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Autore: Barby_Ettelenie_91    10/04/2021    4 recensioni
Un amore nasce durante la guerra dell'Anello ma purtroppo non è destinato a durare per sempre. Solo che dirsi addio non è mai facile.
Genere: Angst, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Aragorn, Arwen, Legolas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Day 9 - Prompt:

Dimmi tu addio, | che a me dirlo non riesce (Umberto Saba)

 

 

 

Una volta sconfitti gli orchi e i mannari sulla pianura di Rohan, Legolas non vide più Aragorn e un terribile presentimento si fece strada in lui.

Presentimento che purtroppo si concretizzò poco dopo.

'Ha fatto un piccolo capitombolo dal dirupo!” ridacchiò un orco agonizzante.

“Tu menti!” esclamò Legolas rabbioso, mentre il mostro spirava davanti a lui.

Quando però trovò il ciondolo della Stella del Vespro ancora nella sua lurida mano non poté che arrendersi all’evidenza dei fatti.

Un dolore sordo s’impossessò del suo cuore, un dolore che non aveva mai provato alla morte di un amico, nemmeno quando vide Gandalf cadere nell’ombra di Moria davanti ai suoi occhi.

Fu in quel momento che capì la vera natura dei suoi sentimenti, anche se ormai era troppo tardi. Si chiuse in se stesso e seguì come un automa re Theoden e il resto della spedizione che raggiungeva la fortezza al Fosso di Helm.

Quando sentì urlare Gimli che Aragorn era tornato, non voleva credere alle proprie orecchie. Il dolore scomparve lasciando spazio alla gioia più pura, ma la sua elfica natura gli impedì di esternare totalmente le proprie emozioni.

“Sei in ritardo!” lo salutò ironico.

“Che brutto aspetto!” aggiunse poi squadrando i vestiti strappati e insanguinati.

Aragorn sorrise alla battuta, non era mai stato così felice di vederlo. Avrebbe voluto stringerlo forte a sé, non lasciarlo più andare, ma si limitò a una semplice pacca sulla spalla.

Quando Legolas gli restituì la Stella del Vespro, il sorriso gli morì sulle labbra. Il pensiero di Arwen ritornò con prepotenza a farsi sentire, provocandogli un involontario senso di colpa. In quel momento si rese conto che i suoi sentimenti verso di lei erano cambiati.

Aragorn prese così il gioiello e lo fece sparire in tasca invece di legarlo di nuovo al collo, cosa che non sfuggì all’elfo.

*

 

Quella sera si scatenò la battaglia al Fosso di Helm. Gli uomini lottarono con tutte le loro forze per fermare l’avanzata degli orchi che provocavano morte e distruzione, l'esercito di Saruman andava sconfitto ad ogni costo o per il loro popolo sarebbe stata al fine.

Quando gli uomini ormai stavano per soccombere, un tempestivo aiuto degli elfi mandati da Galadriel in loro soccorso e il ritorno della compagnia di guerrieri guidata da Eomer, permisero all’esercito di Rohan di vincere la battaglia.

*

 

Il giorno successivo i feriti vennero riportati a Edoras dai guaritori, mentre a chi aveva combattuto venne concesso il meritato riposo.

Legolas e Aragorn si ritrovarono solo a tarda sera, quando anche tutti i membri della corte erano andati a dormire.

Affacciati sul balcone del palazzo, osservavano il cielo stellato che si stendava sopra di loro, mentre un’ombra scura si stava lentamente avvicinando da oriente.

“La guerra incombe su di noi.”

“Lo so, e ho paura.”

Legolas si voltò a osservare il volto teso e stanco del ramingo.

“Sappi che non sei solo a combattere questa guerra.”

“È proprio questo il punto! Io non ho paura di morire in battaglia, ho paura per il popolo, per i miei amici… ho paura per te!”

Aragorn all’improvviso tacque, con quella frase si era spinto troppo oltre.

“Pensi forse che per me sia diverso? Tu non hai idea di come mi sono sentito quando credevamo fossi morto! Un dolore sordo aveva rapito il mio cuore, un dolore mai provato in tutta la mia lunga vita…”

Aragorn non lo lasciò finire di parlare, lo prese per le spalle stringendolo a sé.

Legolas colto alla sprovvista si lasciò abbracciare, beandosi di quel contatto.

Il ramingo gli carezzò una guancia con dolcezza, specchiandosi nei suoi occhi azzurri come cielo.

“Io ora sono qui e non vado da nessuna parte!” sussurrò a un passo dal suo viso.

L’elfo a quel punto annullò le distanze posando le labbra sulle sue.

Fu un bacio lento e dolce, che per qualche attimo fece loro dimenticare tutto quello che li circondava, donando pace ai loro cuori pieni di angosce per il futuro.

Quando si staccarono, restarono ancora l’uno tra le braccia dell’altro fino a quando un grugnito di Gimli che russava dentro la stanza non li fece ritornare al presente con una risata.

*

 

Il loro amore nacque così, senza bisogno di parole. Lo si vedeva semplicemente nei loro sguardi e nei loro gesti, sapevano di poter sempre contare l’uno sull’altro, soprattutto nei momenti di sconforto e di difficoltà.

La sera quando potevano si ritagliavano un momento tutto loro, accoccolati a guardare le stelle, un momento speciale dove non esisteva la guerra, dove non c’erano morte e distruzione.

