Anime & Manga > Inuyasha
Ricorda la storia  |      
Autore: RizaHawkeye    08/03/2021    2 recensioni
Dopo anni passati assieme, ormai è diventata la normalità stare al suo fianco, eppure, un giorno, qualcosa è cambiato.
Oneshot scritta di getto.
Sesshomaru x Jaken (davvero)
Genere: Fluff, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Jaken, Sesshoumaru
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Salve a tutti! Benvenuti nella mia One-Shot! Prima che iniziate a leggere devo fare qualche premessa, più che altro per prepararvi psicologicamente: questa FF NON è seria e, come avrete letto dalla descrizione è una Sesshomaru x Jaken.
So cosa state pensando: "WTF?! SEI SERIA?!".
Beh, no!
Beh forse un po' sì.
Sinceramente, ho visto spesso FF e fanart tra Sesshomaru e Rin, e Kagura, e Kagome, e Kikyo, e Naraku ecc..ma non ne ho mai vista una con Jaken! Ma come no? Beh, allora la faccio io! eheh ;)
Vedrete che dopo questa One-Shop la Sesshomaru x Jaken sarà la vostra Ship preferita!
Ma di base, proprio.
Detto questo, buona lettura :) (lo spero...)

 

Demons, Sweat & Tears



-Mio Signore Sesshomaru, pensate che sia la cosa giusta?-
Jaken fece quella domanda senza pensarci, mentre guardava il paesaggio dinnanzi a se: il villaggio sembrava molto più piccolo da quell’altezza.
-Che vuoi dire?- domandò in risposta il demone cane.
-Lasciare Rin in questo villaggio umano. Non voglio assolutamente mettere in dubbio le vostre decisioni, mio giovanissimo Signore, ma non so se questi umani riusciranno a proteggerla e a farla sentire a suo agio.-
Sentì chiaramente un grugnito di disappunto partire dalla gola del suo Signore che gli fece salire un violento brivido lungo la schiena.
-E’ la scelta più saggia, potrà stare con i suoi simili e, per quanto mi dia noia lasciarla nelle mani di Inuyasha, sicuramente lui saprà come proteggerla quando io non potrò farlo.- rispose poi Sesshomaru, con il suo solito tono calmo e risoluto.
-Avete assolutamente ragione, come sempre e poi Rin è molto vivace, sarà facile per lei farsi degli amici.-
Sesshomaru si concesse ancora qualche secondo per fissare il villaggio in cui aveva lasciato la sua piccola Rin e poi fece dietro front:
-Andiamo Jaken-
-S-Sì Padron Sesshomaru!-
-Dovresti essere contento- aggiunse improvvisamente il demone cane, lasciando il demonietto sbigottito.
Quel giorno era più loquace del solito.
-Contento di cosa?- si permise di chiedere, incuriosito.
-Che siamo ritornati ad essere solo noi due, come ai vecchi tempi.-
Jaken rimase di pietra.
Cosa volevano significare quelle parole da parte del suo Signore?
Insomma, per quanto si fosse abituato alla presenza della piccola Rin nei suoi viaggi, tornare ad essere il solo ed unico compagno di viaggio di Sesshomaru era pur sempre un onore e una gioia per lui.
Era lo stesso anche per il suo giovane Padrone?
Impossibile: aveva deciso lui di portare la ragazzina nei loro viaggi e di proteggerla, per quanto fosse assurdo, Sesshomaru teneva molto a Rin eppure…
Il piccolo demone Kappa continuò a seguire il suo Padrone in silenzio, con questi pensieri che gli frullavano in testa, confondendolo sempre di più. Scosse il capo un paio di volte sperando che quei pensieri insidiosi se ne andassero.
Sesshomaru notò il suo stano comportamento, ma non disse nulla.

