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Autore: Epic JP    18/03/2021    0 recensioni
(Non sto partecipando a qualche challenge o fandom indette da qualche gruppo perché non ho la più pallida idea su come fare queste cose XD) (Se qualcuno potesse spiegarmelo ne sarei grato)
Questa storia avrà luogo in questo periodo. O meglio, avrà luogo negli ultimi giorni dell'anno. L'idea sarebbe di pubblicare un certo capitolo (che tratterebbe del compleanno di Hinata) il 27. Non so dire con che cadenza caricherò e non so dire se farò in tempo a scrivere QUEL capitolo prima del 27... in ogni caso, ci proverò lo stesso. Scritto questo, introduciamo la storia.
Verso la fine di Dicembre, Naruto e Hinata progettano di festeggiare in un modo diverso dal solito ma una missione in arrivo per Naruto minaccia di mandare tutto all'aria. Ma nessuno può sapere in che modo l'Universo percepisce e reagisce quando accadono certe cose.
Buona lettura e (mi auguro) recensimento. Ci saranno anche immagini cover per ogni capitolo, alcune fatte dal sottoscritto e altre no. ENJOY!
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio | Coppie: Hinata/Naruto
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden, Contesto generale/vago
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Capitolo 9: Imprevisto

 

La luce della prima alba dell'anno penetrò attraverso le tende della finestra lasciata spalancata mentre una tiepida brezza marittima le faceva ondeggiare sinuosamente. Com'era successo alcune notti prima, sul pavimento erano sparsi gli indumenti degli attuali occupanti del luogo: due paia di calze bianche, un kimono arancione, delle mutandine azzurre, un paio di sandali, dei boxer verdi con elementi decorativi gialli, degli infradito rossi e uno yukata viola decorato con sfumature cremisi. Poco vicino c'erano anche le due fasce di tessuto che erano servite a tenere gli indumenti più esterni sui corpi dei proprietari.

 

I suddetti si trovavano sul grande letto, precedentemente portato nella stanza dall'elemento maschile della coppia, addormentati. Avevano iniziato ad amoreggiare alcuni minuti prima che l'anno avesse fine e avevano continuato a farlo anche oltre la fine dei festeggiamenti. Avevano lasciato che ad illuminare le loro movenze fossero prima i fuochi d'artificio fuori e dopo le loro stesse esalazioni di Chakra che si erano unite in una sola, così com'erano uniti i loro corpi e le loro menti, quasi subito.

 

Com'era successo già una volta in passato, si erano lasciati andare ignorando tutto ciò che si trovava all'esterno del loro mondo intimo e lasciando che solo l'istinto guidasse le loro azioni. E così era stato. Avevano fatto l'amore per ore prima che le loro palpebre diventassero troppo pesanti per essere tenute sollevate e le loro menti fossero troppo annebbiate per poter pensare a qualcosa. Alla fine si erano addormentati senza nemmeno scambiarsi l'usuale saluto notturno. I loro forti sentimenti li mantennero comunque uniti anche dopo la reciproca perdita di coscienza. Una brezza un po' più forte si posò sulle membra umide della coppia.

 

La loro ultima sessione aveva visto Hinata a cavallo di Naruto con i due intenti a compiacersi a vicenda usando il proprio corpo e la sensibilità dell'altro. Quella era stata la loro ultima volta quella notte perché, dopo un doppio urlo e un rilascio reciproco di flussi corporei, le fiamme che li avevano avvolti si erano estinte in un attimo e la donna era crollata sul petto dell'uomo. Il secondo successivo stavano entrambi dormendo esausti, soddisfatti e incapaci di fare qualsiasi altro movimento volontario. E da quando la corvina era collassata al momento il cui il soggiorno veniva illuminato dai primi raggi del sole, le loro posizioni erano variate pochissimo: il centro dei loro corpi era ancora unito, le gambe femminili erano rimaste larghe per lasciare spazio agli arti inferiori del maschio di rimanere distesi sotto di lei, il resto del suo corpo si era disteso sopra il marito tanto che, pur essendo addormentati, le loro labbra erano finite le une contro le altre, come se avessero voluto inconsciamente continuare il loro rito amoroso. Un suo braccio si era allungato sulle lenzuola fino a trovare l'arto superiore maschile così da permettere che le loro dita si intrecciassero mentre l'altro si era adagiato sulla spalla sotto di sé. Infine i lunghi capelli corvini si erano disposti in modo da abbracciare tutta la schiena femminile e parte dei fianchi del maschio. Invece la mano libero del biondo si era adagiata su uno dei glutei di lei come a tentare di strizzarlo ma restando semplicemente aperta su di esso.

 

Era vero che si erano trovati con le labbra unite ma lateralmente perché la faccia della portatrice del Byakugan si era appoggiata sulla guancia del figlio di Minato. Nonostante la posizione relativamente scomoda, stavano ancora dormendo serenamente e le espirazioni di uno si infrangevano contro quelle dell'altra. La notte era finita così bene da donare a tutti e due una tale sensazione di benessere e felicità da annullare gli effetti che alcuni fastidi avrebbero normalmente avuto su di loro.

 

A differenza della maggior parte dei giorni precedenti, fu il biondo a tornare cosciente per primo. Le prime sensazioni che percepì mentre sbatteva le palpebre per mettere a fuoco tutto quello che aveva intorno furono essenzialmente di natura olfattiva e tattile: il peculiare odore della donna divenuta sua moglie era ormai stato assimilato, metabolizzato e memorizzato dai suoi sistemi olfattivo e cerebrale mentre la sensazione di avere un peso su di sé venne provata dal maschio ancora prima di percepire la posizione assunta dal proprio corpo.

 

Gli ci volle qualche secondo per far abituare la vista alle nuove condizioni ma, una volta in grado di vedere e percepire l'ambiente intorno, decise di concentrarsi sulla fanciulla ancora addormentata su di sé: -Wow... perfino mentre dormi mi trasmetti piacevoli sensazioni, Hinata... malgrado tutto il tempo che abbiamo già passato insieme come coppia e il fatto che abbia giurato di passare il resto della vita con te sento ancora un senso di colpa per non averti notata prima. Beh, indietro non posso tornare... quindi mi farò perdonare plasmando il nostro presente per migliorare il futuro. Ma siccome siamo ancora a stretto contatto... vediamo se riesco a svegliarti in modo piacevole...-

 

Volendo testare quanto il sonno della moglie fosse profondo, il ninja tirò fuori la lingua e la protese verso le labbra di lei che, come a rispondere alla richiesta implicita, si aprirono quel tanto che bastava per permettere il passaggio. E anche l'interno della bocca reagì come si aspettava, la lingua della kunoichi iniziò lentamente a muoversi in sincronia con la sua. Un fatto che lo sorprese almeno in parte fu che, pur ricevendo degli stimoli inusuali, l'attuale stato dell'ereditiera non sembrava subire alterazioni. Pur avendo un corpo estraneo in bocca e la lingua in movimento, Hinata continuava a dormire e respirare come se non stesse accadendo niente. Incoraggiato da questo primo risultato, Naruto si spinse oltre.

 

La mano sul gluteo iniziò a palparlo inizialmente con estrema delicatezza ma tale gesto ebbe una ripercussione che non era stata prevista: il membro, ancora dentro il corpo femminile, iniziò ad essere nuovamente irrorato di sangue. Scegliendo di continuare, l'Eroe di Konoha intensificò il palpeggio fino a quasi strizzare la massa di carne sotto il suo controllo. Questo e ciò che stava avvenendo nel loro punto di giunzione, causò una reazione da parte della figlia di Hiashi. Pur senza svegliarsi o chiudere la bocca, Hinata emise un lieve gemito di piacere. Dando un'occhiata migliore, il marito vide che stava anche iniziando ad arrossire. Tale visione fece affluire ancora più sangue in mezzo alle sue gambe e questo era un potenziale problema. In poche parole si trovò davanti ad un dilemma: poteva continuare ad andare avanti col rischio di farla svegliare durante un nuovo accoppiamento oppure poteva fermarsi lì e cercare di svegliarla in maniera più dolce e meno invasiva.