Non si erano però creati aspettative per il futuro, la guerra imperversava in tutta la Terra di Mezzo, per quanto potessero sperare che Frodo riuscisse a distruggere l’Anello, non erano certi di uscirne tutti vivi.

*

 

Dopo mesi di lotte, lunghe marce e battaglie sanguinose, Sauron e l’esercito di Mordor furono annientati grazie a Frodo e Sam, che con il loro immenso coraggio riuscirono a portare l’Anello fino al Monte Fato e a distruggerlo mettendo fine alla guerra che poteva distruggere l’intera Terra di Mezzo.

Il viaggio di ritorno, nonostante questo, fu lungo e faticoso, erano tutti molto provati nel corpo e nello spirito.

Legolas e Aragorn non ebbero coraggio di parlare del loro futuro, ma una volta giunti nelle vicinanze di Gran Burrone non potevano più rimandare. Quella sarebbe stata l’ultima sera che avrebbero potuto trascorrere insieme.

Quando all’accampamento tutti furono andati a dormire, rimasero seduti fianco a fianco in una radura poco lontana.

“Alla fine ce l’abbiamo fatta.”

“Tutto merito di Frodo e Sam, non ho mai dubitato di loro.”

Un silenzio pesante scese tra loro.

“Domani rivedrai Arwen.”

Legolas fissò la Stella del Vespro appesa al collo del ramingo.

“Sì. Ho fatto una promessa tempo fa, il popolo di Gondor ha bisogno di un re… e di una regina.”

Aragorn sospirò abbassando lo sguardo. Purtroppo il suo destino era segnato fin dalla nascita, non poteva sottrarsi.

L’incontro con Arwen era stato un sogno meraviglioso, un amore che avrebbe dovuto rafforzare la sua volontà ad abbracciare ciò a cui era destinato, donando gioia al suo cuore e un erede alla stirpe degli uomini.

La guerra però li aveva allontanati giorno dopo giorno, la sofferenza non trovava pace nel pensiero dell’amata che attendeva il suo ritorno.

Legolas lo prese per le spalle costringendolo a guardarlo negli occhi.

“Quello che c’è tra di noi allora non conta niente per te?”

“Legolas io… lo sai che non possiamo!”

“Va bene. Allora non c’è altro da dire.”

Prima che l’elfo potesse allontanarsi Aragorn lo afferrò per un braccio e lo strinse a sé. Un attimo dopo si stavano baciando con trasporto e la disperazione nel cuore. Il ramingo lasciò che Legolas gli togliesse il gioiello elfico dal collo, quell’ultima notte insieme non doveva avere ombre a insinuarsi fra loro.

Poco dopo i baci divennero carezze, prima dolci, poi sempre più urgenti. I vestiti scivolarono via con naturalezza permettendo ai loro corpi di unirsi per la prima volta, donando e ricevendo l’amore che ormai da mesi albergava nei loro cuori.

Quando il piacere li travolse si scambiarono un ultimo bacio che aveva il sapore di un addio.

Melin le [1]” sussurrò Aragorn sulle labbra di Legolas. Sapevano entrambi che quel ti amo sarebbe stato il primo e l’ultimo. Aragorn non ebbe il coraggio di dirgli addio e Legolas in quel momento non ebbe la forza di rispondere. Si strinse semplicemente a lui per l’ultima volta.

Avrebbero visto insieme il sorgere del sorgere del sole, poi Aragorn avrebbe seguito il suo destino.

*

Qualche giorno dopo.

Gandalf posò sul capo di Aragorn la corona del regno di Gondor.

“Ora arrivano i giorni del re. Possano essere benedetti.”

Lo stregone fece un sorriso incoraggiante mentre lui si rivolgeva per la prima volta al suo popolo.

Il neo re fece un saluto e un breve ringraziamento cercando di nascondere le emozioni contrastanti che stava provando in quel momento per lui così difficile.

Poco dopo giunse al suo cospetto la delegazione degli elfi.

Legolas era bellissimo nel suo abito chiaro e i capelli d’oro che splendevano al sole.

Il cuore di Aragorn ebbe un sussulto quando vide il dolce sorriso che l’elfo gli stava rivolgendo. Avrebbe voluto stringerlo tra le sue braccia, baciarlo e scappare via insieme a lui, se solo avesse potuto.

Si limitò invece ad avvicinarsi cercando di non mostrare il dolore che offuscava il suo sguardo.

“Grazie… di tutto.”

“Námarië, meleth nîn [2].Sussurrò Legolas a un passo dal suo volto, sfiorandogli la guancia con un’impercettibile carezza.

L’elfo si fece poi da parte per permettere alla sposa del re di avvicinarsi.

Arwen fece qualche timido passo per poi buttare le braccia al collo di Aragorn baciandolo felice. Il re voltando lo sguardo per un istante ebbe l’impressione di aver visto una lacrima luccicare negli occhi di Legolas.

“Ho affrontato mille battaglie e pericoli ma non ho nemmeno trovato il coraggio di dirti addio!” pensò amareggiato prima di rivolgere di nuovo l’attenzione a sua moglie.

 

[1] Ti amo

[2] Addio, amore mio

 

 

 

 

Angolino dell’autrice

Buonasera gente!

Io e l’angst non andiamo proprio d’accordo, per poco non mi dispero pure io per aver fatto lasciare la mia OTP storica, poveri i miei bimbi!  Sono davvero una brutta persona…

Il prompt però calzava a pennello, e purtroppo Aragorn al suo fato non poteva sottrarsi.

Aspetto i vostri commenti per consolarmi!

Barby

   
 
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