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Autore: Arvistloe    21/03/2021    0 recensioni
Tre storie, tre favole molto deckerstar.
Tre storie, tre favole dove realtà, magia, ricordi dolorosi o piacevoli, famiglie speciali o famiglie da schifo, si mischiano, divenendo un bene o un male per qualche personaggio.
Colonna sonora: Sanctuary (welshly arms)
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Roma. Mattina.

Trixie era stanca che sua madre la lasciasse per ore nell'albergo. Soprattutto non le piaceva che sua madre la zittisse ogni volta tentava di parlare di Lucifer oppure tornare a Los Angeles mancando da una settimana. Quella mattina decise di seguirla.

Libreria vaticana.

Trixie vide sua madre sedersi a uno dei lunghi tavoli, consultando un sacco di libri. Quando si allontanò, decise di vedere cosa leggeva.

Tornando al tavolo, Chloe non vide mai sua figlia così sorpresa. Trixie le disse con uno sguardo pieno di risentimento
"Come puoi credere a questi libri? Come mamma? TI ODIO!"
Correndo fuori la biblioteca vaticana. Chloe le andò dietro.

Mezz'ora dopo.

Trixie procedeva con passi svelti verso la fermata dei taxi. Sulle spalle uno zaino. Dietro di lei Chloe le diceva
"Trixie per favore fermati. Possiamo parlare?"
La ormai quasi undicenne Trixie disse alla madre senza fermarsi
"Mamma non abbiamo nulla da dire. Tu cerchi di rimandare Lucifer in quel luogo che odia. Poi perché lo vuoi fare? Cosa ti ha fatto di male? Io torno a Los Angeles. Vado a stare con papà"
Chloe non aveva mai notato quanto Trixie sapesse essere veloce. Corse avanti la figlia chiedendole sorpresa
"Tu sai di Lucifer, del suo mondo…"
Chloe sussurrò
"...infernale?"
Trixie respirò profondamente, fermandosi accigliata, dicendo alla madre
"Mamma a sempre detto la verità. Tu con gli altri benpensanti non gli credevate mai. Mamma lui resta la persona più gentile e premuroso del mondo. Non puoi dire che sbaglio. Lui punisce il male non è il male. Perché sei diventata così dura? Ti ricordi quel pompiere che era orribilmente bruciato? Pensavano avesse appiccato lui l'incendio dove si bruciò. Nessuno aveva il coraggio di interrogarlo per le terribili bruciature. Tu sei andata, trattandolo normalmente. Perché sei sconvolta da Lucifer bruciato? Spiegami"
Chloe guardò la figlia stupita. Gli aveva esposto ragioni più che valide. Quella mattina, leggendo un libro su come dovrebbe essere il diavolo, si sentì in colpa, sentendo quasi la voce di Lucifer dirle
"Detective pensi sul serio queste cose di me? Credevo fossi diversa"
Delicatamente Chloe accarezzò la guancia destra di Trixie, dicendole con gli occhi lucidi
"Sono proprio fortunata ad avere una figlia come te…"
Non trattenne un singhiozzo di pianto
"...avevi ragione. Mi manca quel re dell'inferno. Ti prego, torniamo all'albergo per parlare"
Diffidente Trixie la seguì.

Nella camera d'albergo.

Trixie si sedette al tavolo ovale nella camera, non ancora del tutto sicura di restare. Sua madre si sedette dall'altra parte del tavolo, sinceramente non sapendo cosa dire. Iniziò Trixie
"Mamma devo farti una confessione. Qualche tempo prima che quel Piers...si togliesse dai piedi...invece di andare a scuola, andai al mercatino delle pulci lì vicino. Forse non ti ricordi, ma quel Piers ti aveva convinto ad annullare la serata dei giochi con Lucifer. Piansi in silenzio la notte prima, perché tu non avevi visto la tristezza di Lucifer quando glielo dicesti. Al mercatino delle pulci incontrai Azrael, la sorella di Lucifer, la morte. Lei mi spiegò molte cose su come era cresciuto Lucifer…

Quel giorno…

Mercatino delle pulci vicino la scuola di Trixie.

Azrael era stanca, voleva solo passare qualche momento non pensando solo alla morte. Decise di visitare un mercatino delle pulci. Tra le bancarelle vide Trixie. Sapeva quanto fosse cara quella umana a suo fratello Lucifer. Decise di avvicinarla.