 

Una parte di lui ricordò quanto successo la mattina successiva al compleanno della partner, era ancora nel mondo dei sogni ma, praticamente, avrebbe potuto benissimo fare di nuovo l'amore con lei. Magari poteva verificare se anche lei ne fosse in grado svegliarsi. C'era però anche un'altra parte dentro di lui, quella più sentimentale e meno perversa. Se fosse andato avanti e lei si fosse svegliata durante l'atto si sarebbe potuto spaventare o arrabbiare o fare entrambe le cose. Se invece l'avesse svegliata dolcemente facendole poi notare in che situazione erano... magari sarebbe stata più consenziente, constatando anche che si era trattenuto e non aveva approfittato di lei. Come fare a decidersi? Avrebbe trovato la risposta guardando dentro di sé: -Kurama? Stai ancora dormendo?-

 

Un enorme occhio gli apparve davanti mentre un grugnito rispondeva alla sua chiamata: -Ora non più, che cosa vuoi?-

 

-Mi serve un consiglio.-

 

Nell'oscurità apparvero le gigantesche zanne della Volpe nella forma di un ghigno: -Ti sei divertito con la tua compagna per buona parte della notte ma non sei ancora sazio e hai pensato di chiedere cosa fare a me, sei davvero un'idiota.-

 

-La mia decisione dovrebbe farti capire quanto ci tenga alla tua opinione.-

 

-Oppure dimostra quanto poco sale hai in zucca! Stai considerando l'idea di continuare quello che hai iniziato stanotte ma la tua compagna sta ancora dormendo e ti è venuta l'idea di chiedere a me, un Cercoterio, se conviene farlo. Complimenti!-

 

L'umano incrociò le braccia sul petto nudo: -Sto ancora aspettando.-

 

La Volpe si distese dandogli le spalle: -E potrai aspettare finché vorrai, hai già usufruito del mio Chakra per durare di più. Non avrai altro da me. E adesso lasciami tornare a dormire, non mi hai fatto chiudere occhio stanotte con i tuoi stupidi rituali d'accoppiamento e a causa del tuo trambusto sono anche a secco di energia!-

 

Naruto annuì comprendendo che la conversazione era finita, almeno per ora: -D'accordo, dormi pure finché non avrò di nuovo bisogno di te.-

 

La mente riuscì dal corpo e il ninja si ritrovò nella situazione che aveva lasciato, cosa fare? Non gli sarebbe dispiaciuto vedere se Hinata fosse davvero capace di fare quello che avrebbe fatto lui ma temeva comunque eventuali reazioni indesiderate da parte della ragazza. Ancora con la lingua, la mano e il pene più o meno in movimento, decise di affidarsi al caso. Avrebbe posato lo sguardo su un qualsiasi oggetto e se avesse avuto un numero dispari di angoli sarebbe andato avanti, in caso contrario avrebbe cercato di svegliare la moglie.

 

Senza muovere la faccia per non anticipare i fatti, spostò lo sguardo verso una direzione casuale e vide un mobile. Cominciò a contare tutti gli angoli che riusciva a vedere e ne contò sei. Si decise a seguire la via diplomatica invece di quella fisica.

 

Ritirò la lingua dalla bocca femminile e fece scivolare la mano sulla pelle umida di lei fino a raggiungere le spalle. Non aveva modo di fare qualcosa per il suo organo riproduttore nelle attuali condizioni e così mosse il resto del corpo: iniziò a massaggiarle la schiena, strinse un po' di più le dita intrecciate dell'altra mano ed iniziò a fare dei respiri più profondi per gonfiare il petto e sollevare ritmicamente la compagna. Iniziò anche a chiamarla sottovoce, era vero che intendeva porre fine al suo riposo, ma non voleva certo farla svegliare di soprassalto.

 

Da un lato fece un errore perché accarezzare, stringere e frizionare parti di lei contribuiva a rendere ancora più turgido il cilindro carnoso ancora inserito ma almeno ebbe modo di vedere anche dei risultati positivi: tutti gli input che la corvina stava ricevendo stavano causando delle reazioni da parte del suo organismo.

 

Mosse un po' le gambe, il suo respiro ebbe delle variazioni e, ancora a bocca mezza aperta, emise dei mormorii. Mancava poco, anche le palpebre stavano iniziando a muoversi: -Coraggio Hinata, svegliati adesso! Non so per quanto ancora riuscirò a sopprimere i miei istinti maschili...-

 

L'appello silenzioso che il biondo le rivolse ebbe l'effetto sperato. Poco a poco le palpebre della moglie si sollevarono rivelando i suoi occhi perlacei. Com'era successo a lui solo alcuni minuti prima, ci mise un po' a capire dove si trovasse e ad abituarsi all'attuale luminosità, intanto il moto carezzevole sulla sua schiena non si era fermato. Fu dopo uno sbadiglio che la femmina sollevò un po' la testa per guardare in basso. E trovare una rilassata faccia sorridente che ricambiava il suo sguardo: “N-Naruto-Kun?”

 

“Ohayo, principessa. Come stai?”

 

Ancora un po' intontita, la donna si diede un'occhiata intorno notando le mani intrecciate e percependo il massaggio alla schiena ma non di essere ancora unita all'uomo sotto di sé: “Ah... io... cosa... cos'è successo ieri notte? Cioè... ri-ricordo che abbiamo fatto l'amore ma... poi...?”

 

Il sorriso maschile si allargò: “Poi ci siamo addormentati. Ma penso che fossimo così... a nostro agio che non ci siamo nemmeno presi il disturbo di coprirci o di metterci qualcosa addosso.”

 

“Ehm... capisco. Qu-quindi abbiamo di... di nuovo dormito... nudi?”


“La cosa ti disturba o infastidisce?”

 

“Eh? N-no, certo che no. Io... volevo solo sapere c-come era finita... la... serata fra... fra noi.”

 

Il biondo smise di massaggiarle la schiena ed usò la mano liberata per accarezzarle teneramente la guancia mentre il suo sguardo si addolciva: “E la conclusione ti ha soddisfatta? Sei felice di esserti addormentata pura e nuda sul tuo compagno?”

 

Le gote della ragazza imbrunirono leggermente: “Ah... s-sì. Io... s-sono felice che sia... che sia finita così. S-sono... solo sorpresa c-che... ci siamo addormentati subito dopo aver... fi-finito.”

 

“Davvero? Credevo che ti avesse sorpreso l'aver fatto l'amore molto più a lungo del solito.”

 

Il rossore aumentò: “B-beh...io... c'eri t-tu a darmi la forza co-col tuo Chakra.”

 

Lui scosse la testa perdendo il sorriso: “Ti sbagli, non è stato per merito mio.”

 

“C-che vuoi... dire?”

 

“Non te ne sei accorta?”

 

La nobile venne assalita dalla confusione, di cosa si sarebbe dovuta accorgere? Ricordava di aver acconsentito alla richiesta del marito, di avergli messo le mani sulle proprie spalle e di aver iniziato a togliersi di dosso lo yukata. Poi avevano iniziato a fare l'amore illuminati dalle esplosioni di luce fuori. E quando lo spettacolo pirotecnico era finito, la forza portante li aveva avvolti col Chakra del suo Cercoterio. Cos'altro c'era?

 

“P-perdonami, Anata ma... n-non so davvero di... co-cosa parli.”

 

Lui sospirò chiudendo gli occhi e senza mostrare l'emozione che stava provando ora: “Wow... quindi non te ne sei resa nemmeno conto...”

 

Le parole sentite fecero arrossare anche altre aree finora non irrorate eccessivamente dal sangue: “M-ma di che... cosa parli?”

 

Le iridi color zaffiro vennero nuovamente mostrate mentre il sorriso tornava sulla faccia volpina: “Anche tu hai iniziato ad emettere il tuo Chakra.”

 

“C-cosa?!?”

 

“È così, evidentemente eri talmente presa da ciò che stavamo facendo che hai lasciato fare al tuo istinto, ma posso garantirti che i nostri Chakra si sono uniti come quella volta in cui abbiamo distrutto il Tenseigan sulla luna.”

 

La notizia la lasciò sbigottita, specialmente perché non aveva alcun ricordo di tale evento: “Ma... io... io non ricordo d-di aver fatto una co-cosa del genere...”

