Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: Allen Glassred    22/03/2021    0 recensioni
Anael è morta, Michael sembra aver perso totalmente il senno. Ma suo fratello Uriel deciderà di spronarlo a reagire, al costo di bruciarsi con le fiamme del maggiore. Storia ambientata prima dell'inizio di Bloody Sunset, ci farà un pò comprendere perchè Michael sia diventato così freddo e spietato.
Genere: Angst, Sovrannaturale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Bloody Sunset '
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They say it's what you make
I say it's up to fate
It's woven in my soul
I need to let you go
Your eyes, they shine so bright
I want to save their light
I can't escape this now
Unless you show me how

Per un momento, un solo istante che pare un’eternità, il giovane dalla chioma rossa sente come se il suo cuore si fosse fermato. Quei sentimenti dentro di lui lo stanno sopraffacendo e, purtroppo, rendendo sempre più umano malgrado lui non lo voglia. Un blackout che dura il tempo di un battito di ciglia ed è seguito da un sonoro rumore metallico: la spada dell’Arcangelo del fuoco è caduta a terra in un sonoro tonfo, lui si avvicina di qualche passo mentre, dietro di lui, Gabriel ed Uriel lo osservano sconcertati: l’arcangelo dell’acqua ha appena eliminato un demone, uno dei demoni che ha aggredito Anael e Michael approfittando del fatto che, sulla Terra, anche un arcangelo è notevolmente indebolito. Ma le cose non sono andate come previsto: Anael si è sacrificata, ha preferito morire piuttosto che veder morire l’uomo che amava. Malgrado il loro litigio quando lei scoprì la sua vera identità e, sentendosi ingannata, gli disse che tra loro era finita. No: no, tra loro non sarebbe mai finita, il loro legame sarebbe stato eterno dato che lei era in attesa di un bimbo: non un bimbo qualsiasi, un nephilim. Il figlio suo e di Michael che, di sicuro, sarebbe stato superato in potenza solo da Dio stesso e da un eventuale Nephilim figlio di Lucifero. “ Michael… “. Riesce a prendere parola Uriel, ma il fratello non pare dargli retta: si avvicina alla giovane donna e, dopo essersi inginocchiato le fa posare il capo sulle sue gambe. Le accarezza dolcemente il ventre, la gravidanza di ormai quasi nove mesi è ben visibile su di esso.

“ Anael? “. La chiama, non accettandolo: no. No, non è vero che è morta. Non è vero che sia lei che loro figlio sono morti, ciò che gli ha appena detto Uriel è una menzogna, tutta una menzogna, un crudele scherzo. Ma si, pensa il figlio di Dio: tutto uno scherzo, ora la sua amata si sveglierà sicuramente. “ Anael, parlami. Ti prego… “. Sussurra poi, chinandosi a darle un bacio come se, in quel modo, potesse finalmente farle aprire gli occhi. Uriel non ce la fa: non riesce a sostenere il peso di quella scena e, per non mostrare le proprie lacrime gira il volto da un lato e chiude gli occhi qualche istante, come a voler chiudere fuori dalla propria men te quella realtà inaccettabile: sono giunti tardi. Lui e Gabriel sono giunti tardi e non sono riusciti a salvare né Anael né il bimbo che aveva in grembo, loro nipote. Non hanno potuto far altro che vendicare la loro morte, ma a che prezzo? Loro fratello, il freddo ed impassibile Michael, la spada di Dio, in quel momento sembra aver perduto la ragione dal dolore che sta provando, non accetta la realtà e anzi, continua a rivolgersi alla donna come se potesse parlargli nuovamente.

“ Michael, ti prego… “. Tenta nuovamente Uriel, ma il fratello scuote il capo.

“ Sta zitto, Uriel: non vedi che sto cercando di capire cosa vuol dirmi Anael? “. Chiede, guardando poi il volto ancora sporco di sangue della donna. “ Sai, loro mi hanno detto che dovrei lasciarti andare. Ma dove? Perchè mai dovresti andare via da me, ora che abbiamo fatto pace? “. Chiede, mentre alcuni ricordi invadono la sua mente. “ Ricordo ancora quando ti ho conosciuta: nonostante il nostro inizio turbolento, io mi sono innamorato subito dei tuoi occhi. Li ho amati follemente: amavo la loro luce, la loro vitalità, la forza che trasmetteva il tuo sguardo. Non te l’ho mai detto, ma… “. Si ferma: accarezza il viso della fanciulla e le toglie quel sangue. “ Parlami, Anael. Parlami di nuovo, fammi sentire quella voce con cui cantavi la ninnananna a nostro figlio, che ancora cresce nel tuo grembo. Ti prego… “. Il fratello non ce la fa più: non riesce a sopportare di vedere colui che è definito uno dei più potenti tra i figli di Dio ridotto in quello stato, deve scuoterlo in qualche modo.

