Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |       
Autore: eddiefrancesco    30/03/2021    1 recensioni
Inizio 1800.
Nella Gran Bretagna di inizio secolo, tra balli, ricevimenti e lunghe cavalcate in campagna...
La giovane Rebecca Standish ha deciso che é giunto il momento di ribellarsi al settimo conte di Rayne figlio della madrina di Rebecca.
Romanzo trascritto dal romanzo il settimo conte di Rayne della colonna Harmony History.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Rebecca Standish fece voltare la bella cavalla fulva entro il cancello ovest di Rayne Court. Le piante maestose che fiancheggiavano il viale schermavano gran parte del sole estivo, ma qua e là qualche raggio filtrava tra il fogliame proiettando sulla ghiaia magici giochi di luce e ombre. Luglio era stato insolitamente freddo quell'anno, con giornata umide e piovose che si erano susseguite l'una all'altra con monotona regolarità. Quel giorno era il primo da settimane in cui il bel tempo aveva permesso a Rebecca di passare a far visita alla madrina, la contessa di Rayne. Il primogenito della contessa madre era morto per una caduta da cavallo, l'anno prima, ragion per cui Rebecca andava a trovarla quanto più spesso poteva. Quel giorno non vedeva l'ora di incontrarla. Era ansiosa di vedere che faccia avrebbe fatto lady Constance quando l'avesse vista così elegante e alla moda . Un sorriso mesto sulle labbra, Rebecca abbassò lo sguardo sull'abito nero da amazzone che quella mattina indossava per la prima volta. Dal momento che preferiva di gran lunga vestiti comodi e informi, così come preferiva la compagnia di cavalli a quella delle dame che frequentavano i salotti, sentiva che sarebbe stata una delusione per lady Constance. Era un caso disperato, ne era perfettamente consapevole! Benché si sforzasse, non avrebbe mai raggiunto gli standard di comportamento che ci si aspettava da una signorina di buona famiglia. Ma almeno era migliorata nel corso degli anni e non scioccava più la nobiltà locale cavalcando in calzoni per la campagna. I servitori di Rayne Court le erano tutti molto affezionati. Perfino l'austero maggiordomo, il signor Hodges, si abbandonava a qualche eccezionale sorriso quando la vedeva. E appunto questo fece quando le aprì e la informò che avrebbe trovato sua signoria nel suo salottino privato. Salito il largo scalone di marmo, Rebecca imbocco' il passaggio che conduceva all'ala est del palazzo. Come suo solito, entrò nel salottino senza bussare e quasi andò a sbattere contro la compassata cameriera di lady Harriet, Muker. Sorridendo divertita, Rebecca diede un bacio alla madrina e si sedette accanto a lei. - Non capirò mai perché lady Harriet si sia scelta una cameriera tanto cupa e musona - asseri' con franchezza. Lady Constance non poté fare a meno di sorridere. - Anche se non ha un carattere solare, mi è stata di grande aiuto quando la mia adorata Digby era malata - ribatte'. - Comunque, non desidero discutere dei suoi meriti. Ho qualcosa di molto più importante da dirti. Oh, cara, Drum torna a casa finalmente. Ho ricevuto una sua lettera da Londra questa mattina.- Rebecca si irrigidi' e fu solo grazie a un ferreo autocontrollo che evito' di dar voce ai suoi pensieri. I begli occhi scuri della madrina, tanto simili a quelli del figlio, la stavano osservando intenti, in attesa di un cenno di giubilo. Ma lei come avrebbe potuto darne, visto che la notizia non le era per nulla gradita? Lady Constance strinse la mano della figlioccia tra le sue. - Non sei contenta, piccola? - Hodges entrò in quel momento per rammentare a sua signoria che le sarte ingaggiate per apportare innovazioni nella camera del padrone attendevano istruzioni. Salvata in extremis, pensò Rebecca mentre la madrina usciva. Con un sospiro si alzò e andò alla finestra. Istintivamente i suoi occhi corsero al viale che portava ai cancelli sud. Un paio di chilometri oltre il confine della proprietà c'era la casa in cui viveva da undici anni. La sua educazione non era stata convenzionale, si ritrovò a riflettere. Aveva solo otto anni quando entrambi i genitori erano morti di vaiolo ed era stata affidata alle cure dell'unico parente rimastole, il nonno paterno. Il