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Autore: Michiamothalia    30/03/2021    0 recensioni
Dal testo:
"Valeva la pena tentare, nonostante la paura che potesse rovinare quella bella amicizia, la complicità creatasi fin da subito, con una semplice affermazione. "
Genere: Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Hylla, Kinzie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Si può...?-

Hylla alzò lo sguardo dal libro a cui stava dedicando la sua attenzione, ricurva sulla scrivania bianca posta accanto ad una parete del suo ufficio. 
-Sì, Kinzie. Entra pure.-
La rossa fece il suo ingresso sorridendo cordiale. Si richiuse la porta alle spalle e con passo leggero si avvicinò alla postazione della sua regina. Si prese qualche istante per studiarla bene ancora una volta.
Alta e con i capelli scuri, gli occhi del medesimo colore, la carnagione simile a quella mediterranea, Il fisico atletico... La voce di Hylla arrivò all'inizio come un pensiero sbiadito, facendosi velocemente sempre più vicina.
-Kinzie? Posso aiutarti in qualche modo?-
Hylla si trattenne a fatica dal ridere. Le era sempre piaciuto il modo in cui la sua amazzone preferita la studiava sempre più interessata, quasi come lei durante il primo incontro con l'allora neonata Reyna, la sorellina che aveva sempre desiderato... 

Il principio di riso che aveva sul volto scomparve.
Reyna. La battaglia. 

Tornò più seria che mai, com'era solita essere. 
-Quindi, cosa devi chiedermi?-
-Nulla di speciale, Mia regina. Volevo solo sapere come te la stessi passando, sei carica per sta sera?-
Dallo sguardo di Hylla, Kinzie capì che non era proprio il momento di scherzare, neppure se fatto solo per strappare un sorriso alla sua regina. 
Anche l'altra amazzone ritornò incredibilmente seria e mormorò delle scuse formali. 
Hylla chiuse definitivamente il libro che aveva davanti. Si alzò e si diresse verso la piccola libreria che aveva accanto alla sua postazione, riposando in essa il libro che teneva in mano. 
Ritornò a guardare Kinzie che adesso, con le gote rosse di vergogna, teneva lo sguardo fisso sul pavimento ed si sentì terribilmente in colpa. 
Le si avvicinò e le poggiò una mano sulla guancia, gesto che sembrò quasi tranquillizzare la donna.
-Sì, Kinzie. Sono carica per sta sera. Sai, faccio tanto la parte di quella umile, ma in realtà, non vedo l'ora di farle il culo a quella vecchia megera di Otrera! Sono io la regina, non può mica soffiarmi via il posto così facilmente.
Missione riuscita. La rossa stava ridendo e Hylla si sentì un po' più leggera. Solo lei tra le sue tante sorelle, le amazzoni, era a conoscenza di tutto l'inferno che Kinzie aveva subito da bambina. Le dispiaceva da morire ogni volta che si mortificava semplicemente per delle sciocche piccolezze.
-Ah, be', è vero. Almeno non ti manca l'umiltà, mia regina!-
-Te l'ho già detto: puoi, anzi, devi, chiamarmi Hylla. Mi piace... Soprattutto se detto da te.-
Kinzie trasse un respiro e trattenne il fiato sorpresa dalla vicinanza a cui si trovavano ora lei e la sua regina, anzi, Hylla. Portò una mano sulla mano della portoricana ancora sulla sua guancia e la accarezzò. 
-Così "ci piacciono gli uomini", eh?-
Kinzie ghignò. 
-Ma li hai visti quei tre poveri ragazzetti? Avremmo pure potuto dire che mangiamo bambini a cena, ci avrebbero creduto e se la sarebbero pure data a gambe. Però, sai, quella Hazel è in gamba. Una furbetta...-
Hylla rise e poi richiamò l'attenzione dell'amica.
-Kinzie...?-
Lei le fece capire di star ascoltando.
-Vuoi ancora andartene da Seattle?-
Kinzie ritrasse delicatamente la mano da quella di Hylla e piano si allontanò, incominciando a gironzolare per l'ufficio mentre Hylla rimase immobile lì dov'era. 
La rossa rispose in modo onesto.
-Sì, Hylla. Tornerò in Inghilterra presto, sì. Magari... Magari rimarrò qui per il tempo necessario, per esserci al duello di sta notte ed alla battaglia con i Romani... Sai...-
-Sì, sì. Ho capito. Però Kinzie... Io volevo dirti una cosa, prima di lasciarti partire, s'intende.-
Kinzie le sorrise.
-Ti ascolto.-
-Tu mi piaci. Da un po'. E insomma, siamo adulte e vaccinate, aspettare ancora non avrebbe senso anche perché sta sera potrei anche morire, quindi...-
-Dei, Hylla! Non dirlo, non morirai. Non questa notte.-
Nonostante avesse avuto la forza di pronunciare una sentenza di senso compiuto dopo aver ricevuto quell'inattesa dichiarazione, il cuore del luogotenente delle Amazzoni mancò di un battito. 
Invece, dal canto suo Hylla, era della filosofia che "o la va o la spacca" e che (almeno lei) avrebbe vissuto solo una volta. Valeva la pena tentare, nonostante la paura che potesse rovinare quella bella amicizia, la complicità creatasi fin da subito, con una semplice affermazione. 
Sembrava che Kinzie avesse cambiato subito discorso, aveva forse fallito?
E invece, prima di darsi una risposta, venne sorpresa da Kinzie che le si era avvicinata e aveva poggiato le labbra sulle sue. 
Fu questione di istanti, prima che Hylla si irrigidisse ancora di più, per poi scostarsi lievemente.
-Io... Io pensavo che a te andasse bene...-
-Sì, sì! Cioè, sì. Mi è piaciuto, mi piace. Va bene. È solo che, sai, è il mio primo bacio questo.-
Kinzie si lasciò scappare un sorriso, poi chiese
-Pensavo fosse evidente la mia attrazione per te.-
Hylla rise ed in men che non si dica le labbra della rossa erano di nuovo poggiate sulle sue.
-Be', almeno se muoio 'sta notte, muoio felice...-
-Oh, ma davvero?! TU 'STA NOTTE NON MUORI, HYLLA!- 
Entrambe risero, spezzando l'imbarazzo iniziale di cui si erano rivestite. 
"Sarà anche il mio primo bacio, ma non ho mica 13 anni..." Aveva pensato tra sé e sé la portoricana.
-Quindi , fosse per me ti chiederei altro, però, intanto ti va di venire ad allenarti giù in arena con me?-
-Sì, avresti anche potuto chiedere altro però andiamo.-
-Andiamo.-




   
 
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