 

“Posso solo ipotizzare che abbiamo raggiunto uno stato di simbiosi e sinergia tale da fare cose senza neanche pensarci. Io ho avuto cognizione di ciò che accadeva intorno a me ma non ho fatto nulla volutamente. Tutto il mio essere era focalizzato su di te, Hinata.”

 

L'erede di casa Hyuuga sentì tutto il discorso, ma fu l'ultima parte a farla sorridere tanto da farla sembrare quasi un infante: “Naruto-Kun... grazie infinite.”

 

Il partner, toccato nel profondo dal ringraziamento e da quello che stava vedendo, si tirò su ed usò entrambe le mani per stringere al petto la moglie: “Sono io che devo ringraziare te e la tua infinita pazienza, Hinata. Se non fosse per te, ora non sarei quello che sono e non starei provando questa felicità.”

 

La corvina ricambiò l'abbraccio poggiando la faccia fra il collo e la spalla di lui: “Naruto-Kun.”

 

Rimasero abbracciati per diversi minuti godendosi il momento, sebbene uno dei due elementi fosse ancora all'oscuro su quanto fossero rimasti vicini dalla notte precedente. Poi il biondo ricordò una cosa che aveva notato: “Hinata?”

 

“Mh?”

 

“Sai... da quando ci siamo messi insieme ho iniziato ad elogiare elementi della tua persona che prima non avevo mai notato o avuto modo di notare...”


“Capisco...”

 

“...si tratta di cose semplici come la morbidezza dei tuoi capelli o la genuinità dei tuoi sorrisi, cose del genere.”


“Ho capito, Anata. Ma... perché mi stai dicendo questo ora?”

 

“Beh... perché stanotte ho trovato un'altra cosa di te da elogiare.”

 

“E che cosa sarebbe?”

 

“Qualcosa che è sempre stato sotto i miei occhi ma di cui mi ero sempre curato relativamente poco. E... sono dispiaciuto per questa mia disattenzione nei tuoi confronti.”

 

“N-non fa niente, Naruto-Kun. M-ma di cosa si tratta?”

 

“Del sapore della tua pelle.”

 

“D-del sapore della mia... AH!!!”

 

Dalla posizione in cui si trovava, Naruto tirò fuori la lingua ed iniziò a leccare la pelle della donna dove il collo di quest'ultima si attaccava al resto del corpo. Ma non si fermò di certo lì, la loro vicinanza gli permetteva di raggiungere potenzialmente ogni parte del petto ma lui scelse di seguire una linea che, passando dalle clavicole, lo avrebbe portato sulle spalle di lei per poi permettergli di raggiungere le labbra risalendo dal collo. Non usò solo la lingua, oltre a leccare la superficie con cui era a contatto, utilizzò le labbra per succhiarla un po' e lasciare un segno del suo passaggio e i denti per dare piccoli morsi indolori.

 

La proprietaria della suddetta pelle si aspettava una spiegazione o una motivazione per le parole che aveva appena sentito. Tuttavia quando il maschio iniziò a tracciare una scia sulla sua cute non lo respinse in alcun modo, al contrario lo strinse ancora di più a sé e piegò la testa indietro per offrire più superficie mentre gli occhi venivano chiusi e la bocca si spalancava per ansimare e rilasciare gemiti di piacere. I suoi lunghi capelli si distesero tanto da sfiorarle il sedere.

 

Il biondo risalì fino a raggiungerle le labbra. A quel punto le baciò venendo ricambiato mentre le due coppie di braccia li avvicinavano ancora di più, tanto che le mammelle di lei erano pressate contro i pettorali di lui. Così come aveva dato inizio alla cosa, fu Naruto a porvi fine rompendo il bacio che aveva formato e laccandosi i proverbiali baffi. Hinata era ancora con gli occhi chiusi e le labbra semi-aperte: “Vaniglia e cannella.”

 

“E-eh?”

 

“Il sapore della tua pelle, è vaniglia mescolata a cannella. Se dovessi paragonarlo ad una ricetta direi che è vaniglia pura con l'aggiunta di una spolverata di cannella.”

 

“I-il sapore della... della mia pelle è... va-vaniglia e... e... e ca-ca-cannella?”

 

“Sì, principessa. È proprio come hai detto.”

 

“E... e... e ti piace?”

 

“Lo amo, proprio come amo tutto di te.”

 

Ancora a palpebre chiuse, lei abbozzò un sorriso: “S-sono felice.”

 

Non se n'era accorta, ma il cilindro carnoso dentro di lei si era nuovamente inturgidito con tutte le effusioni che si erano scambiati e il partner aveva intenzione di farle rendere conto in che situazione si trovavano: “Se vuoi, posso renderti ancora più felice.”

 

“Più... felice...?”

 

Le mani del maschio scivolarono sulle curve femminili fino a raggiungere i fianchi e afferrarli. A quel punto, l'ex allievo di Kakashi diede una spinta dal basso che fece sussultare la portatrice del Byakugan, la quale riaprì gli occhi e, mettendo le mani sulle spalle del marito per avere un appoggio, si tirò un po' indietro creando un minimo di distanza fra i due: “Na-Naruto-Kun...?”

 

L'altro le offrì un sorriso da predatore: “Cosa c'è, tesoro?”

 

“C-co-cos'era quello?”

 

“Oh, vuoi dire... questo?”

 

Una nuova spinta la fece gemere nuovamente: “AH! S-sì... que-questo.”

 

“Hehehehe... questo è della stessa categoria della storia del Chakra che abbiamo fatto prima. Ti ricordi com'era finito il discorso?”

 

“A-avevi detto c-che avevo agito d'istinto e che... che avevamo raggiunto una ta-tale sinergia da fare c-cose... senza pensarci.”

 

“Esatto, mia dolce principessa. E sai cos'altro è successo senza che tu te ne rendessi conto?”

 

“C-che cosa?”

 

Arrivò un'altra spinta dal basso ma questa volta non fu un isolata. L'uomo aveva iniziato a muoversi e non si sarebbe più fermato finché non avesse finito. Le nuove spinte fecero di nuovo gemere la corvina che, non avendo ancora capito come stavano le cose, chiuse gli occhi mentre il resto del corpo iniziava a sobbalzare anche se le sue mani erano ancora ben ancorate alle spalle del compagno: “AH...! N-N-N-Naruto-Kun... AH!”

 

Continuando a muovere il bacino, il coniuge le prese la faccia fra le mani: “Hi-Hinata... a-apri gli occhi... de-devi... sapere una... c-c-cosa.”

 

“N-non... AH! Non... non c-ci... ci riesco... AH!”

 

“Sì che... c-ci riesci, so b-bene che... puoi... puoi farlo. Co-coraggio!”

 

Le servì più tempo di quanto avesse pensato ma, pur continuando ad ondeggiare e ansimare, la nobile trovò la forza di guardare davanti a sé: “C-cosa... AH! C-cosa devo... AH! Sa-sapere?”

 

“C-che da quando... mi so-sono... svegliato e t-ti... ho vista, mi s-sono... eccitato di... nuovo.”

 

“E-eccitato? AH!”

 

“Sì, Hinata. E... e c'è anche u-un altro... dettaglio. Non... c-ci siamo mai... se-separati da quando ci sia-siamo uniti... ieri sera.”

 

“I-ieri sera? AH! M-ma ieri... se-sera abbiamo... f-fa-fatto l'amore... e c-ci siamo a-addormentati nu-nudi. AH! L-lo hai... d-detto tu... stesso qu-questo. AH!”

 

“Hai... ragione, è andata così. M-ma una cosa... che mi s-sono... scordato di di-dire... è che non ci... siamo mai se-separati, finora s-sono... sempre rimasto... de-dentro di t-te.”

 

“AH! V-vuoi d-d-d-dire.. che...”

 

“Sì, Hinata. Co-come hai rilasciato... il tuo Chakra p-perché... sentivi di vo-volerlo... fare, allo... stesso modo n-non... ti sei accorta di... essere a-a-ancora unita... a me e la c-co-cosa non... ti ha d-dato fastidio. È... la nostra s-sinergia.”

 

“Qu-quindi ora... AH! Ora... sti-stiamo facendo... l'amore d-di... AH! Di nuovo...?”

