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Autore: Juliet1987    11/04/2021    1 recensioni
Che succederebbe se Eugene, a letto con l'influenza, fosse costretto a farsi curare da qualcuno che non è Rapunzel? Essere il fidanzato della principessa a volte ha il suo prezzo e, nel caso del nostro adorato ladruncolo, questo prezzo si chiama Cassandra, ma in fondo (molto in fondo) Eugene lo sa.
Lui e la dama di compagnia sono come due fratelli, male si dicono e... bene si vogliono.
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Flynn Rider/Eugene Fitzgerald, Rapunzel
Note: Movieverse, Otherverse, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
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Eugene fremette raggomitolandosi su se stesso come un piccolo riccio. Aveva freddo, stranamente freddo. Insomma era disteso su un morbido letto avvolto da lenzuola di seta, in una delle enormi stanze del castello del re eppure sentiva freddo.

Tutto ciò era strano, molto strano.

Rabbrividì tirandosi a sedere e volgendo lo sguardo verso l’unico, imponente finestrone della camera.

Un raggio di luna penetrava attraverso il vetro illuminandogli il volto cereo. Eugene si liberó delle coperte e scattò in piedi, il sonno era svanito ormai da ore e l’unica cosa a cui riusciva a pensare erano gli occhi di Rapunzel. Quelle iridi luminose e smeraldine che assorbivano ogni sua paura quando il suo sguardo le incontrava.

Eugene sospirò, fu questione di pochi attimi e si ritrovò sdraiato a terra preda di un terribile capogiro. -Che diamine mi succede?- Gridò chiudendo gli occhi per qualche attimo sperando che nel momento in cui li avrebbe riaperti la stanza avrebbe smesso di girargli intorno.

Tuttavia aveva fatto i conti senza l’oste perché brividi di freddo e capogiri non sembravano affatto intenzionati ad arrestarsi.

-Oh insomma!- biascicò rialzandosi a fatica e accasciandosi stancamente sul materasso.

Era esausto, e la cosa assurda era, che non riusciva a capire perché.

Chiuse gli occhi per qualche attimo, sembrava che il sonno si fosse finalmente deciso a tornare quando...

-Eugene?- la voce di Rapunzel lo riportò bruscamente alla veglia.

-Eugene... stai bene?- domandò la principessa, che lo guardava preoccupata e perplessa in attesa di una risposta che fosse convincente.

-Ehi biondina, se... se sto bene? Certo! Pe-perché me lo domandi- biascicò il ladro sfoderando il suo solito sorriso ironico.

-Mi sembri pallido- Rapunzel si avvicinò a lui tastandogli la fronte preoccupata.

-Credo che tu abbia la febbre-.

-Febbre? Ma cosa dici, biondina, figurati se io...-.

Rapunzel lo zittì con il suo solito fare sbrigativo -Adesso chiamo Cassandra, lei saprà sicuramente cosa fare.

-Certo come no, chiama la donna drago- sbottò Eugene sarcastico tirandosi le coperte fin sulle orecchie.

Rapunzel sospirò lasciandolo solo per qualche istante, poi fece ritorno con Cassandra al seguito.

-Allora Fitzherbert qual è il problema? Indigestione di narcisismo?!- lo pizzicò la dama di compagnia con sguardo malizioso.

-Ah-ah-ah, molto divertente- borbottò Eugene scocciato.

Rapunzel soffocò un risolino.

-Allora Cass qual è la diagnosi?-

-Credo influenza, niente di grave, sopravvivrà, ma è il caso che tu gli misuri la febbre mentre io vado a recuperare la cura-.

-Cura?! Che cura, io sto benissimo- bofonchiò Eugene a denti stretti.

-Se essere schifosamente bugiardi significa star bene, certo Fitzherbert, stai benissimo, ma starai ancora meglio con una bella iniezione- lo sbeffeggiò Cassandra sarcastica tirando fuori da chissà dove una siringona da 300 ml.

Eugene assunse un’espressione dapprima scioccata, poi preoccupata.

-Stai scherzando vero? Non... non intenderai davvero usarla... vero?- balbettò sbiancando come una mozzarella lavata.

Cassandra sghignazzò divertita

-Non dirmi che il favoloso Flynn Rider ha paura di una semplice “punturina” sul didietro-.

Rapunzel gli diede manforte -Dai Eugene, Cassandra ha ragione, non sentirai niente, solo un pizzichino-.

Il ladro le rivolse uno sguardo dubbioso -Per curiosità raggio di sole, tu quante iniezioni hai fatto in vita tua?-. Rapunzel accennò un sorrisetto fingendo di pensarci su -Nessuna in realtà, ma non può essere così terribile, e poi... a fartela sarà Cassandra non è fantastico?!- rispose dandogli una gomitata per incoraggiarlo.

-Già davvero fantastico- sbuffò Eugene rabbrividendo -Il solo pensiero che quella pazza di Cassandra sia libera di sforacchiarmi il didietro a suo piacere mi entusiasma come una nevicata il giorno del mio compleanno. E ci tengo a sottolineare che io odio la neve-.

