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Autore: Gaia Bessie    14/04/2021    12 recensioni
«L’amore è sofferenza, bambine, ma voi siate gentili, e abbiate coraggio».
L'interpretazione di Bellatrix, Andromeda e Narcissa di amore, gentilezza e coraggio.
[Bellatrix/Voldemort, Andromeda/Ted, Narcissa/Lucius | Prima classificata al contest "Canon's Revenge" indetto da lapacechenonho sul forum di EFP]
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andromeda Black, Andromeda Tonks, Bellatrix Lestrange, Narcissa Malfoy | Coppie: Bellatrix/Voldemort, Lucius/Narcissa, Ted/Andromeda
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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La lezione del coraggio
 


Ci vuole coraggio per amare, ma il dolore attraverso l’amore è il fuoco purificatore che coloro che amano generosamente conoscono.
(Eleanor Roosevelt)
 
«L’amore è sofferenza, bambine, ma voi siate gentili, e abbiate coraggio»1.
Così ha detto Druella Black, mentre moriva dissanguata per l’aborto di quel figlio maschio che le si era richiesto.
 
Bellatrix è sempre stata coraggiosa – ma troppo calcolatrice affinché il Cappello Parlante potesse vagliare l’idea di smistarla in Grifondoro – e poco gentile: la gentilezza è l’arte dei deboli, proclamava orgogliosa a tredici anni, e sua madre è morta sapendo che del proprio motto Bella se ne sarebbe fatta ben poco.
Ha amato appassionatamente – perché la passione è l’unico modo che ha sempre conosciuto per amare – e, sebbene avesse un marito-fantoccio ad attenderla a casa, Lui è sempre stato l’unico a poterle dire toccami.
L’amore è sofferenza, la passione anche: se n’è accorta nel momento in cui il Signore Oscuro ha preferito farne la madre del suo erede, piuttosto che mantenerla come il suo braccio destro – squallido, come il suo essere donna abbia infine contaminato il resto. Squallida quella bambina che l’è uscita dalle gambe spalancate in un grido, muto e sordo, crepando l’aria in un sussurro.
Lui non ha voluto vederla, né lei né la bambina (inutile, inutile come quei sentimenti che le agitano il petto).
Lei ha voluto comunque combattere, poche settimane dopo – gratificante, l’urlo del suo Signore che la squarciato il velo mentre lei vi crollava dietro.
Forse non l’avrà amata, ma d’appartenenza l’ha consumata fino alla fine dei suoi giorni: di avere coraggio, ne ha avuto, ma non è stata gentile. Quando mai lui l’è stato, con lei?
 

Andromeda è sempre stata il coraggio – sei sicura di non volere essere smistata in Grifondoro, ragazza, le ha domandato il Cappello con voce delusa. Perché Serpeverde? – e la gentilezza un’arte che ha faticato a padroneggiare: su copia di sua sorella Bellatrix, l’ha sempre trovata inutile. Meglio esser schietti, ha detto a undici anni, quando sua madre è morta sapendo che del proprio motto anche Meda se ne sarebbe fatta ben poco.
Ha amato con dolcezza – perché la dolcezza è quello che ti salva in questo mondo che t’infuoca a ogni respiro – e, sebbene l’orgoglio dei Black le impedisse di sporcare le proprie origini, l’ha fatto comunque e Ted Tonks è sempre rimasto colui in grado di dirle comunque vieni via con me.
L’amore è sofferenza, ma la dolcezza lenisce: se n’è accorta nel momento in cui Ted le ha detto dimentichiamo insieme, e allora il sangue non è più stato un problema – solamente squallido, quell’ultimo residuo che la sua famiglia le ha lasciato. Squallido l’odio che Narcissa e Bellatrix le hanno dimostrato, dicendole che: noi, sorelle, non lo saremo mai più.
Ted le ha regalato quella figlia tanto voluta, tanto amata (inutile, inutile la lettera scritta a Cissy nella speranza che volesse vederla).
Meda ha comunque voluto amarlo per tutta la vita, anche quando vita, per Ted, non ce n’è stata più – straziante, sapere che l’ha pensata fino all’ultimo secondo.
L’ha amato anch’ella fino alla fine dei propri giorni: di avere coraggio, ne ha avuto, e forse sarà stata troppo schietta per essere gentile, ma onesta quello sì. D’altronde la sincerità spegne i dolorosi incendi del cuore, e lei Ted l’ha amato sinceramente. Quando mai lui non l’è stato, con lei?
 

Narcissa non è mai stata coraggiosa – perché mai vorresti essere smistata in Grifondoro, ragazza, le ha domandato il Cappello con voce delusa. Perché non Serpeverde? – e la gentilezza, la cortesia, è sempre stata la sua arte: a differenza delle sue sorelle maggiori, l’ha sempre trovata l’unico mezzo per destreggiarsi in questo mondo di serpi pronte a morderle il cuore. Meglio esser gentili ed esser considerati sciocchi che morire in un incendio doloso, ha detto a nove anni, quando sua madre è morta con la consapevolezza che solamente Cissy – la più dolce, la più obbediente – avrebbe rispettato quel monito.
Ha amato con gentilezza – perché la gentilezza è quel che ti salva quando tuo marito è solamente l’ennesima serpe pronta a morderti il respiro, ed è comunque quel serpente di cui ti sei innamorata – e, sebbene la cortesia le impedisse di contraddirlo troppo arditamente, è sempre stata lei quella in grado di dire no a Lucius Malfoy.
L’amore è sofferenza e forse la gentilezza non lenisce, ma nasconde soltanto: se n’è resa conto nel momento in cui Lucius ha comunque fatto di testa sua, rovinando tutto – squallide, le sue decisioni. Squallida la rovina della famiglia Malfoy, causata dal suo erede: cos’avrebbe detto Abraxas, vedendo il figlio?
Lucius le ha lasciato solamente il ricordo di un tempo più felice e quel figlio tanto voluto, tanto amato (inutile, inutile il tentativo di difenderlo: che l’abbia amato lei soltanto?).
Cissy ha comunque voluto amarlo per tutta la vita, anche quando Lucius è stato rinchiuso ad Azkaban e lei ha dovuto tenere insieme i cocci, ancora una volta – insopportabile, sapere che non s’è n’è pentito nemmeno nei suoi ultimi istanti.
L’ha amato, pentendosene fino alla fine dei suoi giorni: di essere gentile, lo è stata, ma a cosa l’è servito se non ha avuto abbastanza coraggio per salvare il figlio del padre, cortese sì ma sciocca mai. D’altronde la gentilezza lenisce le ferite, e lei Lucius l’ha amato dolorosamente. Quando mai non ha ricevuto altro, da lui?
 
 
Hai capito, Delphini? Passione e coraggio, gentilezza mai.
 
Hai capito, Dora? Coraggio e schiettezza, gentilezza solo se ti si richiede.
 
Hai capito, Draco? Gentilezza e cortesia, il coraggio non fa per noi.
 
 
[895 parole]
 
1Dal diario di Anna Frank

Ciao e grazie a chi leggerà questa storia. Solitamnete non mi trovo mai a scrivere di tutte e tre le Black, ma oggi volevo un po' cambiare le carte in tavola.
Quindi, ecco qui: spero vi piaccia.
Gaia
   
 
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