva distruggendo interi edifici pur di prendere un solo schiavo in più.


 

Da lì a molti anni a venire, anche dopo aver assistito a molte altre tragedie e battaglie, quella carneficina sarebbe stata ancora nella sua top five dei peggiori momenti sulla Terra dei Rifts.


 

“ Uno di quei mostri venne per prendere un po' di gente da New Hogsmeade, scatenando una battaglia terribile. A quel punto avevamo già organizzato una nostra milizia, ma il nostro Albero millenario e altre difese erano piuttosto immaturi. Ogni uomo e donna abile combatterono contro quell'essere e le sue schiave, personalmente credo di non aver mai lanciato così tanti incantesimi in sequenza come allora. Ero certa avrei esaurito le mie energie in ogni istante. Silente, Moody e Piton combatterono lo Schiavista in un tre contro uno violentissimo che durò per ore. Alla fine sia Silente che Piton vennero polverizzati da un laser, ma come ultimo atto diedero un'apertura a Moody, che diede il colpo di grazia mentre noi finivamo gli ultimi nemici rimasti.”, spiegò intanto Minerva, ricordando il maestoso funerale che riservarono ai due maghi assieme ai tanti altri che perirono quel giorno. Fu un miracolo che le loro difese non vennero rispedite indietro di anni.


 

“ Una degna fine per lui. Devo ammettere però che non me l'aspettavo da un ex Mangiamorte come Piton.”, commentò Arthur, prendendo mediante telecinesi un pesante container pieno di strumenti, in particolare barriere d'energia per arricchire le mura di New Hogsmeade e lanciarlo ad Arama, che con un rapido movimento lo mise assieme agli altri contenitori.


 

“ Ha avuto tempo e occasioni per maturare. Lui e Sirius, tra l'altro... beh, non hanno esattamente fatto pace dopo anni passati a odiarsi reciprocamente, ma si sono messi d'accordo per una tregua per la sicurezza di Harry.”, disse comprensiva Minerva salendo dunque insieme a lui sul veicolo, che partì con un rombo di tuono mentre una folla sottostante salutava amici, parenti e compagni in preda alle lacrime e agli applausi d'incoraggiamento.


 


 

Le prime ore di volo proseguirono tranquillamente nel sorvolare la distanza tra la costa canadese e quella britannica. I soldati trascorsero il loro tempo a discutere, fare pratica o elaborare le prime strategie con l'aiuto di Minerva e Krey attraverso un simulatore olografico, ansiosi di metterle in atto contro i Gargoyle. Alcuni Tecnomaghi stavano invece parlando delle rispettive teorie, ma per una volta Arthur non era tra loro. E i suoi amici non avevano perso tempo a cercarlo.


 

“ Come ti senti, Arthur?”, domandò Zhen all'amico dopo che questi uscì dalla stanza dei motori. L'uomo si era alternato tra l'ammirare la tecnologia avanzatissima della Plato's dream e la stanza delle strategie, cercando di offrire quanto sapeva sulle possibile tattiche e su quanto egli stesso avrebbe potuto fare nei giorni che li separavano dall'attacco. Nonostante mantenesse una faccia da poker non da poco di fronte alle truppe, sviluppata in anni di combattimenti e missioni al limite della morte, per i suoi compagni era chiaro quanto fosse nervoso.


 

“ Oh, benissimo, tutto sommato.”, mentì lui facendo finta di nulla. Purtroppo aveva sottovalutato le abilità psichiche del Guerriero del fulmine. E la conoscenza sviluppata anno dopo anno del suo comportamento.


 

“ Sul serio? Pensi di potermi ingannare così facilmente dopo che ci siamo salvati la vita a vicenda ventisette volte?”, disse laconico il guerriero cinese. Tantò basto perchè Arthur ebbe un crollo nervoso e buttasse fuori tutto quello che pensava davvero.