Trixie odiava tutti in quel momento. Odiava ancora di più vedere il suo amico Lucifer triste, perché era certa non lo meritava. Le aveva detto il giorno prima alla centrale di polizia
"Spawn non ti preoccupare. Tua madre a solo anticipato quello che avrei detto io. Purtroppo non posso esserci alla serata dei giochi. Sai impegni con il Lux, il mio essere il diavolo. Bene io devo andare"
Trixie ripensandoci sentiva nuovamente le lacrime pungere agli occhi. Fece una smorfia verso dei libri su una bancarella. Sulle copertine era rappresentato Lucifer con disegni come da tradizione, un mostro cattivo senza remore. Svelta Trixie si allontanò dalla bancarella, fermandosi alla successiva piena di statue di ogni dimensione sulle fate. Persa nel guardare quelle rappresentazioni di una delle creature fatate che adorava, Trixie non si accorse di Azrael alla sua destra. L'angelo della morte le disse
"Esistono ben otto razze di fate"
Trixie le sorrise, conoscendo bene l'argomento avendone parlato tante volte con Lucifer. Le disse sicura
"Ma solo tre sono pericolose. Queste…"
Indicò le statue
"...Sono le fate dei boschi, che non rubavano i neonati appena nati, era tutta una bugia"
Azrael era piacevolmente sorpresa, domandando a quella umana
"Conosci bene il mondo magico, da quale fonte?"
Trixie perse il sorriso, dicendole con voce triste
"Grazie al mio amico Lucifer. Il consulente civile di mia madre che fa la detective"
Per non farsi vedere piangere, Trixie corse lontano da Azrael, sedendosi su una panchina di ferro. Lei non voleva Piers nella sua vita. La trattava come una bambina senza cervello. Non gli permetteva di fargli da assistente mentre cucinava, mentre Lucifer sempre. Soprattutto Piers non la ascoltava mai, dicendole che era noiosa, non permettendole di fare domande. Invece Lucifer era sempre pronto ad ascoltarla anche per le cose più stupide, rispondendo a tutte le sue domande. Se Lucifer l'avesse vista piangere le avrebbe chiesto perché, cercando di aiutarla. Azrael si sedette dall'altra parte della panchina, alla destra di Trixie, dicendole senza guardarla
"Mi scuso di averti fatto piangere. Non credevo mai che mio fratello potesse essere simpatico. Quando fu mandato…"
Azrael sorrise amaramente
"...o meglio fu cacciato dal paradiso, io corsi all'inferno per stare con lui…"
La voce di Azrael divenne un po piagnucolante
"...Non esisteva una famiglia in paradiso, solo un ordine militare. Lui era uno dei pochi che creava un minimo di famiglia…"
Azrael scosse la testa, percependo le lacrime incombenti
"...Come ti dicevo, provai ad andare da lui. Era così pieno di rabbia e rancore. Solo poco tempo fa, vedendolo vicino a una mia amica, sentivo il suo cuore più leggero, anzi felice. Nel suo cuore c'era anche spazio per l'amore. Ma mai avrei immaginato che una bambina umana sarebbe stata nel suo cuore o sarebbe piaciuto a lei. Tu forse non mi crederai, io sono Azrael la sorella di Lucifer e Amenadiel. Ma certo non mi crederai "
L'angelo della morte fu sorpresa. Trixie aveva appoggiato la mano sinistra alla sua destra, dicendo sottovoce
"Ti credo. La tua mano destra sta diventando scheletrica"
Azrael sorrise nervosamente, dicendo a Trixie
"Mi succede se sono un po' in ansia…"
Stava capendo perché Lucifer avesse così a cuore quella bambina. Altri sarebbero fuggiti spaventati. Invece Trixie usava prima di tutto il cuore per giudicare chiunque. L'angelo della morte propose a Trixie
"...Che ne pensi di un gelato?"
Trixie non poteva essere più d'accordo.

Poco dopo. Sedute a un tavolino di fronte una pasticceria vicino il mercato delle pulci.

Azrael trovava molto buoni i gusti di gelato cioccolato e amarena. Era stato un consiglio di Trixie che mangiando gli stessi gusti, gli stava spiegando perché adorava la cioccolata, ultimamente anche l'amarena.

Trixie le raccontò tutto di Piers, di come aveva sconvolto la sua vita dove Lucifer era una parte importante. Aveva pensato di andare a l'attico, ma Maze le aveva detto che Lucifer era in viaggio di affari. L'angelo della morte gli rivelò che l'aveva visto qualche ora prima seduto sul pavimento del balcone dell'attico. Il suo fratello preferito era circondato da bottiglie vuote, bevendo visibilmente triste dall'ennesima bottiglia. Prima di separarsi, Trixie diede ad Azrael una confezione di gelato all'avocado, dicendole con gli occhi lucidi
"Digli che mi manca. Non mi piace Piers"
Grazie alla magia di Azrael, Trixie si ritrovò nella classe della sua scuola.
...finito il ricordo di Trixie a sua madre, Trixie gli raccontò le varie altre volte nel quale Lucifer l'aveva difesa, aiutata anche senza lo sapesse. Le varie volte che nonostante fosse vulnerabile vicino a lei non l'aveva mai abbandonata.

