Poi sentì un rumore. Lo scatto di una porta. Alzò lo sguardo verso il portone di fronte a sé e lo vide: Taichi aveva appena messo il piede fuori da quell'edificio e stava bene, non era nemmeno ferito. Un moto di gioia la assalì e, senza pensarci due volte, gli corse in contro, mentre calde lacrime presero a solcarle il viso.
“Taichi!” e il giovane prescelto del coraggio, preso dall'euforia per la battaglia appena vinta, non si era accorto che la sua ragazza gli stava venendo contro. Fu solo quando si vide stretto in un travolgente abbraccio che realizzò che Sora fosse lì.