Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: Allen Glassred    17/04/2021    0 recensioni
A grande richiesta, ecco qui la long di Bloody Sunset!
da sempre il mondo è sorretto da due forze: il male ed il bene. Ma cosa accadrebbe se l'equilibrio che da millenni esiste tra loro si spezzasse? Il tempo è oramai giunto: i sette peccati capitali e le sette virtù cristiane, rispettivamente agli ordini del diavolo e del creatore, rinascono sulla Terra dopo secoli di assoluto silenzio. La battaglia celeste è imminente, anche se non tutto sarà come sembra, e molti segreti stanno per essere rivelati. Allen e Valentina sono amici d'infanzia, ma il destino li porterà a combattersi in due schieramenti opposti: uno nella schiera dei peccati capitali e l'altra nella schiera delle virtù. Ma saranno solamente i peccati i veri nemici? Quando, tra le fila delle virtù, si scoprirà un traditore, tutto verrà rimesso in gioco. Cosa succederà? Se volete saperlo, continuate a seguirmi.
Genere: Angst, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest, Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Bloody Sunset '
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In un luogo di cui a nessuno è dato sapere esattamente la locazione, un luogo immerso in una placida luce che non pare mai volersi spegnere, qualcuno pare essere turbato. Posa dolcemente una mano su quella della donna incosciente, seduta su un trono e alla parvenza addormentata. “ Mia adorata sorella, sono qui “. Sussurra la persona misteriosa, di cui scorgere i lineamenti risulta del tutto impossibile. “ Presto squarceremo il velo di sonno che ti ottenebra la mente, te lo prometto. Fino ad allora, tuttavia, dovrai pazientare ancora un po' “. Sussurra semplicemente colui del quale si capisce solamente che si tratta di un uomo: un uomo alato, maestose ali bianche che sembrano quasi voler ricoprire interamente il suo corpo, come a proteggerlo.

“ La battaglia sta per cominciare “. Sentenzia un’altra figura, sempre avvolta in ali che ne celano l’identità e che coprono anche il suo volto. “ Egli lo aveva predetto, sarebbe successo tutto a Roma e nel Vaticano “. Sentenzia, l’altro fa un cenno affermativo con il capo, il suo volto così come quello dell’altro totalmente celato dalle sue ali.

“ E’ vero, non ci resta che attendere gli sviluppi di questa battaglia che le sette Virtù sono state chiamate ad affrontare e confidare in loro “. Sentenzia a sua volta, mentre l’altro non proferisce parola. “ Avverto il tuo turbamento: cosa lo provoca? “. Chiede. l’altro rimane in silenzio qualche istante.

“ Nulla. Non è nulla “. Detto ciò gli da le spalle, dispiegando poi le sue ali, più di due sicuramente, ed alzandosi nuovamente in volo sotto lo sguardo ora non più celato dell’altro. In tutto questo, la misteriosa donna non apre gli occhi e seguita a rimanere in quella sorta di sonno privo di sogni. l’identità di queste persone non è ancora palese, ma sembrano sapere molte più cose di quello che sembrerebbe.

 

**********************************
 

Moritz Glassred torna alla propria casa, meglio dire la propria villa: è furioso per quanto accaduto. Non solo Valentina lo ha lasciato, oltre a questo Doris e Theresa si sono intromesse e, usando il potere di Speranza e l’arco di Hope sono riuscite a cacciarlo prima che potesse dare una lezione alla donna. “ Maledetta sgualdrina che non sei altro, questa me la paghi “. Sibila tra i denti il giovane avvocato, sbattendo malamente la giacca sul divano ed allentando il nodo della cravatta: sente come se la collera gli stesse prosciugando ogni particella di ossigeno, il respiro è irregolare mentre, per un momento, nei suoi occhi passa un bagliore viola. “ Puttana! “. Si altera e, con il solo sguardo manda in frantumi uno specchio lì vicino. “ Te la faccio pagare, te lo giuro. Ti pentirai amaramente di avermi lasciato in quel modo, così come la pagheranno la tua cara mammina e quell’altra sgualdrina della tua amichetta del cuore “. Posa entrambe le mani sul tavolo, respirando profondamente: deve cercare di calmarsi. Una voce alle sue spalle lo fa da prima sussultare.