Un ora dopo.

Chloe non poteva neanche immaginare quanto Lucifer avesse penato per lasciarla tranquilla. Quanto Lucifer avesse sofferto vedendola sorridere accanto a Piers. Con occhi bagnati da calde lacrime Chloe guardò la figlia, dicendole convinta
"Torniamo a Los Angeles. Voglio parlare con Lucifer…"
Singhiozzo di pianto
"...Mi manca, anche quella faccia bruciata. Mi manca tutto di lui"
Trixie abbracciò felice la madre.

Due giorni dopo. Mattina.

Chloe non era mai stata così emozionata per la possibilità di rivedere Lucifer. Maze gli aveva detto dove trovarlo, dopo essersi riappacificata con lei
"Si reca su ogni scena del crimine dove trova Ella e Dan sperando di vederti. Aiuta molto, soprattutto Ella. Ma torna sempre più triste"

Chloe voleva dirglielo che l'amava, da sempre praticamente. Ma la possibilità che le dicesse che voleva essere solo il suo consulente civile e amico la devastata. Si fermò sulla collinetta che dava al luogo del caso di omicidio. Lucifer era lì, intento nel parlare con Ella. Fu Ella a indicare dov'era. Lei accennò un saluto con la mano destra, ma Lucifer si allontanò. Chloe corse dietro al suo re dell'inferno.

La detective non capiva perché le due persone cui voleva bene la obbligassero a una vera corsa per parlargli. Afferrò il braccio destro di Lucifer che le disse senza voltarsi
"Non ti preoccupare detective, uscirò per sempre dalla tua vita. Non mi vedrai più"
Chloe non glielo avrebbe permesso, dicendogli decisa
"Non voglio assolutamente che tu non sia nella mia vita. Ti chiedo scusa Lucifer per essere scappata in quel modo. Ma tempo solo una settimana sono arrivata alla realizzazione che sei sempre…"
Non voleva arrossire
"...Sei sempre il mio Lucifer. Mi manchi. Accetto tutto di te. Anche la tua versione bruciata. Ti prego, tu riconosci i bugiardi. Guardami"
Lucifer voleva credere con tutto se stesso alle sue parole. Si voltò, trovandola sempre bellissima. Il suo cuore innamorato palpito più forte comprendendo che non mentiva. Un po' lontana, Ella saltava dalla gioia vedendo i suoi deckerstar abbracciarsi. Arrivò quasi alle lacrime vedendoli entrare in un bar lì vicino, era certa che sarebbe andato tutto bene.

Qualche ora dopo. Pomeriggio. Appartamento Chloe e Trixie.

Chloe entrò nell'appartamento con una enorme busta della spesa. La demone che stava guardando un film di guerra con Trixie, sedute sul divano, le domandò sorpresa
"Ma non avevamo fatto la spesa ieri?"
Chloe appoggiò la busta sul bancone della cucina, dicendo raggiante
"Io e Lucifer abbiamo parlato"
La demone con Trixie le corsero incontro. La detective estrasse dalla busta una enorme torta alla cioccolata, dicendo a Trixie
"Per te scimmietta. Per ringraziarti di avermi aiutato a capire…"
Chloe ridacchiò felice
"...più tardi sarà qui con noi…"
Chloe sbuffò
"...perché mi sento così nervosa?"
Trixie saltò dalla gioia.

Stesso momento.

Lucifer si svegliò con un grande mal di testa. La luce di un braciere vicino lo infastidiva. L'ultima cosa che ricordava che stava salendo sulla corvette in garage. Si accorse che aveva addosso solo i boxer neri. Ancora di più si trovò al collo una catena dorata che finiva in una parete. Guardandosi meglio intorno capì che era una grotta. Dall'entrata vide avvicinarsi qualcuno. Riconoscete il suo gemello Michael vestito esattamente come lui, persino una replica del suo anello. Il fratello gli disse con un ampio sorriso
"Cercavo un modo per distruggerti, spezzarti. Ora so come fare. Ti farò odiare dalle tue amate umane"
Lucifer tentò di tirare la catena dal muro, urlando all'angelo
"Tu prova soltanto ad avvicinarti a loro!"
Ma il fratello gli disse ridacchiando
"Inutile che ti affanni. Sei su uno scoglio in mezzo l'oceano atlantico. Ci sono migliaia di magie qui intorno per non farti scappare o far uscire le tue preghiere. Ecco, goditi lo spettacolo…"
Su una parete lontano da Lucifer si accese lo schermo di una tv, l'angelo gli disse
"...in alcuni momenti vedrai attraverso i miei occhi. Goditi lo spettacolo"
Lucifer disse con rabbia e amarezza mentre Michael voleva via
"Non possono credere che sono io. Non possono"

Qualche ora dopo. Appartamento di Chloe e Trixie.

