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Autore: Marc25    13/04/2021    1 recensioni
trama:
Un ragazzino ingenuo non si ricorda niente del suo passato, si ricorda solo di essersi risvegliato un giorno nella città di Roscow, nel continente pacifico del mondo di Albadros, una strega gli ha detto che troverà risposte nella città di Alcius, pericolosissima città dove sono tenuti i peggiori criminali. A Roscow incontra un ragazzo, Ichigo, che deve salvare sua madre, un incontro che sarà destinato a cambiare le loro vite e ad aiutarsi a vicenda per raggiungere i rispettivi obiettivi.
Genere: Avventura, Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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Attenzione: Questo capitolo è stato molto difficile da scrivere e sicuramente avrei potuto e voluto scriverlo meglio vista l’importanza nella storia. È anche molto lungo ma si può leggere bene in vari piccoli capitoli eventualmente, capirete il perché. Buona lettura.

Cap 15 - La fine e l'inizio

Kaito
Il ragazzino biondo si destò stranito,era circondato da fiori, non era ad Alcius, ne era sicuro, era in un posto che gli era familiare per qualche motivo ma era sicuro di non esserci mai stato, vicino c’era una città. La città che vedeva aveva delle torri incredibili, erano altissime e sembravano avere delle finestre di vetro, ma non era possibile, eppure le vedeva!

Decise di muoversi verso quella città, era come se lo chiamasse, sapeva anche dove andare per la prima volta, i ricordi dell’ultimo periodo pian piano diventavano sempre più sbiaditi e la capitale del pianeta G, GinGya, lo chiamava, la sua casa.

Una volta oltrepassato il confine della capitale, corse verso casa, come prevedibile sua madre era sull’uscio di casa, leggermente spazientita ad aspettarlo.
“ 850, che fine avevi fatto? ” gli disse la madre
“ Ehi, Gin, mi vuoi rispondere? ”
Gin850: “ Non mi ricordo veramente, credo che stessi giocando con 1134. ”
Entrarono in casa
Gya433, sua madre: “ Stavate giocando o lo stavi importunando? Lo sai che è due anni più grande di te e oltre a studiare lavora. ”
Gin850: “ Ma perché lavora?  Lui dice che chi viene dopo 1000 è trattato diversamente, è povero e non può permettersi i fiori che fa nascere per noi ricchi. ”
Gya433: “ Gin, non dovresti ascoltare certe cose, è così che funziona la nostra società per far sì che vada avanti, solitamente chi viene dopo il numero 1000 lavora i campi ma non è un obbligo ed è stato deciso tanti Ryan(anni) fa, tantissimi Ryan fa, di comune accordo tra chi aveva il numero sopra i mille e chi sotto ma qui siamo tutti uguali, ricordatelo Gin ”
“ Cosa mi dovrei ricordare tesoro? ”, era suo padre, era entrato nella stnza dove stavano parlando lui e sua madre, lo ammirava tantissimo, era esperto in molti campi ma soprattutto astronomo.
Gya433: “ Stavo parlando con tuo figlio, non con te. ” Disse tirandogli un pugno affettuoso sul braccio

