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Autore: LadyPalma    03/04/2021    6 recensioni
Una frase/meme trasposta nel mondo di HP e pronunciata da un professore di Hogwarts crea un improbabile occasione di avvicinamento tra Severus e Charity.
|Ogni oneshot è basata su un prompt trash della challenge "Apri le challenge chiudi le challenge" indetta da Gaia Bessie su facebook.|
1. "Un purosangue non fa a gara con i pony" -> Gilderoy Allock
[Ship: Severus/Charity all the way]
Genere: Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charity Burbage, Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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Prompt: "Un purosangue non fa a gara con i pony" (Nina Moric)
Ambientazione: Secondo libro






Nessuno in sala professori prestava davvero attenzione a uno dei consueti lunghissimi monologhi del professor Allock: per parlare della brillantissima idea di creare un club dei duellanti sarebbero bastate la metà delle parole impiegate, per autocelebrarsi decisamente ancor meno.
Tuttavia, all’improvviso, tutti gli sguardi – da quello irritato di Minerva McGranitt a quello sbalordito di Pomona Sprite – si ritrovarono puntati sull’uomo, anche se questo non fu merito né della sua parlantina né del suo sorriso scintillante, bensì di una frase talmente altezzosa da suonare esagerata perfino sulle sue labbra da pallone gonfiato.
“Mi dispiace, professor Vitious, apprezzo molto la sua offerta di collaborare con me, ma ne va della mia inflessibile moralità cavalleresca. Suvvia, un purosangue non fa a gara con un pony”.
Mentre Gildeory ridacchiava leggermente, convinto di sfoggiare il massimo del suo carisma, l’intera stanza era piombata nel silenzio più totale. L’insegnante di Incantesimi era diventato paonazzo e sembrava pronto a rompere la sua abituale calma, ma fu preceduto da Minerva.
“Professor Allock, voglio sperare che non stia facendo battute sulla linea genetica del professor Vitious, che tra l’altro è uno dei duellanti più eccellenti che lei avrà mai l’onore di incontrare. Devo avere capito male”.
“Oh, cara professoressa, certamente ha capito male!” replicò l’accusato prontamente. “Non volevo affatto riferirmi a un argomento vile quale lo stato di sangue, sono troppo elegante e intelligente per questo! Mi riferivo semplicemente all’evidente bassa statura del nostro collega”.
Contrariamente a quanto l’uomo si era aspettato (ma che qualsiasi persona dotata di buonsenso avrebbe potuto prevedere), quell’affermazione non sortì l’effetto di calmare gli animi. Prima che Minerva potesse insistere o Filius finalmente esplodere, fu stavolta la professoressa di Babbanologia a intervenire, con una strana espressione di sfida.
“E Severus, invece, è abbastanza stallone per gareggiare con te?”
Il professor Piton, seduto accanto a lei, riuscì a stento a mantenere la sua impassibilità e a non strozzarsi con il caffè che stava sorseggiando. L’occhiata sul suo volto avrebbe potuto uccidere chiunque, ma non Gilderoy che si ritrovò invece a tornare a sorridere con aria furbesca e divertita.
“Oooh, vedo che sei proprio una donna maliziosa, Charity. Vuoi vedere due omaccioni che si sfidano?” disse facendole uno sfacciato occhiolino. “Accetterò volentieri un tuo pegno di buona fortuna, in tal caso. A meno che tu non voglia parteggiare per Severus: non tutte le donne possono ambire a una meraviglia come me, qualcuna deve pur accontentarsi… sarebbe saggio da parte tua fare un passo indietro in effetti”.
Il silenzio che seguì fu ancora più teso del precedente: con gli occhi puntati sul professore di pozioni, l’irritazione aveva lasciato posto completamente alla curiosità – tranne per Charity che era l’unica a non azzardarsi a guardare nella direzione del suo amico. Quanto a Severus, aveva ripreso del tutto il suo controllo e con un piccolo ghigno si limitò a mormorare tra i denti: “Conta pure su di me per la tua giostra buffonesca”.




 
**



 
“Non sarai mica arrabbiato? Non vedevi l’ora di dargli una lezione e, diciamolo, nessuno riesce a dare una lezione a qualcuno meglio di te”.
Erano rimasti soli nella sala, alla fine: lui ancora seduto sulla sua sedia a corregggere le pergamene, lei in piedi accanto alla porta con i libri tra le braccia. Severus sollevò lo sguardo e la fissò. Era irritato, lo era davvero, ma se doveva essere onesto lo era più con se stesso per l’imbarazzo provato alle frecciatine di Gilderoy che per la proposta inaspettata di Charity. Normalmente non avrebbe permesso a nessuno di tirarlo in ballo tanto facilmente, così come d'altra parte non avrebbe mai permesso a nessuno di parlargli in modo assolutamente amichevole, di prenderlo in giro o perfino di disturbarlo dal suo lavoro. Eppure Charity dal suo arrivo l’anno precedente non aveva fatto altro che avvicinarsi a lui con gradualità e semplicità, abbattendo l’uno dopo l’altro ogni ostacolo che aveva sempre creato tra sé e il mondo. Per lui ormai la giovane bionda professoressa era un volto amico, era… Scosse la testa con un piccolo sbuffo.
“Ovviamente. Sarà mio piacere sconfiggere quello sbruffone in qualsiasi ambito… Tranne per il Sorriso più sfavillante della galassia, o quel che è il suo ridicolo premio”.
Charity rise genuinamente, come sempre faceva alle sue pungenti battute. Vederla reagire in quell'insolito modo al suo comportamento odioso era stato uno dei motivi che aveva finito per far avvicinare Severus a sua volta a lei: non usava mai la sua ironia se non per ferire gli altri, ma doveva ammettere che aveva cominciato a trovare soddisfacente riuscire a far ridere lei anche solo come effetto collaterale.
“Vero, ma soltanto perché tu non sorridi mai”.
A quelle parole, lui in effetti si ritrovò a curvare le labbra, quasi per provocazione. Labbra troppo sottili, denti storti: non il sorriso più sfavillante della galassia… ma comunque un sorriso.





 
NDA: Questa raccolta prendentela per quello che è: una commedia per strappare qualche sorriso, ma anche un momento per sviscerare l'amicizia (e l'attrazione) di questa mia ship. L'obiettivo è di sfruttare quanti più possibili prompt trash della challenge che durerà per tutto il mese di aprile. Il titolo è un tributo a un altro big meme del web "First reaction: shock".
   
 
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