 


 

“ Aaaaargh, ecco cosa succede a costruire metà squadra con tre membri su cinque capaci di leggerti il pensiero. No, non sto bene. Ho parlato con Molly e Percy, e tutto sommato è andata bene. Ma con gli altri? Ron e Ginny di sicuro non si ricordano di me e temo sia il caso anche per Fred e George. Che posso fare, presentarmi dicendo solo 'ciao, sono papà'?”.


 


 

“ Hai fatto tutta questa strada per loro, no?”, domandò nuovamente il guerriero cinese incrociando le braccia.


 

Arthur fece un largo respiro e guardò con uno sguardo non poco nervoso l'artista marziale. Se c'era una cosa che apprezzava di lui rispetto ai Pazzi occidentali era la sua capacità di mantenere il sangue freddo in quasi ogni situazione.


 

Se c'era una cosa che detestava di lui era quella stessa capacità di mantenere il sangue freddo, ma al punto a volte di non vedere quasi il problema e tirarsene fuori con storie di illuminazioni e simili dalla sua mitologia.


 

A meno che non ci fosse da combattere, in quel caso era uguali alle sue controparti americane nel diffondere morte e chaos tra le fila dei propri nemici, meglio ancora se demoni.


 

“ Zhen, tu mi credi davvero capace di tornare a una vita normale? Per normale che possa essere vivere nella Terra dei Rifts? Ho ucciso intere orde, rubato, imbrogliato e venduto armi a chi probabilmente le avrebbe usate per scopi orribili.”, non potè che chiedere Arthur, ripensando in pochi istanti a tutte le lotte e ai pericoli che aveva attraversato in America, uscendone sempre per il rotto della cuffia assieme ai propri compagni.


 

“ Se c'è qualcosa di farlo, Arthur, sei tu.”, disse l'artista marziale posandogli una mano sulla spalla.


 

Arthur, commosso da quella fiducia, fu sul punto di rispondere quando la fiancata destra dell'aeronave fu colpita da un fortissimo urto.

 

“ Che succede?”, domandò Ginevra dopo essersi rialzata da terra, aiutendo Minerva a fare lo stesso.


 

“ E' un drago!”, gridò un soldato affacciato agli oblò, osservando un'immensa figura nera stagliarsi contro il cielo vermiglio, prima di circondarsi con nuvole più scure delle sue scaglie.


 

Krey, vedendo l'immensa creatura, non perse tempo ad aprire un portellone per uscire e trasformarsi per fronteggiare l'improvvisa minaccia. La lotta contro il suo simile fu rapida e brutale, tra morsi, colpi di coda e fiamme che sembravano illuminare il cielo notturno a giorno. E questa fu la salvezza del resto dell'equipaggio, che potè vedere così altri aerei e robot volanti.


 

“ Sapevano che stavamo vedendo- disse Ginevra osservando terrorizzata quello sciame di nemici. Infuriata prese un interfono- attivare tutto il sistema di difesa e che chiunque sia equipaggiato per gli scontri alla lunga distanza, prenda degli scarponi magnetici ed esca a combattere. I piloti corrano ai loro robot. Non possiamo cadere proprio qui!”, ordinò con autorità e competenza la futura regina di Camelot.


 

La risposta dei volontari non tardò a farsi attendere. Tutti i mercenari, Cacciatori di teste e pilote presero mano al rispettivo equipaggiamento per uscire sotto il fuoco nemico rispondendo assieme all'armamentario dell'aeronave. Il team Morrigan non fu da meno.


 

“ Koromi, prendi la tua unità Samas e unisciti al fianco sinistro. Sta attenta.”, ordinò Arthur alla fidata spadaccina, che annuì.


 

“ Volo.”, rispose lei fiondandosi all'hangar per indossare un'unità Samas pesantemente modificata per migliori abilità di volo, con un'aspetto simile all'armatura di Koromi e con due vibro- lame curve infilate nei polsi. Molti altri la imitarono prendendo i rispettivi robot volanti, sciamando per rispondere ai gargoyle con raffiche di mitra e pugni corazzati.


 

In breve i cieli si riempirono di laser, missili e ogni tipo d'incantesimi. La truppa mandata a combattere la spedizione era relativamente piccola, ma ben armata e versatile, grazie all'inclusione di vari demoni e mercenari con poteri magici che attaccavano senza riposo gli eroi di Lazlo.