Il falso Lucifer bussò alla porta cercando d'imitare bene suo fratello. Chloe gli aprì la porta sorpresa
"Come mai non sei entrato senza bussare?"
Michael ridacchiò, dicendole mentre entrava
"Detective Decker cambiano le abitudini"
Nella grotta Lucifer urlava allo schermo
"Detective Decker? Chloe ti prego guarda i particolari"
Il falso Lucifer tirò fuori da una busta di carta una bottiglia piccola di wyshy dicendo ad alta voce
"Piccola umana dove sei?"
Nel sentirlo, Trixie gli corse incontro felice abbracciandolo. Il non disagio di Lucifer parve strano a Chloe e anche a Trixie. Il falso Lucifer porse a Trixie la bottiglia di whisky e cento dollari, dicendogli
"Sono tuoi se mi lasci solo con tua madre"
Nella grotta Lucifer era disperato, gridando mentre Chloe afferrava la bottiglia di whisky e i soldi
"Maledetto Michael! Stavo per portare giochi in scatola, dvd di film Disney e pizza! Non questo! Chloe non puoi credere che sono io!"

Chloe disse a quel Lucifer così strano
"Lucifer ma stai scherzando? Pensavo volessi passare una serata con tutte due"
Il falso Lucifer le rispose con un sorriso freddo
"Volevo, ma la prospettiva di restare con te, da soli la trovo migliore. Su non fare la santerella"
Nel frattempo Trixie era entrata nella camera di Maze che stava gestendo il Lux. Nella grotta Lucifer vide con gioia lo sguardo interrogativo della sua Chloe, quando le sembrava che c'era qualcosa di strano.

Il falso Lucifer tentò di avvicinarsi a Chloe che guardandolo bene gli disse sorpresa
"Ma tu non sei Lucifer!"
Chloe si precipitò in cucina afferrando un lungo coltello. Non aveva tempo di prendere la pistola, perché tornata all'appartamento la chiudeva in una piccola cassaforte nell'armadio della sua camera da letto. Nella grotta Lucifer era felice che Chloe avesse capito che quello non era lui. Ma il terrore che Michael potesse fare del male a Chloe e Trixie fu peggio. Improvvisamente la visuale di Michael si oscurò. Nella grotta Lucifer sentì il fratello urlare.

Poco dopo.

La visuale di Michael tornò. Con gioia di Lucifer nella grotta vide Chloe e Trixie in piedi a qualche passo. Chloe disse con tono perentorio a Michael
"Inutile che tenti di liberarti. La sedia come le corde sono fatte per trattenere gli eterni…"
Alla sua destra Trixie teneva in mano un coltello demoniaco di Maze guardando Michael con odio
"...Ora tu chi sei? Dove si trova Lucifer?"
Michael ridacchiò, gracchiando
"Umane, credete sul serio che potrete tenermi qui a lungo? Io sono Michael, il purtroppo gemello di Lucifer. Ammetto che questa cosetta…"
Indicando Trixie
"...può dirsi intelligente. Mettermi sulla testa un sacco nero colpendomi"
Trixie si fece avanti con uno sguardo pieno di rabbia
"Tu sei quello che legò le ali di Lucifer gettandolo fuori dal paradiso, facendolo bruciare vivo! Tu sei quello che lo torturò con quasi tutta la sua famiglia! Maledetta serpe"
Chloe abbracciò da dietro Trixie. Nella grotta Lucifer sarebbe stato contento dell'odio di Trixie verso il pazzo gemello. Ma in quel momento sperava placasse l'odio, per farlo trovare. Arrivò poco dopo Maze. La demone era contenta che Trixie, la sua migliore allieva avesse bloccato un angelo così forte. Disse a Trixie che le chiese il permesso di far del male a Michael
"Dopo mia piccola diavoletta. Prima vediamo dove si trova Lucifer"

Qualche minuto dopo.