“ Wow, fai sul serio? “. Chiede semplicemente, entrando nella sala come se nulla fosse. “ Stai disperdendo Grazia demoniaca ovunque, se continui così distruggerai il tuo tramite nel giro di un’ora, Pride “. Lo chiama semplicemente, l’altro non si volta ma pare riconoscere la voce molto bene.

“ Io sto bene: Pride non mi sta affatto distruggendo, sono solo dannatamente incazzato “. Inizia, per poi voltarsi verso chi gli ha rivolto la parola. “ Ma tu? Quando sei tornato, esattamente? Ti credevo al tuo night club, insieme a Lucrezia “. Fa, mentre l’altro giovane dalla lunga chioma ametista scuote le spalle con noncuranza.

“ Sono venuto a vedere cosa stavi combinando, a quanto pare ho fatto bene: ti sei fatto mettere nel sacco come uno sciocco, ora quella donna e quella Virtù sanno chi tu sia e non solo: probabilmente aiuteranno Giustizia a risvegliarsi, ti rendi conto? Tutto per la tua incapacità “. Sibila l’ultima parte con un pizzico di malcelata alterazione. L’altro stringe forte i pugni quasi fino a farseli sanguinare: dovrebbe resistere e controllarsi, ma le parole escono dalla sua bocca ancor prima che il suo cervello possa dar l’ordine di trattenerle.

“ Tu mi hai ordinato di tener d’occhio quella puttana, io l’ho fatto! Non è colpa mia se poi ha iniziato ad interessarmi davvero, non è colpa mia ciò che è successo dopo, e… “. Ma non finisce la frase: l’altro punta la mano verso di lui e, solo stringendo lievemente il pugno i suoi occhi si illuminano di un intenso ametista.

“ Idiota! “. Grida, mentre improvvisamente Moritz inizia a sentirsi poco bene: cade in ginocchio mentre inizia lentamente a sanguinare dalla bocca. “ Dovrei ucciderti, qui seduta stante. Ma non lo farò, non stavolta: sei mio fratello, dopo tutto. Ma tieni bene a mente le mie parole… “. Si avvicina lentamente, l’altro sente un dolore atroce in tutto il corpo. Dolore che si placa solo quando il giovane dalla chioma ametista abbassa la mano, chinandosi per poter arrivare alla sua altezza. Gli afferra il mento con due dita e lo costringe a guardarlo, occhi negli occhi. “ … azzardati ancora una volta a deludermi, azzardati ancora una volta a fallire e ti garantisco che non sarò più così clemente con te. Mi sono spiegato? “. Chiede. Il bruno annuisce, smettendo anche di sanguinare mentre gli occhi dell’altro rimangono di un intenso ametista. Si alza da terra, dove invece Moritz rimane in ginocchio per poi puntare lo sguardo di colore viola in quello dell’altro, suo fratello maggiore e capo delle incarnazioni demoniache.

“ E va bene, Allen. Sarà come vuoi, ma ora? Cosa pensi di fare? “. Chiede, stringendo lievemente il pugno per mascherare la propria collera. Colui che si rivela essere Allen sogghigna lievemente, pensando al suo nuovo piano che, ne è certo, darà più frutti del precedente.

“ Chissà. Forse, farò visita alla nostra cara Valentina. Anche se dubito potrà riconoscermi, sarà un piacere giocare un po' con lei “. Sogghigna sadicamente, riflettendo: anche se si rivedranno come Allen e Valentina, la fanciulla così come chiunque altro non potrà mai capire che lui e Lussuria sono la stessa persona malgrado sicuramente potrà notare l’aspetto praticamente identico, non potrà comunque ricollegare il tramite al figlio di Lucifero, non finché il suo potere demoniaco lo proteggerà ed impedirà a chi che sia di scoprire la sua identità. Almeno, fino a quando lui non deciderà di giocare a carte scoperte, ma per questo pensa, c’è ancora tempo. Ora vuole solo divertirsi un po' con la bella avvocatessa. “ Che c’è, fratellino? Ti vedo agitato “. Chiede il giovane, quasi come gli importasse davvero o non avesse capito cosa Moritz pensa. L’altro si alza finalmente da terra per poi pulirsi la bocca, ancora lievemente sporca di sangue.