-Peccato che tu non abbia altra scelta Fitzherbert, l’iniezione è l’unico metodo efficace per guarire alla svelta. O forse preferisci brividi di freddo e capogiri?- ghignò Cassandra impugnando fedelmente la siringona e agitandola pericolosamente verso di lui.

-Dai Eugene non fare tante storie, ti sentirai meglio- tentò inutilmente di convincerlo Rapunzel carezzandogli una guancia glabra.

-Piuttosto la morte! Biondina... ascolta, se proprio devo fare questa iniezione preferisco me la faccia tu-assentì Eugene deciso.

Rapunzel sospirò -Ecco io... io non posso Eugene, non ne sono capace-.

-Beh, allora... allora Lance, può farla lui no? Di lui mi fido- tentò il ladro disperatamente.

-Lance sta sbrigando degli affari ad Antica Corona, perciò non è qui al momento- rispose prontamente Cassandra che non vedeva l’ora di avere Eugene alla sua completa mercé.

-Piccoletto?-.

-Tzè, quello non sa neanche cosa sia una siringa- sbottò nuovamente la dama di compagnia con fare sbrigativo.

-E che mi dici della rana? Dai Rapunzel, la rana saprà fare un’iniezione no?- protestó Eugene speranzoso.

-Pascal dici? Non saprei, ecco, gli affideresti davvero un compito del genere?- domandò Rapunzel titubante.

-Lo affiderei anche a tuo padre, chiunque purché non sia Miss glaciazione- replicó il ladro sulle spine.

-Sai Fitzherbert? Questa tua mancanza di fiducia non fa che accrescere il mio desiderio di usare questo affare- ghignò Cassandra strizzandogli l’occhio con malizia.

-Adori rendermi la vita impossibile vero?-.

-Da morire-.

-Sei un pezzo di ghiaccio senza sentimenti-.

-E tu uno sciocco ladro incompetente-.

-Ehi, ehi, vacci piano, sciocco forse si, ma incompetente... ti ricordo che sono, anzi ero, l’uomo più ricercato del regno. Incompetente pff- sbottò Eugene impermalito.

-Ragazzi calma, per favore. Non è il caso di esagerare- intervenne Rapunzel esasperata.

-Esagerare?! Ma l’hai sentita?! Mi ha appena dato del ladro incompetente. Io, incompetente?! Andiamo Biondina, lo sai anche tu che sono un ladro eccezionale- rincarò la dose Eugene rivolgendo a Cassandra un’occhiata sgradevole e indicando se stesso con eccessivo entusiasmo.

-Non preoccuparti. Non è colpa tua se sei un completo idiota. È evidente che Rapunzel aveva compassione di te, per questo sei il suo fidanzato- lo rimbeccò Cassandra piccata.

-Cass!- tentò di farla ragionare Rapunzel, ma senza successo, Eugene stava già replicando con la sua solita ironia pungente.

-Almeno Lei è capace di provare sentimenti, non come te che hai il cuore di ghiaccio. Donna Drago-.

Cassandra storse la bocca, odiava quando Eugene le rinfacciava il fatto di essere poco affettuosa, almeno quanto lui odiava essere preso in giro per la sua reputazione.

-Okay Fitzherbert, finiamo questa storia, girati e scopri il tuo regale deretano- gli ordinò con tono perentorio stringendo fra le dita la siringa già pronta.

Eugene scosse la testa orripilato

-Neanche per sogno. Dovrai passare sul mio cadavere-.

-Speravo tanto che lo dicessi- sibilò Cassandra con un sorrisetto falso, poi con un gesto fulmineo sguainò la spada che portava sempre dietro e gliela puntò al pizzetto.

Eugene deglutì fulminandola con lo sguardo.

-Allora, siamo passati alle minacce?-.

Cassandra ci pensó su un istante

-Sto solo soddisfando la tua richiesta Fitzherbert. Coraggio tira giù le brache- disse poi strizzando l’occhio a Rapunzel che li stava fissando più incuriosita che preoccupata.

-Raggio di sole tu non dici niente?- tentò di corromperla Eugene con sguardo implorante.

-Scusa Eugene, il fatto è che sono curiosa, non ho mai visto fare un’iniezione, questa è la mia occasione di scoprirlo-.

-Non ho tutto il giorno Fitzherbert, vedi di darti una mossa- concluse Cassandra con un sorrisetto beffardo. Eugene era senza parole, non sapeva se per la risposta di Rapunzel o per la spada di Cassandra a pochi centimetri dalla sua gola. -Ma... ma questa è una congiura- mormorò sconsolato lasciandosi cadere all’indietro sul suo morbido cuscino di piume.

-Dai se ti fai fare l’iniezione senza storie ti prometto che passerò l’intero pomeriggio

insieme a te- gli assicurò Rapunzel con un sorriso dolce, avvicinandosi a lui per

baciarlo.