“ Per amor del cielo, Michael! Ti prego: Anael è morta, non ti può più parlare. Devi lasciarla andare, devi permettere che la sua anima giunga al Paradiso e che… “. Ma il rosso si volta con sguardo furente, Gabriel invece gliene riserva uno severo.

“ Uriel! “. Tuona, incrociando le braccia al petto. “ Era davvero necessario gridargli queste cose, in un momento simile? “. Chiede l’Arcangelo dell’acqua, mentre quello del fuoco rimane inginocchiato a terra, tra le sue braccia la sua amata.

“ No! Non è vero! Lei… lei mi parlerà, lei canterà una ninnananna a nostro figlio, come ha sempre fatto! Smetti di dire bugie! “. Il suo sguardo pare bruciare d’ira, il corvino scuote il capo. Si avvicina lentamente, inginocchiandosi per poi posare una mano sulla spalla del fratello maggiore.

“ Accettalo, Michael. Ti prego: non possiamo perdere anche te, ti supplico! Devi reagire! So che è dura, lo so bene: ma devi lasciarli andare, devi lasciarli andare entrambi. Devi permettere ad Anael e vostro figlio di riposare in pace, te ne prego “. Gli parla con più calma ma, in quel momento il calore aumenta. Le fiamme circondano il loro padrone che, tuttavia, non si ustiona ma quasi ustionano Uriel, che evita di farsi male solo essendo lesto a scansarsi.

“ Non ti avvicinare a me! “. Fa solamente il rosso, forse capendo solo ora: la sua Anael no c’è più, è morta. Uriel non ha detto una bugia, era solo lui che non voleva accettarlo. “ Vattene! Lasciami stare! “. Continua l’Arcangelo del fuoco, dando sfogo ad un pianto che non si cura nemmeno di nascondere, il suo sguardo è fisso sul fratello. Gabriel rimane in disparte, non volendo peggiorare ulteriormente la situazione: non osa immaginare cosa debba provare in quel momento il maggiore, nessuna parola potrebbe riuscire a calmarlo, a dar nuovamente luce ai suoi occhi che, in quel momento, sembrano una porta su un’oscurità senza fine. “ Non ti avvicinare, vattene! Non voglio tu mi veda così! “. Continua semplicemente il maggiore dei figli di Dio. Ma Uriel non ci sta: no, non se ne andrà. Al costo di farsi male, non abbandonerà da solo suo fratello nel momento di maggior bisogno. Senza esitare ed incurante delle fiamme che circondano il rosso, lo stringe improvvisamente a sé, così forte che per un istante gli toglie quasi l’aria.

“ Parlami, Michael: parla con me, sfogati! Butta fuori tutto il tuo dolore! Accettalo, poi andiamo avanti insieme. Urla se vuoi, distruggi anche tutta l’area circostante se servirà a farti stare meglio, mi basta che tu reagisca! “. Quelle parole, quel gesto fanno sussultare Michael: no, pensa. No, suo fratello non deve stargli vicino o le fiamme lo ustioneranno. Il giovane Arcangelo trema, trema a causa di tutto ciò che sta provando e che lo sopraffà irrimediabilmente.

“ Lasciami, o ti farai del male… “. Mormora solamente, ma Uriel scuote il capo.

“ Non mi importa “. Fa solamente, mentre le fiamme lo ustionano seppur in modo non grave, almeno per ora. Ma non gli importa, pensa: farà di tutto per aiutare suo fratello, in fondo glielo deve per non essere riuscito a salvare la donna che amava e loro figlio. Anche se significasse farsi del male, lo sopporterà.

 

When you feel my heat
Look into my eyes
It's where my demons hide
It's where my demons hide
Don't get too close
It's dark inside
It's where my demons hide
It's where my demons hide



Anael è morta, Michael sembra aver perso totalmente il senno. Ma suo fratello Uriel deciderà di spronarlo a reagire, al costo di bruciarsi con le fiamme del maggiore.
   
 
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