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Autore: SC_Swami    17/03/2021    0 recensioni
I Libri dell'Anima sono i diari della mia Vita. Sono la testimonianza di un processo di crescita e trasmutazione umana negli anni. Abbracciano un larghissimo arco temporale, ho iniziato a scriverli a 14 anni ed attualmente ne ho 24. Durante il processo di scrittura (e di crescita) ho cambiato stili, opinioni e luoghi. E' testimoniato, tra le righe, molto di ciò che ho pensato profondamente durante la mia vita.
Sono riportati eventi e cambi di orizzonti, incidenti, fortune e mischiarsi di destini. Scritti e pensati in diretta.
Ho deciso, mentre trascrivevo i libri al computer, di lasciare tutto ciò che ho scritto fedelmente riportato, anche negli errori e nella mescolanza di lingue. Ho scelto di rispettarne l'essenza al completo.
Il mio desiderio è che si possa apprezzare come l'accettazione e la responsabilità sul proprio talento e la propria Luce, attraverso un infinito susseguirsi di prove e sforzi, possa produrre l'Oro Filosofale.
Il mio desiderio è che possa ispirare ogni essere umano che vi entra a contatto, incoraggiandolo a perseguire il proprio meglio con tutta la sua essenza.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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07/11/2013
 
La paura è scaltra. Si ramifica come germe maligno tra i tessuti nervosi e ti invade il corpo, gestendoti da lì.
Prodotto della parte più nera dell’inconscio, si ciba di emozioni negative.
Ti divora. Lentamente. Come un virus che ti logora piano.
Ti controlla, ogni parte di te cede ad essa, anche solo ad un suo cenno.
La scrittura cambia, la mano viaggia da sola e scrive lettere in sagome che non ti appartengono.
E’ questa la faccia della paura? Qualcosa di tremolante e viscido, di scuro e pericoloso.
Ti cambia. Ti rende il prodotto del suo male.
Ti insidia.
Sei preda incosciente di un cambiamento che non puoi vedere né controllare.
Può la ragione sopraffare un sentimento tanto forte?
Si trasforma. Si cela dietro a maschere di rabbia e di tristezza.
Forza il tuo essere in qualcosa di nuovo e di orribile.
E’ maligna. Anche solo un lontano pensiero, dettato dai suoi impulsi, può distruggere ogni gioia.
Ho paura della paura.
Aiutami a difendermi dai suoi attacchi.
Non alimentare il suo fuoco nero.
Fammi aprire gli occhi alla realtà effettiva.
Una realtà orribile, ma non distruttiva quanto lei.
Ti prego aiutami.
Sei il solo rimedio a questo scabroso sentimento.
Perché soffi sul mio fuoco acceso?
Ti prego, non farlo. Aiutami a spegnerlo.
Ti prego, no, no …
 

 
18/12/2013
 
Ti sposerò il giorno in cui orgogliosamente porterai sui tuoi occhi quello sguardo di immensità con cui mi guardi nella nostra intimità.
Lo portavi la sera del nostro primo bacio. L’hai fieramente indossato, quando ti ho stretta. Quando ti ho preso il braccio e poi la mano. L’ho incrociato, quella meraviglia fatta di scura immensità, quando ho posato le labbra sulle tue.
Mi ha bruciata e mi brucia tutt’ora, quando siamo sole.
I tuoi occhi mi raccontano di noi in ogni sguardo, quando al mondo riusciamo ad esistere solo io e te.
Ma tutto tace quando, all’esterno, altri occhi ti fanno preda.
Nascondi ciò che realmente siamo al mondo.
Ed io ti sposerò … ti sposerò quando confesserai ad ogni paio d’occhi incrocerà i tuoi, tutto ciò che siamo.
Tutto ciò che saremo sempre.
 