 

Arthur e Ross, come sempre, combattevano fianco a fianco sparando o lanciando incantesimi mentre Arama volava nella sua forma animale creando potenti raggi di energia magica, distruggendo ogni volta un'armatura potenziata o i demoni che l'accompagnavano, mentre seppur con difficoltà Krey stava vincendo il proprio avversario. Chiunque avesse avvertito i Gargoyle, sembrava che il suo intento non si sarebbe avverato.


 

Ma purtroppo tutte le esplosioni e i suoni riuscirono solo a nascondere l'arrivo di un altro drago, ben più grande e anziano del precedente. Il nuovo arrivato, le cui scaglie nere furono illuminate dalle luci della battaglia, si gettò sulla povera Krey insieme al compagno.


 

Il cavaliere di Camelot, incapace di difendersi da ben due avversari, gridò nel ricevere un morso alle ali, perdendo sangue rovente mentre tentava di rispondere con artigliate e fiamme. Ginevra e Minerva purtroppo erano troppo impegnate con l'orda di armature che si avvicinava e non poterono arrivare.


 

Dunque Koromi e Arama, ridotte le linee nemiche di fronte a loro, corsero in suo soccorso. La samurai riuscì ad atterrare sul collo del secondo drago, infilandovi dentro le sue vibrolame alimentate dal chi. L'immenso rettile gridò per quella fastidiosa puntura e tento di levarsi il SAMAS di dosso, dandò così tempo ad Arama di prendere tra i denti Krey, tornata alla sua forma umana, per riportarla sull'aeronave.


 

“ CONCENTRATE TUTTI I VOSTRI COLPI SUL DRAGO PIU' GRANDE!”, ordinò Arthur, avvisato del salvataggio per via telepatica da Arama. Il tecnomago caricò una grande quantità di energia magica e psichica nella sua elettrobacchetta, trasformandola in un potentissimo raggio di energia che si abbattè sul petto del drago. Molti in breve lo imitarono, bucando le scaglie della bestia con raffiche d'incantesimi che alla lunga avrebbero sfiancato anche creature infernali d'alto rango.


 

Con una spettacolare esplosione accompagnato da un enorme urlo dunque, il drago si ritrovò sfiancato da fin troppe ferite e cadde in mare. Il suo compagno e il resto degli assalitori, capendo di non poter vincere, scapparono coi razzi al massimo. D'altronde avevano già fatto ciò che dovevano.


 

Un'enorme urtò sembrò scuotere l'intera nave. Chiunque era ancora vivo tornò dentro per vedere i corridoi illuminati dalle luci d'allarme, e diverse sirene risuonare a tutto volume.


 

“ Il pilota automatico è saltato!”, gridò uno dei tecnici quando la nave cominciò a scendere, quasi in picchiata. Fortunatamente non erano privi di uomini capaci o abituati a situazioni così frenetiche.


 

“ Prendo io i comandi!”, si offrì volontario Arthur, dirigendosi alla sala del pilota e mettendo mano alla cloaque. Con una brusca ma abile manovra riuscì a raddrizzare il mezzo, evitando l'impatto con la costa. Riuscì a stabilizzarlo un po', ma sapeva bene non sarebbe durato a lungo.


 

“ Dovrete paracadutarvi tutti!”, esclamò il Tecnomago attraverso un interfono, facendo una brusca sterzata per alzare ancora una volta la Plato's Dream.


 

“ Dovremo, vuoi dire.”, ribattè Ross attraverso lo stesso interfono, trattenendosi dal venire a prenderlo solo perchè era l'unica cosa che la stava separando dallo spiaccicarsi a terra.


 

“ Io resto qui. Il carico è troppo prezioso se vogliamo vincere.”, stabilì il mago accendendo alcuni strumenti.