Gya433 si fece improvvisamente seria: “ Sono quasi arrivati tutti dalle altre città? ”
Gin111: “ Si, alcuni scettici non verranno, altri sono molto anziani e non volevano abbandonare la loro casa ma la maggior parte si è mossa e sono arrivati quasi tutti ”
Gya433: “ Ne sono felice ”
Gin111: “ Ovviamente tu e lui partite domani ”
Gya433: “ No, io voglio partire con te ”
Gin111: “ Nelle 200 astronavi costruite dal mio team e collaudate c’è spazio per tutti ma io sono il responsabile di tutto e sarò l’ultimo a partire dopodomani mattina e se i miei calcoli fossero sbagliati e l’impatto avvenisse prima? Io devo sapere che voi siete salvi ”
Gin850: “ Ma papà! ”
Gya433: “ Ma che dici! Sono dieci mesi che hai calcolato quando sarebbe avvenuto questo impatto e ogni calcolo fatto  e rifatto ti ha portato a dopodomani sera, non può essere altrimenti vero? ”
Gin111 annuì, si avvicinò alla moglie e la abbracciò: “ E sarà così, ve lo prometto. ” Poi la baciò sulla fronte
Gin850 aveva già visto quella scena, forse era routine quotidiana ma perché non ricordava le cose quotidiane nitidamente?
Poi improvvisamente un cerchio alla testa e sentì delle voci non ben distinte: “ Mi dispiace ma io seguirò mio padre ” “ ..forse c’è un modo per salvarci ”.  Tutte voci diverse ma era come se tutto quello non facesse parte del suo passato...
Gin850: “ Le sentite anche voi queste voci? ”
Gin111 e Gya433: “ Quali voci? “
Gin850: “ No, niente.”
Poi Gya433 tornò a concentrarsi su suo marito e disse: “ Ma siamo sicuri che il pianeta sia fertile come il nostro? “
Gin111: “ Sicurissimo, Trusi è il pianeta giusto, non ci sono altri esseri viventi, ci sono già dei fiori e comunque la priorità è evitare le meteore che colpiranno G dopodomani. “
Gya433: “ E quel Albadros? “
Gin850: “ Albadros? Ma io ho già sentito questo nome, mi è molto familiare “
Gin111: “ Si, figliolo, lo hai sentito da me, ma è più lontano e ci sono altri esseri viventi simili a noi, non credo che la convivenza sarebbe pacifica “
Gya433: “ Io mi fido di te, se però la profezia del libro fosse…
Gin111: “ Anche io sarei partito prima se fosse stato possibile ma non ti sarai mica fatta suggestionare dal padre di Gya930? E dai suoi deliranti sermoni? “
Gin850 pensò che quel “ mi dispiace ma io seguirò mio padre “ provenisse dalla voce della sua amica Gya930! Ma quando glie lo aveva detto? E a che proposito?
Gin111: “ Figlio mio, vieni con me a vedere gli ultimi preparativi per le astronavi, vuoi? “
Gin850: “ Si, evvai! “
Gya433: “ Mi raccomando, non tornate tardi “
Gin850: “ No, mamma, facciamo presto! “
Gya433: “ Siii, mi fido molto del tuo presto..
Gin111: “ Tranquilla, ci sono io “
Gya433: “ Peggio mi sento! “
Gin111: “ Ahahahaha, Gya di poca fede! “
Poi il padre la baciò salutandola. E loro due andarono verso le astronavi, da lì a poche ore tutto sarebbe finito.

 

Aegis
Quando il bruno si svegliò si trovò in un altro posto, si svegliò in mezzo a tanti fiori e in lontananza vedeva una città, si ricordò proprio in quel momento che ci era già stato anni prima, che si era risvegliato in quel medesimo posto e con la città sullo sfondo, l’unica cosa che distingueva quel momento dalla volta precedente era quel ragazzino biondo che dormiva poco distante, si ricordò che era un suo amico, ben presto rammentò anche il nome, Gin800 e qualcosa, però presto i ricordi di Albadros, del suo amico Reg, della sua famiglia “umana” sarebbero scomparsi, questo si ricordava del suo primo ritorno. La cosa importante per Aegis era ricodare il più possibile una volta che si sarebbe risvegliato ad Albadros, sicuramente questo lo avrebbe aiutato a prendere una decisione sul d farsi.


Come aveva vissuto, anni prima, anche questa volta l’avvicinarsi a GinGya aveva lo stesso effetto, si stava dimenticando la vita da Aegis come se non la avesse mai vissuta e come se la catastrofe che era successa più di 1000 anni prima dovesse ancora accadere e loro non potevano fare niente per evitarla.