Il buio arrivò presto, quel giorno, o forse Jaken aveva perso la cognizione del tempo.
Sesshomaru decise che si sarebbero fermati a riposare in una piccola radura, protetta da grandi e maestosi alberi.
Jaken capì subito le intenzioni del suo Signore perché questi si fermò improvvisamente, annusò l’aria circostante e poi si sedette ai piedi di una quercia.
Così senza proferir parola, legò il drago a due teste chiamato “Ah-Hun” ad un tronco, rimediò velocemente qualche ramoscello e accese un fuoco.
Dopo essersi seduto, una moltitudine di domande gli balenarono in testa: “Cosa avrebbero fatto ora?”, “Quali erano i piani del suo Signore?”, “Come sarebbe potuto essergli utile d’ora in avanti?”.
Avrebbe tanto voluto esprimere le sue ansie al suo Padrone, ma dopo anni insieme, aveva imparato a tacere per evitare di infastidirlo più del dovuto. Era molto stanco anzi, distrutto; una leggera brezza gli carezzò la guance e il fuoco riscaldava il suo piccolo corpo.
Cominciò a sentire i suoi occhi pesanti ma, un rumore inaspettato catturò la sua attenzione.
Alzò il capo incuriosito e vide Sesshomaru, in piedi dinnanzi a lui, allontanarsi con il suo solito passo regale.
-Mio Signore, dove vi state dirigendo?- chiese il demone Kappa, alzandosi in piedi.
-Ho avvertito qui vicino una sorgente termale, vado a farmi un bagno.- rispose semplicemente il demone cane, senza nemmeno voltarsi.
Jaken balbettò un “va bene” e tornò a sedersi.
Non era di certo la prima volta che il suo Padrone si concedeva attimi per la cura del suo corpo, facendosi un bagno oppure sistemandosi i capelli, Jaken ormai ci aveva fatto l’abitudine. Il suo Signore oltre alla sua fama come demone forte e possente, teneva molto anche alla fama di demone affascinante e curato. Di conseguenza era normale che si “facesse bello” di tanto in tanto.

