15/03/2021
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Buio. Ecco cosa provava Nico. Il buio soffocante della disperazione, che ti avvolge e non ti fa respirare, che non ti fa pensare. Ecco cosa provava Nico mentre si affacciava oltre il parapetto del ponte e guardava giù. Quel vuoto era così allettante, il vento lo tirava forte e sembrava sussurrargli di poter mettere fine alla sua agonia straziante una volta per tutte: bastava solo sporgersi un po’ e il gioco era fatto. Una piccolissima parte razionale del cervello del ragazzo si chiese: “e quelli che amo? Cosa faranno loro?” questo pensiero frenò per un secondo il diciannovenne, ma poi la depressione riprese il sopravvento rispondendo “chi mi ama? Bianca è morta, Percy non mi ha mai voluto, mio padre non lo vedo da quasi un anno e Hazel può cavarsela benissimo da sola, soprattutto da quando c’è Frank con lei. Buttati!!”.----------
Nico aveva sempre avuto paura delle altezze, non sapeva controllarsi se sapeva di essere a più di un metro da terra. Era una cosa che aveva sin da piccolo, una caratteristica come altre. Nico quando era piccolo aveva molte paure: aveva paura della gente estranea, paura di stare da solo, paura di perdersi, paura del fuoco, ma anche di affogare. Quando una di queste prendeva il sopravvento, era sempre stata Bianca a consolarlo. Lo prendeva in braccio e gli sussurrava parole dolci, gli diceva che era lì con lui e non doveva avere paura, perché c’era lei. Poi è arrivato il giorno in cui Nico smise di avere paura, perché Bianca non c’era più, la sua voce sottile come unico ricordo.
Dopo Bianca, è arrivato Percy. Nico lo conosceva già, era un suo compagno di classe e amico di sua sorella, e quando lei è venuta a mancare si sono avvicinati ancora di più. È stato proprio in quel periodo che lui aveva scoperto della sua omosessualità: si era preso una gigantesca cotta per il ragazzo dagli occhi verdi. Aveva quasi sperato che lui potesse ricambiare, che per una volta il mondo gli avesse dato qualcuno con cui essere felice. Ma Percy aveva incontrato Annabeth, e si era allontanato da lui, lasciandolo ancora più solo e con il cuore spezzato.
Aveva cercato conforto in suo padre, ma egli non era mai stato un uomo capace di dare amore, e dalla morte della figlia si era allontanato maggiormente da Nico.
Poi c’era stata Hazel, La sua piccola gioia. Ade la aveva adottata, e Nico le si era affezionato, si era preso cura di lei e lei di lui.
Ma non era abbastanza. Nessuno poteva prendere il posto di Bianca, e nessuno sapeva dell’amore per Percy, non aveva mai detto a nessuno della sua sessualità. Perciò aveva continuato a soffrire, chiudendosi in sé stesso, allontanando gli altri da sé. Quando la scuola era finita, aveva cercato lavoro ed era uscito subito di casa andando ad abitare in un appartamento. Quel giorno in particolare era stato duro al bar dove lavorava, in mezzo alla gente, cosa che lui odiava enormemente. Sulla via di casa erano ricominciati quei soliti pensieri tristi e sofferenti come voci dall’aldilà, ma questa volta non era riuscito a spegnerli. Anzi, in quel momento il vuoto sembrava più una soluzione che un problema.
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Gli sarebbe sembrato così facile sporgersi e scivolare oltre il parapetto; la caduta sarebbe stata velocissima, Nico non avrebbe neanche avuto il tempo di pensare a quello che avrebbe fatto che uno straziante dolore in tutto il corpo lo avrebbe avolto, ma anche quello sarebbe stato veloce, perché subito dopo, il buio sarebbe tornato ad avvolgerlo, e questa volta Nico lo avrebbe avvolto con un sorriso.