Serie TV > Teen Wolf
Segui la storia  |       
Autore: Wild_soul    10/03/2021    1 recensioni
Stiles Stilinski, un giovane poliziotto forse fin troppo sveglio per la sua età.
Derek Hale, dichiarato colpevole dell’omicidio della sua famiglia.
Il loro incontro-scontro avverrà proprio di fronte alla scena di un crimine. Ma sarà possibile per Stiles avere fiducia in un ricercato?
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il neo poliziotto -anche definito sarcasticamente dai colleghi “pivello”- si sedette sbuffando alla scrivania del suo ufficio, sfogliando distrattamente i vari fascicoli che una segretaria gli aveva preparato quella mattina prima del suo arrivo. Si aspettò di trovare le solite denunce per disturbo della quiete pubblica verso lo stesso gruppetto di diciottenni che, puntualmente, ogni sabato sera si divertiva ad andare in giro in macchina con musica a tutto volume. Ovviamente Stiles non giustificava il loro comportamento, ma erano comunque ragazzi!

Tuttavia, quella mattina il fascicolo che gli appariva di fronte agli occhi mostrava una notizia decisamente più interessante –“egoista”, si autovirgolettò il neo agente non appena ebbe finito di leggere l’ultimo foglio, per poi correggersi con “sadico”-. Da quel che era riportato, la sera precedente era stata denunciata la scomparsa di una donna, Victoria Argent, 45 anni, professoressa di inglese nel liceo di Beacon Hills. Il suo ultimo avvistamento risaliva alle 16.38 del 13 gennaio, il giorno prima, all’uscita del parcheggio della scuola con la sua Audi RS3 grigia. L’auto era stata regolarmente ritrovata nel vialetto di casa sua, ma della donna nessuna traccia.

Mentre si dirigeva verso l’ufficio del suo superiore per parlare del caso affidatogli, Stiles incrociò lungo il corridoio il vicesceriffo Parrish, che lo salutò con un’amichevole alzata di mano. Jordan, più grande di lui di appena sei anni, aveva ottenuto la sua attuale nomina a seguito del suo intervento durante la catastrofe della famiglia Hale. Due anni prima, infatti, per circostanze misteriose, era scoppiato un incendio nella villa, portando alla morte dell’intero nucleo familiare, tolto per un solo membro, Derek Hale, appena ventitreenne.

Parrish era stato il primo a giungere sul luogo, trovando l’intero edificio in fiamme. Dopo aver chiamato i soccorsi ed aver tentato lui stesso di entrare nella villa per salvare i vari componenti della famiglia, era stato obbligato ad uscire, gravemente ferito, avendo purtroppo constatato che non ci fosse più niente da fare. Era stato costretto in ospedale per ben due mesi a causa delle varie ustioni ed, una volta tornato, gli era stato affidato proprio il caso della famiglia Hale, oltre che la nomina di vicesceriffo.

A distanza di ormai due anni non vi era stato alcun tipo di mutamento nelle indagini, se non la molto sospetta fuga del giovane Derek, del quale non si aveva notizie da quel fatidico giorno. Erano state, poi, aperte ricerche sul giovane una volta confermata la sua assenza ai corsi universitari proprio durante lo scoppio dell’incendio. Non vi erano prove che potessero confermare la sua colpevolezza circa quell’incidente, ma risultava essere comunque il primo sospettato, e la sua fuga ne confermava le teorie.

Ma da due anni, di Derek Hale non vi era traccia. Si era volatilizzato.

Il neo poliziotto fece il suo ingresso nell’ufficio dello sceriffo subito dopo aver bussato per chiedere il permesso. L’uomo, seduto dietro ad un’ampia scrivania, distolse per un attimo lo sguardo dal pc su cui stava lavorando, gli accennò un sorriso e stese una mano come invito a sedersi, per poi puntare nuovamente gli occhi sullo schermo.

“Mi scusi se la disturbo così di prima mattina, sceriffo, ma avrei bisogno di un suo consiglio. Quello che mi ha affidato è il primo caso veramente importante…dopo le solite quattro denunce per disturbo della quiete pubblica, e vorrei dei suoi suggerimenti circa come muovermi” l’uomo puntò nuovamente le sue iridi chiare sul ragazzo, sorridendogli cordialmente.