Maze usò un guanto speciale su Michael. Sembrava un guanto da fabbro. Disse mentre toccava con quel guanto la spalla destra di Michael
"Fulmine blu. Gli farà provare un dolore terribile"
Ci volle pochissimo per sentire urlare Michael dov'era Lucifer. Trixie gli disse, mentre Maze contattata Amenadiel
"Spera lo trovino in buona salute. Comunque tu dopo sarai mio. Vendicherò il mio amico"
Lucifer era contento della cosa.

Qualche ora dopo.

Lucifer entrò nell'appartamento con indosso una sua vestaglia blu scura. Dopo di lui Amenadiel. Subito Chloe e Trixie corsero ad abbracciarlo. Il re dell'inferno ringraziò con un cenno del capo Maze che sorrise.

Uno starnuto di Lucifer preoccupò le sue due umane preferite. Lo tirarono verso il divano facendolo sedere. Subito Chloe gli diede un bacio svelto sulle labbra, dicendo a un sorpreso Lucifer, mentre correva verso la cucina
"Subito un brodo di pollo e antibiotici"
Trixie invece dopo un rapido abbraccio lo copriva con ogni coperta che trovava e cuscino intorno. In fondo a Lucifer non dispiaceva. Odio Amenadiel che si introdusse in quel momento famigliare per lui, dicendo mentre due soldati celesti comparvero vicino Michael
"Luci devono portarlo via. Dovresti convincere Trixie a consentire. Avendo usato lei sedia e corde per bloccarlo deve acconsentire a liberarlo"
Trixie scosse la testa mentre puliva con del cotone imbevuto d'alcol delle piccole ferite sul dorso della mano destra di Lucifer
"Dopo deve vedersela con me. Gli farò capire cosa significa essere torturato. Lucifer per quello che ti ha fatto deve pagarla"
Lucifer disse a Trixie cui voleva un bene paterno
"Trixie ti ringrazio. Ma ora voglio solo stare in pace con te e tua madre. Io mi fido si Amenadiel, farà imprigionare per sempre quel nostro fratello pazzo. Trixie, non ci meritiamo un po' di pace?..."
Trixie annuì con un gran sorriso verso il suo magico amico
"...per questo lascialo. In paradiso sarà punito a dovere"
Trixie fu d'accordo, scomparendo Michael con I due soldati del paradiso e Amenadiel. Andò via anche Maze che preferiva il Lux all'amore che sentiva in quel momento nell'appartamento.

Qualche ora dopo.

Anche se contro ogni mugugno di Trixie e Chloe, Lucifer decise di cucinare. Prima però Lucifer usufruì della camera da letto di Chloe per vestirsi con altro, grazie al borsone portato da Maze.

Uscito dal bagno di Chloe con solo un asciugamano alla vita, Lucifer realizzò in quel momento quanto era mancato stare con Chloe e Trixie. All'attico si sentiva sempre più solo senza loro due. Si sorprese di fare progetti familiari.

Poco dopo.

Tornato dal paradiso, Amenadiel voleva riferire a Lucifer che Michael era nella prigione del paradiso. Decise di attendere il giorno dopo per quello che aveva visto. Dal balcone, celato dai suoi poteri d'angelo vide suo fratello veramente felice. Lo vide preparare la cena con Chloe e Trixie, parlando e ridendo. Dopo la cena, un compiaciuto Amenadiel vide Lucifer sedersi sul divano con Chloe e Trixie strette ai suoi fianchi, guardare il film Rapunzel. Andato via, Amenadiel non vide Lucifer prendere in braccio una addormentata Trixie portandola nel letto. Quando la bambina fu sotto le coperte, Lucifer le disse sottovoce per non svegliarla
"Grazie Trixie, sei stato un grande aiuto in ogni senso. Un giorno avrò il coraggio di dirtelo che sei come una figlia per me"
Lucifer non vide, uscendo dalla camera Trixie sorridere.

Vicino la porta della camera di Trixie, Lucifer e Chloe si guardarono un po' imbarazzati. Il re dell'inferno gli disse
"Bene, meglio che vada. Sarai stanca"
Chloe gli sussurrò
"Mostrami quella faccia bruciata"
Lucifer chiuse gli occhi scuotendo la testa. Chloe gli posò le mani sulle guance, dicendogli con tono lieve
"Ti prego. Accetto tutto di te. Voglio solo dimostrarlo. Amo anche quella parte bruciata di te"
Lucifer cambiò aspetto, aprendo gli occhi sorpreso di un appassionato bacio della sua Chloe. Staccarono le labbra solo per respirare. Lucifer tornò normale, guardando Chloe con uno sguardo pieno d'amore con un ampio sorriso. Tra altri baci e carezze finirono in camera da letto. Lucifer non si era mai sentito così amato.

