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Autore: Allen Glassred    16/04/2021    4 recensioni
Ivy è una giovane ragazza, figlia di due Hunters molto famosi. Dopo il brutale assassinio dei suoi genitori da parte di Vanitas, il così detto re bambino e sovrano di Veritas, la ragazza vive insieme al fratello Garry, ed entrambi hanno un solo scopo: trovare ed uccidere l'assassino dei genitori. Ma cosa succederà quando Ivy si troverà faccia a faccia con il re dei vampiri, ora ventenne è più spietato di prima? Quale tremenda verità emergerà dal loro incontro? E cosa succederà in seguito? Ragione o sentimento, cosa seguirà la bella cacciatrice? Vi ho incuriositi? Allora leggete la mia storia, e scoprirete tutto quanto.
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La diciottesima Luna '
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Dominique rimane solo nella propria stanza: la luna blu sta agendo anche su di lui, ma non essendo vicino alla fonte del suo desiderio più profondo inizia a risentire di altri effetti di quei raggi lunari. Tanto per iniziare la sua aggressività pare essere aumentata notevolmente: artiglia una parete, sulla quale dei vistosi graffi compaiono. Le sue zanne affilate bramano solo di affondare nel collo di una persona e, incredibilmente, quella persona non è Jeanne: è Mina Veghner. Sente ancora il sapore del sangue della donna sulle labbra, malgrado siano di fatto passati giorni da quando l’ha morsa e resa quindi sua. È come se tra loro si fosse creato un potente ed indissolubile legame, come se ora fosse dipendente dal sangue della cacciatrice e come se ora fosse il solo ed unico che desidera. “ Dannazione… “. Sibila solamente. Una risata fuori luogo lo fa tuttavia sussultare: è una voce maschile che ben riconosce, la voce di colui per il quale lavora da anni ed anni con un solo, unico obiettivo.

“ Ti vedo agitato, Dominique: che cosa c’è? Risenti anche tu degli effetti della Luna Blu? “. Chiede semplicemente la misteriosa figura incappucciata, entrando dalla finestra precedentemente lasciata aperta dal padrone della stanza. Il corvino si volta di scatto verso di lui, avendo sfogato la sua ira su quella parete e quindi essendosi calmato seppur lievemente.

“ Tu no? “. Chiede semplicemente e con un mezzo ghigno, respirando irregolarmente: trattenersi è più faticoso che mai, fosse per lui sarebbe già a palazzo Veghner a prosciugare quella cacciatrice. Già, la figlia di Pierre e Joe Veghner, pensa. Il filo dei suoi confusi pensieri è interrotto proprio dalla misteriosa figura.

“ Oh si, puoi giurarci. Ma sono bravo a controllarmi, ho imparato con anni ed anni di esperienza. Lo stesso non posso dire di voi altri “. Sogghigna da sotto il cappuccio, proseguendo poi la frase mentre avanza di qualche passo, incrociando le braccia al petto. “ Sai, ho fatto visita alla nostra cara, dolce principessa “. Sentenzia e, a quella frase, l’altro lo guarda sconcertato.

“ Dì un po', sei forse uscito di senno?! Vuoi farti scoprire?! “. Chiede, l’altro tuttavia ride lievemente per poi proseguire di lì a poco e con la stessa noncuranza di poco prima.

“ Sono già stato scoperto, mentre la stavo baciando. Il nostro caro sovrano non l’ha presa troppo bene e mi ha aggredito, ma per fortuna non è riuscito a togliermi il cappuccio “. Fa semplicemente, Dominique lo osserva qualche istante per poi scuotere il capo lievemente contrariato.

“ Lui lo sa “. Sentenzia, attirando ora l’attenzione dell’altro. “ Lui sa chi sei e sa bene che cosa vuoi fare: dovresti essere più prudente se non vuoi essere fatto a brandelli “. Lo rimprovera, mentre l’altro si avvicina di alcuni passi e, di riflesso, gli occhi del corvino si tingono di un rosso incandescente, ed in seguito di un intenso blu: la luna degli Hikari ha attivato il potere insito nel suo sangue, potere ereditato dalla madre, sorella della Regina Luna e figlia di Vanitas Lunettes. Colui che in origine deteneva il potere della Luna Blu, passato a Kaname Hikari dopo le nozze con la principessa ed in seguito regina di Veritas.