 

“È così. Ti... ho detto che m-mi sono eccitato... nu-nuovamente e... adesso stiamo di n-nuovo... amoreggiando, non sei felice di questo...? Non ti rende felice... accoppiarti... con tuo... marito?”

 

“AH! Sì, m-m-m-m-m-ma... ma non... c'è te-tempo. AH! De-devi lavorare... AH! O-osservare Mu-Mu-Mugetsu-Sama... AH!”

 

Senza fermarsi o rallentare, lui le accarezzò le guance: “Abbiamo tutto... il tempo che vogliamo, m-mia dolce principessa, lasciati... andare e-e goditi l-la tua felicità...”

 

“M-ma... ma io... AH!”

 

“Shhh...”

 

Le diede un tenero bacio sulle labbra: “Richiudi... gli occhi e n-non pensare a... nulla, qu-quando avremo finito... andremo d-di nuovo in... spiaggia e sono sicuro c-che... lì ritroveremo i-il nostro amico. Ora... goditi quest'altro no-nostro momento... insieme a m-me.”

 

La poca resistenza che la donna aveva ancora in corpo si dissolse e la loro ennesima interazione fisica amorosa giunse alla conclusione. Poi Naruto la portò in bagno così da poter condividere una doccia e, dopo essersi lavati per bene, la aiutò anche a vestirsi. Prima di uscire sarebbero scesi a fare colazione. E anche per spiegare la loro presenza pur non essendo rientrati dalla porta principale. Ebbero una sorpresa quando, aprendo la porta della suite, trovarono accovacciato il clone femminile del biondo. Che cominciò subito a protestare vivamente e a raccontare la storia delle sue peripezie notturne.

 

Prima era stata lasciata da sola, poi aveva perso di vista Mugetsu perché si era ritirato per la notte, dopo era stata avvicinata da un paio di omaccioni mezzi sbronzi che pensavano di divertirsi con lei. Alla fine aveva deciso di rientrare in Hotel ma aveva incontrato una ferma resistenza alla reception: aveva raccontato di essere un'amica dei residenti della stanza numero 773 e che era andata a trovarli ma siccome i signori non erano in stanza, almeno ufficialmente, e lei non era mai stata vista o registrata si era dovuta accontentare di attendere fuori dalla porta perché non le era stata concessa nessuna chiave.

 

Al termine del racconto, il suo creatore pose fine alle sue sofferenze facendola uscire di scena con un'esplosione fumosa mentre la consorte tratteneva le risate con una mano. Dopo quest'ennesimo evento imprevisto, i due scesero per fare colazione. Non c'era tanta gente ai tavoli ma nessuno dei due riuscì ad individuare il connazionale anche se entrambi ipotizzarono che stesse ancora dormendo o che avesse semplicemente ordinato il pasto in camera.

 

- - -

 

Il sole era forte ma delle nuvole in giro per la volta celeste non lo rendevano opprimente e comunque la coppia era troppo impegnata per curarsi della calura. Avevano preso un ombrellone e un paio di asciugamani ma non erano rimasti a lungo sulla spiaggia. Dopo aver sistemato le loro cose, si erano subito tuffati nelle acque azzurre davanti a loro per poi partecipare ad una battaglia di schizzi organizzata da due gruppi di ragazzi poco più giovani di loro. E dopo il bagno e la battaglia, la donna offrì inconsciamente un regalo al coniuge: si era portata un tubetto di crema solare nella borsa e, desiderando prendere un po' di sole ma non volendo scottarsi, chiese alla persona con lei si potesse gentilmente spalmarle la crema sulla schiena, le braccia e le gambe. Come c'era da aspettarsi, la richiesta venne accolta con entusiasmo e, come c'era da aspettarsi, Naruto dovette sopprimere qualche istinto animale interiore quando la compagna si era stesa prona deformando il petto e aveva sciolto i nodi del pezzo superiore del suo costume.

 

Fortuna volle almeno che le mani non scivolarono troppo in basso e quindi determinate aree non vennero toccate. Mentre il biondo era intento a fare il suo lavoro senza strafare, la corvina fece sentire la sua voce: “Naruto-Kun?”

 

“Cosa c'è, Hinata?”

 

“Sai, ho dato qualche sguardo intorno da quando siamo arrivati e non ho notato al presenza di Mugetsu-Sama o delle sue guardie.”

 

“Beh... magari anche lui ha fatto tardi ieri sera e ha deciso di passare la mattinata rilassandosi in camera. Ricorda che noi siamo ninja mentre lui non lo è.”

 

“Forse hai ragione...”

 

Il tono usato gli fece intendere che c'era dell'altro: “Ma...?”

 

“Ma... non lo so neanch'io. Ho come la sensazione che ci sia qualcosa che non va. Ci è capitato varie volte di incontrarlo o di essere contattati o avvicinati da lui. Oggi invece non ci sono stati segni della sua presenza.”

 

“Posso darti ragione su questo ma non vedo cosa ci sia di sbagliato. Come ho detto, potrebbe aver deciso di passare una mattinata tranquilla nell'intimità della sua suite.”

 

Si abbassò quel tanto che bastava per avere le labbra vicine ad un suo orecchio ma non tanto da toccarle la schiena col petto: “Magari sei tu. A volte sei così focalizzata sulla mia missione da non goderti quello che hai intorno. Rilassati, siamo in una località balneare, ci stiamo ufficialmente godendo una vacanza insieme, abbiamo nuotato in acque cristalline vedendo animali e piante mai visti prima, abbiamo festeggiato il tuo compleanno e la fine dell'anno in maniera... memorabile e abbiamo passato un'intera notte uniti carnalmente, cosa potresti desiderare di più?”

 

Alcune delle cose dette fecero affluire del sangue in più alla faccia della kunoichi: “B-beh... sì. Io s-sono felice di essere qui e di aver... fatto tutto quello che a-abbiamo fatto m-ma... ce-cerco anche di non dimenticare il vero motivo della nostra presenza.”

 

“Quello lo tengo a mente anch'io, tesoro, ma questo non vuol dire che debba per forza accadere qualcosa di male. Dopotutto non ci sono più conflitti o schermaglie fra i Paesi Ninja. Siamo in pace adesso.”

 

La femmina emise un sospiro rilassandosi di nuovo: “Hai ragione, siamo in pace adesso. Probabilmente è come dici tu: sono io a non essere abbastanza rilassata, non il mondo a non funzionare come dovrebbe.”

 

La discussione finì lì ma le parole di Hinata continuarono a risuonare nella mente di Naruto, era vero che aveva detto quello che aveva detto per tranquillizzarla ma sapeva anche che una parte della ragione fosse dell'ereditiera. Dopo averla riaccompagnata all'Hotel, dove poche ore prima avevano dovuto spiegare la loro presenza pur non essendo ufficialmente rientrati, avrebbe dovuto dare un'approfondita occhiata al Villaggio per trovare il suo uomo.

 

Restarono in spiaggia un'altra mezz'oretta scarsa, fecero un altro bagno e giocarono una partita di pallavolo. E poi, mentre camminavano per le vie ancora mezze addobbate, ripresero la discussione interrotta prima: “...come pensi di operare adesso? L'ultima volta che abbiamo parlato, Mugetsu-Sama non ci ha dato informazioni su dove e quando potesse essere e oggi non lo abbiamo visto neanche una volta.”

 

“Intanto rientriamo in hotel e vediamo se c'è qualche messaggio per noi. Poi, come ho detto, è possibile che tutte le nostre teorie si riveleranno infondate. Magari ha passato la mattinata a dormire e noi ci siamo arrovellati il cervello per niente.”

 

“È quello che spero, ma se non fosse come dici?”

 

“Allora mi moltiplicherò e attiverò la Modalità Eremitica. Questo insediamento non è poi così grande, sono sicuro di riuscire a localizzarlo.”

 

“Bene allora. Ti auguro di riuscire nel tuo intento se dovessi ricorrere a tali misure.”

 

Lui le cinse la vita con un braccio: “Qualcosa mi dice che ti stai tenendo qualcosa per te.”

 

Lei lo guardò con sguardo serio e profondo: “Te l'ho già detto in altre occasioni, non sei solo in questa missione. Se posso fare qualcosa per aiutarti, lo farò.”

