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Autore: DANI1993    16/04/2021    2 recensioni
La fine del mondo è stata evitata, Glory è stata definitivamente sconfitta ma non senza conseguenze: Buffy infatti si è dovuta sacrificare per salvare per l'ennesima volta il mondo e sua sorella Dawn. Cosa combinerà durante la sua assenza, la Scooby Gang? Riuscirà quantomeno a condurre una vita il più possibile uguale a prima?
Questa storia ha l'intenzione di fornire una possibile interpretazione di ciò che potrebbe essere accaduto, durante quei mesi in cui Buffy mancò dal mondo.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dawn Summers, Rupert Giles, William Spike, Willow Rosenberg, Xander Harris
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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147 GIORNI
 
 
Capitolo 1
 
 

POV SPIKE


Non mangiavo, non dormivo…

Non che prima lo facessi di continuo, soprattutto la seconda azione. Ma da quando lei se n’era andata, lo facevo ancora più di rado. Lei, e chi altri se no? Buffy. Buffy: l’inizio dei miei problemi.

Potrei scriverci una poesia, che narri l’inizio delle mie sventure avute dal maledetto giorno in cui la incontrai. Ma è ormai lontano il tempo in cui mi dilettavo dallo scriverle; non che fossero grandiose le mie poesie se mi hanno dato il soprannome di “William il Sanguinario”.

Era passata esattamente una settimana dalla disgraziata morte di lei. E pensare che c’era stato un tempo, neanche troppo lontano a dire il vero, in cui se lei fosse morta, io avrei festeggiato come se non ci fosse un domani, soprattutto se a porre fine alla sua vita, fossi stato io. E invece mi ritrovavo sdraiato nella mia cripta, su quel dannato divano mezzo consumato a consultare, senza vederlo affatto, il soffitto.

Neanche le puntate di Passioni mi consolavano in quei giorni.

Le giornate le trascorrevo praticamente allo stesso modo da una settimana a questa parte. Me ne stavo sdraiato sul divano, al mattino e quasi tutte le sere, Dawn faceva capolino nella cripta e allora ci scambiavamo qualche battuta. I momenti con Dawn erano senza dubbio i più piacevoli dell’arco delle giornate, passate altrimenti in totale apatia.

Non so se un vampiro senz’anima come il sottoscritto, potesse provare sentimenti come l’amore. Ma sicuramente io non ero un vampiro come gli altri. Io conoscevo l’onore, e anche quando Buffy e io ci odiavamo, non l’avrei mai uccisa a tradimento, ma le avrei sempre dato la possibilità di difendersi. E non perché era lei, lo facevo con tutti. Anche perché: che gusto c’è ad uccidere, senza dare all’altro il tempo per organizzarsi? Dicono che il tuo carattere da vampiro, rispecchia il carattere della tua controparte umana e io ero senza dubbio alcuno il più garbato, gentiluomo di tutta Inghilterra, al mio tempo. Dicevo: non so se potessi provare l’amore, senz’anima com’ero. Ma senza dubbio il sentimento che nutrivo nei confronti di Buffy era diverso in tutto e per tutto a quello che provavo nei confronti di Drusilla. Drusilla non l’avevo mai davvero amata. Certo ci tenevo a lei e mi dispiacevo per lei, in quel periodo in cui era estremamente fragile. La possedevo, ma se anche Angel o Angelus, fate voi, l’avesse presa e fatta sua, potevo anche accettarlo.

Se mi togliessero Buffy, invece, non so quello che farei… è stato fortunato quel Riley a togliersi di mezzo, prima che perdessi veramente le staffe con lui. Anche se, devo dire, ero giunto a rimpiangere perfino quei giorni in cui la vedevo sempre con lui. Perché almeno avevo la consapevolezza che fosse viva…

Ho capito tutto questo, quel giorno, l’inferno lo abbia in gloria, in cui mi rifiutai di fare il nome di Dawn a Glory. Avrei sacrificato io la mia vita per lei, Buffy. L’idea di cavarmela pronunciando il nome che avrebbe distrutto la vita a Buffy, a quella donna dei miei stivali, mi scandalizzava. E quel giorno, feci il mio primo scacco matto al suo cuore. Non dimenticherò mai lo sguardo che mi rivolse quel giorno quando, fingendosi il mio robot, volle venire personalmente a chiedermi perché non avessi fatto il nome di Dawn… 

“Spike?”

Era giunta sera, oramai. Avevo perso completamente la cognizione del tempo. Dawn era nuovamente da me. Se non ci fosse stata lei che, a differenza di tutta quella gentaglia inutile, odiosa e anche supponente, oltre che incredibilmente stupida, era la più piccola ma anche la più matura sarei fuggito per sempre da Sunnydale. E al diavolo i demoni, le apocalissi e tutto il resto. Se ero rimasto in quella schifosa cittadina era solo ed esclusivamente perché avevo fatto la promessa a Buffy di prendermi cura di Dawn.

“Spike, ci sei?” perché nel frattempo io non le avevo risposto.