Qualche mese dopo. Pomeriggio, appartamento di Chloe, Trixie e oramai Lucifer che viveva più lì che all'attico.

Lucifer scese dalla corvette con tettuccio fischiettando. Da quando era sempre con Chloe e Trixie guidava mezzi che in caso di pioggia o altre intemperie potevano aprire un tettuccio. Quella mattina con la sua Chloe avevano risolto un caso che arrovellava addirittura l'fbi da mesi. Contento aprì la portiera a Chloe porgendole la mano. Stavano andando verso l'entrata del condominio quando Maze corse incontro a loro dicendogli
"Lucifer non ti avvicinare all'appartamento. Noi dell'inferno per ora non possiamo entrare…"
Maze gli spiegò
"...Chloe un'ora fa è arrivato un pacco da Pierce. Il corriere l'aveva lasciato di fianco la porta. Poco dopo tua madre Penelope era passata per prendere quel porta cellulare dimenticato qualche giorno fa. Io mi stavo preparando ad andare dietro una taglia. Non mi sono accorta che oltre che portare dentro il pacco l'ha anche aperto. Quando è andata via mi sono sentita male. Giunto Amenadiel a poi scoperto che quel bastardo di Pierce quando credeva lo sposarsi aveva inviato un libro magico. Il libro non permette a nessuno dell'inferno di stare nell'appartamento"

Chloe guardò Lucifer dicendo sicura
"Cambio appartamento"
Amenadiel comparve vicino loro, dicendo
"Non serve nulla di tutto questo. Basta bruciare tutto quello che toccò il libro..."
Amenadiel sorrise a Chloe
"...Chloe ascolta. C'è un'alternativa. Farò un incantesimo. Per quattro mesi tutti quelli dell'inferno dovranno stare lontani dell'appartamento. Lontani anche da te e Trixie ad almeno cento metri di distanza"
Chloe scosse la testa
"Amenadiel non dire sciocchezze. Perché mi dai questa alternativa?"
Amenadiel spiegò a tutti
"Chloe, il libro con l'involucro si trova su quel comò antico della tua nonna paterna. Dentro cui sono riposti tutti i disegni di Trixie"
Lucifer avrebbe capito. Se Chloe voleva l'incantesimo avrebbe tentato di accettarlo. Chloe ridacchiò dicendo ad Amenadiel
"La mia nonna paterna mi picchierebbe se allontano il mio amore e un'amica per un pezzo di legno. Per non parlare di Trixie. Per loro due…"
Indicò Lucifer e Maze
"...farebbe di tutto. Quindi puoi bruciare tutto"
Amenadiel annuì di si scomparendo. Pochi minuti dopo rientrarono nell'appartamento. Quella sera Trixie tornò da un weekend con suo padre Dan. Informata dell'accaduto confermo le parole della madre. Lucifer sorrise compiaciuto. Nessuno oltre Maze lo aveva scelto così tante volte, in genere era sempre abbandonato e scacciato.

Altri mesi dopo. Pomeriggio. Appartamento.

Trixie era nella sua camera per finire i compiti di matematica. Si fermò sentendo la voce di Lucifer urlare
"Chi? Chi sarebbe il padre? Chloe io non posso avere figli! Maledizione!"
Subito dopo una porta sbattere.Trixie si precipitò fuori la camera, trovando sua madre Chloe seduta nel divano scossa da singhiozzi di pianto. La donna le disse con voce rotta
"Sono incinta di quattro mesi...Non crede sia suo...Non l'ho mai tradito...lo giuro"
Trixie abbracciò sua madre. Pochi minuti dopo Linda ricevete un messaggio testuale proprio da Trixie che le spiegava ogni cosa. La dottoressa si portò la mano destra al ventre. Anche Amenadiel credeva di non poter fare figli, ma Linda era incinta di quasi sei mesi. Decise di parlare con Lucifer.

Mezz'ora dopo. Attico.