 

Il maschio sorrise: “Grazie, lo tengo sempre a mente e, anche se non lo tenessi, sarebbe impossibile non notarti quando sei intorno.”

 

Le sfuggì una risatina: “Non scherzare su queste cose, Naruto. Io dicevo sul serio.”

 

“E anch'io. Sarebbe impossibile non notare la tua presenza quando uno sente la tua voce o nota i tuoi capelli danzare nell'aria o si sveglia al tuo fianco ogni mattina o ha il piacere e l'onore di vedere la tua figura.”

 

Le guance della donna iniziarono a tingersi di rosso: “N-Naruto-Kun, ti prego, smettila. C-così m-mi fa-fai arrossire...”

 

“E anche questa è una delle tante cose che ho imparato ad apprezzare di te, mia principessa.”

 

- - -

 

Continuarono a scambiarsi complimenti ed effusioni per tutto il tragitto fino ad arrivare alla reception del Dragon Hotel e scoprire che non c'era alcun messaggio per loro. Quello era il primo momento della giornata in cui si sarebbero dovuti separare: lei sarebbe andata in camera o sarebbe uscita per i fatti suoi mentre lui svolgeva la sua missione. Si dettero appuntamento al ristorante dello stabile per pranzo, per quell'ora Naruto era certo di riuscire a trovare il suo uomo momentaneamente scomparso. Si salutarono con un abbraccio e un bacio. Nessuno dei due poteva immaginare, o tanto meno prevedere, cosa sarebbe successo da lì a poche ore.

 

- - -

 

Quasi tre ore dopo, il biondo si presentò all'appuntamento. La sala era abbastanza piena ma non c'era troppo assembramento. Notò la moglie seduta al loro tavolo in attesa e la raggiunse sfoggiando uno dei suoi tipici sorrisi: “Ciao!”

 

“Ah, Naruto-Kun. Ciao.”

 

Si sedette di fronte a lei: “Hai già ordinato?”

 

“Solo pochi minuti fa. In questo momento ci stanno preparando del pollo alla griglia, del pesce e un'insalata leggera. Spero che queste cose siano di tuo gradimento.”

 

Vedendo le sue mani sul tavolo, le prese gentilmente fra le sue: “Ogni cosa che scegli è sempre di mio gradimento. Almeno la maggior parte delle volte. Se dovessi fare una percentuale direi che... il 99,5% delle tue scelte mi va a genio.”

 

Lei ridacchiò un pochino ma tornò seria quasi subito: “Cosa mi dici del tuo lavoro?”

 

Sentendo la domanda e il tono usato, anche Naruto si rabbuiò leggermente: “Posso pensare che ci sia qualcosa di strano. Ho iniziato ad ispezionare il Villaggio usando anche dei miei cloni e il nostro amico non è da nessuna parte. Sono riuscito a localizzarlo solo quando ho usato la Modalità Eremitica. In un certo senso, avevo ragione.”

 

“Che vuoi dire?”

 

“Si trova nella sua camera. Ci sono anche i suoi guardiani ma ho notato anche delle presenze estranee. Due individui che non avevo mai notato.”

 

“Ma-magari stavano discutendo qualche affare nella suite di Mugetsu.”

 

“È quello che ho pensato all'inizio...”

 

Si interruppe quando i camerieri li raggiunsero per posare sul tavolo i loro piatti ancora fumanti e non continuò finché non si allontanarono di nuovo dopo aver augurato ai due un buon pranzo: “...anch'io ho pensato che stessero interloquendo su qualcosa ma poi ho riconosciuto uno dei due tizi extra. Era uno dei delegati del Vento che avevo visto qualche giorno fa e potrei scommetterci il coprifronte che sia l'uomo di cui Mugetsu ci ha parlato ieri sera.”

 

“Ed... è stato solo questo fatto a farti cambiare idea?”

 

“Non solo, dando un'occhiata più approfondita non sembrava che stessero parlando. Sembravano invece in attesa, due o tre persone erano accomodate su un divano mentre tutti gli altri erano in piedi. Ma non ho notato gesticolamenti con le mani o cose del genere.”

 

“Quindi... cosa intendi fare a proposito?”

 

Lui abbassò lo sguardo sul piatto sorridendo nuovamente: “Per ora ho intenzione di riempirmi la pancia col cibo che la mia dolce mogliettina ha ordinato.”

 

La guardò di nuovo senza alterare la sua nuova espressione gioviale: “Pensi di unirti a me?”

 

Anche se all'inizio si sentì sorpresa da questa improvvisa nuova attitudine, anche Hinata sorrise e giunse le mani insieme mentre il marito la imitava: “Itadakimasu!”

 

“Itadakimasu!”

 

- - -

 

Anche se il tempo è una cosa relativa, scorre inesorabilmente e anche il cibo, pur sembrando infinito, prima o poi finisce. Di conseguenza, i due si saziarono lasciando sulla tavola poco di quello che era stato portato. Il discorso venne ripreso dalla corvina che decise di avanzare una proposta: “E se intervenissi io?”

 

“In che senso?”

 

“Beh, una volta lui ci ha invitati a cena in camera sua, cosa ci sarebbe di strano se pomeriggio decidessi di andarlo a trovare per vedere come sta? Non ci sarebbe niente di male, no?”

 

“Beh, forse ma... perché tu?”

 

“Vi siete già incontrati casualmente più di una volta, tu e lui. E adesso andresti a bussare alla sua porta per sapere come vanno le cose solo perché non hai altro da fare con tua moglie? Potresti sembrare sospetto e sai meglio di me quanto sono puntigliose le sue guardie.”

 

“B-beh, forse ma...”

 

“Non hai avuto tu stesso l'idea di usare un clone femminile per sviare eventuali sospetti?”

 

“Sì, ma come giustificheresti la tua presenza, invece? Mugetsu non potrebbe pensare che sia strano vederti senza di me?”

 

“E perché dovrebbe pensarlo? È vero che sono tua moglie, ma sono comunque una donna adulta e una ninja di alto livello appartenente ad una nobile casata. Sono perfettamente in grado di andare in giro da sola mentre tu sei impegnato da qualche altra parte.”

 

Lui la fissò serio per diversi secondi prima di replicare: “Ne sei davvero sicura?”

 

“Ho dato la mia disponibilità ad aiutarti se avessi potuto e questa è un'occasione per farlo.”

 

“E io nel frattempo cosa si suppone che faccia? Un giro in spiaggia?”

 

“Magari potresti farlo per davvero. Io ho avuto più occasioni di vedere il Villaggio e i suoi angoli nascosti, magari potresti prenderti il pomeriggio e fare un'escursione cittadina anche tu.”

 

“Magari potrei... e se invece dessi un'occhiata ai boschi nei dintorni? Ci siamo stati solo una volta e di sicuro non abbiamo visto tutto quello che c'era da vedere. Potrei andare in avanscoperta per trovare il luogo perfetto per un picnic.”

 

Lei sorrise: “Vedi? Stai già pensando a come ingannare il tempo che passerai separato da me!”

 

“Se devo essere sincero, scambierei volentieri tutto il tempo da ingannare del mondo per una sola ora in tua compagnia.”

 

“Oh... Anata...”

 

Si sporsero in avanti come due immagini specchiate ed unirono le labbra scambiandosi un bacio ignorando deliberatamente i possibili sguardi rivolti verso di loro. Alla fine si alzarono da tavola per dirigersi in camera prendendo l'ascensore su invito del biondo. La proposta colse di sorpresa la sua compagna: “D-davvero? Vuoi davvero farlo?”

 

“Sì, ammetto che all'inizio mi ha colto di sorpresa, ma ormai sono sicuro di poterlo usare senza reagire in modo spropositato.”

 

“E va bene, se sei così sicuro...”

 

Con sorpresa condivisa, l'ascensore raggiunse il loro piano e le porte si aprirono senza che il figlio di Minato facesse movimenti bruschi o dicesse qualcosa di strano. L'ereditiera aprì poi la porta seguita dall'altro. Che, subito dopo aver chiuso l'uscio dietro di sé, avanzò un'interessante proposta: “Hey, non so tu, ma io devo fare la doccia.”

 

“La doccia?”