-Grazie raggio di sole, tu si che sai come si tratta il ladro più importante del regno- sorrise Eugene sollevandosi sui gomiti per raggiungere le sue labbra.

-Bleah! Tutta questa sdolcinatezza mi farà venire il diabete- sbuffò Cassandra rinfoderando la spada con un sibilo.

Eugene sospirò alzando gli occhi al cielo, Cassandra non cambierà mai, pensó, voltandosi ed esponendo finalmente il suo lato B.

-Cerca di non godere troppo donna drago- le intimó nascondendo il volto fra i cuscini per la vergogna.

Cassandra soffocò un risolino alla vista dei glutei rosati di Eugene, sapere che in quel momento il ladro si sentisse così umiliato la divertiva e non poco.

Con un guizzo preparó la siringa e...

-Ahi! Fa piano! Ma chi ti ha insegnato a fare le punture?!- sbuffò Eugene dolorante.

-Autodidatta. Ho dovuto farle a mio padre per curare il suo mal di schiena- rispose Cassandra prontamente -E non fare il bambino Fitzherbert, sono stata più precisa e delicata di quando mi esercito con la spada-.

-É evidente che il tuo concetto di delicatezza é assai lontano da quello dei comuni

mortali- replicò lui da sotto il cuscino.

-Smettila di lamentarti su, ho finito- lo avvertì Cassandra riponendo la siringa della discordia.

Eugene rotolò sulla schiena riportandosi in posizione supina.

-Questo evento traumatico mi accompagnerà per il resto della mia vita-.

Tuttavia dovette voltarsi nuovamente perché il didietro gli doleva ancora troppo.

Cassandra ne approfittò per rifilargli una sonora sculacciata.

-Ahi! Cassandra questa me la paghi- sbottò il ladro umiliato.

-Voglio proprio vedere come- ghignò Cassandra in tutta risposta sistemandosi il vestito e dirigendosi con calma verso la porta.

-Sta tranquilla. Lo vedrai. Cassandra Salamandra-.

Rapunzel si affrettò a baciarlo per rabbonirlo -Sei pronto per il pomeriggio più bello di sempre Eugene?-.

Il ragazzo sorrise -Certo che si! Facciamo un giro in barca?-.

-Ma che barca e barca, tu devi stare al letto- s’intromise Cassandra apparendo alle sue spalle.

-Che strano. Non mi é parso di aver chiesto il tuo parere. A dire il vero non mi é parso nemmeno di aver richiesto la tua presenza- la pizzicò Eugene con voce flautata.

-Infatti é Rapunzel che mi ha chiesto di restare. Io non prendo ordini da te Fitzherbert- replicò Cassandra velenosa.

-É un peccato sai, perché ti avrei ordinato di scomparire, letteralmente-.

-Non ti darò questa soddisfazione Fitzherbert-.

-Insomma finitela!- sbottò Rapunzel esasperata -Non fate altro che litigare. Ma non vi vergognate?-.

-É colpa sua!- dissero entrambi indicandosi a vicenda.

Rapunzel si diede una pacca sulla fronte -Sapete una cosa? Sono stufa. Passerò il pomeriggio con Pascal, voi fate quello che vi pare-.

-Raggio di sole, no aspetta!- tentò invano di trattenerla Eugene, ma inutilmente, Rapunzel era già andata via.

-Ecco, guarda che hai fatto!- sbuffò Cassandra battendo un pugno alla parete.

-Che ho fatto io?! Se non era per te mia cara Io e Rapunzel saremmo già in barca a goderci il nostro pomeriggio- sbottò Eugene con tono di rimprovero.

-Rapunzel non avrebbe potuto comunque passare il pomeriggio con te perché aveva già un impegno con la sottoscritta- sbraitò Cassandra nervosamente -E adesso per

colpa tua dovrò lavorare il doppio-.

-Finalmente una bella notizia!-.

-Chiudi il becco Fitzherbert, prima che ti sguinzagli dietro gufo, anche se sei malato non avrò alcuna compassione di te-.

-Ma questo é naturale. La roccia non prova compassione- tagliò corto Eugene con un sogghigno.

Cassandra strinse i pugni furiosa - Al diavolo! Me ne vado-.

-Aspetta un attimo e... e se ho bisogno di qualcosa?- mormorò Eugene improvvisamente preoccupato. Nonostante la facciata sbruffona infatti non si sentiva

per niente bene e la testa stava ricominciando a girargli come una trottola.

-Beh, arrangiati!- sibilò Cassandra con voce flautata prima di sbattersi la porta alle spalle.

Eugene si lasciò andare in un lungo sospiro, perché Cassandra doveva essere sempre così insopportabile?

Cassandra sbuffò dirigendosi a grandi passi verso le sue stanze, il pensiero fisso alle ultime parole di Eugene. Sembrava quasi che volesse davvero il suo aiuto.

La dama arricciò il naso seccata.

Perché quello sciocco di Fitzherbert doveva essere sempre così insopportabile?

   
 
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