Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: E niente    25/03/2021    1 recensioni
La vita sentimentale di Clayton Fisher è florida e soddisfacente, checché ne abbiano da ridire tutti quanti. Ma si facessero una vita loro, sarebbero più contenti e smetterebbero di parlare a vanvera! Invidiosi e ficcanaso!
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



Davvero seriamente




Non è una cosa seria.
Non è mai stata una cosa seria, a prescindere dal nome, dalla carnagione, dal profumo dei capelli, dalla curva del naso, dalla forma dei denti, dal colore della cravatta.
Eh sì, lo sanno tutti. Clay non dice nulla, non afferma né nega, ma i fatti parlano. Lui sceglie, corteggia e seduce. Poi si stanca, dimentica, fa lentamente scemare un rapporto per inerzia per poi dare un taglio netto. A volte ha lasciato lui, altre volte è stato lasciato. Cosa gli importa? È un gioco.
In quelle fasi si chiede se non sia davvero invaghito, per caso. Accoglierebbe la novità senza alcun timore, non sarebbe una tragedia trovare qualcuno di davvero speciale per lui. Se ne farebbe una ragione.
Ma la fantomatica ragazza speciale non arriva. Be', pazienza: in ogni caso, Clay si diverte anche così.
E a chi gli rinfaccia di essere poco serio, lui risponde con una sfilza di argomentazioni che se il padre lo sentisse, con quel titolo di Magiavvocato affisso nel suo studio, ne sarebbe fiero.
Primo: Clay è serissimo, in ogni cosa che fa. Non è mica diventato prefetto a caso.
Secondo: Clay affronta ogni relazione con la serietà che si conviene. Accompagna la sua ragazza a lezione, se possibile mangia con lei, studia con lei in biblioteca, non dimentica i compleanni, prenota un tavolo da Madama Piediburro per le uscite a Hogsmeade. Insomma, fa il suo dovere di fidanzato. Non gli si può dire che non sia serio.
Terzo: se l'unico problema è il vagare di fiore in fiore, be', il punto non è perché, ma perché no? Perché non godersi i suoi quindici-quasi-sedici anni? In fondo, sono o non sono dei semplici ragazzini che vogliono divertirsi?
No, Clay non ha alcuna intenzione di incastrarsi in un rapporto noioso per tutta la durata dei suoi anni di scuola. Non commetterà l'errore di molti. Lui prende con serietà la sua vita, proprio per questo dice no. Non mi avrete mai.
Subito dopo le ragazze che si lamentano di non riuscire a metterlo in gabbia, i secondi in ordine di rompibolidi sono quelli che pensano che le sue numerose ragazze siano tutta una farsa, una copertura. Clay non è gay, ne è sicuro al cento percento, e quelle dannate foto che hanno circolato per un mese intero di lui e Bernard e il limone, be', non sa proprio da dove siano sbucate.
È stata Anne, probabilmente, a somministrargli quell'amortentia e a generare un grosso malinteso.
Naturalmente Syd ha pensato bene di ingigantire la cosa, creando infinite copie da distribuire in Sala Grande all'ora di pranzo. Ma Clay non porta rancore. Gli ha infilato la testa nel cesso, ora sono pari.
Infine, per ultimo nella lista di sfracassatori seriali, rompitori di uova nel paniere, abili cuochi e degustatori di frittate che si inventano su di lui, c'è Syd. Di nuovo lui.
Syd, il suo amico Syd, il suo compagno di stanza, il suo compagno battitore, quel pezzo di merda, ha un'idea ben precisa e Clay non riesce a porre fine alle sue sciocche supposizioni. Syd non afferma, non esclama, non proclama in Sala Comune e nemmeno nel dormitorio, ma allude, sussurra, fa cenni, e gli fa saltare i nervi.
«Ti ho già detto che non sono gay» sbotta Clay, ogni tanto. Non ne può più, e sbuffa sonoramente per non sentire Syd ribattere "ma fammi il piacere".
È un'idea stupida, insulsa, ma da dove se l'è cacciata? Se Clay ci pensa davvero seriamente, per più di due secondi, non riesce a non farsi venire una smorfia di disgusto. Bleah! È un'idea orrifica, orripilante.
Talmente orrida che gli lascia un brivido, e deve scuotere le spalle ogni volta che ci pensa.
Cerca con lo sguardo l'oggetto di quell'idea e lo fissa di sottecchi. Non si lascia comunque molto tempo da dedicare a quella testa spettinata, perché non vuole essere beccato a far qualcosa di insensato - soprattutto spera sempre che Syd non se ne accorga, se no chi lo sente poi!
In realtà, è giusto che Clay guardi quanto gli pare. Perdinci, è un prefetto, e quello lì è un criminale! Un criminale che deve essere controllato a vista.
Ma vedendolo così calmo e tranquillo, ad intingere la penna nel calamaio, in un angolino della Sala Comune silenzioso e appartato, Clay comunque non può resistere.