Gin1134(Aegis) era appena tornato a casa, cercava la madre: “ Mamma? Mamma, dove sei?
Poi su un tavolo di legno vecchio lesse: “ Figlio mio, io non credo al padre del tuo amico ma credo al padre della tua amica Gya930, Gin234 e al libro delle profezie, ho portato con me anche…
Gin1134: “Cazzo”
Il ragazzo correva come un forsennato dalla zona periferica della sua casa verso dove solitamente teneva i sermoni quel fanatico di Gin234.
Sua madre era una persona molto particolare, era sempre stata critica verso quelli che lei chiamava i ricchi, anche a ragione, loro erano quelli che contribuivano di più alla nascita e alla crescita dei fiori ed erano quelli che se ne potevano permettere di meno all’acquisto.
Ma 1134 non dubitava della buona fede di Gin111, il padre di 850, sapeva che quelle 200 astronavi erano molto capienti per quanta più gente possibile.
E poi come poteva fidarsi di un libro la cui metà delle profezie era sbagliata?
Quando iniziò a intravedere una folla capì che era quasi arrivato, quando vide qualcuno scappare, si avvicinò ancora di più e riuscì a distinguere sua madre ma vide anche vicino a lei e alla folla delle fiamme attorno ad un corpo inerme.
Vide sua madre ma non riuscì a vedere…, poi un improvvisa onda d’urto prese lui e altre persone lì vicino, quando si alzò vide dove prima c’era la folla e sua madre solo un cratere..
Gin1134: “Mamma!?!”


Lily
Quando Lily si svegliò vide chiaramente a poca distanza in quel campo fiorito Aegis e Kaito, quelli che si ricordava avrebbe chiamato Gin1134 e Gin850, una volta arrivato a GinGya. Lei ricordava molte più cose rispetto alle altre due volte, sperava che questa volta sarebbe stato chiaro il quarto componente e che se ne fosse ricordata al suo ritorno, così avrebbe portato compimento alla profezia. Lily andò verso la città.

Durante i cammino pensava a quanto fosse curiosa la storia riguardante il nome GinGya.
Gin era il fondatore di sesso maschile  della città, nello stesso momento però era arrivata una donna che aveva avuto la stessa idea e dopo una prima fase di conflitto, decisero di dividere la città a metà, ma pian piano si innamorarono, così il muro che stavano costruendo fu abbattuto e la città si chiamava da allora, tantissimi Ryan fa, GinGya.
Tutti gli abitanti della capitale ebbero dei nomi con dei numeri che ogni tanto dopo qualche decade di Ryan si ripetevano.
Più si avvicinava a GinGya, più i ricordi erano nitidi, ma la sua vita ad Albadros, pur non scomparendo totalmente come nelle volte precedenti era molto sbiadita. La stessa Hannah era un ricordo vago.

Una volta arrivata in città andò verso il centro della città dove il padre teneva il suo sermone, improvvisamente Gya930 sentiva come se fosse passato tantissimo  tempo dall’ultima volta che entrava in città eppure, doveva essere passata solo qualche ora.

Arrivata dentro il palazzo, vide una marea di gente, uomini diffidenti delle tecnologie del padre di Gin850, fanatici del famoso libro delle profezie o solamente curiosi che volevano sentire il pedante Gin234, suo padre.
Gya930 vide la madre di 1134, ma no vide né lui né..
Gin234: “ E allora capite anche voi che tutto ciò che è scritto qui è vero, tutte le profezie definite sbagliate di questo libro..
Lo alzò per farlo vedere meglio a tutti e poi continuò: “ Sono vere e sono state soltanto misinterpretate “
Una voce dalla fola disse: “ Ma se più profezie avevano delle date sbagliate, perché dovremmo fidarci che la pioggia di meteore sia proprio oggi? “
Gin234: “ Perché non ci sono altre profezie sul libro! E così come era vera la prima, sarà vera l’ultima. “
Un’altra voce si destò tra la folla: “ Ma l’ultima è incompleta! “
Gin234: “  È vero, la profezia dice che la sera del ventiseiesimo giorno del seicentossettantunesimo anno dalla costruzione di GinGya, ovvero oggi, ci sarebbe stata la pioggia di meteore che avrebbe distrutto l’intero Pianeta e solo chi avrebbe toccato il cristallo sulla collina ma…
Poi si interrompe.”
Una Gya intervenne: “ Ma se non continua la profezia che sappiamo di quello che succede se tocchiamo il cristallo? “
Gin234: “ Ve lo dimostrerò io, io toccherò tra poco il cristallo e una volta toccato il cristallo mi manderà in un altro Mondo, un Mondo al sicuro, un Mondo certo! Ma fate come volete, se volete morire in attesa che qualche fantomatica astronave vi porti chissà dove accomodatevi “
Gin234 prese il libro e lo consegnò ad uno dei presenti a caso, poi fece una carezza a sua figlio e intimò la folla di seguirlo, la maggior parte di loro lo fece, mentre Gya930 seguiva il padre incrociò Gin850 e suo padre.
Gin234: “ A quanto pare ci incontriamo un’ultima volta “
Gin111: “ Già, ne avrei fatto a meno. “
Gin234: “ Oh, anche io, se aspetti vedrai come andrò in un altro Mondo sano e salvo. “
Gin111: “ Mi dispiace ma devo verificare che tutto sia pronto per il viaggio di domani e dopodomani “
Gin234: “ Allora buona fine “

