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Autore: Writerre_    16/03/2021    0 recensioni
Una semplice lettera,
destinata a chi non dimentica.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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12 anni.
Avevo solo 12 anni quando Francesca, la mia compagna di banco,
mi propose di ascoltare questa nuova band che stava praticamente
facendo impazzire il mondo intero.
Ero scettica inizialmente, non mi piaceva seguire la massa.
Volevo andare controcorrente e forse lo voglio ancora oggi.
Ma lì è stato diverso.
E’ bastato qualche video su Youtube, una manciata di poster
e gli One Direction erano già pane quotidiano.
 
Sono stati anni meravigliosi.
Pieni di musica, dedizione, nuove conoscenze,
passione, accettazione, scoperta, flashmob,
la prepotente convinzione che tutti
i sogni più assurdi potessero realizzarsi
e sì, spesso anche un pizzico di ossessione.
Anzi, forse più di un pizzico.
 
Ma non importava, perché non c’era niente di più bello.
La sensazione appagante di poter contare sempre sulla
musica di quei ragazzi, su quella presenza costante che non
era la mia realtà eppure sembrava lo fosse, eccome.
 
Di famiglia, di casa.
Conoscevo ogni cosa, ogni mossa, ogni sguardo, ogni voce.
Erano me ed io ero loro.
 
Non ho mai avuto l’opportunità di ascoltarli dal vivo e
i pianti che ne sono conseguiti non riuscirei nemmeno a
quantificarli. Un dolore inspiegabile al resto,
a “chi non capiva”.
 
14 anni.
Avevo 14 anni quando ho scoperto le FF.
Ne ho lette tante, ma tante.
Ne ho scritte.
Alcune le ho adorate, le porto ancora dentro,
altre le ho odiate. Perché no, non è così che doveva andare.
Perché Harry ama Louis, Boo ama Haz.
 
Larry, larry ovunque.
Non poteva essere diverso,
troppe prove, troppi sguardi,
troppo management.
Per non parlare delle canzoni,
non poteva essere solo un caso.
 
E’ stato l’anno delle rivelazioni.
Grazie a questo, ho iniziato ad aprire
la mia mente.
M’interessavo di tutto ciò che non conoscevo,
di tutto ciò che ritrovavo nelle storie che divoravo.
Facevo ricerche sulle battaglie della comunità LGBTQ+,
sull’autolesionismo, i DCA, i generi non binari, l’utilizzo di droghe.
 
Tutto.
Qualunque argomento,
qualunque accenno era fonte di
approfondimento.
 
Ho imparato a non giudicare, a comprendere,
ad ascoltare di più.
Ho capito che la libertà di esprimersi è sacrosanta.
 
Ho capito che non esistono etichette,
categorie, vincoli, generi.
Perché ognuno di noi è fuoco, acqua, luce, buio.
Maschio, femmina, rosa, blu, sole, luna, cielo.
 
Tutto, niente.
 
15 anni.
Avevo 15 anni quando ho perso
l’altra metà del mio cuore.
Non sentivo più nulla, riuscivo a vedere
solo il vuoto che aveva creato la sua mancanza.
 
Il tempo della leggerezza era terminato.
Erano finiti i sogni bizzarri, la speranza,
le giornate passate ad attaccare poster o
a leggere notizie in tempo reale sulle pagine
Facebook.
 
Il tempo di Up All Night non esisteva più.
Gli One Direction non erano più la mia realtà.
 
L’anno dopo Zayn lascia la band.
Finisce un’epoca.
Ero triste, sì, ma non quanto sarei potuta
esserlo in tempi diversi.
 
Pensavo non sarebbe mai potuto accadere,
ed invece. Il cambiamento è sempre dietro
l’angolo. Ne sono la prova, così come lo è il
mondo adesso.
 
Zayn lascia la band, da non crederci.
 
 
22 anni.
Ho 22 anni.
Sono laureata, lavoro in uno studio
pubblicitario, sorrido con le amiche di sempre
ed ho affianco l’uomo migliore
che potesse capitarmi. E no, non è Niall Horan.
 
Perché la me adolescente pensava che questo potesse accadere.
Un bel matrimonio irlandese, con tanti invitati.
Perché la me di qualche anno fa, non si accettava.
Odiava il suo corpo, il suo aspetto, la sua inadeguatezza.
Le uniche persone che le facevano dimenticare di se stessa,
erano Liam, Harry, Louis, Niall e Zayn.
 
Perché è qualcosa che va oltre.
Non sono i 1D, i Larry, i concerti,
le loro carriere da solisti.
 
E’ tutto quello che non dite.
E’ il rifugio nella musica, qualcuno
che dice esattamente ciò che avete dentro.
E’ la vicinanza che sentite con qualcuno di lontano.
E’ la gioia di sentirsi capiti in un mondo che non vi dà ascolto.
 
E’ l’età.
E so che mi odierete per questo,
perché ho odiato anche io chi lo diceva a me.
Solo adesso capisco che non c’è nulla di brutto,
solo tanta meraviglia.
 
Custodite con gelosia l’amore che provate.
I momenti, le condivisioni, la vostra passione.
Non buttate via niente, neanche le lacrime.
 
Tra qualche anno magari intonerete Diana,
stonerete, forse non ricorderete esattamente
le parole. Ma lo farete.
Probabilmente alla guida di un auto o sotto la doccia
prima di correre a lavoro.
 
E vi prometto che ogni volta sarà come tornare indietro,
come se tutto non fosse mai cambiato.
 
I CD sono ancora qui con me,
come ogni libro, ogni limited edition.
Nello stesso posto, con la stessa nostalgia.
 
Non dimenticate.
Tenetevi stretto ogni ricordo.
 
Non si smette mai di essere directioner.
Si dice ancora così, no?
 
 
Con amore,
Writerre.
 
 
Don’t forget where you belong.
  
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