Alzò lo sguardo al cielo, sospirando e, un piccolo pensiero gli attraverso la mente, quasi simile ad un sussurro ma che lo colpì come una lama nel petto:
“Chissà come dev’essere il mio Padrone senza vestiti?”
Sgranò gli occhi ed emise un rantolo, per poi darsi un sonoro colpo in testa.
“Ma come posso pensare certe cose del mio padrone?!”
Davvero aveva osato pensare ad una cosa del genere?
Per un momento diede colpa alla stanchezza, normalmente non avrebbe mai fatto pensieri così indelicati eppure, più cercava di non pensarci, più una forza a lui sconosciuta lo stava obbligando ad alzarsi e a dirigersi verso le sorgenti termali.
“Jaken, perché stai andando da Sesshomaru? Cosa stai fecendo?”
Continuava a chiederselo ma le sue gambe si muovevano da sole.
Senza rendersene conto si ritrovò a pochi centimetri dalle sorgenti, nascosto dietro un arbusto.
-Devo essere impazzito- si disse in uno sbuffo. –Se il Padrone mi vedesse adesso mi ucciderebbe senza alcun indugio-
Il Sesshomaru di un anno fa sicuramente lo avrebbe ridotto in poltiglia con i suoi artigli velenosi, senza troppi complimenti ma, il Sesshomaru di adesso, sicuramente maturato, lo avrebbe fatto?
Jaken si ritrovò a pensare che, effettivamente, Sesshomaru era cambiato moltissimo in così poco tempo.
Non riusciva a capire se il motivo di quella crescita interiore fosse dovuta al suo fratello mezzo demone, oppure alla piccola Rin e poi a Koaku, o forse tutte e tre. Una cosa era certa: Sesshomaru ora era più gentile, almeno per i suoi standard, anche nei confronti di Jaken stesso. Aveva smesso di minacciarlo di morte e di malmenarlo senza un motivo apparente (cosa che gradì molto).
Che il suo Padrone stesse imparando a rispettare il prossimo?
Assurdo, considerando il soggetto, eppure in lui qualcosa era cambiato radicalmente, come prima cosa il suo disgusto e odio verso gli umani.
Jaken conosceva Sesshomaru da anni ormai e lo aveva sempre ammirato per il suo potere, il suo atteggiamento, la sua innata regalità nel fare qualsiasi cosa,ma adesso, poteva sentire dentro di lui un sentimento molto più forte dell’ammirazione, qualcosa che gli provocava un soffocante bruciore al petto.
Lui teneva davvero a Sesshomaru, aldilà del rapporto servo/padrone, gli voleva davvero bene, perché era lui.
Ma il sentimento era reciproco?
Sesshomaru teneva davvero a Jaken?
Oppure lo considerava solo un servo e una volta che non gli sarebbe più servito l’avrebbe gettato via?
Troppe domande e nessuna risposta, il suo corpo cominciò a riscaldarsi e non capì se fosse a causa del calore delle sorgenti o di quei pensieri. L’unica cosa che voleva in quel momento, era poter godere della magnificenza del suo Padrone, come nessun altro aveva e avrebbe mai potuto fare. Poteva ammirare con i suoi stessi occhi Sesshomaru, nella sua interezza, senza abiti.
Istintivamente alzò il capo, emergendo leggermente dall’arbusto che lo nascondeva, cercando fugacemente, con lo sguardo, la figura del suo Padrone. Non ci volle molto perché Sesshomaru era a pochi metri dinnanzi a lui, in piedi, immerso nell’acqua calda che fissava le stelle.
Jaken rimase quasi senza fiato: era come se un qualche Dio fosse asceso sulla terra.
il Suo giovane e potente Signore, era completamente nudo dinnanzi a lui e poté giurare di non aver mai visto nulla di più celestiale. I suoi capelli lunghi argentanti erano leggermente bagnati e illuminati dalla luce della luna. Il suo viso, rivolto verso il cielo era rilassato e umido, poté addirittura notare un leggero rossore sulle sue gote dato dal vapore. Il suo corpo oh…il suo corpo, snello ma leggermente muscoloso, la sua pelle pallida quasi brillava sotto il cielo stellato e, con sua grande sorpresa notò che gli stessi segni violacei che aveva sulle guance si trovavano vicino ai lati del suo bacino.
-E’-E’ bellissimo!- si lasciò sfuggire il demone Kappa.
Quell’affermazione non sfuggì alle orecchie sopraffine del demone cane, perché questi si voltò nella sua direzione e Jaken si ritirò nell’arbusto con uno scatto fulmineo, pregando che l’altro non l’avesse notato.
-Vieni fuori Jaken.- Ordinò Sesshomaru, con un tono stranamente tranquillo.
Troppo tardi, è la sua fine. Jaken uscì allo scoperto, per poi chinarsi con tutto il corpicino, chiedendo umilmente perdono.
-Dovete perdonarmi Mio Signore Sesshomaru, Jaken non aveva nessuna intenzione di disturbarla solo che…- Non aveva scuse.
-Fai silenzio, Jaken- rispose semplicemente l’altro demone.
Jaken si ammutolì senza fare storie, ma rimase prostrato per paura di dover incrociare lo sguardo adirato del suo Signore.
-Entra in acqua- fece poi Sesshomaru.
Jaken alzò il capo guardandolo, credendo fermamente di aver sentito male.
-Come?!- esclamò allibito.
-Entra in acqua,Jaken.- disse di nuovo Sesshomaru, anomalo da parte sua ripetersi due volte.