“ Anche tu dovresti stare attento a quel cacciatore: Garry Perry, se non sbaglio. Anche lui potrebbe farti a pezzi, lo sai? Non ti consiglio di continuare ad attaccare le famiglie di Hunters e di provocarlo: sii paziente. Lo potrai affrontare anche senza andare a provocarlo “. Arriva a qualche passo dall’altro che, sentendo l’odore di quel sangue prelibato ed unico sembra quasi perdere il controllo: porta entrambe le mani alla gola, che ha iniziato a bruciare come avesse bevuto fuoco puro. I suoi occhi di un intenso blu continuano ad osservare l’altro che, da parte sua, scosta il cappuccio ed i capelli dal collo, mettendolo in bella mostra. “ Hai sete? Ne vuoi un po'? So che non sono Mina Veghner, ma...”. Non fa in tempo a terminare la frase: il cugino di Vanitas accetta quell’invito senza pensarci due volte. Si avventa sul misterioso giovane, facendolo finire a terra e leccandogli il collo, proprio nel punto in cui passa la vena in cui sente scorrere il suo sangue. Entrambi finiscono a terra, l’uomo misterioso ride lievemente. “ Beh, pare proprio che la risposta sia si, dico bene? “. Chiede mentre, senza dargli una risposta l’altro affonda le zanne nel suo collo, facendogli sfuggire un lieve gemito forse dovuto alla sorpresa. L’uomo misterioso porta una mano tra i capelli corvini dell’altro, chiudendo gli occhi qualche istante. “ Piano, fa piano: non scappo via “. Mormora, per poi rimanere in silenzio ed attendendo che l’altro plachi la propria sete, almeno in parte. Quando finalmente sente di stare per lo meno meglio, Dominique si stacca finalmente dal collo dell’altro uomo, con la bocca ancora sporca di sangue e guardandolo intensamente. “ Vuoi che ci alziamo, o preferisci rimanere ancora sopra di me? “. Fa lievemente ironico l’uomo misterioso, pulendo la bocca del corvino con un fazzoletto.

“ Che intendi fare, adesso? “. Chiede ad un certo punto il cugino di Vanitas, tornando a guardare intensamente negli occhi di ghiaccio dell’altro. “ Ora che hai visto la Principessa, ora che Vanitas ti ha visto, cosa intendi fare? “. Chiede poi, mentre l’altro ghigna per poi dargli una risposta.

 

Ivy è ancora chiusa nella sua stanza, shoccata da quanto stava per accaderle: non ha voluto parlare con Dante, in quel momento il ricordo è troppo vivido in lei ed ancora le impedisce anche solo di prendere sonno. Eppure pensa, qualcosa deve essere sbagliato in lei: si, perché qualcosa sta superando la paura che ha provato in quei momenti terribili, qualcosa di più forte dell’odio che potrebbe provare per Vanitas e per ciò che ha fatto ai suoi genitori si sta lentamente facendo strada in lei, la gola brucia e, mentre la principessa fa per alzarsi dal letto ottiene solo di cadere in ginocchio a terra, ansimando pesantemente. Come se il suo stesso sangue stesse andando a fuoco si sente dannatamente accaldata, le guance tornano a tingersi di un colore rosso e gli occhi di un intenso blu. “ Cosa mi sta succedendo…? Io… io ho bisogno di… di… “. Ansima pesantemente mentre, con le poche forze residue, si aggrappa al muro per poi alzarsi da terra, barcollando ma dirigendosi fuori dal suo “ luogo sicuro “, forse alla ricerca della sola cosa che potrebbe placare un po' ciò che sta sentendo dentro di sé: il suo potere sta iniziando a risvegliarsi, proprio come predetto da Vanitas.
 

Vanitas che, nello stesso istante, ha smesso di tormentare il collo della povera bambola come se gli fosse stato ordinato: ma certo, pensa. La luna blu è entrata nella sua fase più acuta, i suoi raggi si sono fatti più potenti tanto che il suo effetto è ben percettibile anche dall’interno del palazzo, percettibile da chiunque porti nelle vene anche una sola goccia di sangue Hikari. Specialmente per chi, come lui, Ivy e Dominique, ha in sé sia sangue Hikari che Lunettes, resistere al potere della Luna Blu è praticamente impossibile e questa ne è l’ennesima prova. No: non ha solo sete, c’è qualcosa in più. Il desiderio. Il desiderio quasi bruciante di avere finalmente quella dannata cacciatrice, anzi no, sua sorella: quella sorella che continua a rifiutarlo malgrado sappia che non ha scelta, malgrado sappia che prima o dopo, è destinata a diventare sua moglie ed a dare alla luce il suo erede. Desidera avere il corpo, l’anima, il sangue, ogni cosa di lei. Ed i raggi lunari non fanno che massimizzare all’estremo questi suoi desideri: nemmeno dopo aver quasi stuprato la ragazza pare essersi pentito, il desiderio sopraffà la ragione ancora e ancora. “ Ivy… “. Sibila solamente e, come richiamato da qualcosa, anche lui esce dalla sua stanza.