“ Credi sarà semplice come con le altre due? Non sottovalutare quella puttana. Potresti finire per pentirtene “. Sentenzia. Suo fratello gli da ancora le spalle, dopo che in precedenza si è voltato per poter uscire dalla stanza. “ In oltre, non senti la presenza di quell’uomo? “. Chiede. Allen rimane ancora in silenzio e, finalmente, di lì a pochi istanti prende parola.

“ Certo che lo percepisco. Dimentichi? Io e lui abbiamo un legame profondo “. Ghigna malefico, tuttavia l’altro non pare dello stesso avviso e non è affatto convinto e men che meno tranquillo.

“ Non lo sottovalutare: già una volta ha quasi scoperto la posizione della nostra villa, non è un nemico da poco “. A quella frase Allen si volta di scatto verso di lui, gli occhi brillano ancora di un intenso ametista.

“ E’ morto, Moritz: ed i morti non mi fanno paura “. Dette queste enigmatiche parole fa comparire la propria spada nelle sue mani, in un lampo dello stesso colore dei suoi occhi e dei suoi capelli. “ Pensiamo a sbarazzarci della Chiesa, piuttosto: stanno diventando troppo fastidiosi, per i miei gusti “. Sentenzia ma, a quelle parole il fratello scuote il capo.

“ Non credo sia saggio aggredirli in casa loro: perché non aspettiamo che si muovano? Sono sicuro che lo faranno, a quel punto potremo facilmente sbarazzarcene. Adesso potrebbero godere della protezione di quegli Arcangeli e di Dio stesso “. A quella frase tuttavia, il capo dei peccati capitali si lascia andare ad una fragorosa risata.

“ Certo! Come no, il caro e premuroso Dio “. Fa, con una malcelata ironia. “ Dio non ha tempo per questo, fratello. Ma hai ragione: lasciamo perdere la Chiesa, almeno per ora. Ho voglia di divertirmi un po' con la nostra cara Giustizia, dato il tuo fallimento credo sia ora che io scenda in campo personalmente “. Fa, calmandosi un po' mentre suo fratello minore non può fare altro che guardarlo qualche istante, per poi incrociare le braccia al petto. Non sa perché ma non riesce a rimanere totalmente tranquillo.

“ E se Fede decidesse di farsi vivo? “. Chiede e, a quella frase il maggiore pare perdere istantaneamente ogni ilarità. Riflette un momento mentre la spada si circonda di Grazia Demoniaca.

“ Fede? Che venga pure: questa spada lo sta aspettando da quando entrambi siamo nati “. Senza dire altro esce dalla stanza, lasciando solo il fratello che non può fare a meno di farsi più di una domanda.

 

Sono trascorsi diversi giorni dalla rivelazione sconcertante che Doris e Theresa hanno fatto a Valentina. La fanciulla è a casa e non può fare a meno di riflettere: lei è un’incarnazione Angelica, il tramite di Giustizia, o Justice che dir si voglia. Una delle sette figlie di Dio risiederebbe in lei, se ci pensa la cosa la sconvolge ancora. Eppure sa che è vero, sa che le parole della madre e della migliore amica sono vere e non solo perché le conosce e sa che non le direbbero mai una menzogna. No: lo sente nel profondo, come se colei che risiede nel suo corpo le stesse parlando e la stesse guidando, così come ha fatto sin dalla sua nascita. “ Justice, la figlia di Dio… “. Sussurra semplicemente l’avvocatessa. Anche quel giorno, così come nei precedenti decide di non presentarsi al lavoro: troppa confusione aleggia nella sua mente, ha bisogno di riordinare le proprie idee e di accettare al cento per cento il suo ruolo. Poi, esattamente quale sarebbe il suo ruolo, pensa? Cosa dovrebbe fare? È sola, disarmata, non ha nulla per poter combattere. Viene definita “ lo scudo di Dio “, ma lei non ha alcuno scudo che potrebbe proteggerla in caso questi nemici, i figli di Lucifero, decidessero di attaccarla. E loro, si chiede? I nemici sapranno chi è lei? E se si, come mai ancora non l’hanno aggredita? Cosa stanno aspettando? Sanno che è debole, sanno che non è ancora pienamente cosciente dei propri poteri, allora cosa stanno aspettando? Oppure non sanno nulla e lei ha completamente sbagliato con la sua ipotesi? Più cerca risposte più nuove domande si accumulano nella sua mente, costringendola a rigirarsi nel letto più volte senza riuscire a prendere sonno. Non fino a quando, improvvisamente, una voce a lei sconosciuta le parla attraverso la sua grazia: una voce calda che lei non conosce, una voce che le dice di dormire e che starà a vegliare su di lei fino a quando non sarà mattina, che nessuno potrà attaccarla, non quella notte per lo meno. “ Chi sei…? “. Sussurra solamente, chiaramente nessuna risposta giunge mentre i suoi occhi iniziano a farsi pesanti fino a chiudersi. Lei sprofonda in un sonno quasi innaturale, mentre le immagini di San Raffaele e San Michele poste sul suo comodino cadono a terra misteriosamente.