Il cuore del piccolo demone cominciò a battere velocemente e la sua mente cominciò ad offuscarsi dalla confusione.
-M-Mio Signore, i-io non voglio assolutamente disturbarvi, me ne vado sub..-
-Non farmelo ripetere ancora Jaken, fa come ti dico.-
Senza discutere ulteriormente, il demone Kappa si ritrovò a rimuovere la sua tunica e ad entrare nell’acqua calda.
La sensazione sulla sua pelle era piacevole e rilassante, eppure, in quel momento non poteva definirsi per nulla tranquillo.
Per quale motivo il potente Sesshomaru gli aveva ordinato una cosa del genere?
Che volesse affogarlo? Che volesse scuoiarlo vivo?
Le gambe cominciarono a tremargli spaventosamente mentre si avvicinava al suo maestoso Padrone.
-Rilassati Jaken, non ti ucciderò.- lo rassicurò poi il demone cane, senza distogliere lo sguardo dal cielo.
Quelle parole, per quanto non lo convissero del tutto, gli fecero tirare un sospiro di sollievo.
Jaken si mise comodo immergendosi fino al collo nell’acqua calda, a dir poco imbarazzato e spiazzato dall’assurdità della situazione.
“In che guaio ti sei cacciato?” pensò Jaken, maledicendosi.
Lottò con tutte le sue forze per non guardare il suo Padrone svestito, limitandosi ad ammirare il riflesso della luna nell’acqua ma, la voce atona di Sesshomaru lo costrinse a guardarlo:
-E’ da anni ormai che sei al mio servizio.-
Jaken strabuzzò gli occhi, cercando di capire quale tipo di discorso volesse fargli. Eppure, la sua concentrazione era assai compromessa dalla stupenda figura di Sesshomaru; a quella distanza, riuscì perfino a vedere le gocce di acqua cadere e segnare i suoi pettorali perfetti.
Un'ondata di calore pervase improvvisamente il corpo del piccolo demone e un dolce formicolio formarsi nel basso ventre.
-S-sì, Mio Signore, da molti anni ormai e non possono che esserne onorato.-
Era la verità, non lo stava dicendo per paura, lo pensava veramente
-Per tutti questi anni, mi sei sempre stato fedele. Nonostante io ti abbia sempre maltrattato e insultato, tu mi hai sempre seguito. E’ molto lodevole.-
Jaken non poteva credere alle proprie orecchie: Il Suo Signore, l’onorato e temuto Sesshomaru, il glaciale Principe dei Demoni, gli stava…facendo un complimento?!
Il suo cuore si riempì di gioia; in tutti questi anni non gli aveva MAI fatto un complimento, nemmeno una parola gentile e ora, così, di punto in bianco, lo stavo elogiando.
Era così felice che si sarebbe messo a piangere, ad urlare e poi a ballare.
-Vi sarò fedele per sempre, Mio Signore- rispose il piccolo demone, con gli occhi lucidi.
Vide Sesshomaru voltarsi a fissarlo e avvicinarsi a lui lentamente.
D’istinto pensò di chiudere gli occhi e proteggersi la testa, pensando che questi avesse l’intenzione di picchiarlo se non peggio ma, con sua grande sorpresa, il volto del suo padrone era sereno e le sue intenzioni sembravano tutt’altro che cattive.
Ora poteva scorgere il corpo possente del Suo signore a pochi centimetri che, da lì a poco, si abbassò verso di lui, sovrastandolo.
Non gli era mai stato così vicino in tutti gli anni passati assieme: poteva vedere chiaramente il luccichio nei suoi occhi color miele e le sfumature argentate nei suoi capelli setosi, avrebbe tanto volevo toccarli, ma evitò di farlo.
-Questa tua lealtà, Jaken, è molto rara.- sussurrò poi Sesshomaru, avvicinando pericolosamente il suo viso perfetto a quello del demone Kappa. –Ed è giunto il momento che tu venga ripagato.-
Jaken non ebbe il tempo di elaborare una qualsiasi frase di senso compiuto, non ebbe nemmeno il tempo di pensare, perché, il viso di Sesshomaru era ormai quasi attaccato al suo. Poteva vedere l’increspature delle sue labbra fini e sentire il suo caldo respiro sul naso, la mano artigliata del demone gli carezzò una guancia.
Chiuse gli occhi, senza pensare a nulla. Non sapeva cosa sarebbe successo da lì a poco, se sarebbe morto, tranciato in mille pezzi da quegli artigli, oppure cos’altro, ma, in quel momento, a lui non importava, voleva solo che il calore del corpo di Sesshomaru non abbandonasse più il suo.

Aprì gli occhi di scatto e sentì il suo corpo sobbalzare. La sua vista era appannata ma riuscì a riconoscere il fuoco davanti a lui che scoppiettava. Si strofinò gli occhi e si guardò attorno: Ah-Hun stava dormendo placidamente e Sesshomaru era appoggiato ai piedi di una quercia, con gli occhi chiusi.

Jaken si portò una mano al petto, il suo cuore batteva all’impazzata ed era tutto sudato.
 
Allora??
La Sesshomaru x Jaken è diventata la vostra Ship preferita??
No?!
Uff, vabbe, ci ho provato ;)
Spero che vi sia piaciuto o almeno vi abbia fatto ridere!
Grazie mille per il tempo dedicato e per il coraggio.
Alla prossima!
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: RizaHawkeye