I fratelli Hikari si ritrovano, come per una crudele ironia della sorte, nello stesso corridoio. No: no, non è un caso ed entrambi lo sanno. Sanno che, in realtà, si stavano cercando, che da quando Vanitas ha vampirizzato Ivy e rotto il sigillo della madre sui suoi poteri, tra loro si è andato a creare un potente legame che, volente o nolente ha reso l’ex cacciatrice dipendente dal sangue di colui che tanto dovrebbe disprezzare. Entrambi si guardano qualche istante senza proferire parola, non serve: l’uno nota lo stato dell’altra, entrambi sanno già cosa l’altro voglia. Lei non fa un passo: è come se cercasse disperatamente di trattenere quel desiderio bruciante, come se in un attimo di lucidità stesse cercando di negare la realtà: solo il sangue di Vanitas potrebbe calmarla. Solo ed esclusivamente il sangue di suo fratello potrebbe far calmare gli effetti della luna blu su di lei, che ancora non sa gestirsi. D’altro canto lui non può fare a meno di riflettere: lei lo odia. Lo odia per ciò che ha fatto a coloro che chiama “ padre “ e “ madre “ ma che, di fatto, sono gli assassini della loro vera madre. E la cosa lo manda in bestia: non lo accetta. Non sopporta che la sua Ivy lo odi, non sopporta di guardare i suoi occhi e leggervi solo disprezzo. Respira sempre più affannosamente: la rabbia torna prepotentemente a farsi sentire, il suo umore altalenante è messo a dura prova da tutte queste sensazioni incontrollabili. Sensazioni che, senza che possa dominarsi, lo portano ad avventarsi sulla sorella: la fa finire spalle al muro, stringendo forte la presa sulle sue braccia e guardandola intensamente. “ Smettila di guardarmi così! Smettila con quello sguardo di disprezzo! Perché…? “. Sibila, alcune lacrime di rabbia cadono inevitabilmente a terra mentre lei non trema di paura, non stavolta: la sorpresa per quel gesto improvviso l’ha immobilizzata sul posto. “ Perchè non vuoi accettare il mio amore?! Dannazione! Non voglio che finiamo come mamma e papà… non voglio! “. Nuovamente, il Re bambino ha un repentino cambio d’umore: Ivy rimane sconcertata. Non crede di averlo mai visto piangere in quel modo, non crede di aver mai percepito quelle emozioni tanto potenti e vere provenire da lui: ha sempre pensato che fosse solo un’infatuazione, un capriccio di un bambino che è andato troppo oltre. Ma questo, no: questo, ciò che sente ora provenire da lui, non può essere solo il frutto di un capriccio. Quel sentimento è autentico, forse solo ora se ne rende conto e la cosa, in un certo senso, la spaventa maggiormente. “ Io non voglio, lo capisci?! “. Continua lui, scuotendo la minore e facendole sbattere più volte la schiena contro il muro. Stringe la presa sulle sue braccia, così forte da lasciarle dei lividi rossi.

“ V… Vani… “. La Principessa non riesce a terminare nemmeno il nome del fratello, ansima pesantemente: la sete torna a farsi sentire, lui dal canto suo la guarda intensamente. Smette di piangere come gli fosse stato ordinato, solo ora lo nota: anche Ivy ha le guance totalmente arrossate e, sicuramente, non è dovuto alla temperatura esterna.

“ Cosa c’è? “. Chiede, come se non sapesse nulla ma in realtà conoscendo bene la risposta. “ Mi vuoi? Hai caldo? “. Chiede, accaldato a sua volta. Lei si morde leggermente il labbro inferiore: non può più resistere, qualunque cosa faccia per opporre resistenza finirà semplicemente per farle del male e distruggerla. Stavolta non ha alternative. “ Oh, anche io ti voglio: non sai quanto “. Commenta solamente lui, la sorella lo guarda di rimando mettendo in mostra le zanne affilate.

“ Non ce la faccio più… io… io… “. Non fa caso al nuovo e repentino cambio d’umore di lui, che poco prima stava piangendo disperato ed ora pare quasi essere vittorioso: si, pensa. Si, forse questa è la notte buona. Forse, finalmente riuscirà a realizzare il suo desiderio più grande. Non ha il tempo di pensare altro, la voce di lei interrompe ogni suo pensiero. “ Ti prego… dammi il tuo sangue, ne ho bisogno “. Sussurra semplicemente la giovane Hikari, come se improvvisamente il passato non contasse più. La luna blu fa entrare i propri raggi dalla finestra lì accanto, il giovane erede di Kaname e Luna guarda intensamente la minore che, nel frattempo, gli ha lentamente slacciato i primi bottoni della camicia per potergli così scoprire il collo.