Gya930, amica di Gin850 lo abbraccio: “ Scusa ma devo seguire mio padre “. Gin 850 sapeva che quell’abbraccio sapeva d’addio e la strinse forte prima di lasciarla andare.

Gin234 parlò all’orecchio della figlia: Cara, adesso io prenderò l’ascensore che mi porta alla collina, poi attivò il microfono, per parlare a tutti, Tu aspetta qui, se io dovessi scomparire come penso, tu fai ciò che ho appena fatto io ma prima degli altri, e mantieni un po’ di distanza da loro. Poi la baciò sulla guancia e andò via.

Una volta arrivato sulla cima attivò il microfono e gridò: “ ECCO, ORA TOCCHERÒ IL CRISTALLO E DIMOSTRERÒ CHE È L’UNICO MODO PER SFUGGIRE ALLA CATASTROFE!!! “
Una  volta che Gin234 toccò il cristallo, lanciò un urlo e poi continuo a urlare mentre si scioglieva, tutti guardavano impietriti e esterrefatti.
Gya930: “ Papà…
Il volto fu rigato dalle lacrime che fecero nascere dei fiori.
930 si mise in ginocchio ma appena in quella posizione, vedendo i fiori, ricordò molte cose e si mise a ridere istericamente.

Nel frattempo poco più in là c’era un folto gruppo di persone, tra cui la madre di Gin1134 e colui che aveva ricevuto il libro dalle mani di Gin234, quest’ultimo disse a gran voce: “ Questo libro è di false profezie, bruciamolo! “
Ricevette un mormorio di assenso tra la folla, riuscì con fatica a fare uscire una fiammella dalle mani per bruciare il libro, la impose con forza sul libro ma non successe niente al libro, poi improvvisamente la mano dell’uomo prese violentemente fuoco e poi tutto il resto del corpo, l’uomo gridò, fino a quando non fu morto a terra tra le fiamme, la folla era incredula, poi arrivò una piccola meteora che li spazzò  via sotto gli occhi di Gin1134 e Gya930.


