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Autore: NWriter    28/03/2021    0 recensioni
Quella sera sedevo in un angolo gustandomi una semplice cena, mentre ragionavo sul mio prossimo da farsi.
Non potevo sapere che quella sera sarebbe iniziata l'avventura che mi avrebbe reso uno dei più famosi menestrelli del continente di Arethia.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una serata tranquilla.

Il sole era tramontato da un pezzo sui dorati campi di grano del piccolo paesino di Vahn.

Sedevo alla taverna del paese, Il Puledro Ubriaco, tappa fissa quando ero di ritorno dai miei lunghi viaggi, non solo per la bontà del cibo, ma anche per Juliet, la splendida cameriera e  cuoca della taverna, che spesso non solo aveva rifocillato il mio stomaco, ma aveva anche allietato la mia ricerca di calore, mai scorderò i suoi splendidi e morbidi seni e la sua liscia pelle rosata.

Quella sera sedevo in un angolo gustandomi una semplice cena, mentre ragionavo sul mio prossimo da farsi.

Non potevo sapere che quella sera sarebbe iniziata l'avventura che mi avrebbe reso uno dei più famosi menestrelli del continente di Arethia.

 

La porta di rovere della taverna si spalancò di botta, spaventando i pochi contadini presenti per una bevuta serale, degna conclusione del lento e stancante lavoro nei campi.

Passo dopo passo, una figura con una pesante armatura arrugginita si fece strada sul pavimento cigolante dell’edificio.

 

- Dannazione, io mi tolgo l’elmo, qui dentro a malapena respiro! -

 

Dei lunghi capelli bianco cenere caddero sui suoi spallacci malandati, delineando un volto giovanile dagli occhi scarlatti.

Una voce alle sue spalle lo sorprese in quel momento:

- Oh ma ti sei tolto l’elmo?!? Ne avevamo parlato! -

Una seconda figura con un’identica armatura entrò in quel momento;

- Dai ma che vuoi che sia! - Lo incalzò il primo - Qui nessuno mi conosce, zero problemi, e poi non ci respiro dentro, te come ci riesci? -

- Non è questo il punto idiota, certo che qualcuno potrebbe riconoscerti! -

I due iniziarono a discutere animatamente, come addice ad amici di vecchia data.
 

Ma il rumore freddo dell’acciaio che collide arrestò la conversazione.

Un uomo sulla sessantina aveva lanciato uno dei vecchi coltelli di ferro smussati, dati agli ospiti della taverna per tagliare pane e carne, ma era stato prontamente fermato dalla figura in armatura, che con un movimento rapido e deciso, aveva sfoderato una spada argentea per deviare l’inoffensivo colpo.

- Io so chi sei! E quando avrò finito con te, domani darò una cena da re ai miei bambini! - disse tremando.

L’uomo non era un guerriero, neanche lontanamente sarebbe stato un problema, so riconoscere un vero guerriero al primo sguardo.
 

Nel momento in cui si preparava a caricare i due con fare agitato, una terza figura, equipaggiata come gli altri entrò scattando in avanti, con una velocità sovrumana, afferrando l’uomo per la gola e scaraventandolo con una forza altrettanto inumana sul tavolo di legno consumato dagli anni, fracassandolo.

L’urlo di dolore dell’uomo portò un agitato silenzio nel locale, al punto che alcuni uomini di scatto caddero dai loro sgabelli, sbigottiti.

Il bruto alzò poi il suo pugno sinistro, mostrando un tirapugni borchiato d’argento con una protezione supplementare per il dorso della mano; ma nel momento in cui stava per colpire il vecchio, la voce del ragazzo dai capelli cinerei lo interruppe:

- Burwulf, fermati. -

L’uomo, senza fiatare, si arrestò.

Nel teso silenzio, solo i passi del giovane produssero rumore, scricchiolando sul vecchio pavimento.

Si inginocchiò vicino all’uomo, gli porse un piccolo sacchetto, e sorridendo disse:

- Tieni, sarebbe giusto che un padre possa sempre offrire ai propri figli un banchetto da re, quindi domani con questi scudi andrai al mercato giù a Lofheim e comprerai la migliore carne che riesci a trovare. -

Gli occhi dell’uomo si bagnarono di lacrime.

