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Autore: Marllexs    25/03/2021    0 recensioni
[Ruby Rose]
[Ruby Rose][Ruby Rose][Ruby Rose]Si nasce, si cresce, siamo amati, si muore. Ma mica lo capisci? Mica lo intendi subito che non è semplice? No, solo mentre vivi i tuoi giorni, capisci che la vita non è fottutamente semplice. Veniamo al mondo ma nessuno ci dice come viverla e superare ogni difficolta. Figuriamoci scegliere la strada giusta, quella che rende felice ogni essere vivente che puoi volere bene senza sentirti dire o avere la sensazione di essere una delusione. Perché sappiamo che esso ci mette davanti a delle scelte, che noi lo desideriamo oppure no.
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“Mi distrai è colpa tua. Sei in mutande”, si avvicina al mio corpo mentre vado a sbattere contro il muro. Poggia una mano tra il muro e il mio viso, “Mi distrai maledettamente e attiri l’attenzione degli altri e lo odio. Mi distrai Lilith” scandisce il mio nome lentamente vicino alle mie labbra prima di staccarsi velocemente
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Altri
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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La mia testa non smette di girare, i pensieri non smettono di riempirmi la testa e soprattutto uno era fisso, uno solo più forte degli altri. Mi terrorizzava l'idea, l'idea che tutto poteva essere così bello. La felicità, la semplicità non faceva parte della mia vita eppure in quel momento tutto proseguiva per il meglio. Una totale calma e forse proprio della calma bisognava avere paura. La calma prima della tempesta.