 
 
 
 
2014
 
Avevo il cappotto di sempre il giorno che ti rincontrata. Quello con cui sono solita uscire nei giorni qualunque, con i jeans larghi e gli stivaletti. Una catenella pendeva dalle fibbie della cinta e, penzolando, accompagnava rumorosamente i miei passi. Le occhiaie erano nascoste dietro Ray-Ban comprate quando già non c’eri più. Loro non mi hanno mai lasciata.
Vedo da lontano il tuo viso di profilo e la tua mano che porta una sigaretta alla bocca. Dicevi che avresti smesso. Dicevi molte cose.
I tuoi occhi freddamente guardano sul molo ed io so che vederli di profilo mi basterà. Da quando li ho incontrati la prima volta mai sono bastati e invano ho cercato da loro una via di fuga.
Ti smuovi i capelli e la tua pelle richiama meschinamente la mia attenzione. Sarà cambiato il tuo profumo, così come il tuo sapore, ma la curiosità è meno forte del timore.
Di chi sarai adesso? Chi ti assapora e gode di te ogni notte?
A chi doni la tua bocca di seta? Un via vai di donne ci sarà alla tua porta, perché io sono stata Lei e tu l’hai voluto ignorare.
Sono immobile a fissarti e tu finalmente ti volti.
Vedo il Sole battere a fatica tra i tuoi ricci dal colore indefinito.
Il tuo sguardo si incastra nel mio. Boccheggi.
La sigaretta ti cade e rotola fino a cadere dalla banchina.
Ti leggo negli occhi l’infelicità di una vita.
Mi avvicino.
Una tua mano mi solleva gli occhiali e mi sfiora il viso; hai ancora lo stesso profumo, ma non ti sento meno lontana. Le tue labbra, appena dischiuse, cominciano a muoversi.
« Sei fredda. Pensavo facesse sempre caldo dalle tue parti. »
Alludi al mio calore corporeo. « Da un po’ il freddo mi insegue. » Ti dico, pensando che il caldo me l’hai portato via tu. Solo sfiorandomi mi hai intrappolata di nuovo.
Quando ti ho persa, così tanti anni fa che ho perso il conto, ho perso con te la mia essenza.
Ho perso la mia esistenza.
Tutto ciò che credevo di essere ha seguito te e con te mi ha detto addio. Ho visto con i miei occhi spezzarsi la catena che ci attanagliava. Tu hai trovato la tua via di fuga ed hai lasciato me imprigionata lì.
Vesto ancora i lividi del tuo abbandono. I miei occhi mai più hanno riso da allora.
Sono sopravvissuta troppi anni col peso di queste catene ed ancora una volta provo il dolore della loro stretta.
Le sento avvolte alla mia pelle nuda, lì dove un tempo ti avvinghiavi tu.
Ho il fuoco su ogni lembo di pelle da te toccato. Impronte dolorose di un passato che non sa passare.
Impronte di una te che ora ho qui davanti agli occhi e che non so riconoscere con la mente, ma che richiamo con il corpo.
 
Facciamo l’amore.
Rivedo la tua bocca curarmi ogni ferita; salire avida sul mio corpo. Sento il bruciore provocato dalla tua lingua e da ogni tuo sospiro. Torno a respirare nel sentire il tuo profumo invadermi i polmoni. Divoro la tua pelle come fossi affamata di te da anni. Ti assaporo, ti stringo e continuo a desiderarti incessantemente. Il tuo ansimare spinge il mio desiderio di te ad espandersi, ad avvolgerti, graffiando la tua pelle. IL tuo cuore ha sempre battuto col mio, mai ha smesso di suonare all’unisono. Ti cerco e ti tocco come fosse l’ultima cosa che mi è concesso di vivere. E forse è così, perché dopo una tale emozione, posso solo morire.
Sei ancora mia quando mordi le mie labbra e sussurri il mio nome. Sei ancora mia quando le mie dita si muovono veloci e prepotenti dentro di te a cercare il tuo affanno.
Sei ancora mia quando inclini la schiena e, guardandomi negli occhi, fermi la nostra esistenza nel tuo piacere più puro. Sei ancora mia e lo sarai sempre, fin quando ti poggerai a me piano e, col corpo che sa di noi, ti addormenterai tra le mie braccia.
 