Perché sta facendo qualcosa di losco, sicuramente. Clay ha il dovere di controllare.
Molla il libro di Erbe e medicamenti sul tavolo e si muove, trattenendo uno sbuffo di impazienza, verso quello che è diventato, ormai, il suo acerrimo nemico.
Sosta a lato del suo tavolo, osservando la scrittura fitta e minuta depositarsi sulla pergamena. Cosa sarà mai? Una lista di incantesimi stupidi da provare per i suoi scherzi? Un nuovo esperimento di pozioni che farà saltare in aria la Sala Comune?
La mano si blocca e gli chiede, con voce guardinga: «Che c'è?»
Clay ci mette un secondo a interpretare i disegni e le mappe aperte sul tavolo e si infuria.
«Paul! Stai facendo Astronomia senza di me!»
Non è una domanda, è un'esclamazione, ed è offesa. Si sente tradito, stupido e maltrattato ingiustamente: un patto è un patto, non puoi tirartene fuori senza avvisarmi, pensa.
Anche se, in fin dei conti, loro due non hanno stretto nessun patto. È solo che i compiti di Astronomia li hanno sempre fatti insieme, così come quelli di Erbologia, io aiuto te e tu aiuti me, era questo il patto taciuto, ma pur sempre valido.
E infatti, il traditore non ribatte su quel punto.
«Sono i compiti per Bernie!» si difende. Clay, istintivamente, si rilassa: non c'è nulla di male, allora, se è l'Astronomia di quarto anno.
«Non dovresti fare i compiti per lui» ribatte comunque, con un tono aspro.
«Ma fatti i cazzi tuoi» si sente rispondere.
Ah be', è così?
«Ora vado a dire a Vitious che ti fai pagare per scrivere i temi.»
«Non mi faccio pagare! Per chi mi hai preso? Bernie è un amico.»
Bernie è un amico. Lo so, è pure amico mio. Ciò non significa che sia una cosa normale, questa.
«Ma comunque non si fa, Paul! Basta così!»
In genere Paul se ne frega di quello che si fa o non si fa, e continua imperterrita a fare danni, ma stavolta la situazione è diversa. La osserva dilatare le narici come un drago sputafuoco, poi comincia a sbraitare con quella vocetta acuta e stridula:
«Gli serve almeno un tema decente altrimenti lo rimandano! E dobbiamo farlo arrivare fino al settimo perché solo così potrà uscire da questa scuola con la sua bella E in Trasfigurazione, che è l'unica cosa che gli riesce, così lo possono prendere a lavorare anche al Ministero! Altrimenti ha un futuro da netturbino! Niente in contrario, ma intanto non mi costa niente fare il tema al posto suo! E tu, tu, mastino napoletano, o mi aiuti o te ne vai!»
Si sono girati tutti, ma a Clay non importa. Per una volta incassa, sposta la sedia e si accascia sullo schienale, convinto dall'arringa perché, in fondo, ha ragione. Bernard potrà anche decidere di fare il netturbino, se gli va, però almeno il M.A.G.O. in Trasfigurazione lo deve prendere. Clay è d'accordo.
È comunque contrariato e ha da ridire su una cosa:
«Io non sono un mastino napoletano.»
«E io non mi chiamo Paul!» ribatte Pauline, chiudendo il discorso.
Pignola.
Si china sulla scrittura della compagna e cerca di essere utile, non vuole sfigurare al confronto con lei che ha pessimi voti in Pozioni e Aritmanzia e non è certo una brava studentessa. Lì è lui il migliore, e cerca di metterlo in chiaro, puntualizzando con un dito «hai sbagliato qui, e qui», ma poi è sempre lei a ricordargli che "non è credibile far prendere a Bernie più di un Accettabile".
«Secondo me hai sbagliato davvero e non lo sapevi.»
«Non è il momento di fare i pignoli» risponde lei, usando le parole che Clay aveva in testa fino a un attimo prima, come se fosse in grado di leggergli nel pensiero.
Clay camuffa la sorpresa con un ghigno, che è un'espressione più appropriata.
Prende le mappe astrali e le ruota fra le mani, cercando di tenersi impegnato, mentre Pauline riprende a scrivere incurante.
Non posso farmi seghe mentali su Paul, se se ne accorge sono fritto.
Quattro tavolini più in là Syd ha i gomiti poggiati sul tavolo e le mani in aria giunte, fissandolo con insistenza.
Maledetto idiota.



Io non sono gay.
Io non sono gay e lei non è una ragazza.











Bonjour! Come avete notato se siete arrivati fin qui (coraggiosi!) questa è una storia con tantissimi personaggi mai sentiti nominare, ma chi so' questi? Sono tutti dei miei OC. Sono anni che crescono nella mia testa ma fatico sempre a scriverne. Questa shot, boh, sono riuscita a scriverla in poco tempo e merita di essere pubblicata solo per non avermi fatto penare.
Mi sto agitando un po' a pensare che finalmente sto condividendo con voi questo pezzo di me.
Spero che vi sia piaciuto! Un bacio a tutti






   
 
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: E niente