Lucifer strinse forte il bordo della ringhiera. Non poteva credere che Chloe l'avesse tradito. Allo stesso tempo era sicuro che la vita che cresceva nella sua Chloe non fosse suo. Era certo non poteva esserlo. Riconoscete i passi che entravano nel balcone, dicendo senza voltarsi
"Linda inutile il tuo intervento"
Linda si sedette in una poltrona di vimini nera li vicino, dicendo
"Luci ragiona. Anche Amenadiel era certo non potesse avere figli. Sai bene quanto Chloe ti sia fedele. Perché sei così terrorizzato di diventare padre?"
Lucifer appoggiò la fronte sulle braccia piegate sul bordo del balcone, finendo in ginocchio, dicendo a Linda
"Linda non sai quanto vorrei…"
Respirö profondamente
"...io sono sterile. Linda non lo sa nessuno. La mia sterilità mi fu imposta. Perché quando cadi all'inferno non mi trovò per prima Maze"
Lucifer si coprì la faccia con le mani per poi tentare di alzarsi finendo seduto sul pavimento. Linda non l'aveva mai visto così distrutto.

Lucifer con fatica, lottando con dolorosi ricordi, rivelò a Linda, seduto sul pavimento del balcone, con la schiena appoggiata alla ringhiera, guardando davanti a se
"Fui trovato da Asdoren. All'epoca era l'unica autorità nell'inferno. Io ero solo un mucchio di ossa bruciacchiate. Quel demone aveva un terribile modo di trattare i prigionieri che diventavano suoi schiavi...Io avevo visto miei fratelli e sorelle sposarsi con esseri di altre realtà. Si formavano famiglie. Io mentre bruciavo nella caduta pensavo che sarei fuggito in una altra realtà per essere un padre migliore del mio. Volevo tentare, se non avessi avuto figli miei li avrei adottati. Ma era una mia decisione..."
Si batté sul petto con i pugni, urlando
"...Era una mia decisione..."
Lucifer deglutì a fatica, con calde lacrime che bagnavano le guance, dicendo con voce rotta
"...Asdoren castrava i suoi prigionieri"
Linda compresse perché Lucifer non poteva credere che potesse essere padre. Lucifer mosse la mano destra in aria
"...ricordi che Amenadiel scoprì che Chloe non era nata per me? Per consolazione al padre che doveva morire da giusto. Quindi Linda, neanche la magia può avermi fatto diventare padre. Io non posso esserlo..."
Linda era più che certa della fedeltà di Chloe verso Lucifer che continuava
"...in seguito Maze mi liberò. Potevo uccidere Asdoren, quel demone maledetto. Lo chiusi in una cella all'inferno dove era castrato continuamente. Altri eoni dopo riuscì almeno a essere attivo nel sesso"

Lucifer raccolse le gambe al petto. Solo che Linda non voleva darsi per vinta. Disse a Lucifer
"Luci io sono certa che Chloe non ti abbia tradito. Piuttosto credo che tu, grazie alla tua magia da eterno sia guarito solo per fare sesso. Tu non volevi minimamente pensare di farti una famiglia. Ora con Chloe sono certa tu voglia una famiglia, riuscendo nel divenire padre. Sei mai andato da un dottore o qualcosa del genere?"
Lucifer scosse la testa.

Qualche ora dopo.

Lucifer tornò nell'ufficio dell'andrologo dove lo aspettava Linda. Si sedette alla destra della sua amica, dicendole con lo sguardo basso
"Sono stato visitato molto bene. Ma non ci spero"
Linda appoggiò la mano destra sulla spalla di Lucifer. Il dottore entrò con alcuni fogli. Sedutosi sorrise a Lucifer, dicendogli
"Lucifer di solito non ricevo in giornata…"
Il dottore sorrise a Linda
"...Ma a Linda devo tutto, avendo salvato mio figlio dalla depressione…"
Tornò a Lucifer
"...Sono ancora più felice di dirle che lei risulta normale. Fertile al punto giusto"
Lucifer sgranò gli occhi, accennò un sorriso che si spense, dicendo disperato
"Cosa ho fatto. L'ho accusata di avermi tradito"
Linda era felice di non essersi sbagliata su Chloe.

Il giorno dopo. Mattina. Appartamento Chloe, Trixie e Lucifer.

Linda si presentò alla porta dell'appartamento. Le avevano detto alla centrale che Chloe aveva preso una settimana di malattia. La trovò spettinata, in pigiama con gli occhi cerchiati di rosso. Disse a Linda con voce un pò ruvida
"Non offenderti Linda ma non voglio vedere nessuno. Per mandare Trixie a scuola avevo penato"
Linda le sorrise
"Chloe devi solo ascoltarmi. Poi deciderai cosa fare. Puoi concedermi questo?"
Chloe annuì, facendosi da parte.