 

“Sì, quando siamo rientrati dalla spiaggia non sono rientrato in camera e sono uscito subito per localizzare Mugetsu. Credo di avere ancora qualche granello di sabbia nel costume e sono sicuro che se qualcuno mi assaggiasse mi troverebbe salato.”

 

Non è che fosse impresentabile, dopo aver lasciato la moglie quella mattina, aveva trovato una fontanella e si era dato una sciacquata per togliersi di dosso il grosso, ma non era stato un lavoro troppo approfondito e dei residui erano ancora presenti. Era quindi logico che volesse lavarsi a dovere anche se c'era da aggiungere che non intendeva lavarsi da solo: “Tu che mi dici, ti sei già lavata?”

 

“Beh... a dire il vero, sì. Non avevo molto da fare stamattina e mi sono concessa un bagno.”

 

Una strana luce luccicò nei suoi occhi azzurri: “Oh... quindi non ti sei fatta una doccia...”

 

Lo conosceva personalmente da abbastanza tempo e avevano vissuto abbastanza esperienze intime insieme da sapere che, quando il suo sguardo subiva delle alterazioni, il biondo stava pensando di fare qualcosa che la includesse: “N-Naruto-Kun? Che... che intenzioni hai?”

 

Lui fece un passo in avanti ghignando :“Dal momento che dovremo stare separati per un po' e considerando che non hai fatto la doccia... perché non la facciamo insieme?”

 

Istintivamente, la corvina fece un passo indietro per mantenere la distanza: “M-m-ma... oggi... oggi abbiamo già fatto una do-doccia insieme.”

 

I piedi di lui non si fermarono continuando a farlo avanzare con placida lentezza: “Vero, ma quella era per lavarci di dosso il sudore della nostra ultima notte d'amore, questa servirebbe a lavare via la sabbia che ho ancora addosso e che magari è ancora addosso anche a te.”

 

“B-beh... questo n-non significa... AH!”

 

Si interruppe quando il suo corpo urtò contro il tavolo al centro della stanza, in un istante capì di non poter più indietreggiare ma, nello stesso istante, venne raggiunta dal coniuge che piazzò le mani sul bordo del tavolo così da rinchiuderla in un metaforico recinto mentre il suo sguardo di predatore iniziava a pregustare la preda: “Stavi dicendo, principessa?”

 

Avrebbe potuto attivare il Byakugan per intimorirlo o anche per vedere dove colpirlo senza fargli troppo male ma una parte di lei aveva già accettato la proposta del partner e... la prospettiva di fare un'altra doccia prima di doversi separare non sembrava poi così brutta adesso che ci pensava. Ricambiando lo sguardo con la medesima ferocia finta, la figlia di Hiashi completò la frase interrotta: “Questo non significa che non possiamo farne un'altra! Dopotutto siamo ufficialmente in vacanza e nessuno può impedirci di fare quello che vogliamo, giusto?”

 

Si avvinghiarono entrambi mentre combattevano per vedere chi riuscisse a gustare meglio le labbra dell'altro. La gambe si mossero poco dopo le braccia: mentre il maschio avanzava, la femmina cedeva terreno mentre si avvicinavano al bagno e, una volta entrati nella stanza, vennero presi di mira i vestiti. Ogni tanto si sentiva uno strappo ma ai due non interessava al momento, presi com'erano a togliersi di dosso tutto quello che poteva essere d'intralcio alla doccia che stavano per fare. Entrarono in cabina non del tutto nudi: Naruto aveva ancora il costume mentre Hinata indossava ancora il suo intimo e una gonna verde che aveva deciso di indossare. Fu poco dopo l'apertura dell'acqua che i due si concentrarono di nuovo nella rimozione degli indumenti. Il primo a restare senza niente addosso fu il biondo mentre la partner vide cadere il reggiseno ai loro piedi dopo che si erano già uniti.

 

Fu una doccia relativamente lunga, rimasero sotto il getto dell'acqua per una quarantina di minuti. Dopotutto un po' di tempo doveva passare, non era educato andare a disturbare le persone subito dopo pranzo e quindi i due avevano una consistente quantità di tempo a disposizione da impiegare. E perché non impiegarla in attività igienizzanti ed atletiche? L'acqua venne chiusa e i pannelli coperti di impronte a causa del vapore vennero aperti da una coppia di corpi ancora strettamente intrecciati e non stanchi. Non si presero neanche il disturbo di afferrare il primo pezzo di stoffa a portata di mano per darsi un'asciugata. Così com'erano entranti nel bagno ancora vestiti, nello stesso modo lasciarono la stanza nudi. Non serviva nemmeno aprire gli occhi, tutti e due sapevano dove volevano andare. Continuando ad andare avanti, e nel caso dell'ereditiera indietro, giunsero al letto e vi caddero sopra senza mai separare le labbra o sollevare le palpebre.

 

Passarono altri venti minuti. Fra i movimenti fatti in mezzo alle lenzuola e l'energia termica liberata, si erano entrambi asciugati senza nemmeno accorgersene. E avevano anche portato a termine la loro ennesima sessione amorosa. Adesso si stavano riposando: Hinata distesa sulla schiena con gli arti spalancati e gli occhi chiusi stava respirando lentamente a bocca aperta, Naruto era al suo fianco piegato di lato e con la testa sorretta da una mano. Anche lui stava facendo dei lenti sospiri, ma gli occhi erano aperti e focalizzati sulla splendida creatura che aveva vicino mentre la mano libera le stava accarezzando la guancia con gesti lenti e delicati.

 

Sapeva però che questo momento sarebbe passato: “...Hinata?”

 

“...Mh...?”

 

“...Devo andare, mi dispiace.”

 

“...Mh...”

 

“Hinata, apri gli occhi.”

 

“...Non... non ce la faccio. S-sono troppo... stanca...”

 

“Si che ce la fai, puoi fare tutto se lo vuoi.”

 

“...Io... è... è solo perché... ci s-sei tu al mio... fianco...”

 

“Non è del tutto vero, sei più forte di quanto credi e comunque sono qui, affianco a te.”

 

“...Mh...”

 

La vide contrarre le palpebre, come se esaudire la sua richiesta fosse davvero difficile come aveva affermato ma, poco a poco, l'erede di casa Hyuuga riprese a guardare davanti a sé e la cosa su cui si focalizzarono i suoi occhi perlacei fu l'incoraggiante sorriso del marito. Pur sentendosi veramente stanca, trovò la forza di fare un piccolo sorriso: “...E-ecco, l'ho fatto.”

 

“Proprio come ti avevo detto, lo volevi e lo hai fatto.”

 

“...Cosa volevi dirmi c-che richiedesse di essere... visto?”

 

Lui sospirò improvvisamente rattristato: “Devo andare, mi tocca girare per il Villaggio e i suoi dintorni senza averti al mio fianco.”

 

“...M-mi dispiace...”

 

Vedendole perdere il sorriso, l'uomo avvicinò il viso al suo: “Non rattristarti per me, quando visiterai Mugetsu cerca di divertirti. In questo modo il tempo volerà e ci rivedremo prima.”


“...Eh... perché il tempo vola quando ci si diverte?”

 

Le labbra erano separate solo da un foglio d'aria quando Naruto sorrise di nuovo: “Esatto.”

 

Scambiarono l'ennesimo tenero bacio prima che la donna replicasse mentre lui si allontanava da lei: “...F-farò come chiedi. Troverò il modo... d-di divertirmi... c-così... d-da poterti... ve-vedere... il prima possibile...”

 

Lui fece in tempo a vederla cadere in un sonno meritato prima di dirigersi verso la camera da letto per trovare qualcosa da indossare. Si sarebbe fidato di lei e avrebbe seguito il piano, avrebbe girato per Enotorc senza pensare a nulla e cercando qualche posticino carino per passare altri momenti insieme alla sua metà. E non avrebbe messo dei cloni a guardia della corvina, poteva anche provare una brutta sensazione al pensiero di stare per la prima volta durante questa vacanza lontano da lei per ore, ma non sarebbe diventato paranoico. Sapeva quanto avere il fiato sul collo poteva essere fastidioso, se non imbarazzante, quindi avrebbe semplicemente lasciato Hinata da sola per un po'.