“Si, entra pure”

Dawn entrò e chiuse la porta dietro di sé. Mi alzai a sedere sul divano e mi fermai ad osservarla: portava lo stesso abito della notte maledetta. Era lì, ferma sulla soglia indecisa se avvicinarsi oppure stare ferma. Poi, presa una decisione, si fece avanti e si sedette vicino allo spazio che le avevo lasciato. Restò qualche istante zitta, poi scoppiò in lacrime e mi abbracciò.

“Mi manca, Spike… mi manca da morire”

Avevo la sensazione di stare crollando da un momento all’altro, ma mi feci forza e provai a tirarla su di morale. Dicendole che era ormai grande e che sua sorella non avrebbe accettato di vederla così fragile. Dopo che si calmò, le andai a prendere qualcosa da bere.

“A te manca?” mi domandò dopo un po’.

“Credo che manchi a tutti”

“E pensare che avrei dovuto saltare io, invece”.

Per qualche ragione, anche questa alternativa non mi piaceva affatto. Nessuno di loro doveva morire. Forse Xander, anzi sicuramente lui; magari Willow… ma non Buffy e neanche Dawn!

“Come puoi pensare una cosa del genere?” la rimproverai. “Né tu, e neanche lei, dovevate saltare da quella gru”.

Mi fermai un attimo, indeciso se dirle, oppure no. Alla fine optai per il sì.

“Ho promesso a tua sorella che ti avrei protetto. Qualsiasi cosa succeda. Lo sai, Dawn cosa penso e sogno tutte le dannate notti in questo schifo di posto? Sogno di salvarla, sogno di proteggerti sempre e di impedirle di saltare. Questo sogno! E se io avessi fatto il mio lavoro bene, lei sarebbe ancora qui”

Stavolta fui io a lasciarmi andare e fu lei a consolarmi.

“Non è colpa tua, Spike. Tu hai fatto tutto quello che dovevi. Io invece l’ho tanto adirata facendo tutto quello che volevo, pretendendo di andarmene in giro da sola, quando lei voleva proteggermi…”

Quando calmai anch’io il primo impeto della disperazione, decisi, in comune accordo con lei, di parlare d’altro.

“Gli altri, che fine hanno fatto?” le chiesi, non tanto perché mi premeva saperlo ma per sviare ciò che entrambi non avremmo potuto sopportare.

“Willow sta con Tara la maggior parte del tempo”

“Ah, perciò adesso stanno davvero assieme?”

“Beh, si” rispose Dawn. “Stanno proprio bene assieme, secondo me. Non che Oz non fosse alla sua altezza, ma Tara è senza dubbio ciò che fa per lei. E’ così premurosa… se vuoi puoi venire e farti anche tu una buona opinione”

Scossi la testa.

“Preferirei evitare… non sono ancora il benvenuto nella casa dei cuori” e in verità l’idea non mi interessava particolarmente.

Poi fui preso da un’improvvisa ispirazione.

“Piccola” dissi e Dawn si fece attenta. “Secondo te potremmo chiedere indietro il robot? Potremmo chiedere a Willow di aggiustarlo, no?”

Certo, non si avvicinava minimamente alla vera Buffy, ma quantomeno avrei di nuovo avuto con me, qualcosa che l’avrebbe vagamente ricordata. E magari avrebbe contribuito a rendere il vuoto meno doloroso.

“Credi che accetterà?” domandò Dawn, poco convinta.

“Se a chiederle fossi tu, magari…” proposi.

Dawn dopo averci pensato un attimo, rispose allora: “potrei provare, però non ti garantisco che avrò successo”

Sorrisi e quello che dissi, lo dissi perché lo credevo davvero: “tu hai sempre successo, Dawn”



NOTE DELL’AUTORE

Ciao a tutti!
Questa è la mia prima opera su un fandom di una serie tv che ho scoperto giusto due estati fa (estate 2019) perché mi era stata consigliata da una carissima amica.
E me ne sono subito innamorato follemente, e detto da me che temo in genere i film sui vampiri ma non solo è un grossissimo complimento! Mi dispiace solo che ho scoperto Buffy così tardi (essendo comunque una serie di fine anni ’90- inizi 2000). Però, come si dice…meglio tardi che mai.
In questa storia, cercherò di trascrivere una mia rappresentazione (non so quanto verosimile, a dire il vero) su ciò che accadde alla Scooby (compreso Spike) nel periodo in cui Buffy era nel Paradiso, dopo il suo sacrificio nel salvare Dawn. Perciò la vicenda si colloca tra la fine della quinta e l’inizio della sesta stagione (per me la migliore delle sette).
147 giorni del titolo della long, sono appunto i giorni in cui Buffy manca dal mondo e i nostri eroi (compreso Spike) sono costretti a fare a meno di lei.
Ripeto: essendo la mia prima opera su di loro, non so quanto i personaggi risultino IC…temo assai poco, ma vabbè.
Gli aggiornamenti saranno uno a settimana!
Nello scrivere questa opera ci tengo a precisare che i TUTTI i personaggi NON SONO miei, ma appartengono a Joss Whedon.
Spero di avervi incuriositi con questo primo capitolo e vi auguro una buona lettura! 😊
 
 
 
 
 
   
 
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