 

Ed è in quel momento che la visione di Valentina ha inizio.

 

Si trova in un posto a lei sconosciuto: i suoi piedi sono scalzi e lei indossa un lungo abito di color lilla, che lascia scoperte solamente le spalle mentre il resto delle braccia è fasciato in ampie maniche. “ Dove sono? E come ho fatto ad arrivare qui? Non capisco “. Sussurra. Malgrado in quel luogo faccia molto freddo lei non pare percepirlo, anzi: è come se un costante calore si irradiasse in tutto il suo corpo. “ Ah, ora ho capito: sono a casa “. Sussurra solamente e come se, improvvisamente e senza un’apparente ragione avesse riconosciuto il luogo in cui è giunta. Un luogo che le mette un’infinita nostalgia. “ Eppure, io non dovrei essere qui. Non dovrei… “. Sussurra, mentre lentamente delle sensazioni che non le appartengono iniziano a farsi strada in lei. O meglio: le appartengono ma è come se allo stesso tempo fossero di qualcun altro, è una sensazione che non crede di aver mai provato prima d’ora. Cammina ancora in quel luogo puro ed incontaminato, in cui il solo colore a prevalere è il bianco, contrastato solamente dal blu intenso del cielo sopra di lei. “ Cosa? No… “. Fa improvvisamente, una sensazione la pervade e la terrorizza allo stesso tempo. “ Aspetta! Aspetta un momento, no! Non è ancora il momento per me “. Fa, guardando una figura alata proprio di fronte a lei: non ha solo due ali e lei non sa come, ma riconosce che si tratta di un arcangelo. “ Aspetta! Non sono ancora pronta! Papà ha detto che non è il momento, no! “. Continua a gridare, la misteriosa figura lascia cadere un cristallo a terra. Lei non sa perché ma grida, poi il nulla assoluto.

 

L’avvocatessa apre gli occhi di scatto, spaventata: il cuore tamburella nel suo petto come fosse un tamburo, non riesce a quietarsi nemmeno mettendosi seduta. “ Ma cosa…? “. Mormora, cercando istintivamente le immagini sacre che da sempre tiene accanto a sé, sul comodino. Non trovandole si allarma immediatamente. “ Oh no: dove sono finite?! Dove sono?! “. Si dispera, come fosse una cosa di vitale importanza. Non appena le nota entrambe a terra esce immediatamente dalle coperte, inginocchiandosi a raccoglierle e stringendo a sé l’immagine sacra di San Raffaele. “ Non capisco: cosa mi sta succedendo? E chi era quell’essere alato? “. Si chiede, raccogliendo in seguito anche l’immagine di San Michele e stringendole entrambe a sé, come potessero fornirle maggior protezione dalle visioni che, lentamente, stanno iniziando a farsi sempre più realistiche. Specie da quando ha scoperto di essere un’incarnazione Angelica e di avere una missione molto importante. Eppure pensa, è altrettanto certa che quelle visioni siano reali. Forse ne deve parlare con qualcuno, prima che la situazione le sfugga di mano.