In quell’istante un ragazzo dai capelli rossicci e vestito come gli altri fece capolino dall’entrata della taverna.

- Ma che è sto trambusto? Ohh.. - si interruppe vedendo il risultato degli eventi.

La seconda figura corse verso le altre due, rimuovendo il suo elmo e mostrando anche lui un volto molto giovanile, non sopra i vent’anni, incorniciato da dei lunghi capelli castani legati a crocchia e schiacciati dall’elmetto.

- Silthan ma che diavolo fai, sono i pochi soldi che ci rimangono, ti sembra il caso? -

- Aiutare il popolo è nostro dovere Ihro, a nostre spese, se necessario. -

- Grazie mio signore. - sillabò dolorosamente l’anziano alzandosi, ora che l’enorme bruto non era più sopra di lui e aveva mollato la presa dal suo collo; - Le chiedo umilmente perdono, non sono vere le voci che la dipingono come un uomo pericoloso e senza cuore. -
 

Silthan accennò una risata gentile, prima di spedire l’uomo, con una leggera pacca sulla spalla, verso l’uscita della taverna.
 

- Quindi fammi capire - Accennò il ragazzo dai capelli rossicci grattandosi il capo e avvicinandosi agli altri - Gli ultimi scudi che ero riuscito con tanta fatica a rubare durante la nostra fuga dal forte del Demone Barone li hai dati a un poveraccio e abbiamo perso tutte le cose di valore quando le Armature viventi di Lord Irthus ci hanno attaccato, questo fa di noi dei barboni senza un soldo? -

- Esatto.. - Sillabò Ihro, passandosi la mano sulla faccia con fare stanco e scocciato.

- E ora dobbiamo anche ripagare il tavolo rotto dal cavernicolo. -
 

I quattro, guidati da un istinto di panico, si voltarono di scatto verso il bancone solo per vedere l’oste puntargli in faccia la balestra con fare severo, neanche minimamente spaventato dalla dimostrazione di forza dell’uomo.

- Però… possiamo... pagare… - Sillabò il ragazzo dai capelli rossicci, mentre tutti e quattro insieme alzarono le mani in contemporanea in segno di resa.
 

Fu così che feci la mia entrata in scena.

- Pago io i danni di questi ragazzi - esclamai, avvicinandomi e poggiando sul bancone una trentina di scudi, poi continuai - Questi dovrebbero pagare i danni, e dovrebbero bastare anche a pagare un pasto a questi stanchissimi ragazzi. -

L’oste borbottò a bassa voce raccogliendo i soldi dal bancone, e facendo cenno a Juliet, ordinò quattro piatti del giorno.

Mentre iniziarono a sedersi, squadrandomi con gli occhi, Silthan mi sorrise.

- La ringrazio buon uomo dagli stravaganti vestiti, le prometto sul mio onore che, appena potrò ripagherò il mio debito. -

- Oh non preoccuparti, perché lo ripagherai stasera! -

Non feci in tempo a sedermi con loro, prima ancora che il mio fondoschiena potesse toccare lo sgabello, mi ritrovai con due lame puntate alla gola.

Dopo un momento di dubbio e silenzio trovai il coraggio per parlare.

- Tranquilli miei signori, non ho la minima intenzione di essere una minaccia per voi, in alcun modo. - dissi scostando lentamente con gli indici le lame dalla mia gola.

Lo sguardo dei due cercò conferma negli occhi del ragazzo cinereo, che un leggero cenno della testa acconsentì.

- Parla chiaro e dicci cosa vuoi. - appuntò l’enorme uomo in armatura, che si era appena tolto l’elmo, rivelando un volto consumato da molte battaglie e dei corti capelli corvini, era distintamente più grande degli altri.

- Oh certamente messeri, andrò per ordine. - Mi schiarì lentamente la voce, mentre Juliet serviva i piatti di carne e fagioli, accompagnati da formaggio e pane raffermo dal mattino.

