Sono ancora incazzata con Kishimoto. Solo che, invece di piangere in silenzio, mi sono rimessa a scrivere.
È NaruSasu. È porno. Molto porno.
È una storia già scritta.
Dal testo:
“È una lotta diversa, questa volta: uno scherzo – una danza. Si attaccano a vicenda girandosi attorno, studiano mosse che conoscono a memoria, e sono sguardi e mezzi sorrisi a guidare lo scontro. È un linguaggio istintivo: il copione di un’intesa mai svanita. Lividi e tagli hanno il valore di parole non dette, simboli intimi sulla pelle sudata: se li scrivono addosso a turno, complici e speculari, perché questo è il loro modo di esprimersi.”