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Autore: Valerie    17/04/2021    3 recensioni
Dare voce alla propria interiorità con poche e semplici parole, tirando fuori desideri e timori, non è sempre facile.
Aspettare l'arrivo di qualcuno che non si conosce, provare nostalgia per qualcuno che non è mai stato nella tua vita è strano ma doloroso allo stesso tempo.
Aspettare è la cosa più difficile di tutte.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aspettando te (fra i nodi da sciogliere)
 
Dove sei?
Me lo chiedo da un po’, ormai.
Quando mi sono lasciata l’ultima volta, ho chiesto al cielo di non farmi incontrare nessuno che non fossi tu.
Mai preghiera fu più esaudita di questa.
Niente è andato più in porto.
A volte mi sento così emozionata, come se stessi per spuntare da dietro qualche angolo, all’improvviso, a sorpresa.
Ma non arrivi mai.
Ogni volta che qualcuno cattura il mio interesse non faccio che pensare ‘Sarà lui?’ ma tu non sei.
Poi capita che sto male, che arriva qualcosa per cui guardo la mia vita per quello che è: un gran disordine di nodi da sciogliere.
Allora capisco che non è quello il momento.
Non voglio appoggiarmi a te. Non voglio che sia tu a sistemare i miei casini. Non voglio vivere di te.
Voglio stare in piedi da sola.
Non per orgoglio, non per riscatto, ma per offrirti pienezza, quando arriverai.
Una pienezza fatta di gioie e dolori da condividere, ma non di vuoti da colmare.
Ogni tanto mi capita di immaginare il giorno in cui ci incontreremo per la prima volta.
Vedo il tuo sguardo sorpreso su di me, un brillio negli occhi e la voglia di parlarmi.
Altre volte vedo che ci odiamo a prima vista. Ti trovo insopportabile e antipatico e penso “Con lui, mai nella vita!” ma poi non è vero niente.
A volte mi manchi, altre no.
Quelle ‘no’ sono quelle in cui sembra che i mostri mi mangino la vita.
Hai presente quelle ombre che ti schiacciano, ti spaventano, che ti ripetono che è tutto finito?
Ecco, quei mostri lì.
È difficile sfuggire dalle loro grinfie, quando decidono di attaccarti. Ma ho trovato il modo per non stare ad ascoltarli troppo.
Magari, un giorno, ti racconto quale.
Nel frattempo, studio, lavoro, mi dedico alle cose che amo e che mi raccontano chi sono.
Tu cammina però.
Io ti aspetto.
   
 
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