 

Quando ritornò in soggiorno la rivide addormentata, con uno sguardo rilassato e contento e ancora scoperta. Mosso da un istinto puramente romantico, le mise un lenzuolo addosso facendo movimenti minimi per non disturbarla. Quando poi fu certo di aver fatto tutto quello che poteva fare per lei, si decise a lasciare la suite.

 

- - -

 

Passò parecchio tempo. L'ex allievo di Kakashi riuscì a passeggiare per ore e ore senza pensare di tornare indietro per qualche ragione. Comprese di essere rimasto fuori veramente a lungo solo quando, alzando gli occhi al cielo, vide le stelle: -Beh, anche se ho perso la cognizione del tempo, penso di poter dire con una certa sicurezza che non è più nemmeno pomeriggio. Posso tornare da Hinata. Magari finisce che ha deciso di non cenare per aspettare me...-

 

Tornò al Dragon e, quando chiese informazioni in reception, scoprì di avere qualcosa in attesa per lui: un messaggio. Inizialmente lo guardò distrattamente ma, dopo aver letto le prime due frasi, il suo interesse venne stimolato. Trattenendo a fatica la furia che stava iniziando a percepire, chiese all'impiegata da quanto tempo il messaggio fosse stato lasciato. Gli occhi gli si spalancarono quando seppe che era lì da almeno tre ore. Ignorò la preoccupazione della donna nel vederlo alterarsi mentre marciava verso l'ascensore per raggiungere l'appartamento occupato dal diplomatico del Fuoco.

 

Il messaggio era un formale invito a raggiungere la suite del connazionale con la clausola di presentarsi alla porta e di non fare mosse false se voleva evitare che qualcosa di male accadesse alla moglie. Mentre la scatola metallica lo portava su, Kurama fece sentire la sua voce: -Cosa pensi di fare adesso?-

 

-Secondo te? Vado all'appartamento di Mugetsu e busso alla porta!-

 

-Non credi che sia una trappola?-

 

-Ne sono certo, ma non voglio mettere a rischio la vita di Hinata. Non so nemmeno come sta e se il messaggio non lo ha scritto un burlone di cattivo gusto, potrebbe essere in pericolo.-

 

-E non ha pensato che in pericolo ci potresti finire anche tu se segui il gioco del cattivo di turno? Prova a riflettere!-

 

-Smettila, Kurama! Non sono dell'umore giusto al momento!-

 

-Hey, aspetta! NON...-

 

Il ninja interruppe il collegamento tornando a guardare il mondo intorno a sé e il secondo successivo le porte dell'ascensore si aprirono. Raggiunse la porta designata a grandi passi e, facendo un profondo respiro per cercare di calmarsi un po', bussò.

 

Rispose una voce sconosciuta: “Chi è?”

 

“Sono Naruto Uzumaki, ho ricevuto il messaggio.”

 

“Ah, bene. Vieni pure avanti, la porta è aperta. E ricorda, niente movimenti bruschi, se ne farai solo uno... qualcuno potrebbe farsi male.”

 

Il biondo si morse il labbro mentre appoggiava la mano sudata sulla maniglia della porta: “Ho capito, adesso sto entrando e non ho armi con me.”

 

La porta si aprì senza fare troppa fatica e l'Eroe di Konoha si ritrovò dentro l'appartamento e due figure entrarono immediatamente nel suo campo visivo: da un lato c'era Mugetsu. Era in piedi e teneva lo sguardo basso in modo mortificante anche se non sembrava ferito o che avesse subito altri maltrattamenti. Invece, comodamente accomodato su un divano, si trovava uno dei tizi che aveva localizzato quella mattina: un alto funzionario del Paese del Vento a giudicare dai suoi abiti e dalle mostrine in bella mostra. Aveva una carnagione simile a quella di Gaara ma, a differenza di quest'ultimo, lo stava fissando con un ghigno derisorio. Senza ombra di dubbio era stato lui ad invitarlo ad entrare. E fu proprio lui a tirarsi su quando venne visto: “E così alla fine ci incontriamo, forse tu non conosci me ma io conosce bene te. Sei diventato un personaggio popolare nel Mondo Ninja, Naruto Uzumaki.”

 

“Dove si trova mia moglie?!? Cosa le hai fatto?!?”

 

Il funzionario ondeggiò una mano noncurante: “Oh, non preoccuparti per lei, al momento sta bene. Piuttosto, mi sembri nervoso, dovresti fare un sonnellino.”

 

Il figlio di Minato lo vide fare un cenno con la mano, come se comunicasse con qualcuno dietro di lui, ma fece in tempo solo a voltarsi prima di vedere un martello giallognolo schiantarsi contro la sua faccia. Dopo si fece tutto nero.

 

- - -

 

“Nngh... accidenti che botta!”

 

“Non parlare, resta in silenzio.”

 

“C-cosa?!? CHI VA LÀ ?!? FATTI VEDERE! Pe-perché non vedo niente?!?”

 

“Perché sei stato bendato con un pezzo di stoffa scura e al momento non puoi usare neanche il 10% della tua forza. Ti prego di restare calmo o sarò costretto a rispedirti nel mondo dei sogni, abbi comunque fede, presto ti sarà tutto chiaro.”

 

Non gli sembrava di riconoscere la voce ma sembrava sinceramente dispiaciuta. Aggrappandosi a questa consapevolezza, il biondo tentò di portare avanti la conversazione pur abbassando il volume della voce: “Posso almeno sapere chi sei?”

 

“...sono una delle guardie di Mugetsu-Sama.”

 

“C-cosa?!? Hanno... hanno catturato anche te?”

 

L'omone, ovunque fosse, parve tremare: “N-no. A dire il vero... ho contribuito a far catturare te... tua moglie e... anche il m-mio signore.”

 

“COSA?!? HAI AIUTATO A RAPIRE MIA MOGLIE?!? TOGLIMI SUBITO QUESTA BENDA SE NON VUOI CHE TI SPEZZI OGNI OSSO DEL CORPO!!!”

 

“Hai la memoria corta. Puoi provarci se vuoi... non otterrai niente comunque. Coraggio, prova a rompere le corde che hai ai polsi e a liberarti gli occhi.”

 

“Rimpiangerai di avermi incoraggiato!”

 

Si rese conto di essere legato in effetti e anche steso a pancia in giù ma ci sarebbe voluto ben altro per tenerlo a bada. Certo di non avere niente di rotto, fece forza con le braccia per liberarsi ma non ottenne niente. Non sembrava che avesse delle manette o delle catene, erano delle semplici corde. E allora perché non riusciva a spezzarle? E adesso che ci faceva caso... si sentiva pesante, innaturalmente troppo pesante. Che accidenti gli era successo?

 

Dopo essersi stancato facendo altri sforzi privi di risultato, si rivolse di nuovo a quello che, per il momento, considerava il suo aguzzino: “Che accidenti mi è successo? Perché non riesco a liberarmi e come mai mi sento così pesante?!?”

 

“...Purtroppo non mi è concesso rivelare questi dettagli.”

 

“VUOI PIANTARLA DI GIOCARE?!? MIA MOGLIE È IN PERICOLO, IO NON RIESCO NEMMENO A MUOVERMI, NON HO IDEA DI CHE FINE ABBIA FATTO MUGETSU E TU... NON CAPISCO A CHE GIOCO STAI GIOCANDO!”

 

“IO NON STO GIOCANDO A NIENTE!!!”

 

L'urlo gli parve così vicino che il ninja ricadde all'indietro finendo seduto e ammutolito. L'altro sembrava ansimare: “Credimi, io e te... siamo sulla stessa barca. E... se vogliamo uscirne... vivi... e col resto... dell'equipaggio dovremo... elaborare una... strategia funzionale. M-ma... non... adesso, n-non ancora.”

 

“...”

 

“...”

 

“...Quindi... mi tocca aspettare?”

 

“Sì.”

 

“Legato e fasciato?”

 

“Sì.”

 

“...Posso almeno sapere il tuo nome?”

 

“È un segreto confidenziale, se non fai parte del mio gruppo non puoi saperlo!”

 

“Ah! Scusa, scusa... volevo solo fare un po' di conversazione mentre aspettavamo.”