“Nonostante sia poco più di un mese che ti trovi in questa centrale, ho notato il grande impegno con il quale lavori, per questo ho reputato opportuno affidare a te l’incarico. Per quanto riguarda lo schema di indagine, direi di iniziare con l’interrogare i famigliari e colleghi del liceo, intanto io mi farò inviare vari filmati delle telecamere di sicurezza della zona. Ti farò trovare una pennetta con i file domani mattina” sentenziò, appoggiando i gomiti sulla scrivania ed arricciando le dita sotto al mento “Credo che per oggi tu abbia abbastanza lavoro da fare, quindi”

Stiles si affrettò ad alzarsi dalla sedia –nel modo meno impacciato possibile- per poi ringraziare e salutare lo sceriffo, richiudendosi la porta dietro le spalle.

Il resto della giornata la passò, come previsto, ad interrogare i vari professori del liceo per cercare di capire se negli ultimi giorni Victoria Argent avesse mostrato atteggiamenti diversi, ma nessuno fu in grado di dare informazioni veramente degne di nota. Lo stesso si poteva dire dei famigliari, ma di questi ultimi Stiles rimase particolarmente colpito, soprattutto a causa della freddezza con cui risposero alle poche ed incisive domande che l’agente fece loro. Studiò il linguaggio dei loro corpi, in attesa di una risposta che non sarebbe trapelata dalla loro bocca, ma non riuscì a captare assolutamente nulla. -Davvero singolare- ammise a se stesso –per non dire “agghiacciante”-

Fece ritorno a casa estremamente perplesso, indeciso se mettere al corrente o meno lo sceriffo del particolare atteggiamento di quella famiglia, ma decise di pensarci l’indomani, una volta studiati i filmati. Fu seguendo questa idea che, dopo aver cenato velocemente con un panino del fast food più vicino –abitudine che si ripromise di non prendere-, si posizionò di fronte al pc per continuare il suo lavoro.

 

La mattina seguente si trovava alla sua scrivania un quarto d’ora prima del solito, impaziente di consultare i vari filmati ma, non appena aprì  la cartella contenente quelli che dovevano essere tutti i video registrati nel giorno della scomparsa, si irrigidì appena sulla sedia. Erano presenti trentasette filmati.

Stiles arricciò il naso poco convinto e, per accertarsi dei suoi dubbi, estrasse un foglio A4 dalla sua ventiquattrore, nonché frutto della sua lunga ricerca della sera prima: l’intera mappatura aggiornata delle telecamere di Beacon Hills. Fece scorrere il dito alla fine della pagina dove, da capo alla piantina, era riportata una tabella dettagliata di ogni telecamera ed il rispettivo indirizzo.

Storse ancora il naso. Sull’elenco erano segnalate trentotto telecamere.  Dopo una rapida occhiata, giunse alla conclusione che il filmato mancante appartenesse ad una delle strade che costeggiava la pineta di Beacon Hills, per essere precisi, King’s Cross Road.

 

Andando contro qualsiasi logica, decise di abbandonare le sue ricerche sulla scrivania e prendere le chiavi della jeep per andare a perlustrare la zona. Un qualsiasi agente – più sano di mente- avrebbe fatto prima capolino nello studio dello sceriffo per verificare che il filmato mancante fosse stato semplicemente dimenticato durante il trasferimento dei file, ma Stiles si ritrovò a fare questa considerazione solo una volta giunto nei pressi del bosco. Velocemente si diresse verso il lampione su cui si sarebbe dovuta trovare la telecamera e, come aveva immaginato –o temuto, doveva ancora decidere- trovò l’apparecchio con i vari cavi penzolanti e apparentemente strappati. Diede una seconda lunga occhiata alla piantina, realizzando solo in quel momento che il quartiere abitato da Victoria Argent si trovasse ad appena un chilometro da lì e che, oltre a quello messo fuori uso, non erano presenti altri dispositivi.

Chiunque avrebbe potuto attirare la donna fuori casa senza apparire nelle immagini. Ma per quale motivo avrebbe dovuto disattivare –ammesso che i due eventi fossero collegati- la telecamera di King’s Cross Road? Istintivamente Stiles si ritrovò a fare una mezza piroetta, portando di fronte ai suoi occhi l’immensa distesa verde dall’altra parte della strada. Ovviamente.

