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Autore: Ghen    11/04/2021    1 recensioni
Dopo anni dal divorzio, finalmente Eliza Danvers ha accanto a sé una persona che la rende felice e inizia a conviverci. Sorprese e disorientate, Alex e Kara tornano a casa per conoscere le persone coinvolte. Tutto si è svolto molto in fretta e si sforzano perché la cosa possa funzionare, ma Kara Danvers non aveva i fatti i conti con Lena Luthor, la sua nuova... sorella.
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Non solo quello che sembra! AU (no poteri/alieni) con il susseguirsi di personaggi rielaborati e crossover, 'Our home' è commedia, romanticismo e investigazione seguendo l'ombra lasciata da un passato complicato e travagliato, che porterà le due protagoniste di fronte a verità omesse e persone pericolose.
'Our home' è di nuovo in pausa. Lo so, la scrittura di questa fan fiction è molto altalenante. Ci tengo molto a questa storia e ultimamente non mi sembra di riuscire a scriverla al meglio, quindi piuttosto che scrivere capitoli compitino, voglio prendermi il tempo per riuscire a metterci di nuovo un'anima. Alla prossima!
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Altri, Kara Danvers, Lena Luthor
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Ours'
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Selina Kyle pensava davvero che se ne sarebbe andata di lì a poco. Le dispiaceva di non poter restare, o forse almeno un pochino, ma considerava di non essere poi così adatta al gioco di squadra, fuori dal campo di lacrosse. Non si sarebbe lasciata incastrare da Maxwell Lord, neanche per quelle pillole. Avrebbe aiutato i suoi di Gotham City in un altro modo, non aveva scelta. Continuava a ripeterselo, camminando per il corridoio: non aveva scelta.
Sentì Ivy e Harley scendere al piano di sotto con i loro soliti schiamazzi e continuò a dare un'occhiata in giro. Lassù non c'erano telecamere e, con accortezza, passava un dito su tutto ciò che vedeva. Non un po' di polvere, tutto era perfetto e ordinato. C'erano altri quadri, tanti quadri, fiori in vaso, mobiletti dall'aspetto antico, soprammobili di dubbio gusto, toccò. Molto dubbio gusto, considerò, sfiorando un cimelio con le gambe. Lei di arte voleva capirne il giusto per sapere quanto gliene avrebbero dato al mercato, del resto le interessava appena se non incontravano i suoi gusti. Qualcosa da rubare c'era, ma nulla che valesse la pena rischiare la prigione e niente per ricattarlo e fermare quell'accordo. Le cose di valore vero doveva tenerle altrove, magari dentro le casseforti. Se solo avesse capito dove fossero; era sicura di aver guardato ovunque, anche se in modo sbrigativo. E la chiave magnetica, dopotutto, a che cosa serviva? Perché quei camerieri che fungevano da sicurezza ne avevano una ognuno? Se non c'erano altri edifici, forse un passaggio nascosto? E perché no sotterraneo? Non le tornava nulla di quella faccenda, ecco perché il suo sesto senso continuava a sussurrarle di andarsene.
Maxwell Lord l'aveva invitata in casa sua sapendo che era una ladra… Ci stava l'ego, ma aveva ragione Ivy quella mattina, nella villetta dei ricconi: Maxwell Lord non era uno stupido e doveva sapere che ci avrebbero provato. E lì non c'erano telecamere. No, non le tornava proprio niente.
Ma quella era casa sua e non poteva arrendersi! Non era fatta per arrendersi! Forse Maxwell Lord aveva qualcosa in mente e lei doveva essere più veloce, semplicemente più veloce e più furba, prima che la scoprisse già lì al piano di sopra. Non esisteva persona al mondo a non tenere in casa propria qualcosa di valore, e non valore economico, ma affettivo. Lui non poteva essere diverso, si rifiutava di crederlo. Cos'era che contava davvero, per quell'uomo? Dov'era il sentimento, le cose per cui lui avrebbe smosso mari e monti per riavere? Possibile che quel Maxwell Lord fosse più noioso di Bruce Wayne? Perfino lui aveva i suoi punti deboli, le cose legate alla sua famiglia. La famiglia…
All'ultimo tornò indietro. Okay, aveva un'ultima carta da giocare! Il quadretto con la foto dei genitori dove…? Nella sua camera personale. La famiglia, punti deboli, forse qualcosa lì dentro… Non si era soffermata, magari le era sfuggito qualcosa, ma doveva essere veloce.
