-Ciao amore- Lo aveva salutato John quando Harry era rientrato a casa.
Il ragazzo aveva risposto -ciao- ma poi era rimasto fermo.
John gli stava dando le schiena, guardava fuori dalla grande finestra del soggiorno, da cui la vista spaziava sui tetti dei palazzi vicini, e intanto continuò con i suoi esercizi.
Il rosso era sempre stato sportivo, come anche Harry del resto, ma da non moltissimo aveva inserito nella sua routine degli esercizi specifici per mettere massa. Questo, insieme all'assunzione di testosterone, aveva fatto rapidamente aumentare i suoi muscoli e Harry non aveva mancato di notarlo. Quel giorno poi, la sua figura stagliata contro la luce della finestra, i pantaloni della tuta che fasciavano i suoi fianchi torniti, la canottiera aderente sulla schiena, la nuca con la sfumatura color rame che sembrava chiedere un bacio e quelle braccia scoperte che si flettevano, sagomate e grosse... erano diventate davvero grosse! Pensò il moro, sentendo un aumentare della pressione nelle proprie mutande.
Cercò di riscuotersi, almeno per togliersi il cappotto. Si sedette sul davanzale, guardando l'altro continuare la sua serie di sollevamento pesi in squot.
Non aveva idea di come sarebbe suonato dirlo ad alta voce, ma John stava diventando davvero ogni giorno più sexy. I suoi muscoli stavano gonfiandosi tantissimo, certo anche perché si allenava molto. Aveva decisamente ereditato lo stesso tipo di fisico del fratello Charlie e ora finalmente poteva svilupparlo a pieno. Anche il suo odore era cambiato. In un certo senso puzzava di più, ma doveva ammettere che avesse un che di conturbante.
Tuttavia aveva un po' paura che dicendo quei complimenti sarebbe parso che prima degli ormoni John non fosse stato attraente, o abbastanza virile per lui. In due anni che stavano insieme Harry aveva sempre cercato di rassicurare John che non sentisse affatto la mancanza di un fidanzato con una corporeità più tipicamente maschile. Non mentiva: avrebbe preferito John a qualsiasi palestrato con venti centimetri di cazzo. Certo ora che il palestrato stava diventando John stesso, però, non poteva negare che fosse un bonus molto gradito.
-Mi guardi?- Chiese il rosso, poggiando il manubrio.
Harry si limitò ad un verso indefinito di assenso.
-Che pensi?
-Che sei un figo- si arrischiò con un sorriso timido.
John rispose al sorriso senza esitare.
-È vero?- disse con allegria -sta mattina mi guardavo allo specchio e mamma mia!- si avvicinò al fidanzato flettendo un braccio così da gonfiare il bicipite: -guarda qui che roba!
Harry sorrise di più. Mi sa che si stava facendo problemi stupidi... allungò una mano sul muscolo dell'altro, tastandolo.
-Ti piace?- John sembrava solo compiaciuto e Harry si lasciò andare a sospirare: -è durissimo...
Il suo ragazzo lo aveva afferrato in vita e un attimo dopo lo stava baciando e abbracciando, si premette su di lui. 
-anche tu sei duro...