Nel parcheggio Lucifer era seduto nella corvette. Tamburellava nervosamente sul volante. Aveva preso la decisione che se Chloe non l'avesse rivoluto nella sua vita sarebbe tornato all'inferno, lasciando la sua immensa fortuna tra Chloe e Linda. Maledisse il suo orgoglio che non gli aveva permesso di andare prima da un andrologo. Lui agognata di tornare in quella piccola famiglia. Immaginava quel futuro da padre che mai aveva sperato. Si era sentito già così padre con Trixie. Il suono del cellulare lo fece sobbalzare. Linda gli aveva inviato un messaggio testuale

"Vieni. Vuole vederti"

Emozionato, Lucifer uscì dalla corvette mettendo apposto i capelli, la giacca. Dal sedile posteriore prese un contenitore di plastica da cibo con un piccolo mazzo di rose rosse. Respirò profondamente andando dalla sua Chloe.

Appartamento.

Gli apri la porta Linda, dicendogli con un ampio sorriso
"Era un po' sottosopra. Entra. Io vado via con qualcuno. Sà tutto, Luci getta via il tuo orgoglio"
Fuori a qualche passo dalla porta comparve Amenadiel sorridente. Linda scomparve con lui. Lucifer chiuse la porta.

Chloe uscì dal bagno sempre in pigiama, ma stavolta con sopra una vestaglia blu scura, uno dei regali di Lucifer. Lo vide seduto nel divano che fissava la foto sul camino di loro due con Trixie. Sentendola arrivare si alzò in piedi, dicendole piuttosto imbarazzato
"Chloe io...questi sono per te. Comprati da quel fioraio indiano vicino la centrale che risparmia per far venire la famiglia dal Pakistan…"
Chloe li accettò con un sorriso
"...visto che li adoravi ti ho fatto dei dolcetti al limone"
Chloe apri subito la confezione mangiando uno, dicendogli grata
"Sono l'unica cosa che non rimetto"
Ridacchiò, dicendogli con gli occhi lucidi
"Possiamo fare finta non sia successo niente?"
Lucifer ebbe paura che forse non voleva mai essere incinta. Ma Chloe riconoscete quello sguardo terrorizzato di Lucifer, precisando
"Volevo dire far finta che tu non mi abbia accusato di averti tradito. Lucifer comprendo quanto ti sentivi derubato di un tuo diritto. Ma ora sai che il vero amore può guarire tutto"
Lucifer la raggiunse, mettendo i fiori con il contenitore sul tavolo lì vicino. Si baciarono con tenerezza mista a passione, voglia di essere felice. Poco dopo Lucifer si inginocchiò davanti a Chloe, baciandogli il ventre dicendo con voce rotta dal pianto
"Piccola vita, tu sei amata già tantissimo prima di nascere. Tua madre una stella più lucente di quelle del cielo. Tua sorella Trixie sognava da sempre di essere una sorella maggiore. Io…"
Lucifer nascose il viso nel ventre di Chloe che gli accarezzava i capelli commossa, sentendo il suo Lucifer dire
"...Tu piccola vita sei l'ulteriore conferma che posso avere ogni possibile felicità"

Qualche ora dopo.

Trixie scese dall'auto di suo padre Dan, salutandolo un po' preoccupata. Aveva visto la corvette di Lucifer. Quella mattina era andata a scuola impensierito per sua madre. Suo padre Dan l'aveva riportata all'appartamento, dicendole che sua madre era abbastanza forte da affrontare di tutto. Giunta di fronte la porta dell'appartamento le sembrò di sentire sua madre ridere.

Chloe era seduto al bancone della cucina con Lucifer accanto. Si sentiva veramente bene. Vedendo entrare Trixie, noto lo sguardo serio della figlia che disse raccogliendo le braccia sul petto
"Posso sapere cosa succede? Mamma qualcuno ieri ti accusava di averlo tradito"
Chloe sorrise alla figlia facendole segno di avvicinarsi. Abbastanza vicina la cinse a se con il braccio destro, dicendole visibilmente serena
"Abbiamo chiarito. Su voi due parlate, di solito non la smettete mai"
Lucifer sorrise timidamente a Trixie che non cambiò il suo sguardo serio, dicendole
"Mi scuso per la mia reazione. Trixie io credevo come Amenadiel di non poter avere figli. Trixie puoi perdonarmi?"
Trixie guardò la madre, dicendole con un sorriso mal nascosto
"Ma poi mamma a cosa ci serve? Bastiamo noi due per il fratellino o la sorellina"
Lucifer stava per dire qualcosa, trovandosi nell'abbraccio di Trixie che gli disse
"Certo che ti perdono. Bentornato in famiglia"
Lucifer si sentiva finalmente completo. Nulla poteva più minimamente fargli dubitare della sua nuova vita. Quello era un paradiso migliore dell'altro di suo padre Dio.

FINE
   
 
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