Entrò e richiuse la porta accompagnandola, attenta che non facesse rumore. Doveva essere da sola su quel piano, ma era meglio non rischiare. Era buio ma ci era abituata, non le serviva accendere la luce. Andò spedita verso una scrivania e afferrò il portafoto, fermandosi a osservare un uomo e una donna. Doveva essere stata scattata almeno vent'anni prima, a giudicare dalla patina sbiadita e dai colori caldi, attraverso la luce delle finestre. Erano in camice e sorridevano, abbracciati. Aprì il portafoto, ma dietro non c'era nulla, neanche qualcosa di scritto. Era un altro buco nell'acqua? Cosa diamine apriva quella chiave magnetica?
Gonfiò le guance per sbuffare, pensando. Tutto il personale di Lord aveva la chiave magnetica, lì non c'erano telecamere… Perché?
Selina lasciò la foto sulla scrivania e si guardò in giro, intanto che la porta si riapriva senza far rumore così come si era aperta. A poco da lì, su una mensolina, quella stessa donna era in compagnia di un bambino, in un'altra foto. «Eri anche carino», mormorò. Si formò una grossa ombra, alle sue spalle. Silenziosa, si faceva strada nel buio, mentre Selina decideva di aprire i cassetti. Ormai era lì, non guardarci sarebbe stato un insulto a chi aveva scelto di essere nella vita. Fogli, fogli, fogli. Maxwell Lord sapeva essere davvero disordinato, nel suo intimo. Non poteva permettersi un raccoglitore? Iniziò a sfogliarli, prendendo qualche foglio e piegandolo contro la luce delle finestre per leggere. Era certa che anche quello fosse un altro vicolo cieco e che avrebbe di nuovo gettato la spugna, finché non lesse qualcosa che attirò la sua attenzione e aggrottò lo sguardo. L'ombra era alle sue spalle. «… no», biascicò la ragazza accigliandosi, prendendo un altro foglio. Era qualcosa, ma qualcosa di ancora meglio del valore affettivo. «Ti ho beccato, figlio di-».
L'ombra alle sue spalle si mosse e Selina se ne accorse all'ultimo, balzando in avanti con un piccolo scatto e finendo a sbattere sulla pediera del letto. L'uomo teneva in una mano un panno pregno di liquido e tentò di rimetterglielo in faccia una seconda volta, prima che lei, con una capriola, gli sfuggisse via.
Lo aveva già visto? Selina era spaventata, non sapeva cosa stesse succedendo; ma qualunque cosa fosse, lui voleva prenderla e non ci sarebbe riuscito. Era vicinissima alla porta che lui gliela bloccò con un calcio, tentando di afferrarla. Selina doveva sembrargli un grillo. Allora la ragazza tentò di aprire la finestra più vicina, ma non c'era verso di smuoverla, così tentò di colpire quell'uomo lanciando un fermacarte, ma non riuscì a prenderlo. Qualcuno avrebbe sentito quel baccano, no? L'avrebbero sentita se si fosse messa a gridare, anche con la musica, no? Se solo fosse riuscita a farlo: era troppo agitata e se continuava a muoversi in quel modo non riusciva neppure a emettere un fiato! Non riusciva neanche a vederlo bene, a capire chi fosse dalla luce dall'esterno, se non… era davvero grosso. Lo aveva già visto… il gorilla impomatato. Ma… lui? Cosa stava succedendo? Riacchiappò il fermacarte e pensò di cambiare strategia e colpirlo non prima che si fosse avvicinato, così saltare sul letto e arrivare dritta alla porta. Poteva funzionare. Doveva funzionare. E così fece. Lui si accostò, lei lo colpì a un occhio, o forse quasi, e balzò in avanti. L'aggressore pensò di sbraitare dal dolore ma si resse la ferita solo pochi attimi, troppo pochi, voltandosi in tempo per afferrarle un piede, farla cadere di pancia sul letto e mettersi sopra di lei, in modo da metterle quel panno in bocca.
La chiave magnetica… Selina ora capiva a cosa era servita.
L'uomo la strinse con forza contro il letto fino a quando non smise di muoversi. Lui l'aveva mandato a prenderla, e gliel'avrebbe consegnata senza ritardi.









Continua…?





























***

Aaaaah! Ma allora Selina non se n'era andata! L'hanno rapita °° O meglio, il gorilla impomatato, emh, Ferdinand l'ha rapita! L'ha rapita per consegnarla a lui. Lui…? Ah.
Voleva andarsene, avrebbe dovuto dare retta al suo sesto senso. Ma poveretta, alla fine non voleva davvero arrendersi :( Mentre Kara e le altre hanno pensato male di lei…

Volevo pubblicare questo piccolo extra ieri sul tardi, ma è andata così. “Continua…?”? Beh, perché in effetti ho un'idea ma non so se riuscirò a realizzarla, ecco perché il punto di domanda. Un'idea per Selina, Harley e Ivy. Chissà. In ogni caso, questo è un extra perché, se non dovesse continuare da qualche parte, comunque alla trama di Our home non porta alcun cambiamento. Selina è stata rapita, ora, sì, ma tutto procederà da come da programma, le altre non ne hanno idea e non è detto che mai lo sapranno.
Grazie per la lettura, spero vi sia piaciuto :)



   
 
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