colonnello Standish non era certo la persona più indicata a trattare con una bambina, visto che, salvo poche eccezioni, nutriva un profondo disprezzo nei confronti delle esponenti del sesso femminile. Intollerante e metodico, non permetteva che nulla alterasse la sua esistenza ordinata. Ciononostante aveva scoperto presto che persino lui, ex ufficiale vedovo da molti anni e perfettamente felice di vivere da solo, era inerme di fronte allo scintillio birichino di due vividi occhi verdi. La sua indulgenza nei confronti della nipote aveva sbalordito tutti quelli che lo conoscevano. La sua adorazione per la piccola era cresciuta di pari passo coi modi sempre meno convenzionali di cui lei aveva dato prova nel corso degli anni. Le era stata concessa dunque la libertà assoluta di fare quel che più le piaceva. Al suo arrivo dal nonno erano seguiti quattro anni meravigliosi ma quel magico idillio era stato interrotto brutalmente dall'interferenza di un uomo. L'onorevole Drummond Charles Henry Thorniville! mormorò Rebecca con amarezza. Ah! Non c'era nulla di onorevole in lui. Persino ora, dopo sette anni, si sentiva assalire dalla collera alla sola menzione di quel nome. A causa sua, era stata costretta a sopportare anni di studio in un severo collegio di Bath dove vigevano regole e restrizioni inaccettabili per uno spirito libero come lei. Ma quel che era peggio, si era sentita tradita da quella sorta di divinità che aveva ritenuto incapace di errori. C'era da stupirsi se ancora oggi nutriva un sordo risentimento nei confronti del figlio di lady Constance? L'amarezza si dissolse lentamente e Rebecca si perse nella contemplazione del magnifico parco che si stendeva davanti ai suoi occhi. Come amava quel luogo! Aveva passato tante ore felici a pescare nel ruscello che attraversava la proprietà... No, si disse con una punta di tristezza, non era sempre stata così rancorosa nei confronti di Drum. C'era stato un tempo in cui lo aveva seguito adorante in quei prati rigogliosi di verde. Come un fratello maggiore, solido e indulgente, le aveva insegnato con pazienza a pescare, a sparare e a nuotare. Da bambina aveva pensato che fosse un essere meraviglioso... Ma non era più una bambina. Rebecca si passò una mano sul volto. Se solo Giles non fosse morto! Se solo la sua unione con lady Harriet avesse dato frutti; ma in sei anni di matrimonio non c'era stato un erede e come risultato, il fratello minore di Giles era ora il signore di Rayne... Oh, era inutile rimuginare sul passato, si disse Rebecca voltandosi e tornando al divano. A essere sincera, le era stato offerto un lungo periodo di respiro. Che Drum avesse combattuto per anni con Wellington e viaggiato in lungo e in largo per l'Europa, prima di apprendere della morte del fratello, le aveva dato tutto il tempo di lasciarsi alle spalle il suo odio per lui. E la notizia del suo ritorno le era stata comunicata con grande anticipo. Era al futuro dunque che doveva guardare ora. A meno che non volesse estraniarsi completamente dall'amata madrina, avrebbe dovuto comportarsi almeno civilmente quando si fossero incontrati. Era possibile, decise Rebecca dopo qualche istante di riflessione. Però non gli avrebbe mai più permesso di interferire nella sua vita. Adesso era una giovane donna determinata e matura... pane per i denti del settimo conte di Rayne! Per quando ritornò lady Constance, Rebecca, seppur ben poco contenta dello sviluppo degli eventi, era rassegnata all'inevitabile. Riuscì persino a sorridere nel rivolgersi alla contessa madre. - Avrete il vostro daffare a preparare tutto per l'arrivo di sua signoria - rimarco' in tono ciarliero. - Suona così strano che lo chiami in quel modo.- Un sorriso incurvo' le labbra della contessa mentre sedeva accanto alla figlioccia. - Quando Drum era a casa, non ti interessava più nessun altro. Mi sembra ancora di vederti correre su per le scale in camera sua, non appena saputo che era tornato.- - Non preoccupatevi, madrina, non c'è alcuna probabilità che lo faccia adesso.- ribatte' Rebecca con un sorrisetto. - Ci mancherebbe! - commentò la contessa gettandole un'occhiata di comica indignazione.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: eddiefrancesco