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Autore: Solangeloistheway    25/03/2021    0 recensioni
AU SOLANGELO
Nico non ne può più della sua vita, ma quando tenta di uccidersi viene fermato da un ragazzo biondo, che gli salva la vitaa.
Enjoy!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: I sette della Profezia, Nico di Angelo, Nico/Will, Will Solace
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Will

Luce. Questa fu la prima cosa che Will pensò quella mattina. Un piccolo raggio di sole aveva raggiunto il suo occhio come una freccia, svegliandolo. Nonostante i primi attimi di fastidio, Will sorrise, gli piaceva essere svegliato dal sole. Si vestì con calma e fece una sostanziosa colazione a base di pancake alla Nutella, ascoltando la sua musica preferita. Gli piaceva essere di buon umore, e il fatto che ci fosse il sole aiutava molto. Uscì di casa e arrivò all’ospedale dove lavorava: Will era un infermiere, stava facendo pratica prima di specializzarsi in chirurgia. Era uscito dall’università con ottimi voti, la sua famiglia lo aveva sempre sostenuto economicamente e moralmente, anche quando aveva portato a casa il suo primo fidanzato e quando aveva iniziato un percorso di studi difficile e impegnativo. Will era tutto sommato contento di come stava andando la sua vita in quel momento, la sola nota negativa, il fatto che non aveva nessuno con cui condividere questa felicità.

Arrivò leggermente in anticipo al lavoro, si preparò e fece il solito giro nelle camerate dei pazienti in cura.

Si occupò di loro, assicurandosi che mangiassero, bevessero, si riposassero e prendessero le medicine. Gli piaceva il suo lavoro. Sembrava essere fatto per curare gli altri, perché farli stare bene lo faceva sentire meglio. Eppure sapeva che non era solo quello. Sentiva come un buco, nel petto, che non era legato alla salute fisica, ma a una mancanza. Will donava sempre amore, faceva sempre il possibile per far sentire amati gli altri, ma non aveva trovato nessuno che facesse lo stesso per lui. Questo enorme buco nero lo faceva sentire incompleto. Ormai erano anni che non amava veramente qualcuno. Si diceva che non ne aveva bisogno, che poteva stare benissimo da solo, ma non era la verità. C’erano stati appuntamenti, scopate, ma quella mancanza non si colmava. Durante quel giorno in particolare, il pensiero tornò insistente. Cercava di pensare ad altro, ma ad ogni momento libero si ripresentava. Per questo decise di fare il giro più lungo per arrivare a casa, passando dal ponte. Magari un po’ d’aria gli avrebbe fatto bene.

Arrivato al ponte si fermò. C’era vento quella sera. Guardò in basso: l’acqua era scura, lo spicchio bianco tremolante della luna come unica luce. Era proprio una bella serata. Questi pensieri, però, furono bruscamente interrotti quando qualcuno lo urtò con la spalla. -hey!- disse il biondo. -scusa- brontolò l’altro. Se non avesse parlato, Will non lo avrebbe visto: era vestito di nero, anche i capelli lunghi fino alle spalle erano nerissimi, che si confondevano con il buio della notte. Era estremamente pallido. Lo sguardo di Will rimase incatenato a quella figura. Non sapeva perché, ma sentiva che qualcosa non andava. Nel preciso momento in cui il moro si fermò guardando l’acqua, Will comprese all’istante. Non lo aveva notato subito, ma quando gli aveva detto “scusa” la sua voce era suonata spezzata dal pianto. Cosa ci faceva un ragazzo su un ponte a piangere in tarda notte?

Lo vide sporgersi al rallentatore e il biondo prese a correre verso di lui. Se fosse arrivato un secondo dopo sarebbe stato tardi. Lo afferrò per la vita sottile e lo tirò verso il suo petto in un gesto protettivo, tirandolo lontano dal parapetto. Il ragazzo si agitò per qualche secondo, senza capire. Per un secondo credette di essere già morto, ma poi si accorse del braccio che lo avvolgeva e del petto contro cui la sua schiena era appoggiata. Piano piano si calmò. Si girò verso il suo salvatore e affondò il viso nella sua felpa, piangendo senza ritegno.
Will si sentiva in imbarazzo. Non c’era nessuno sul ponte, e non sapeva di preciso cosa fare. Respirò un paio di volte e prese ad accarezzarlo sulla schiena. -hey, hey è tutto ok ora- altri singhiozzi. Non voleva lasciarlo solo, nella notte lì a piangere. -senti, non voglio lasciarti da solo qui, ti andrebbe di venire a casa mia?- Nico esitò. Era un completo sconosciuto, ma gli aveva appena salvato la vita. Non voleva tornare a casa da solo, a ubriacarsi fino a svenire, a deprimersi in quel loop infinito. A malincuore pensò che se anche fosse stato un serial killer, alla fine sarebbe morto comunque. Annuì mentre alzava lo sguardo per vedere in faccia quell’angelo. Per poco non furono quegli occhi azzurro cielo, quelle guance rosse dall’imbarazzo e quel sorriso timido, il tutto incorniciato da dei capelli ricci color grano a ucciderlo.


nota dell'autrice:
yay! il loro primo incontro. Probabilmente alcuni hanno fatto in tempo a leggere il capitolo che avevo postato al posto di questo. Semplicemente, non mi piaceva e ho deciso di cambiare storia. Aperta a recensioni e consigli, as usual! 
   
 
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