L’agente -mormorando qualcosa di incomprensibile riguardo alla sua pelle pallida ed ossa fragili- decise di inoltrarsi nel fitto della vegetazione alla ricerca di qualsiasi tipo di indizio che potesse provare il passaggio di Victoria Argent per quel tratto. Non era minimamente sicuro che quello che stesse facendo avesse un senso; la donna poteva essere entrata nel bosco, volontariamente o meno, da un'altra altezza della strada, e non necessariamente seguire il percorso che Stiles stava facendo in quel momento, ma qualcosa nella mente dell’agente lo convinse ad andare avanti.

Continuò ad avanzare per una decina buona di minuti, fino a quando non vide la vegetazione iniziare a farsi man mano più rada, fino a raggiungere uno spiazzo abbastanza ampio completamente immerso tra gli alberi, al centro del quale si erigeva quel che restava di una vecchia casa malridotta.

Stiles sgranò impercettibilmente gli occhi. Come aveva fatto a non rendersi conto di essersi avvicinato inconsciamente a quell’abitazione? Villa Hale.

Avanzò di qualche passo, notando solo in quel momento dei profondi squarci che apparivano in rilievo sulle mura esterne. Sembravano essere stati fatti dopo l’incendio, dal momento che sotto di essi appariva lo strato più chiaro di intonaco non bruciato, ma quel che stupì particolarmente Stiles fu la lunghezza dei graffi. Se fossero appartenuti a qualche orso o leone di montagna, sarebbero risultati più numerosi e più corti, mentre in quel caso si trattava di soli cinque lunghi segni che attraversavano tutta la parete. Vi appoggiò la mano, facendo coincidere le dita con i solchi, e seguì con esse il loro percorso. Poteva essere opera di vandali, certo, ma quell’ipotesi non convinse a pieno l’agente.

I cinque graffi si interrompevano di fronte alla cornice del portone esterno, già spalancato e da molto tempo esposto alle intemperie, come poté notare il ragazzo osservando un principio di edera che si era formato intorno ai cardini. Istintivamente sfiorò con la mano destra la pistola che teneva ben chiusa nella fondina. Buttò uno sguardo sulla soglia, senza entrare. Era sufficientemente luminoso da non richiedere l’uso della torcia, ma ciò non lo esortò a proseguire prima di aver preso un profondo respiro.

Un pungente odore di bruciato misto a muffa si fece prepotentemente strada nelle sue narici, costringendolo a serrare gli occhi per un secondo. Avanzò lungo l’ingresso, composto da quella che doveva essere stata una maestosa scala in legno, due porte spalancate alla sua destra e una socchiusa sulla sinistra. Strinse la presa sulla fondina, tirando un calcio alla porta accostata.

“Cazzo”

Al centro della stanza, in un bagno di sangue, vi era adagiato supino in modo scomposto il corpo di Victoria Argent. La collana di perle che portava era stata strappata, rivelando un profondo e mortale morso alla gola, mentre il bel vestito verde, lungo fino alle ginocchia, rivelava profondi squarci all’altezza dell’addome e della spalla destra.

Stiles arricciò il naso alla vista di quella scena, avvicinandosi di qualche passo prima di chiamare dei soccorsi. Mentre riferiva in centrale i dettagli del ritrovamento ed attendeva l’arrivo della Scientifica, si accucciò per quanto possibile vicino al corpo, studiando i cinque segni di graffi ben distinti sul ventre.

“Immagino riferirete che si è trattato dell’attacco di un orso o altre stronzate simili, giusto?” una voce alle sue spalle lo fece schizzare in piedi.

Si voltò di scatto, sorprendendosi alla vista di un giovane poco più grande di lui –al massimo cinque anni, si trovò a valutare- che lo osservava con la schiena appoggiata alla parete e le braccia conserte. Aveva corti capelli neri, una leggera barba e degli occhi chiari di cui Stiles, a causa della distanza, non riuscì a decifrare il colore. Ma non era necessario, aveva visto quel viso un paio di volte sbirciando tra i fascicoli di Parrish.

Derek Hale.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: Wild_soul