“ Ma sei....?”, ribattè inferocita la donna cactus, prima che l'aeronave fosse percorsa da un altro urto. Incapace di discutere ulteriormente e sapendo quanto questo fosse importante per l' amico, la pistolera gli fece semplicemente un augurio di buona fortuna e poi corse a riferire gli ordini al resto dell'equipaggio, che non perse tempo a prendere i paracadute.


 

“ Bene, vediamo se il mio tocco funziona anche su di te, bestione.”, disse Arthur, tirando indietro il volante e attivando al massimo tutte le sue abilità psichiche, interfacciandosi con la stessa nave. Percepì ogni ingranaggio e circuito, incluse le parti danneggiate. Per certi versi era terribile quanto il suo viaggio attraverso i Rifts. Sentì lo sforzo dei motori arrivargli dritto nel cervello, sentiva il dolore della macchina come se fosse stato lui a essere colpito da fiamme e missili.


 

Ma il cargo era troppo prezioso per lasciarlo finire chissà dove. Doveva atterrare in un modo o nell'altro.Virò di lato, finendo per schiacciare gli ultimi piloti che gli stavano ancora alle calcagna, ricoprendo la superficie dell'aeronave con piccolo esplosioni.


 

Vedendo il terreno avvicinarsi come un destino inevitabile, Arthur premette una pulsante nella sua cintura e corse via, sperando in meglio mentre il suo mondo diventava buio.

********


 

La ricerca della squadra inviata ad uccidere Voldemort durò un paio di giorni, cercando qualsiasi traccia magica e non che avesse lasciato. Non erano stati rari gli avvistamenti di Gargoyle, Fomori o dei loro alleati. Avevano cercato di evitare il più possibile il combattimento in modo da mantenersi in forma per il vero nemico.


 

Si erano fermati vicino all'entrata di una foresta. Luna aveva mandato alcuni dei suoi famigli in cerca di tracce, mentre Ron meditava seduto su una roccia. Era intento a scandagliare la zona cercando Voldemort. Ricordava bene l'immenso odio percepito nello stregone nei confronti di Harry ed era quella la traccia emozionale che stava seguendo. Quando infine la sua mente incrociò una sensazione bruciante come quella che aveva percepito prima dell'ultimo scontro, aprì gli occhi.


 

“ L'ho trovato.”, disse indicando una direzione alle sue spalle e attirando l'attenzione dei compagni.


 

“ Che sta facendo?”, domandò sir Galahad, prendendo la sua pistola. Non lontano da lui i membri della spiegazione stavano facendo lo stesso.


 

“ Credo stia dormendo in mezzo a una radura. Meglio non vi dica che ho visto dentro la sua testa. Se ci sbrighiamo possiamo farlo fuori e tornare a casa prima di cena.”.


 

“ Bene, ma prima un po' di preparazione. Miss Lovegood, evoca qualcuna delle tue migliori creature. Nott, porta con te Neville per prenderlo alle spalle. Granger, cerca un modo per chiudergli la squadra se volesse scappare. Potter, Weasley e Weasley, voi seguirete me e Galahad nella prima offensiva.”, istruì secco Moody.


 

Come ordinato, i tre ragazzi accompagnarono l'Auror e il Cacciatore di non morti, entrando da direzioni diverse nella radura in cui Voldemort dormiva. Il quintetto potè così vedere un'immenso serpente dalle squame nere e verdi avvolto su se stesso, intento a sonnecchiare.

“ Al mio via- disse Galahad, facendo scorrere alcune scintille tra le mani, con i compagni che facevano lo stesso- uno, due, tre....”.


 

Non appena fu dato il segnale, un mix di fiamme, raggi energetici e fulmini parti dai cinque avventurieri per abbattersi su Voldemort. L'enorme rettile che era diventato lanciò un urlo di agonia e cominciò a dimenersi senza però poter fare niente mentre le sue scaglie venivano buchate dal continuo assalto, riversando fiumi di sangue a terra. Infine, un fulmine di Galahad riuscì a separare anche la testa dal corpo dello stregone.