Che ragazza pessimista che ero. Spuntava da ogni poro della mia pelle il pessimismo come se fosse, in realtà, una seconda pelle per me stessa. Ero troppo abituata a una vita piena di ostacoli, come un percorso ad ostacoli, per raggiungere un qualcosa che tutti raggiungevano anche semplicemente dicendo A. Ormai, a quasi ventisei anni non mi cambiava minimamente il percorso ad ostacoli, ma sognare era bello. Ero nata come fiore di cemento e non poteva far altro che mancarmi la tempesta come acqua in pieno deserto. Allegria portami via. Era un comune venerdì sera, uno dei tanti che stavo passando da quando ero arrivata a Los Angeles ergo un'altra settimana finita. Come quasi succedeva spesso il corso era finito tardi e mentre faccio quattro passi a piedi per raggiungere casa, mi rendo conto che è passato un mese. Sono a Los Angeles. Ancora non ci potevo credere, ancora mi sembrava surreale mentre cammino per queste strade. Ho impiegato sei anni della mia vita per essere qui e adesso cammino per queste strade, adesso sto vivendo il mio sogno. Per nessuno delle due era stato difficile iniziare questa nuova vita, questa nuova routine anzi probabilmente la parte più difficile di questa storia è stata sistemare l'appartamento. Tenente presente quando siete un turista ingenuo e ignaro che gira per i quartieri bellissimi di Napoli e vedete un Iphone 11 a duecento euro, poi i poveri turisti lo aprono e trovano il pacco di sale? Bene l'appartamento era stato un pacco, un enorme e deludente pacco. L'unica cosa realistica era la grandezza, per il resto non commento. Quel giorno, al nostro arrivo, io e Helena abbiamo urlato letteralmente facendoci subito conoscere dal vicino. Helena aveva urlato sconcertata,  "E' una catapecchia" e ringrazio il suo italiano in modo che nessuno l'abbia sentita, ma non aveva torto, per nulla. Dopo la rabbia, ci siamo rimboccate le maniche e abbiamo fatto i nostri cambiamenti diventando così la nostra casa. E' diventata una casa che ci caratterizzava in pieno cosa abbastanza difficile visto i nostri caratteri opposti. Essendo un appartamento grande e luminoso ci siamo potute dare alla pazza gioia. In comune accordo abbiamo deciso di lasciare la cucina e il bagno uguali anche perché erano le uniche cose belle in quella casa, per il resto via. La cucina era completamente di un colore grigio cemento ad angolo con una penisola che si affacciava sul balcone, il ripiano tutto di finto marmo e una finestra enorme. Come potevamo eliminare una cucina così bella e piena di potenziale? Il soggiorno invece, ci abbiamo lavorato. Avevamo deciso un colore bianco ghiaccio tranne per una parete a un lato dell'open spase color effetto lavagna con scritte che ci appartenevano o foto stupide su di noi o fatte a inganno. Era il nostro angolo stupido. Su quella parete avevamo trovato un angolo vintage a U stupendo che faceva da re alla stanza, un'occasione per quanto lo abbiamo pagato poco. Di fronte al nostro gioiello avevamo messo non distante una televisione con la ps4 che c'eravamo portate da casa. Per due come noi, era una cosa essenziale soprattutto quando ci annoiavamo e non sapevamo come passare le giornate. Per finire la gita scolastica della regia di Versailles, c'erano le nostre stanze completamente opposte che rilevavano i nostri caratteri. Due mondi differenti. Helena aveva fatto la sua stanza completamente chiara, di colori pastello. Io ero tipo un unicorno che vomita arcobaleni a quella vista. Lenzuola bianche, pareti rosa pastello armadio celeste. Zucchero e fronzoli ovunque. Aiuto. L'altra stanza, quella della sottoscritta, invece era completamente diversa. Molto più scuro, meno fronzoli e più colori cupi, direi. Le pareti, infatti, erano rivestite dell'effetto lavagna che avevamo usato per il soggiorno con scritte colorate da pezzi o frasi mie. Ogni tanto mi dilettavo nella scrittura. Al centro della stanza si trovava un letto di legno scuro con fronte, un armadio abbastanza particolare direi unico. Avevo deciso di rompere delle ante per riempirle di libri, i miei preferiti, lasciando solo un lato adibita ad armadio. Esso era tutto nero con spruzzi di rosso. Rosso come l'amore, rosso come la rabbia, rosso come la passione, rosso che trasmetteva tanti sentimenti contrastanti. Questi due colori insieme formavano i miei colori preferiti, i colori più rappresentativi che si possa immaginare a questo mondo. Ma tornando a questo venerdì sera, entrambe siamo stanche, distrutte e senza nemmeno cenare ci siamo dirette in stanza. Io ero più un serpente che strisciava, ma palesemente questi sono dettagli. Le gambe ormai erano inesistenti nel mio corpo, non le sentivo più dalla stanchezza. Raggiunto il letto, finalmente, non mi uscì altro che un urlo per farmi sentire da Helena. "Gentilmente non svegliarmi fino a domani. Che siano lampi, tuoni, uragani o addirittura ladri io non esisto" finisco infilandomi con la testa sotto il cuscino e coprendomi con la maglia che uso come pigiama. Ero una ragazza abbastanza strana sotto questo punto di vista, non riesco a dormire se non con una maglietta a mezze maniche comoda e lunga, preferibilmente di tre taglie più grande di me per essere sicura della comodità. Infondo a chi devo dar conto? A nessuno. La condivisione di un letto è molto diversa da una notte e via, sia chiaro.  Dormire con una persona è una sensazione che ho provato poche volte, una sensazione pura che ti protegge la notte. Una sensazione di brividi, di posto tranquillo, quasi di casa. Una cosa che è destinata a poco persone, io non sono una di questa. Ammetto che probabilmente è un pensiero negativo, che novità, non essere destinata a certe cose, ma con gli anni ti abitui. Di sicuro pensare sempre in negativo insegna una cosa, non rimanere delusa dalla vita, apprezzare le piccole cose, i dettagli. Sarà proprio per questo che non ho mai avuto storie sere che potessero farmi battere il cuore, proprio perché ho sempre guardato i piccoli dettagli. In parte me lo sono autoimp0osta, me lo sono sempre vietata o di solito, di permettere a questo cuore la possibilità ti tornare ad amare. In uno dei tanti libri che ho letto, mi ricordo una frase che mi ha colpito "Fuggi finché vuoi, ma l'amore ti troverà quando meno te lo aspetti". Proprio perché probabilmente sono più brava dell'amore stesso a scappare e scappo, scappo come una stupida da tutto quello che gli altri cercano e desiderano. Non sento bisogno di essere amata, come una stronza senza cuore. Scappo dall'amore o sono coraggiosa? Non so, la risposta dipende dal punto di vista so solo che su questo tutti mi hanno sempre chiamato la regina degli inferi probabilmente dovuto anche dal mio nome: Lilith. Mio padre era molto biblico su questo, riteneva che fosse un nome che desse forza, controllo, eleganza e infine potere. Chissà vedendomi adesso cosa direbbe.                                    

   
 
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