E’ una notte particolarmente limpida quella di quel dieci Agosto: il cielo di Roma pare essere sgombro da nuvole e rende gli astri ben visibili anche a colei che, da un po' di tempo a questa parte, li sta ammirando. In realtà pensa, si sofferma sempre ad osservare le stelle: le trova una delle cose più belle che suo Padre, il Creatore, abbia creato, trova affascinante come la loro luce possa essere ancora visibile all’occhio umano mentre, in realtà, potrebbe essersi già estinta da chissà quanto tempo. Tuttavia pensa, stasera si è soffermata di più, seduta sulla panchina nel proprio giardino a contemplare le stelle: è infatti la notte di San Lorenzo. Ricorda come, fin da bimba, suo padre e sua madre la portassero in Giardino, si sedessero assieme a lei ed ammirassero il cielo stellato che, forse per fortuite coincidenze era sempre sgombro da nuvole e le rendeva ben visibili. A distanza di anni tuttavia, la giovane pensa che magari, suo Padre usava il suo potere divino per sgombrare il cielo da ogni ostacolo e permettere alla sua famiglia di cercare e, magari, scorgere qualche stella cadente. Questo pensiero la fa un po' sorridere: le fa ancora uno strano effetto sapere che Dio non è solo il suo padre divino, ma anche quello terreno. Le da un po' nostalgia pensare a come l’abbia sempre cresciuta con affetto ed amore, le manca passare del tempo con il padre e con la madre, uniti. Ma sa anche che, durante quei bei momenti, qualcosa mancava. O meglio dire, qualcuno: una parte di sé stessa che lei ha sempre percepito mancarle, anche se quando scoprì di essere un’incarnazione angelica attribuì questo senso di vuoto al fatto che ancora non sapesse di essere l’incarnazione di Giustizia e che, magari, inconsciamente la sua Virtù le stesse parlando. Anni dopo scoprì che non era così: no. No, non era a causa di Justice che si sentiva così, come se una parte importante di sé stessa le fosse stata sottratta e nel presente le mancasse così tanto. In realtà il motivo era ben più serio: per anni i suoi le nascosero… i suoi pensieri vengono bruscamente interrotti: dei passi dietro di lei precedono una voce, la voce di colui che è nei suoi pensieri. “ Magnifica serata per ammirare le stelle, non trovi anche tu? “. Chiede la voce di colui che, ormai da un po' di tempo, la donna sta ospitando a casa sua sapendo che, di fatto, non ha altro posto dove andare e di certo non gli permetterebbe di scomparire di nuovo dalla sua vita, ora che si sono ritrovati dopo così tanto tempo separati. La bruna si volta verso chi ha parlato e fa un lieve sorriso.

“ Castiel, sei tu “. Fa semplicemente, facendo un po' di spazio al fratello per farlo sedere accanto a lei. Il giovane accetta l’invito e si siede accanto a colei che è la sua gemella perduta ed ora ritrovata, e dalla quale non intende separarsi tanto presto.

“ Scusami, non volevo disturbarti… “. Fa semplicemente il corvino, ma lei fa un cenno di diniego con il capo per poi prendere parola.

“ Tu non mi disturbi mai “. Fa, dissipando ogni dubbio dell’altro con un sorriso dolcissimo. Rassicurato dalle parole della gemella lui fa un cenno affermativo con il capo per poi alzare lo sguardo a contemplare le stelle.

“ Stasera il cielo è magnifico, non trovi? Un San Lorenzo a dir poco perfetto, direi “. Constata semplicemente il figlio maggiore di Ettore e Doris, mentre la gemella annuisce alla sua domanda per poi rispondere di lì a poco.

“ Hai ragione: chissà, magari papà ci ha voluto regalare questo bel cielo come, in passato, faceva con me durante questa serata speciale? “. Chiede, Castiel annuisce semplicemente, provando un pizzico d’invidia: sua sorella è cresciuta con i loro genitori ed ha avuto il loro amore, lui invece è cresciuto con la Chiesa. Certo è stato amato, il Santo Padre è sempre stato magnanimo con lui e non gli ha mai fatto pesare la sua condizione di “ adottato “ e lui gliene sarà sempre grato, tuttavia pensa, a volte gli sarebbe piaciuto essere al fianco della sua vera famiglia, con sua sorella ed i loro genitori. Come percepisse quella lieve tristezza nell’animo del fratello la donna posa gentilmente una mano su quelle giunte di lui, guardandolo intensamente. “ Ehi “. Fa solamente, mentre lui ricambia il suo sguardo per poi tornare a sorridere seppur lievemente.

“ Sto bene, non preoccuparti “. Risponde ma, come se gli avesse letto nel pensiero Valentina scuote lievemente il capo.

“ Guarda che ho percepito i tuoi sentimenti: siamo gemelli, ricordi? In oltre non siamo esattamente umani, quindi… “. Lui ride leggermente ed annuisce con il capo: è vero. I gemelli percepiscono l’uno i sentimenti dell’altro, a maggior ragione se sono gemelli divini ed ospitano in loro una Virtù ed un Arcangelo. Di lì a poco la donna appoggia il capo sulla spalla del gemello che, di riflesso, la attira maggiormente a sé con un braccio. “ Ecco, abbracciami: ho proprio bisogno di percepire la tua vicinanza, dopo così tanti anni separati l’uno dall’altra. E a maggior ragione, ora che nostro padre no è qui… “. Lui annuisce semplicemente mentre osserva il cielo, senza più guardare lei che, di lì a poco, fa la stessa cosa e punta lo sguardo al cielo trapunto di stelle.

“ Non ti lascerò mai più sola, te lo prometto: mi hai salvato la vita quando stavo per perderla, per più volte. Sei mia sorella, finalmente ti ho ritrovata e credimi, non ti libererai di me tanto facilmente “. Lei ride un po', contagiando anche il gemello. In quel momento tuttavia, l’incarnazione di Giustizia sussulta leggermente.

“ Castiel, guarda! “. Fa e, a quella frase il corvino volge lo sguardo al cielo: una stella cadente sfreccia libera e splendente mentre, quasi all’unisono, i gemelli Belzenia esprimono lo stesso desiderio. Chissà se si avvererà? Si potrà scoprire solo con il tempo. Una cosa è sicura: questa notte di San Lorenzo è davvero unica e speciale, la prima di una lunga serie che i gemelli passeranno finalmente uniti.