 

“ Tutto qui? E' stato fin troppo facile.”, commentò Harry, chiaramente deluso nel vedere quel corpo sanguinante. Non che non fosse soddisfatto dell'idea di poter uccidere Voldemort senza vittime, per chiarirci. Ma quando pensava alla possibilità di combattere l'uomo che aveva ucciso i suoi genitori e spedito Sirius in galera a vita, se non fosse stato per l'apertura dei Rifts, si era immaginato uno spettacolare duello dove avrebbe dovuto dare tutto sé stesso e gliel'avrebbe fatta pagare per i suoi crimini.


 

Quel giorno imparò definitivamente la lezione di non chiedere più di quanto gli fosse dovuto.


 

“ Siamo sotto attacco!”, gridò la voce di Neville, accompagnata dal suono di spari. Prima che uno dei cinque potesse rispondere, dal terreno sbucarono fuori diversi serpenti che li intrappolarono in una trappola mortale.


 

“ Pensate davvero che mi sarei fatto trovare impreparato? Ho utilizzato il poco tempo che avevo per imparare a usare in vari modi questo strano corpo.”, disse minacciosa e onnipresente la voce di Voldemort.


 

“ Sei solo un lurido vigliacco. Anni a vagare in questo mondo e non hai imparato niente.”, disse Harry con un ringhio, cercando di liberarsi da quelle vipere apparentemente infinite, imitato dai suoi compagni. Poco lontano provenivano i rumori dei compagni che combattevano, al punto da soppiantare qualsiasi altro suono. Questa fu la loro salvezza quando l'avversario decise di concludere tutto.


 

Voldemort si materializzò con la stessa forma che Harry e Ron avevano combattuto in precedenza, avvicinandosi al Bambino sopravvissuto con chiare intenzioni.Il giovane Potter mantenne un'espressione stoica mentre quelle fauci si aprivano su di lui.


 

Il tanto atteso pasto fu fortunatamente interrotto da una meteora che gli cadde addosso, con un'onda d'urto che lanciò via anche il gruppetto di guerrieri con l'effetto di liberarli anche dai serpenti.


 

Il responsabile di quell'attacco improvviso era una delle evocazioni preferite di Luna, un Sacro terrore. Si trattava di una sorta di mecha vivente proveniente da un'altra dimensione, dotato di molte abilità magiche. Il volto era simile a quello di un crostaceo argenteo, con tre possenti artigli per mano e una corazza poderosa che sembrava uscita dalle più grandi leggende.


 

Il titano ruggì dalla rabbia e quando Voldemort provò a fuggire assumendo la forma di un largo serpente, venne afferrato e sbattuto più volte sul terreno senza pietà prima di essere scagliato via.


 

“ Ancora confidente di vincere?”, disse Harry sfoderando la spada mentre tutti i suoi compagni apparivano nella radura, un po' feriti dall'incontro con le bestiole di Voldemort, ma pronti a dare man forte per ucciderlo.


 

“ No, confido di farti fare la fine dei tuoi genitori.”, ribattè lo stregone riprendendo la sua forma umanoide e sfoderando gli artigli per dilaniare Harry.

*****


 

Amelia era al momento nel suo ufficio in ciba all'Albero millenario, discutendo con sir Silver Mane delle difese e dei combattenti disponibili.


 

Il cavaliere era un possente Wolfen Cacciatore di teste con diversi impianti cibernetici o bionici, inclusi alcuni laser e missili. Grande amico di Galahad, non mancava certo di esperienza in questo tipo di battaglie.


 

Il loro colloquio fu però interrotto dall'arrivo di un'apparizione eterea, per la precisione un gatto di pura luce bianca dall'aspetto familiare.


 

“ Amelia, la nostra aeronave è stata attaccata. Siamo costretti a paracadutarci. Non attaccate.”, disse rapida, ma visibilmente nervosa la voce di Minerva . All'istante la strega e il Wolfen corsero in piazza dando istruzioni per accogliere i rinforzi di Lazlo. Il loro aereo percorse dunque i cieli avvolto dalle fiamme, lasciando dietro di sé una scia di figure alate o col paracadute che scesero lentamente verso terra.