Gin850, Gya930 e Gin1134(Kaito, Lily e Aegis)
Gin850 camminava fieramente vicino al padre, quando arrivarono ad un gigantesco edificio, una volta entrati Kaito rimase esterrefatto, da lì a poco con un meccanismo a lui ignoto sarebbero partite molte astronavi verso un Mondo nuovo e sconosciuto, la cosa lo incuriosiva e lo impauriva allo stesso tempo.
Ad un certo punto suo padre si pegò mettendosi alla stessa altezza del figlio e iniziò a parlare con la gioia negli occhi e la spensieratezza di un bambino, di come da lì nel giro di meno di due giorni astronavi piene di persone sarebbero partite  alla volta del misterioso Pianeta Trusi.
Ma poco dopo quando l’uomo stava indicando le vetrate gigantesche che facevano vedere il cielo stellato si blocco, vedeva qualcosa, come delle stelle che si avvicinavano a loro
Gin111 corse subito ad uno dei telescopi e vide delle meteore di diverse grandezze viaggiare verso di loro
Gin111: “ Non può essere…
Gin850: “ Papà, che succed..
Neanche il tempo di chiedere al padre cosa lo avesse turbato che una piccola meteora colpì un ala dell’edificio, la distruzione di qualche astronave amplifico il danno de da lì a poco l’edificio sarebbe crollato, anche se non fosse stato colpito da altre meteore nel frattempo.
Il padre di Gin850 era in ginocchio e con gli occhi persi nel vuoto, loro non erano stati ancora colpiti.
Gin111: “ Non può essere, Non può essere, Non può essere..
Gin 850: “ Papà, dobbiamo fuggire! “
Il padre non lo sentiva nemmeno, così il ragazzino prese per mano il peso morto del padre e con la sua proverbiale quanto incredibile forza lo trascinava correndo verso l’uscita seguendo gli altri superstiti che fuggivano come non mai.
Una volta all’uscita, 850 fu un attimo spaesato alla vista delle tante piccole meteore che colpivano grandemente il suolo del pianeta, i grandi palazzi colpiti cadevano come castelli di carte dopo che un soffio li aveva travolti.
Il suolo iniziò a tremare, 850 correva verso casa sua, fu la prima cosa che gli venne in mente mentre trascinava come un peso morto con fatica il padre, mentre  cercava di evitare la pioggia di meteore che si intensi cava sempre di più.
Poi d’improvviso il peso del padre si annullò, lui continuava ad avere stretta nella sua mano, la mano del genitore ma aveva sentito chiaramente che una piccola meteora gli era passata vicina, si girò lentamente, teneva una mano che non era più attaccata ad un corpo.
Gin850 lanciò un urlo straziante e lunghissimo e rimase impietrito in attesa die essere  colpito anche lui.

 

Quando Gin1134 si alzò vide chiaramente che dove prima c’er sua madre e una cospicua folla, ora c’era solo un cratere, si avvicinò a questo, non aveva mai pianto prima ma quella volta caddero anche a lui delle lacrime e sorpreso vide dei fiori che erano usciti dalle sue lacrime, una volta che queste erano cadute a terra.
Poi vide sul centro del cratere il libro ancora intatto ma la cosa ancora più incredibile era che avvicinandosi vedeva chiaramente che in quell’istante le scritte stavano riempiendo le pagine ancora bianche, si chinò per leggere, senza pensarci declamò ad alta voce: “ ma solo chi toccherà il cristallo sulla collina e lo merita verrà salvato, coloro il cui pianto è sorgente di nuova vita “.
Mentre Gin1134 era stranito da quello che stava leggendo, sentì una voce dall’alto, appena sopra il cratere, era Gya930.

Gya930: “ 1134, lo capisci il messaggio che ci vuole mandare il libro? Siamo io, te e 850 coloro che meritano di andare in un altro Mondo, noi siamo destinati a toccare il cristallo. “
Gin1134: “ Che cosa dici? Sbaglio o tuo padre ha appena tentato di toccare il cristallo? E la folla voleva bruciare questa cosa “ disse con disprezzo riguardo il libro
Gya930: “ Hai mai visto chi piange? “
Gin1134: “ Mia madre talvolta l’ho vista piangere e non solo lei “
Gya930: “ Hai mai visto dei fiori uscire da delle lacrime? “
Gin1134: “ No, ma quante volte questo libro ha sbagliato profezia..? “
Gya930: “ Non hai visto che il libro ha un’anima? Ha scritto proprio chi può vivere un’altra vita e quelli siamo noi. “
In quel momento a Gin1134, la sua vecchia amica gli ricordava molto il padre con i suoi sermoni eppure qualcosa gli diceva che avesse ragione
Gya930: “ Lo sai, sai che a parte quel fatto delle lacrime, noi non siamo mai stati totalmente normali, la nostra forza supera quella degli altri in maniera evidente, il calmare gli animali feroci da parte di 850, il mio rianimare esseri viventi praticamente morti, il tuo..
Gin1134: “ Sta zitta, sta zitta, quello è stato solo un incidente.. e poi quelli sono stati tutti eventi sporadici. “
Gya930: “ Fa come credi “ Poi sorrise e continuò: “ Io so già di averti convinto, perché questa situazione la abbiamo già vissuta, ora la ricordo sempre meglio “
Gin1134 inizialmente fece una smorfia quasi derisoria riguardo a quello detto dall’amica ma poi quella sensazione di aver già vissuto quella amarezza lo aveva pregnato.
Gya930 scese e si avvicinò all’amico, prese il libro e se lo stava portando via
Gin1134: “ Devo ancora cercare una persona “
Gya930: “ Aspetterò vicino al cristallo “
Gin1134: “ Cercherò di non morire “
Gya930: “ Non morirai “
1134 annuì, poi si mosse velocemente, lei salì senza difficoltà e in breve tempo la collina correndo e evitando le sempre più frequenti meteore con quel libro ben stretto tra le mani.


