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Autore: Valentina Glassred    16/04/2021    1 recensioni
Storia collegata a Bloody Sunset, di Allen Glassred.
Michael crede di essere completamente solo sulla Terra, a scontare la punizione datagli da suo padre, Dio. ma Castiel gli farà cambiare opinione.
Genere: Fluff, Slice of life, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il giovane dalla chioma corvina entra in quella casa che un tempo apparteneva ai suoi genitori: casa Belzenia. La casa dove sua sorella gemella crebbe assieme a Doris ed Ettore, la casa in cui loro furono felici, felicità dalla quale lui venne escluso in quanto, per salvarlo da Michael, fu affidato alla Chiesa. Già, pensa colui che si rivela essere Castiel Belzenia: salvarlo. Forse pensa, l’errore è stato proprio questo: volerlo salvare da una cosa che in fin dei conti, per lui non era un pericolo. O almeno pensa, non lo è ora: in cuor suo sa bene che se i genitori non avessero agito così sarebbe potuto morire, Michael lo avrebbe reso suo tramite e lui probabilmente, non sarebbe mai più potuto tornare. Forse molte cose sarebbero state diverse, Castiel se ne rende conto. “ Ah, sciocco son io a pensare queste cose insensate “. Fa, scuotendo lievemente il capo. “ So bene che lo hanno fatto per me. Ma ora le cose sono diverse “. Conclude quel suo breve monologo, per poi sedersi a terra e sospirando pesantemente. Chiude gli occhi qualche istante mentre tutta la battaglia celeste, lui che combatte come tramite di Michael, la sua morte dopo lo scontro con Valentina, Ettore che usa la grazia di Dio sotto gli occhi del Santo Padre e lo riporta in vita, quei sogni che sono seguiti. Già, i sogni: finalmente ha potuto conoscere colui che lo ha quasi ucciso utilizzandolo come suo tramite, nei sogni. Ma il figlio maggiore di Ettore e Doris non ha provato disprezzo o odio per lui, tutt’altro: ha avvertito un gran senso di vuoto ed un’immensa sofferenza provenire dall’Arcangelo e, in un certo senso fu come se anche lui provasse le stesse cose, come fossero sentimenti suoi. Ed è ciò che sente tutt’ora: un gran senso di vuoto e di sofferenza: sa infatti cos’è accaduto in Paradiso, sa della detenzione di Michael nel Cristallo d’Angelo e sa che ha perduto le ali, così come sa della prova a cui Dio lo sta sottoponendo: solo se riuscirà ad imparare a rispettare gli esseri umani e capirà che amarli e proteggerli non è un male, allora e solo allora potrà riavere le sue ali. È una cosa crudele, pensa il giovane: chissà come deve sentirsi Michael? Solo sulla Terra, senza nessuno a cui appoggiarsi e guarito da poco dalla follia che il cristallo D’Angelo gli aveva provocato, senza probabilmente nemmeno una dimora. È triste, molto… il filo dei suoi pensieri viene bruscamente interrotto: la porta si è aperta e da essa entra un vento gelido, dato che fuori è pieno inverno. Da essa entra un giovane dalla chioma rossa, un giovane che il corvino riconosce subito. Si alza di scatto, sconvolto. “ Cosa… “. Mormora, ma a quella frase il rosso lo interrompe, prendendo a sua volta parola.

“ Tu mi hai chiamato ed io sono venuto, no? Ricordi? Sei il mio tramite: io e te condividiamo un legame eterno, con o senza ali ed anche con la Grazia al minimo, avvertirò sempre tutte le tue invocazioni “. Castiel rimane a dir poco esterrefatto: fa un solo passo verso l’altro per poi, di lì a poco, chiamarlo per nome.

“ M… Michael? “. Chiede. L’altro annuisce semplicemente, rivelandosi essere Michael: ha avvertito un’invocazione da parte di Castiel, un’invocazione probabilmente inconscia ma che, in ogni caso, lo ha condotto dal suo tramite. “ Ma come fai ad essere qui? Nessuno ha più messo piede in questa casa da anni “. Mormora il corvino, il rosso sospira pesantemente per poi incrociare le braccia al petto.

“ Hai detto: “ Arcangelo Michele, vieni da me “. Io ho sentito la tua preghiera, ed eccomi qui. Ma a quanto pare non ti sei reso nemmeno conto di avermi evocato, quindi… “. Fa per andare via ma, con uno scatto fulmineo Castiel lo afferra per il polso. La sua mano trema lievemente: non ha mai visto Michael nel suo vero corpo, non si è mai trovato faccia a faccia con lui. È diverso: non è come viene descritto nella bibbia. Eppure pensa, gli pare di conoscerlo da tanto tempo, come se in un certo senso avesse sempre saputo com’è il suo vero aspetto. Eppure pensa, ora che lo ha di fronte gli pare quasi… umano. Non perché Dio gli ha imposto di vivere come tale prima di ridargli le ali, no: è come se vedesse qualcosa di diverso nell’Arcangelo, qualcosa che prima non vedeva. È questo a spingerlo fare una cosa che, lo ammette, stupisce persino sé stesso. Un impulso che non riesce a frenare, per quanto la mente cerchi vanamente di farlo il corpo invece agisce per conto proprio, come una calamita attratta da un magnete. Ma in fondo pensa, è così: lui è una “ calamita “, Michael il “ magnete “ che lo attirerà sempre a sé, in un modo o nell’altro. Perchè è vero: avergli fatto da tramite ha creato una potente connessione tra loro, anzi: la connessione è esistente sin dalla sua nascita e di questo ne è sempre stato consapevole.

“ Non andartene… “. Sussurra semplicemente il ragazzo, sorprendendo l’altro: non si volge verso di lui ma i suoi occhi fanno trasparire la sua sorpresa. “ Rimani con me “. La mano di Castiel trema maggiormente, Michael non sa che fare o dire: avverte che è sincero ma non se lo aspettava: credeva lo odiasse, non certo che lo invitasse a restare lì insieme a lui e soprattutto, non certo nella vecchia casa della sua famiglia. “ Insomma… so che sei solo, so che non deve essere facile per te vivere sulla Terra che tanto hai disprezzato per praticamente, una vita intera. Ma come hai detto, io e te siamo legati e così… insomma, mi piacerebbe rimanessi qui insieme a me: io sono solo, tu pure. Non credi potremmo farci compagnia e scacciare insieme questa solitudine? “. Chiede quasi ingenuamente. “ Nessuno si merita di stare solo, dopo tutto. Nemmeno tu “. Conclude il discorso il corvino. Michael si volta verso di lui e lo osserva qualche momento: è stupefatto. Non avrebbe mai immaginato un giorno, di sentire quelle parole uscire dalle labbra di Castiel e, ancor più, lo stupisce il fatto che gli faccia piacere sentirle. Riflette: forse pensa, può funzionare davvero e comunque, se non prova non lo saprà mai. Ed a provare non ha nulla da perdere, ormai ha solo da guadagnare qualcosa ma nulla da perdere. Annuisce semplicemente.

“ E va bene, ma solo perché sei tu “. Borbotta orgoglioso. Castiel sorride lievemente: forse pensa, casa Belzenia non rimarrà abbandonata ancora per molto.



Michael crede di essere completamente solo sulla Terra, a scontare la punizione datagli da suo padre, Dio. ma Castiel gli farà cambiare opinione.
   
 
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