- Mi chiamo Nicholas DeUlfrichi, menestrello itinerante, scrittore di “Epopea di una Caccia e Altre Cento Avventure” nipote del famosissimo Ezio DeUlfrichi, cantastorie e menetrello alla corte di re Laviz, al vostro servizio! -

- Afpeffa un affimo! - disse il rossiccio con la bocca piena, e riprese dopo aver deglutito - Tu sei il nipote di Ezio DeUlfrichi? Colui che ha descritto le gesta di Re Laviz Heartbird terzo nella seconda Guerra Magica?!?-

- Uhh.. si? - La sorpresa del ragazzo mi colse alla sprovvista, per i menestrelli non era raro essere perseguitati ma persone nobiliari a causa dei loro racconti.

- Mio Dio, mia madre mi avrà letto delle sue gesta centinaia e centinaia di volte, non ci posso credere! -

- Evviva - Sospirò Ihro - Abbiamo trovato anche il nipote del tuo scrittore preferito Ruth, cosa vuoi di più? -

- Beh se è per questo abbiamo trovato il nipote del menestrello che ha raccontato le gesta del nonno di Silthan, che coincidenza!. - disse continuando a mangiare noncurante

In quel momento, Ruth venne divorato dallo sguardo degli altri e prima ancora che potesse realizzare, Burwulf gli assegnò una potente scoppola che gli fece sputare il boccone appena mangiato.

- Ehi ma che cazzo! -

I due iniziarono quindi a discutere, mentre Ihro, ormai portato allo stremo non faceva altro che scuotere la testa con le mani sul volto.

Silthan invece, mostrava un innaturale calma.

Il siparietto durò qualche altro secondo, prima che il giovane, alzandosi di scatto, portò l’attenzione su di lui.
 

- Inutile continuare a far finta di niente.
Mi chiamo Silthan Heartbird Quarto, figlio di Yanos Heatbird Primo, Nipote di Laviz Heartbird Terzo, Principe ed erede al trono di Xanderia, sono in viaggio con la mia scorta: Ihro Silverleaf, figlio della prima guardia reale, mia futura prima guardia e amico d’infanzia; Ruth Blurcloak, ultimo della sua stirpe abile scassinatore e talentuoso MagiMeck; infine Burwulf Jawstorm conosciuto come “La Bestia Sanguinaria” della Valle D’aurora - disse indicando a turno gli altri che risposero con un cenno nei miei confronti.

 

Rimasi a bocca aperta osservandoli uno a uno, sentendo la mia mascella staccarsi e cadere sul tavolo dallo stupore.

Rimasi per qualche secondo in quella condizione, sotto gli sguardi dei quattro che si stavano visivamente interrogando sulla mia reazione.

- Mio. Dio. -

- Eeee salta la copertura - esclamò Ihro levando gli occhi al soffitto e facendo un cenno con la mano.

- Beh la colpa è Malpelo qua, se riuscisse a tenere la bocca chiusa con la stessa abilità con cui apre serrature il problema non esisterebbe - incalzò Burwulf iniziando a mangiare.

Ruth, visivamente turbato rimase in silenzio.

- Non è un problema ora come ora, - disse Silthan appoggiando una mano sulla spalla del ragazzo, rincuorandolo - a patto che il nostro caro menestrello ci dica come pensa che il nostro debito venga ripagato.-

- Mi porterete con voi! - Incalzai

- Non se ne parla! - Risposero Ihro e Burwulf all’unisono, scontrando poi i pugni con noncuranza per la preventività e la sincronia.

Non mi sarei mai perdonato di essermi fatto scappare un'occasione del genere.

- Ma pensate alla fama e ai vantaggi che potreste ricevere, una volta completata la vostra qualunque sia avventura, quando avrò scritto un libro e ballate sulle vostre gesta potreste diventare leggenda, le donne impazzirebbero per voi! -
 

In quel momento notai che avevo ottenuto la completa attenzione di Ruth.

- Si, ottima scusa per rimpinzarti le tasche di scudi bardo! - Rispose Ihro con fare accusatorio.

- Si certo, le mie finanze ne gioverebbero, e anche la mia fama se proprio vuoi dirla tutta, ma non per me, un bardo normale lavorerebbe per soldi e per fama, ma non io! A me non interessa, sogno solo di vivere una grande avventura e scrivere un racconto che possa eguagliare quello di mio nonno!