Ora sono seduta ad una scrivania. Fumo una sigaretta e fisso il tuo corpo sul letto. Sei con la schiena in alto e dormi. Una mano vicino al viso, l’altra stesa lungo il corpo. Hai buttato via i cuscini ed il lenzuolo ti avvolge per metà il corpo nudo. La bocca è dischiusa e hai le labbra gonfie.
Sei l’essere più bello che abbia mai visto.
Riesco solo ad odiarti. Ti odio con tutto l’amore che la terra possiede.
Ma ti amo, e stanotte, per la prima volta dopo anni, mi hai fatto fare l’amore.
Nuda; perché spogliandomi, tra maglietta e pantaloni, hai fatto cadere a terra al letto, anche le mie catene.
 
 
 
 
03/2014
 
Le mani che sanno di fumo e non più di te.
Ancora mi preme il profumo di labbra poggiate su te.
Cerco il calore di quella carezza, appena accennata, appena sentita.
Vivo di fumo, così, senza te.
Mi piace il sapore del vento, quando nell’aria mi porta di te.
Ogni specchio riflette un’immagine strana e diversa di me.
Chi lo sapeva il potere che avevi.
Occhi diversi e sorrisi mozzati, ed una sigaretta stretta lì, dove passavi la lingua.
Trovare e non smettere di cercare. Qualcun altro lo può provocare?
Una tentazione  a cui cedo e che in me non cede mai.
Più forte mi batte, violentemente mi sbatte, tra questi profumi amari.
Eri qui fino a ieri, ma ieri non sei.
Non sei ieri e non sei nemmeno domani, né dopodomani, né mai.
Sei solo un profumo costante, impregnato nell’anima, nel corpo, sul viso e su queste mani.
Queste mani che sanno di fumo, ma di te non si scordano mai.
 
 
 

 
03/2014
 
Sei una musica al di là delle note. Un sogno che vive al di fuori della realtà.
Mi porta fuori da me, fuori da tutto, fuori dal mondo.
Mi rituffo ora in me stessa, ma non c’è riva e finisco a naufragare.
Un modo per chiamare questo amore senza sponde, lo cerco da troppo e non lo troverò.
Non ha speranza, ma ha troppo valore.
Voglio essere lo scoglio, la roccia, la forza.
Tu onda, tu esplosione, tu debolezza.
Chi ti guarda è mio nemico ed i tuoi occhi sono guerra.
E perdo, perdo, perdo, perdo , perdo …
 
 

 

