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Autore: Nina Ninetta    01/04/2021    7 recensioni
Rosa è all'ennesima cena di famiglia, ma sa che questa non sarà come le precedenti. Ha promesso a Giulia di affrontare il pregiudizio dei propri cari e confessare la verità...
Quarta classificata al contest "Dimmelo Con Queste Parole" indetto da _Earth_ sul forum di EFP
Sesta classificata al Contest “Revival – A volte ritornano” indetto da BellaLuna95 sul forum di EFP
Genere: Commedia, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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BRINDO A ME



 
 
“RIPETO:
QUESTA NON E’ UN’ESERCITAZIONE!”

 
 
Rosa sorrise leggendo il messaggio di Giulia. Lei conosceva tutta la storia, sapeva che quella cena di famiglia non sarebbe stata come le altre.
Sarebbe potuta essere l’ultima.
Ricordò lo sfogo quando, dopo la consueta videochiamata serale tra lei, la madre e le due sorelle, era diventata insofferente.
Ortensia, la primogenita, aveva raccontato la propria giornata da perfetta casalinga: il marito e i bambini da accudire; la cena; la lavatrice; i panni da stirare che si accumulavano come debiti.
Margherita, l’ultima delle tre, viveva con i genitori, aveva 25 anni e da un anno era alle prese con l’organizzazione del matrimonio, oltre a una laurea da conseguire. Era fidanzata con Alberto: l’assistente trentenne del professore conosciuto durante un esame.
Infine c’era Rosa, la seconda figlia che per la madre ancora non si era realizzata, sebbene vivesse in città da anni, gestendo un salone di parrucchieri con Giulia. Per la mamma il fatto che a 29 anni suonati non fosse sposata e non avesse un innamorato era sintomo di insoddisfazione. Rosa ne soffriva molto, soprattutto perché la donna non si lasciava sfuggire occasione per sminuirla.
Dopo la telefonata aveva avvertito la necessità di confessare a Giulia il suo tormento: era cresciuta in una famiglia numerosa, con delle sorelle di aspetto quasi identico al suo. Ciò significava che alle volte era come se non avesse neanche un nome proprio. Ecco perché se ne era andata. Per trovare se stessa.
 
Adesso si trovava a presenziare alla cena di famiglia che si teneva settimanalmente, trasformandosi in un vero calvario. Nonostante fosse una donna indipendente, forte e realizzata, al cospetto dei familiari rimpiccioliva, come se la sua vita – vivace e appagante – fosse un mero fallimento paragonata a quella delle sorelle.
Si sentiva sbagliata.
E sua madre non perdeva tempo di farglielo pesare:
«Vedi Ortensia com’è felice. Adesso pure Margherita si sposa. Stasera parla poco perché è ancora indecisa sulle bomboniere. Tu invece non hai mai nulla di interessante da raccontare».
In effetti quella sera Margherita era taciturna, un colorito grigiastro e profonde occhiaie.
«Margherita non mangi? Poi l’abito si dovrà restringere e perderà quel bell’effetto-».
«Devo dirvi una cosa» annunciò la giovane. «Io e Alberto ci siamo lasciati».
«Sarà un litigio passeggero, capita» la mamma guardò il marito. «Anche noi litigammo prima delle nozze, ricordi?».
«Ha un’altra» spiegò Margherita . «È pure incinta!». Scoppiò in lacrime.
 
Rosa rimase impassibile, provava dispiacere, eppure non poteva farsi scappare quell’occasione: aveva taciuto per troppi anni la verità.
«Quello che devo dire io farà più male» affermò dal nulla. La guardarono. «Sono gay e sposerò Giulia questa estate».
«Perfetto!». Esclamò il padre. «Potrai indossare l’abito di tua sorella e non perderemo neanche la caparra del locale. Splendido!».
Rosa sorrise, la mamma urlò:
«Una figlia cornuta e un’altra lesbica» quindi corse via in preda a una crisi isterica, seguita a ruota dalla primogenita.
 
Margherita tirò su con il naso, senza sapere bene cosa fare, mentre Rosa e suo padre brindavano alla salute.



 
fine
 
  
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