 

Nello stesso momento, Theresa sta camminando solitaria per le vie di Roma. Ha appena smesso di lavorare, l’ultimo paziente l’ha trattenuta più del dovuto e così ha finito per far tardi. Mentre cammina non può fare a meno di riflettere: è da tanto tempo che lei e Doris volevano parlare a Valentina della sua natura angelica, lo avrebbero voluto fare prima e le dispiace che abbia scoperto tutto quanto in una circostanza tanto brutta. Tuttavia pensa, ora il loro compito è aiutarla a capire la situazione ed accettarla: i nemici non staranno certamente aspettando i loro comodi e, senza dubbio, prima o dopo qualcuno si farà vivo e loro dovranno trovarsi preparate. La giovane psicologa tuttavia, non sa che qualcuno sta tenendo d’occhio ogni suo spostamento da un po'.

 

Il giovane dalla chioma corvina si appoggia al muro, accendendo una sigaretta e sbuffando pesantemente. “ Non credi che dovremmo rientrare? “. Chiede la donna dalla lunga chioma mogano accanto a lui, incrociando le braccia al petto. Lui non le risponde così, contrariata, la ragazza lo chiama nuovamente. “ Edward! Sto parlando con te, mi vuoi rispondere? “. Chiede, mentre lui sbuffa pesantemente.

“ Torna tu se vuoi, io ho ancora da fare “. Taglia corto, lei pare perdere ulteriormente la pazienza e gli si avvicina.

“ Oh certo, tener d’occhio quella sgualdrina è più importante che un ordine del capo, no? Preferisci farti punire piuttosto che smettere di giocare al detective! “. Tuona innervosita la bruna. Lui non dice nulla, limitandosi a inspirare fumo per poi farlo fuoriuscire in una nube che si dissolve di lì a poco.

“ Tornerò solo quando avrò verificato una cosa, sta calma: non intendo farmi punire dal capo “. Fa semplicemente, mentre un bagliore rosso passa per un istante in quegli occhi di ghiaccio che a molti mettono paura. “ Non capisco perché ti scaldi così tanto “. A quella frase lei gli da le spalle, mantenendo le braccia incrociate ed ancora contrariata.

“ Perchè non voglio che ti faccia del male, stupido che non sei altro “. Commenta solamente. Lui sorride leggermente: ormai la sigaretta è terminata e, dopo aver gettato a terra e pestato il mozzicone abbraccia da dietro la ragazza.

“ Non devi aver paura per me, sta tranquilla: so bene quello che faccio, il capo me ne sarà grato. Ed anche nostro Padre, il sommo Lucifero “. Ghigna cinicamente, negli occhi di lei passa un bagliore verde mentre si volge verso l’altro.

“ Finalmente sei tornato “. Sussurra, mentre lui annuisce e non scioglie l’abbraccio per nessuna ragione.

“ Anche tu, vedo che sei tornata. È bello poterti parlare “. Sogghigna, lei si lascia stringere mentre posa il capo sulla sua spalla.

“ Non mi piace il modo in cui guardi quella sgualdrina. Non mi piace come guardi quella Virtù e la sua volgare tramite “. Sussurra quasi, lui non dice nulla ma, di lì a poco, il suo sguardo torna a puntarsi su Theresa.

“ Te l’ho detto: me la vedrò io con Hope, non devi temere “. In un lampo nero un coltello fa la sua comparsa nella sua mano libera, gli occhi di lui rimangono di un rosso incandescente mentre riflette: forse pensa, è ora che anche lui scenda in campo e dia una mano al suo capo nella sconfitta dei figli di Dio. E soprattutto pensa, è tempo di accelerare i tempi: suo padre Lucifero deve risvegliarsi quanto prima e conquistare la Terra ed il Paradiso, costi quel che costi.


Salve a tutti, come state? Ed eccomi con il capitolo quattro: abbiamo visto degli esseri alati parlare, chi potranno mai essere? Chi è la donna addormentata? Intanto Valentina ha una strana visione, delal quale decide di parlare a theresa e Doris: chi è l'uomo che ha sognato? E perchè gli avrà detto che non era il suo momento? Intanto Theresa sta per incontrare un nuovo nemico, chi sarà mai? E perchè pare avercela tanto con Speranza? Continuate a seguirmi e lo saprete!

   
 
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