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Autore: CurcioBleuClair    28/03/2021    2 recensioni
"Non aveva capito che con la determinazione non si scherza.."
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Azzurra'
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Un divano rosso

Non aveva capito che con la determinazione non si scherza, che la determinazione è testarda come una linea sempre retta.                                                                                                                                       
Ha mangiato unghie fino al sangue, ha pianto per gonnelline che non voleva indossare per la foto di classe.
Azzurra e la donna che non sente mai emergere, Azzurra e la femminilità strozzata.
Azzurra e la donna derisa, insultata e maltrattata che ama. La ama così tanto che la notte, dopo gli insulti e le botte, ha paura, paura di perderla.
Paura che oggi faccia quello che dice di voler fare ogni volta, paura che sia giustamente stanca: "Fa che non sia mai abbastanza stanca, per favore Gesù".
Azzurra che faceva una cosa bellissima da piccolina. Quando bellissima è l'unica parola giusta,quando meravigliosa non sarebbe abbastanza, quando la sua vita ha iniziato a colorarsi senza che se ne rendesse conto.
Stendendo strati di smalto rosso su unghie lunghissime.
Ma quel colore faticava ad entrare eppure era così simile al sangue delle unghie che divorava, come se, mangiandole, prendesse a morsi le paure e tutta l'impotenza che sentiva incombere su spalle troppo piccole.
Lo faceva con pigrizia, scocciata e stanca ed avrebbe messo gli occhiali da sole per proteggersi da quel colore impetuoso e prepotente.
Lo  stendeva male su mani tremanti ed adulte, usciva fuori dai bordi come i bambini che imparano a colorare, che imparano a contenere, lei che non conosce limiti.
Ma quelle mani, quelle mani oggi le mancano come un battito del cuore.
E ogni volta che le mancano le scappa un sorriso.
Azzurra, senza saperlo, ha dato una matita nelle mani tremanti di quella donna perchè le disegnasse un sorriso, un sorriso su un foglio bianco.
Tra i mosaici del pavimento che calpesta ogni giorno, tra i colori caldi che sostengono ruote di bici e tricicli di bimbi rumorosi, ha capito che quella matita delicata non è riuscita a cancellarla nemmeno il più brutto temporale.
E quella donna, quell'anima tremante,la sente forte forte in tutte le battute a doppio senso, tra la satira irriverente che le scoppia dentro.
La sente forte nel linguaggio colorito mai scortese e mai volgare.
La sente quando pensa di essere troppo.
Quando la definiscono PAZZA.
E PAZZA è la parola più bella del mondo,la più ricca: come un fiore che muta con petali di colori diversi, come la primavera che tarda e l'estate che sboccia.
Azzurra la sente nelle giornate in cui vorrebbe il suo foulard legato sulla fronte quasi a dire: basta!
Nelle dita piccole piene di anelli, nei giorni in cui sente splendere invadente la sua femminilità ed in quelli in cui uscirebbe, anzi, esce in pigiama.
Azzurra che dorme su quello stesso lato del muro, in quella stessa casa e vorrebbe dire:
"Guarda nonna, mi poggio sulla stessa tua colonna e salgo sull'altalena su cui hai vissuto ma guardami, cado anch'io e poi mi rialzo e volo più in alto di prima".

Azzurra un giorno comprerà un divano rosso.
Un divano rosso tra mosaici di pavimenti antichi, un divano rosso tra mura di piatti rotti, tra mura piene di respiri e sospiri.
Un divano rosso per quando vorrà fermarsi sintonizzandosi col ritmo del respiro giusto per calmare l'ansia sciocca e stupida che le bussa in testa e le balla nel cuore.
Quel divano tra mura di: "Mi metti lo smalto,alla nonna tua?".
Azzurra che va bene così com'è, col suo sorriso di matita, sotto temporali stupidi che fanno solo tanto rumore.
Un rumore che spegne, colorando le goccioline d'acqua.
   
 
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