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Autore: Roxanne Potter    26/03/2021    2 recensioni
[Storia partecipante al Contest "Let’s cliché!" indetto da _Vintage_ sul forum di EFP]
Il giorno del suo matrimonio, Cordelia veste un abito bianco candido e un sorriso ardente come il rosso dei suoi capelli.
Matt veste gli abiti neri del lutto e un sorriso di vetro, pronto a infrangersi nel momento in cui rimarrà solo con i suoi demoni.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anna Lightwood, Matthew Fairchild
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Matt non sa come è riuscito a orientarsi tra i vicoli bui di Londra e a raggiungere il palazzo dove abita Anna reggendosi sulle sue gambe malferme. Mentre si trascina su per le scale, il mondo gli vortica intorno, violente scariche di nausea gli trafiggono la testa e la sua mano si serra sempre di più intorno al collo della bottiglia di whisky – lasciarla cadere significherebbe perdere la sua unica àncora di salvezza.
La porta dell'appartamento è già spalancata. Anna, avvolta in una vestaglia da notte verde smeraldo, lo aspetta in piedi sulla soglia, con le braccia incrociate al petto e le scure sopracciglia inarcate in un'espressione metà preoccupata e metà costernata.
Buonasera,” sospira, scostandosi per lasciarlo passare; Matt varca velocemente la soglia e si ritrova a barcollare in avanti, la mano libera che scatta per aggrapparsi al braccio di Anna.
Sei messo proprio male,” dice lei, in un tono ironico ma venato da una punta di preoccupazione. “Si può sapere cosa è successo?”
Lui si stringe nelle spalle e risponde con una risata fredda prima di riprendere a bere il whisky. Anna scuote la testa e sospira nuovamente; dopotutto, non è la prima volta che Matt si presenta a casa sua, ubriaco marcio, nel cuore della notte.
Dai, vieni”, dice, afferrandogli la mano. “Spiegami perché sei qui da me.”
Matt si sforza di mettere un passo dietro l'altro mentre segue Anna in salotto; ha una voglia matta di crollare sulle ginocchia, di stendersi a terra e lasciare che i suoi occhi allucinati si perdano nelle forme e nei colori che si sdoppiano intorno a lui. Nel momento in cui si lascia cadere sul divano, la bottiglia gli sfugge di mano e s'infrange a terra; lui rimane immobile, lo sguardo atono fisso sulla pozza di liquore che s'allarga sul pavimento.
Hey, Matt, lo sai che qui puoi bere quanto vuoi ma almeno evita di...”
“Cordelia e James si sposano.”

Anna tace e un'espressione di pura sorpresa si dipinge sul suo viso.
Cosa hai detto?”
“Hai capito bene. Cordelia... Cordelia sta per sposare James,” Ogni parola soffiata fuori è una stilettata gelida nel petto, un cappio sempre più stretto intorno alla sua gola devastata dalla nausea. “Pensavo che la notizia ti fosse già arrivata. L'hanno annunciato oggi davanti al Conclave...”
La voce gli si spezza e lui si ritrova piegato in avanti, le mani affondate tra i capelli e le spalle scosse da tremiti incontrollabili – il suo intero mondo è crollato a pezzi come la bottiglia infranta a terra e non c'è nulla che lui possa fare per raccoglierne i cocci.

Oh, Matt...”
Le dita di Anna gli accarezzano il viso e lui solleva le labbra in un sorriso che appare debole, disarmonico e fuori posto sul suo viso devastato dal dolore.
Non so cosa fare,” mormora. “Mi sento come se avessi perso tutto. Come se la mia esistenza non avesse più alcun significato.”
Non parlare così, ti prego. Hai solo diciotto anni.”
Diciotto anni e il cuore a pezzi. Che brutta storia, vero? Degna di una tragedia shakesperiana.”
Anna alza gli occhi al cielo, mordendosi il labbro per nascondere un sorriso che stavolta Matt non riesce a ricambiare.
L'ebrezza dell'alcol si sta affievolendo sempre di più – il freddo si fa strada al posto del calore – e lui anela disperatamente a trattenerla con sé, a nutrirla finché il suo corpo non tornerà a divampare in ondate di euforia.
Il faut être toujours ivre. Il faut être toujours ivre,” cantilena tra sé e sé, per poi sollevare gli occhi sul viso confuso di Anna. “Enivrez-vous, enivrez-vous sans cesse. Sai cosa diceva Baudelaire? Che bisogna essere sempre ubriachi. Non importa di cosa... ubriachi di vino, di poesia o di virtù... fare di tutto per scacciare l'angoscia che ti divora quando l'ebrezza scompare, per recuperare quella sensazione...”
“Credo che tu abbia bisogno di andare a dormire adesso,” lo interrompe Anna.
“No, ti prego. Hai qualcosa da farmi bere?”

Forse mi rimane un po' di vino ma non è il caso...”
Ti prego.”

Anna si lascia sfuggire un sospiro rassegnato, gli dà le spalle e si dirige verso la cucina. Matt si sente riempire di sollievo quando la vede tornare con una bottiglia di vino rosso già stappata in mano.
Ben presto, il mondo riprende a vorticare sempre più velocemente, fino a liquefarsi nell'odore e nel sapore artigliante del vino. Matt sente il dolore quietarsi e il suo corpo riprendere a divampare in ondate di euforia – un'euforia dal sapore amaro che ha tradito la sua stessa natura – mentre la sua mente scivola verso l'oblio nel quale lui anela ad annegare ogni singolo brandello del suo respiro, della sua carnalità, della sua coscienza.
Nel corso della sua vita, Matthew Fairchild ha sperato più volte di potersi lasciare alle spalle i suoi vizi per imparare a essere ebbro solo di poesia, virtù, amore. Ora si rende conto che le mani di Dio non l'hanno creato per l'amore; i versi delle poesie non offrono che effimere illusioni – decantano passioni che non potranno mai appartenergli – e lui non conosce alcuna virtù se non la corsa disperata verso lo squallido, gelido abisso che lo attende sul fondo della bottiglia.

Il giorno del suo matrimonio, Cordelia veste un abito bianco candido e un sorriso ardente come il rosso dei suoi capelli.
Matt veste gli abiti neri del lutto e un sorriso di vetro, pronto a infrangersi nel momento in cui rimarrà solo con i suoi demoni.
Solo quando l'alcol torna ad accarezzargli la gola – nella solitudine di un salotto illuminato solo dalle fiamme guizzanti nel caminetto – Matt si illude di poter ricordare che sapore abbia la felicità.
Ride quando la bottiglia gli sfugge dalle mani e s'infrange in pezzi sul pavimento. Ride mentre crolla a terra sulle ginocchia, le dita che artigliano i riccioli biondi sul suo capo – questo è il senso della vita essere ebbro essere felice con questo vino in corpo sentir scorrere nelle vene quel calore che avrebbe voluto poter accogliere dalle mani di Cordelia quelle mani che non possono appartenergli che da oggi apparterranno solo a James...
Piega in avanti la testa e finalmente vomita tutto il suo dolore, catrame che gli abbandona la gola per inquinare il pavimento.
Nel momento in cui si lascia cadere a terra, con le braccia spalancate e gli occhi fissi sul soffitto, le sue risate si tramutano finalmente in pianto. Le promesse delle poesie lo hanno tradito, la libertà cercata nell'ebbrezza non è altro che un'illusione, l'amore è un'illusione e le lacrime che gli bruciano il viso portano con sé il sapore degli occhi ormai perduti di Cordelia – un sapore ancora più spietato e amaro di quello che lo attende sullo squallido fondo di una bottiglia.


   
 
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