 

“Non sarà necessario conversare, è il momento.”

 

“Eh? C-cosa?!?”

 

Si sentì afferrare e sollevare dalla maglia per poi essere caricato su quello che ipotizzò essere il braccio dell'omone. Poi ebbe la sensazione di stare salendo, o meglio di essere trasportato, su una scala e poi... una folata di vento gli scompigliò i capelli. Erano all'aria aperta.

 

“Portalo pure qui.”

 

Riconobbe la voce del tipo che lo aveva fatto stendere ma attese per capire quale fosse la situazione, lo aveva detto anche l'uomo che lo stava tenendo sollevato. Ci furono altri movimenti e poi si sentì poggiare a terra, istintivamente puntò i piedi ma la stessa fastidiosa voce risuonò nelle sue orecchie: “È meglio che ti inginocchi, potresti finire con le gambe spezzate e ti voglio sano ancora per un po'.”

 

Il ragazzo decise di rispondere a tono: “Tu cosa ne sai? Dici di conoscermi ma sembri conoscermi così bene.”

 

Sentì un sospiro rassegnato: “...Fallo inginocchiare.”

 

Due precisi calci dietro le ginocchia lo fecero cadere a terra nel modo desiderato dal nobile del Vento: “...Adesso puoi anche togliergli la benda, facciamogli godere il panorama.”

 

Senza preavviso, il pezzo di tessuto gli venne strappato via dagli occhi e la luce del sole lo accecò momentaneamente. Si sarebbe stropicciato gli occhi ma non gli era possibile al momento e così fu costretto ad aprirli poco a poco iniziando a guardare verso il basso. Fu solo quando fu certo di essersi abituato alla luce che alzò lo sguardo, si trovava su una barca. Non si trattava di una barchetta come quella che lui e Hinata avevano prenotato durante le loro escursioni acquatiche ma una vera nave molte volte più grande. Sembrava una delle imbarcazioni che gli era capitato di adocchiare al porto da cui erano partiti. Tuttavia l'ambiente lo interessò poco, gli importava di più trovare l'uomo a cui apparteneva la voce che aveva sentito. E lo trovò quasi subito: davanti a lui c'era uno scalino e poi, comodamente seduto su una sedia a sdraio con una bibita in mano, lo stesso tipo che aveva visto quando era entrato nella suite di Mugetsu. Intorno a lui, lungo i confini della barca, c'era una ringhiera a cui erano attaccati degli strani oggetti a ciambella colorati e, ai due lati dello scalino a mo' di decorazione, due vasi con delle piccole palme. Il tipo sorseggiò un po' di bibita prima di appoggiarla al tavolino e alzarsi per avvicinarsi a lui. Il ghigno sembrava stampato permanentemente sulla sua brutta faccia: “Allora, hai dormito bene, Naruto Uzumaki?”

 

Il ninja lo squadrò con uno sguardo di fuoco: “Dov'è mia moglie?”

 

“Rispondi prima di chiedere, ragazzo.”

 

Come se non lo avesse sentito, il prigioniero rifece la domanda con un tono ancora più incollerito: “Dov'è-mia-moglie-?”

 

“Eccola!”

 

Un calcio contro la guancia sinistra lo fece distendere a terra mentre il corpo rifiutava di reagire come avrebbe dovuto: “E adesso ritirati su, se ci riesci.”

 

Gli così molta fatica, ma il biondo si rimise in ginocchio senza perdere mai di vista la sua preda e senza alterare il suo sguardo: “Ricominciamo, io chiedo e tu rispondi. Almeno finché non deciderò di cambiare il gioco, d'accordo?”

 

“...”

 

“D'accordo?”

 

Sopprimendo un istinto violento che non sapeva nemmeno di possedere, Naruto decise di collaborare: “D'accordo.”

 

“Bene, dunque... hai dormito bene?”

 

“...mi è capitato di dormire meglio e in posti migliori.”

 

“Ah... beh, che ci puoi fare. Non si può avere sempre tutto dalla vita. Adesso dimmi, ti piace la mia barca? È di tuo gradimento?”

 

“Ignorando certi elementi, il ponte non è male, purtroppo non posso dire nulla del resto perché sono stato bendato fino a poco fa.”

 

“Oh, chiedo venia. Si è trattata di una misura cautelare, non volevo rovinarti qualche possibile sorpresa. Del resto questa sarà l'ultima nave su cui metterai piede, perciò...”

 

“L'ultima... nave su cui metterò piede?”

 

“Ah-ah-ah! Tocca ancora a me fare le domande. Dimmi, perché tu e la tua... deliziosa moglie vi trovate in questo Villaggio e proprio in questo periodo dell'anno?”

 

“...Siamo in vacanza. O almeno lo eravamo.”

 

Si piegò in modo da abbassare la faccia all'altezza della faccia del ninja: “E questa è la verità?”

 

“Sì, è proprio così.”

 

“Non mentire, ricorda che qualcuno potrebbe farsi male.”

 

“Non sto mentendo, io e mia moglie siamo qui in vacanza. Abbiamo fatto questo viaggio per festeggiare la fine dell'anno.”

 

“Questa è la ragione ufficiale, adesso dimmi perché sei qui veramente.”

 

Le parole pronunciate e il tono usato per alcune di esse misero i sensi del ninja di Konoha in allerta: “...T-tu che ne sai dei motivi ufficiali?”

 

L'altro si rizzò mettendo le mani sui fianchi: “Ancora? Sono io che faccio le domande, tu devi solo rispondere. E niente di più. Allora, perché tu e tua moglie siete qui?”

 

La consapevolezza che l'interlocutore sapesse qualcosa che lui non sospettava nemmeno lasciò Naruto senza parole. Le labbra si mossero, ma non uscì nulla: “...”

 

La cosa parve divertire chi si trovava di fronte: “Scommetto che ti stai chiedendo come faccia a sapere quello che so, non è vero? Diciamo solo che... ho un sistema perfetto e invisibile per sapere quello che mi interessa. Ma facciamo così...”

 

Si voltò verso la ringhiera ammirando il mare, il sole e il cielo limpido mentre riprendeva la bibita di prima: “Attualmente siamo diretti ad un certo posto, aggiorniamo la nostra conversazione a quando arriveremo. Ti prometto che, a quel punto, potrai vedere tua moglie e pormi tutte le domande che vuoi. Sono abbastanza generoso da garantire qualcosa ad una persona condannata a morte. Hey, puoi portarlo dal tuo capo, ora.”

 

-Una persona condannata a morte?!? Ma che diavolo sta succedendo qui?!?-

 

Mentre veniva nuovamente caricato sul braccio dalla guardia, gli occhi spalancati di Naruto fissavano tutto quello che c'era intorno a lui senza in realtà vedere niente. C'erano ancora troppi enigmi che gli affollavano la mente e quello riguardante la sorte della compagna occupava il primo posto nella classifica. Non si accorse di essere stato riposto al suolo finché una voce a lui familiare non bussò ai suoi timpani: “Hey, Naruto... sei ancora con noi?”

 

Il biondo sbatté le palpebre più volte, come se fosse stato appena liberato da un Genjutsu. Lì, seduto su una piccola sedia a pochi metri dal lui, si trovava il cortigiano che avrebbe dovuto proteggere: “Mu-Mugetsu?”

 

“Già, siamo entrambi insieme ora. E abbiamo il tempo di scambiare quattro chiacchiere, sono certo che tu abbia anche delle domande da fare.”
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Note d'Autore: salve a chi leggerà questa nota. Ci ho messo parecchio a fare questo capitolo... molto più di quanto ce ne sarebbe voluto ma tra vita fuori dal mondo elettronico, fastidi, disturbi, mancanza di ispirazione e impegni vari le cose si sono fatte complicate. In ogni caso... dopo un risveglio che chiunque apprezzerebbe XD abbiamo un avvenimento "brutto". Non poteva mica essere tutto rose e fiori! Anche quando si parla dell'alcool c'è sempre la percentuale di impurezza. Se avete qualche domanda da fare, non dovete fare altro che pubblicarla con un commento, risponderò quanto prima. E... il periodo di attesa fra questo upload e il prossimo sarà minore. Spero. Ciao a tutti!!!

 

   
 
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