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Autore: whitemushroom    04/04/2021    2 recensioni
Circolano dei sussurri nel mondo magico, strane voci che parlano di una nuova signora del Sabba. Ma quale sono le qualità richieste ad una vera regina?
Storia partecipante all'undicesimo anniversario del mitico thexiiiorderforum
Prompt: #regina
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Elka Frog, Medusa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Fandom:Soul Eater
Genere: Introspettivo, Missing Moments
Rating: giallo
Prompt: regina
Avvertenze: nessuna, a parte che ancora non ho capito se si scriva Elka o Eruka. Ho optato per Elka perché a suono mi piace di più

Voci di corridoio

Pugno, palmo, taglio.
I movimenti si ripetono senza sosta, fendendo l’aria della primissima luce del mattino.
Pugno, palmo, taglio.
Elka sbadiglia, nella speranza che il rapporto duri al massimo dieci minuti e che possa riabbracciare il suo amato letto, ma è chiaro che per la donna davanti a lei le comuni necessità come mangiare, bere o riposarsi siano dei dettagli trascurabili.
A pensarci bene non ha mai visto Medusa dormire o andare al bagno.
“Rapporto, Elka”.
I movimenti dell’altra strega continuano, disegnando nell’aria cerchi immaginari con le braccia. Elka non ha mai capito perché una donna col suo livello di magia perda tempo ad esercitarsi nei combattimenti marziali come una banale umana sudaticcia, ma non è nelle sue mansioni porre simili domande. O meglio, potrebbe esserlo nel giorno in cui sentisse il desiderio incrollabile di ritrovarsi sul fondo di uno stagno a gracidare per il resto dei suoi giorni. “È andata come avevi previsto. La vecchia non si è presentata”.
“Bene”.
“Per questo sono tornata così tardi. Il Sabba si è impantanato prima del terzo punto della riunione e ci dobbiamo aggiornare domani sera”.
L’altra annuisce, la fronte aggrottata. Smette di scivolare lungo la sabbia e muove le gambe avanti ed indietro, sopra e sotto, in un ritmo perfetto contro nemici che soltanto lei riesce a vedere. Elka attende lo sguardo scocciato della donna che precede il loro congedo, ma quello non arriva; le iridi scure sono fisse in avanti, ed anche le pupille sono assottigliate per difendersi dalla luce del sole che adesso la investe in pieno.
È chiaro che stia aspettando qualcosa. Qualcosa che senza dubbio la sua mente distorta aveva già previsto.
“Sai, si iniziano a dire delle … cose … sulla vecchia. Da quando le hanno rubato l’occhio non è più la stessa. E in tante iniziano a pensare ad una nuova regina …” mormora “…più giovane …”
Riduce la voce ad un gracidio.
Si dice che parlare male della vecchia Baba Yaga porti sfortuna.
“… più forte …”
Ha iniziato a pensarci quella sera stessa, scivolando con la scopa ancora un po’ inebetita dal vino della festa.
Il primo Sabba in cui non era stata Elka Frog, la stupida strega ranocchia, quella impacciata che si nasconde dietro la magia dei numeri.
Il primo Sabba in cui era stata Elka Frog, la portavoce di una delle streghe più potenti della comunità magica. La portavoce di una Gorgon.
Di Medusa Gorgon.
Le altre streghe, quelle con le loro splendide code da volpe, quelle con la voce che ricorda il trillo di un flauto, quelle con le gambe flessuose più di un giunco sono apparse intorno a lei come pesci intorno ad un’esca appetitosa, litigandosi il posto alla sua destra. Quando durante una pausa ha esposto una sua teoria di calcolo per trasmettere i propri incantesimi fin sulla luna le stesse maghe che fino a qualche mese prima le mettevano delle tarantole nel cappello sono rimaste ad ascoltarla, prendendo appunti.
Sanno che il vento sta cambiando, e quale sia la prossima strega degna di diventare la regina del Sabba.
Il fatto che tutte credano che il furto dell’occhio sia stato architettato da Medusa è ciò che ha fatto girare quel vento nero fatto di sussurri tra una pozione e l’altra, e Elka è abbastanza sicura che la strega davanti a lei, quella che adesso si sta esercitando parando colpi immaginari con rapidi movimenti delle braccia, abbia seminato voci e paure proprio per giungere a quel momento. “Potresti ricevere qualche visita nei prossimi giorni. I tuoi progetti con il Kishin e con la Shibusen non sono passati inosservati”.
“Annulla qualsiasi incontro”.
Un unico salto, così rapido che Elka non riesce a distinguere lo scintillare delle caviglie contro il cielo; la donna si porta in equilibrio soltanto sulla lunga coda vettoriale, come a sorprendere un avversario particolarmente agguerrito. La gamba destra disegna un ampio cerchio, il piede che sferra un unico calcio all’altezza del petto. “Non intendo diventare la regina di nessuno. Men che mai di quelle zanzare fastidiose”.
“Ma io pensavo …”
“Non farlo, Elka. Sai che non ti riesce molto bene”.
Di colpo si ricorda il perché si trova al servizio di quel serpente con due gambe, e non certo per sua libera scelta.
L’idea di diventare il braccio destro della nuova signora del Sabba svanisce in una bolla di sapone. “Lascia che la vecchia creda di avere una possibile rivale. Prenderà delle decisioni talmente prevedibili da rendere l’intera comunità magica niente più che una variabile trascurabile” sibila, forse più a se stessa che con a lei. Elka aspetta che la donna le dia le spalle per lanciarle un’occhiata offesa, sguardo che diventa immediatamente mansueto e dolce non appena quella si volta nella sua direzione, terminando la lunga serie di esercizi con uno strano inchino. Si sistema i capelli nella sua treccia, ed anche così ad Elka non sfuggono le unghie lunghe e nere, quelle stesse unghie che per poco non l’hanno trafitta a morte quando le ha impiantato dei serpenti sotto la pelle per tenerla sotto controllo. “Non trovi che sarebbe incredibilmente stupido presiedere quei noiosi Sabba e fare discorsi altisonanti alle altre streghe quando posso disporre di un pupazzo intimorito che farà involontariamente tutto questo al posto mio?”
Sorride, di uno di quei sorrisi che tutti coloro che li hanno visti sono morti in modo orribile. Elka si guarda attorno nella speranza che quei denti aguzzi siano rivolti a qualche misterioso nuovo arrivato, ma le iridi assottigliate sono fisse proprio su di lei. “Ma se il Sabba insiste tanto su una figura più giovane e più forte …”
Le scivola accanto, e quando la sua mano le sfiora la guancia riesce a sentirne la pelle più viscida di quella di un serpente.
“… saresti una perfetta regina, mia cara”.
 
  
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