“ Dovrà essere uno scambio equo, però. Se tu avrai il mio sangue, anche io voglio qualcosa in cambio, stavolta “. Sussurra solamente, gli occhi di entrambi sembrano tinti dello stesso colore della luna che regna sovrana e pare non voler mai andare via, rendendo quasi quella notte eterna per tutti i componenti del clan Hikari. Ivy non pare quasi prestare attenzione a quelle parole, o forse sì: alza il suo sguardo per un istante e, in seguito porta il viso accanto al collo del maggiore. Solo nel percepire l’essenza di quel sangue la sete torna prepotentemente a farsi sentire in lei, che senza esitare lecca il collo del corvino e chiude gli occhi qualche istante, affondando le zanne. No: stavolta non c’è pentimento e rimorso, stavolta non sta pensando a come Garry potrebbe prendere la cosa. No: stavolta c’è solo quel desiderio bruciante ed incontrollabile, la sete che viene placata solamente da quel sangue così simile al suo, il sangue appartenente al suo clan, il sangue di suo fratello maggiore. Sentendola bere il suo sangue Vanitas porta istintivamente una mano tra i capelli della sorella, chiudendo gli occhi qualche istante per poi sospirare lievemente. “ Finalmente hai accettato chi sei…? “. Mormora, non ricevendo chiaramente risposta. Dopo un po' di tempo la fanciulla si stacca dal collo di lui, guardandolo con la bocca ancora sporca di sangue ed ansimando pesantemente.

“ Ecco… io… “. Tenta di dire, ma non riesce neppure a parlare: non si è mai sentita così strana come in quel momento. Certo, non accetterà mai di essere la sposa di Vanitas, tuttavia quella notte, qualcosa in lei è irrimediabilmente cambiato. Senza dire nulla lui le afferra il mento tra due dita, pulendole lievemente il sangue dalle labbra.

“ Quanto tempo ti ho aspettata: credevo non ti avrei mai più riavuta qui, con me. Invece eccoti qui: la mia regina “. Prima che possa protestare, prima che possa dire che comunque non accetta questa sorta di matrimonio combinato, Ivy si ritrova ammutolita da un bacio. Un bacio intenso, travolgente, carico di passione. Un bacio al quale da prima cerca di sottrarsi ma, in seguito, quasi si trova a ricambiare. Perché lo stia facendo, questo non lo sa nemmeno lei. Sa solo che, a differenza delle altre volte, non reagisce per allontanarsi nemmeno quando sente la spallina dell’abito scendere ed i suoi capelli venire scostati, scoprendo così il suo collo. Solo quando entrambi sono quasi senza fiato si devono staccare, lei ansimando lievemente e lui guardandola compiaciuto.

“ Cosa… cosa ti sei messo in testa? Non so che mi prende, ma… ma non avrei… “. Lui la zittisce improvvisamente, prendendo parola prima che lei termini la frase.

“ Ti avevo detto che stavolta, avrei voluto qualcosa in cambio del mio sangue. Che avrebbe dovuto essere un baratto equo “. Le sussurra all’orecchio, andando poi a baciarle il collo ora scoperto e mentre la fanciulla arrossisce vistosamente. No: ancora una volta pensa, non ha paura di ciò che potrebbe succedere, il corpo accetta ciò che la mente ancora rifiuta: si appartengono. Lei e Vanitas ormai si appartengono, lui l’ha resa ciò che è, le ha donato una nuova vita e le ha restituito i suoi poteri, l’uno ha bevuto il sangue dell’altra. Ormai nulla potrebbe distruggere quel legame, anche se lei vorrebbe solo tornare a casa e dimenticare tutto lo sa, non potrebbe mai dimenticare a chi appartiene, suo malgrado. No: no, pensa. Non gli appartiene, non appartiene a nessuno! Lei… i suoi pensieri si accavallano l’uno sull’altro e, in seguito, vengono interrotti da una strana sensazione: proprio come lei in precedenza, anche lui le lecca il collo avidamente. “ Io ho dato qualcosa a te, ora tu darai qualcosa a me “. Sentenzia semplicemente il corvino e, senza che la fanciulla possa comprendere ciò che sta per succedere, affonda a sua volta le zanne nel collo della sorella. Un gemito di sorpresa sfugge dalle labbra di lei che, arrendendosi, chiude in fine gli occhi ed accettando di condividere il proprio sangue con Vanitas. Ora, il loro legame è stato suggellato sotto i raggi della luna blu e nulla sarà più come prima. E di questo, la giovane ex cacciatrice potrebbe accorgersi molto presto.

 

Salve miei fans, come va? Ed ecco qui il nuovo capitolo, che en dite? Allora: non solo Dominique ha bevuto il sangue del misterioso uomo che ha cerato di sedurre Ivy, ma anche lei stessa ha bevuto quello di Vanitas e non solo, gli ha dato il proprio. Cosa succederà adesso? Che conseguenze porterà tutto ciò? Beh, seguitemi e lo scoprirete! Un abbraccio, al prossimo capitolo!
   
 
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