- Seh, certo. - Continuò.
 

Ma in quel momento, dopo aver detto quella frase, notai che Silthan mi stava osservando, come se con i suoi occhi scarlatti stessero scrutando  l’anima alla ricerca della verità.

Ci guardammo negli occhi per qualche secondo, mentre gli altri discutevano accampando scuse e idee sul perché dovessi e non dovessi venire, solo Ruth ovviamente era in favore della mia partecipazione, come avrei scoperto dopo, anche lui amava essere circondato da belle donne e quello era l’unico motivo per la quale a lui interessava la mia partecipazione.

- E’ deciso! - Esclamò Silthan dopo quel lungo sguardo - Nicholas DeUlfric verrà con noi come mio ufficiale bardo di corte! -

- Cosa??? -

- No sei serio? -

- Ooh yess! -

- Senti capo, - esclamò Burwulf - Io sono qua per proteggere te, non un pidocchioso bardo con manie di protagonismo e infantili sogni di gloria. -

- Oh al contrario messer Burwulf, non sarò un abile combattente come voi, ma anche io sono stato addestrato nell’arte della spada e nei miei viaggi ho avuto la possibilità di allenare la mia abilità con lo stocco da scherma, so badare a me stesso. -
 

Mentii, ero veramente incapace con l’arma in mano, si ero riuscito a destreggiarmi da un paio di banditi una volta, ma alla prima occasione ero corso via talmente in fretta che un ghepardo delle praterie ne sarebbe rimasto sorpreso; e credo che Burwulf lo avesse capito, considerando il suo sguardo, ma rimasi sorpreso e spaventato dalla sua risposta.
 

- D’accordo, se dici di essere capace, ce ne darai prova alla prima occasione. - Disse riprendendo a mangiare.

- Il tuo stocco è d’argento? - chiese ingenuamente Ruth.

- No, perché dovrebbe esserlo? non potrei permettermi una spesa così sontuosa.- 

- Sil, dobbiamo procurargliene una, la Bestia ha ragione, non possiamo portarci dietro pesi morti, e se ci deve venire con noi potremmo incontrare non-morti e magibestie, gli servirà un'arma d’argento per difendersi. - disse mentre sfoggiava il suo pugnale d’argento con intarsiature d’orate e bassorilievi sull’elsa; - non c’è bisogno sia così sgargiante e di classe, ma almeno sarebbe utile.-

- Fermi un attimo! - esclamai spaventato - State andando nel continente proibito?!? -

-Si - Appuntò Silthan - Dobbiamo.. recuperare una cosa. - continuò facendosi vago.

- Partiremo domani all’alba, e se proprio devi venire con noi, è il caso che ti racconti come tutto è cominciato no?
 

Estrassi dalla tasca interna del mio gilet purpureo un taccuino.

- Sono tutto orecchi! - risposi sorridendo.







Piccola postula post storia.
Scrivo per passione, ho iniziato molti anni fa qua sopra, e anche se non ho più pubblicato niente non ho smesso di scrivere piccole storielle.
Questa è la prima cosa effettivamente "Lunga" che scrivo.
Mi farebbe molto piacere ricevere dei feedback, voglio continuare a scrivere questa storia perchè in realtà ho un piano molto più grande.
Non ho intenzione di smettere di scriverla, ma se voglio metterla qua sopra, mi farebbe piacere, da te che stai leggendo, ricevere un feedback, di qualsiasi tipo, meglio ancora se anzichè dire "Wow mi piace" che comunque fa piacere, mi vengano dette le cose che non piacciono.
Se comunque ricevo qualche feedback continuerò a postarla qua, per il semplice fatto che se nessuno dovesse leggerla, non avrei motivo di continuare a postarla su un sito pubblico e continuerei a scriverla in privato.
Non stò elemosinando ne chiedendo niente, mi farebbe piacere però, ricevedere dei feedback come già detto.
Vi ringrazio per la pazienza, e vi auguro un buon continuo.

Grazie.
 
   
 
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