 

Ognuno di essi venne accolto dai grati abitanti di New Hogsmeade, che diedero loro coperte e acqua prima di accompagnarli dentro la scuola. Una famiglia stava però girovagando disperatamente in quell'immensa folla cercando qualcuno in particolare.


 

“ Papà, papà, dove sei?!”, gridò a squarciagola Bill guardando in ogni direzioni i volontari di Lazlo venire accolti e togliersi il paracadute.


 

“ Arthur, ARTHUR!”, esclamò Molly a sua volta nel cercare il marito, sperando si riconoscessero a vicenda. Fred e George la imitavano. Coi loro abiti piloti, sembravano una versione un po' più giovane e con meno cicatrici del padre. Insieme al resto della famiglia continuarono a cercare per vari minuti, finchè non restarono che sparuti gruppi sotto le fronde dell'Albero millenario.


 

“ S- siete la famiglia di Arthur?”, domandò in quel momento una voce elettronica. Molly e figli si girarono in quella direzione trovando un bizzarro quartetto a fronteggiarli: una donna cactus vestita da cowboy e armata con varie pistole, una guerriera asiatica pesantemente corazzata, un'uomo che sembrava vestito da ninja con una maschera e un possente guerriero vestito con una tuta aderente e armato con una mazza.


 

“ Sì... siamo noi. Io sono Molly. Conoscete mio marito?”, domandò Molly avvicinandosi ai quattro combattenti. Tre di loro assunsero un'espressione di assoluta colpevolezza e anche Ross abbassò il capo, chiaramente a disagio con le notizie che stava per dare.


 

“ Siamo i suoi compagni. Abbiamo passato gli ultimi quattordici anni e giù di lì aiutandolo a cercarvi. E'... un vero piacere conoscervi.”, disse il dispositivo elettronico della donna cactus con un tono di puro rammarico, chiaramente incapace di sostenere gli sguardi dei Weasley.


 

“ Ma cosa gli è successo allora. Perchè non è con voi?”, domandò un quasi disperato Bill, avvolgendosi involontariamente con alcune fiamme. Non poteva credere di aver perso così presto l'occasione di abbracciare nuovamente il padre dopo non averci neanche parlato.


 

“ Ha voluto fare l'eroe. E' rimasto a bordo dell'aereo per farlo atterrare.”, disse Ross stringendo i pugni spinosi. Il silenzio cadde sovrano mentre Molly balbettava. Fred e George si guardarono a vicenda incapaci di dire alcunchè mentre la figura di Percy era circondata da scintille che faticosava a tenere sotto controllo.


 

“ Ha.... ha davvero...”, domandò infine Bill, stupito da tanto coraggio, o inconscienza.


 

“ Sta tranquillo, tuo padre è dotato di grande risorse e ingegno. Se c'è qualcuno capace di sopravvivere a un impatto del genere è lui. E domattina andremmo a cercarlo.”, disse Arama. Molly prese un lungo respiro e con difficoltò trattenne un nuovo fiotto di pianto bloccandolo anche grazie alle proprie abilità psioniche.


 

“ Io... grazie, non ho davvero modo per ripagarvi. A parte la mia ospitalità, se volete accettarla.”.


 

“ Con enorme piacere. Abbiamo molto di cui parlare.”, rispose Koromi, dirigendosi assieme al resto del team Morrigan verso la casa di Molly, non mancando di dare un'occhiata alla direzione in cui l'aereo era precipitato.


 

Arthur, in un modo o nell'altro, era ancora vivo, lo sapevano, e l'avrebbero riportato a casa.


                                                                       *****

Salve a tutti, spero il capitolo sia di vostro gradimento. Se alcune parti non sono all'altezza, incolpate la mia pigrizia e la lontananza di quasi sei mesi da quel sancta sanctorum che è il mio appartamento di palermo. Comunque mancano ormai solo due capitoli alla fine, uno dei quali sarà un' epilogo abbastanza breve, ma che darà le basi per il prossimo volume. A presto.

                                                    *****

Flagello Mentale: Il tipo più versatile e potente di psionici per la maggior parte delle razze. Molly è una di loro.

  
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