Gya433 era alla disperata ricerca di suo figlio Gin850 e di suo marito. Ciò che più temeva era successo, non sapeva se c’era possibilità di salvarli, in quel momento non ci stava pensando, voleva solo trovarli.
La terra tremava sempre di più, ma presto le meteore sarebbero potute essere molto più grandi tali da fare a pezzi il Pianeta.
Mentre la donna continuava a correre verso il posto dove dovevano recarsi i suoi cari l’apocalisse la circondava, persone morivano, grattacieli cadevano.
D’un tratto vide suo figlio in ginocchio, in trans, non si muoveva e teneva stretta una mano non attaccata ad un corpo.
La madre capì, vide una piccola meteora andare incontro a Gin850 che non si sarebbe mosso, corse e prese al volo suo figlio evitando la meteora che comunque avrebbe ucciso 850 se lo avesse colpito. La madre tirò due schiaffi fortissimi al ragazzo che si riprese, quando 850 la vide gli uscirono delle lacrime dagli occhi di cui un paio caddero per terra  dando vita a dei fiori, la madre li notò, quando 850 disse: “ Mamma… Pa..pà è..
Ma la madre gli mise un dito sulla bocca: “ Shhh, non è colpa tua, hai fatto il possibile, ora però muoviamoci, forse c’è un modo per salvarci.

Gya433 aveva pensato che forse il padre di Gya930, nonostante i suoi assurdi sermoni avesse ragione e toccare il cristallo fosse l’unico modo di salvarsi.
Così corsero, Gin850 non sapeva dove ma seguiva la madre evitando le nefaste meteore, sempre più grandi.
Arrivarono alle pendici di una collina e iniziarono a scalarla velocemente, 850 scorse chiaramente 1134 che aveva scalato già una buona parte della collina e un’altra persona vicino all’amico che però non riuscì a riconoscere.
La terra continuava a tremare, la madre cadde e alzando gli occhi al cielo  vide dei meteoriti enormi che avrebbero condannato il Pianeta alla distruzione, non c’è l’avrebbero fatta, così prese una decisione tanto sofferta quanto drastica, quando 850 le porse la mano per rialzarsi, lei prese il figlio per il braccio, vicino al polso e alzandosi gli sussurrò: “ Perdonami per questo “
Gin850 sul momento non capii ma subito dopo Gya433 scagliò con tutta la forza che aveva in corpo il figlio verso il cristallo sopra la collina ben visibile.
850 volav verso il cristallo e per evitare di centrarlo in pieno con la faccia, mise istintivamente una mano davanti toccandolo e in quello stesso momento era appena arrivato 1134 e l’altra persona oltre a Gya930 e tutti toccarono il cristallo nello stesso identico momento.
I 4 scomparvero e il cristallo da verde smeraldo divenne grigio, poco dopo il cristallo come tutto il Pianeta venne distrutto in mille pezzi.


Da qui ebbe l’inizio la storia di 4 ragazzi alieni e di un libro con un finale ancora tutto da raccontare.

   
 
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