22/05/2014
 
Maggio 2014. La resa dei conti. Cinque anni fa ero un’altra persona. Una bambina che cominciava un percorso difficile. Sono cambiata. Sono ciò che di me è più simile ad una donna. Mi sono fatta spazio in me stessa e tra la gente, con tutte le mie forze. Contando le persone vere sulle dita di una mano e riuscendo a stento a contarmi tra queste. Ho tirato avanti tra periodi di pura felicità ed altri in cui persino respirare sembrava difficile, giungendo alla consapevolezza che l’Amore è tutto ciò che mi tiene in vita.
Ho scoperto stanotte che significa arrampicarsi su una finestra, per fumare una sigaretta agognata da giorni.
Cinque anni fa, odiavo i compagni che fumavano. Stanotte sono qui, a trascinami una gamba bloccata dalla noncuranza, per una boccata di nicotina.
Cinque anni stupendi, seppur duri. Cinque anni di lotte che non accennano a una fine. Cinque anni per scoprirmi, perdermi, cercami e dimenticarmi, per crearmi da capo.
Fuori vedo il golfo, e penso quanto l’anno prossimo, seduta alla finestra, lo rimpiangerò se circondata da palazzi.
Questo rumoroso silenzio, che, graffiato dalle parole scritte, si sente offeso e si nutre di me.
Cerco il rumore di un sorriso, e non il mio.
Le sue labbra saranno increspate da sciocchezze altrui o dal male del fumo. Un male di cui, fieramente, mi nutro anche io.
Sono ciò che mi aspettavo? Nemmeno lontanamente.
So di poter essere di più, ma questo non è il mio momento, né il mio posto.
Tu lo sei. Tu così lontana, tu così dentro di me.
Mi reggi in piedi ora che di gambe ne ho una sola e ricevi delusioni in cambio.
Non so come essere per te. Me stessa non sembra andar più bene.
Io non ti perderò. A costo di cambiare ancora. A costo di affacciami ad un’altra finestra, tra cinque anni, e dirmi che sono un’altra ancora.
Quante persone riusciamo ad essere in una vita sola?
A me interessa una sola nella mia, la persona che sia il tuo orgoglio.
Sei ferita ora, ti ho ferita io. Tu hai fatto altrettanto.
Ma insieme siamo oggi e insieme saremo domani.
Dove sono i miei sogni? Impacchettati nel cassetto e ad un passo da me.
Dove sono io? Non nel posto giusto.
Tu sei il mio posto giusto.
Guardo il male che mi hanno fatto e taglio i fili. E’ giusto così.
Cambiare aria è ancora più bello se a profumare la nuova c’è l’odore della tua pelle.
Nera. Come questa notte. Come il cielo in cui non vedo stelle, pur percependone l’incombenza. Come il mare notturno, in cui mi bagnerò tra qualche giorno.
Dal buio e nel buio si apprezza la Luce.
Sei un faro.
Mi illumini e mi spegni a costante intermittenza.
Saprò vivere il tuo buio?
Saprò vivere la tua luce? 
 
 

 
12
/06/2014

 
Ti sento.
 
Sentire. Che significa sentire?
Ho perso i miei sensi dentro di te. Non ho più orecchie, né bocca, né occhi, né mani. Avverto il tuo profumo. Forte, prepotentemente dolce. Un odore buono ed amaro, mi tiene stretta qui.
 
Ti sento.
Ma non sento me. Non mi sento più da sola. Mi sento in rapporto con te. Sento le mie mani muovesi sul tuo interno coscia. Sento le dita stringere la gamba nell’attesa di trovare il caldo ricercato. Sento le mie orecchie prese dal tuo ansimare ed i miei occhi fissare le tue labbra che si schiudono nelle mie.
 
Ti sento.
Sento il tuo calore ribollire sulla mia pelle. Sento la fame di te crescere nell’assaggiare le tue labbra. Sento le mani ora intente a spogliarti, poi a tirarti a me.
 
Ti sento nuda.
Ti sento su di me e fuori controllo. Sento i miei occhi fissare le tue espressioni. Sento la voglia di te che cresce e la mia bocca scendere sul tuo seno. Sento le orecchie ascoltare le tue grida mentre la mia lingua danza sul tuo capezzolo destro, e poi quello sinistro.
 
Ti sento peccatrice.
Sento le mani aprirti le gambe a cercare il tuo piacere. Sento di stringere e premere la parte di te più intima. Sento che sei bagnata e lì smetto di sentirmi.
 
Sono persa.
I tuoi occhi sono passione. Le tue mani ed il tuo corpo, abili coreografi, si aggrappano a me. Nella mia testa rimbomba il tuo piacere, ansimando e chiedendomi di più. Ancora. Ancora. Ancora di più.
 
« Voglio sentirti dentro di me. »
Mi spiazzi. Ti voglio. Mi fermo. Sei mia.
 
Ti sento di nuovo.
Sento il tuo sapore. E’ la mia lingua a provocarti questo piacere. Sento che fremi. Sento che tremi. Sento i miei occhi ficcarsi nei tuoi, immobili, e dal basso.
 
Ti sento venire.
Ti sento venire sulla mia bocca e nella mia bocca.
Ti sento venire sulle mie dita e sul mio corpo.
Ora, sì ora ti sento ovunque.
Ti sento nel profondo di me, eppure bruci sulla pelle, bruci sulle labbra.
Ti sento dentro.
Sì, ti sento dentro.
 
Vedo l’Alba.
 
Non mi senti più.

   
 
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