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Autore: Maadimor    18/04/2021    0 recensioni
Ciao, mi chiamo Agata ma per gli amici Tina.
Sono una ragazza di 21 anni con lo spirito da sedicenne. Sono una persona normale ma con un terribile difetto, sono ipersensibile. Essere ipersensibili sembra quasi un vanto, ma non lo è.
Nelle mie condizioni tutte le emozioni sono sovrastimate, tutti i momenti sono vissuti fino all'ultima goccia, ogni cibo è gustato, ogni sogno è vissuto ed ogni dolore è assorbito. Qui vi racconterò cosa vuol dire vivere nella testa di una persona ipersensibile quando nel mondo circostante vivono solo persone ordinarie, con problemi normali e con una visione in bianco e nero settoriale.
Vi racconterò come si pensa per immagini e come si sogna ad occhi aperti.
Vi racconterò ogni giorno della mia vita, con l'obiettivo di riconoscere attorno a voi le persone ipersensibili e trattarle nel modo adeguato, perchè ricordatevi che nella loro mente il mondo ha tutto un altro sapore.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Capitolo 1: la domenica
 
- Svegliati Tina sono le 12, è tardi -  urlò mia madre stamattina. 
Ma perchè è tardi se è domenica? Tardi per fare cosa? 
Mi alzai per andare a fare colazione e trovai un cornetto al pan di stelle, era buonissimo, aveva dentro tanto cioccolato e forse una specie di crema alla vaniglia, ad ogni morso sentivi la crosta sbriciolarsi in modo composto dentro la tua bocca. 
-Com’è il cornetto Tina? ti piace?- 
-Niente di che mamma.- 
Ma perchè le risposi così? Perché non le ho dato questa piccola gioia? Adesso la ringrazierei e le direi che per me è stato importante questo piccolo gesto, ma perchè all’inizio non l’ho fatto? 
Già di prima mattina i primi sensi di colpa, perchè ho risposto male? Perché ogni volta che mi rivolge la parola sento queso forte impulso di odio? 
Dovete sapere che il mio rapporto con i miei genitori non è dei migliori, ma d’altronde chi ha un rapporto perfetto..
Con mio padre abbiamo idee politiche completamente differenti, lui è il solito uomo silenzioso ma divertente, con la battuta pronta, super pragmatico con la convinzione che il comunismo abbia rovinato il mondo dall’alba dei tempi. Se dovessi spiegarvi come lo vede la mia testa, ve lo paragonerei ad un grande girasole con i petali grigi ma con un grande cuore ed un grande sorriso al centro, come se cercasse di portare felicità in un mondo che ogni giorno l’ha costretto ad essere spento e ad annullarsi. Ho tanta stima di lui, penso fosse un grande sognatore alla mia età, ma la vita gli ha dato tante, anzi tantissime cose a cui pensare che lo hanno fatto rientrare nello stereotipo da cui lui aveva tentato di scappare. 
Mia madre invece è molto particolare da spiegare. Mia madre è una Barbie, mia madre è sempre perfetta, non ha mai i capelli fuori posto, non ha mai la casa sporca, non ha mai detto no a nessuno, non è mai uscita fuori dagli schemi, non ha mai infranto le regole. Mia madre è l’opposto di ciò che sono io, da qui nascono i nostri problemi. 
Non mi soffermerò tanto adesso su di lei perchè avrete modo di conoscerla abbondantemente durante il nostro viaggio insieme, spero voi possiate aiutarmi a vederla diversamente, perchè il bene che le voglio mi impedisce di odiarla e viceversa. 
 
Dopo aver mangiato il mio buonissimo cornetto ed aver preso il caffè, mi andai a lavare. Guardandomi allo specchio in altri tempi avrei odiato il mio riflesso, ma oggi no, oggi è domenica e quindi mi è concesso fare schifo senza cercare irrimediabilmente di cambiare la situazione. 
Lavarmi la mattina è una delle cose che preferisco, mi da forza, mi sembra di rinnovarmi. Cerco sempre di fare una lunga skincare in modo di passare tanto tempo a fissarmi e ad ammirarmi, familiarizzando con un viso che non potrà mai essere perfetto e che sono costretta ad accettare. 
Mi metto a notare  come si assorbe la crema sulla mia pelle, come subito diventa morbida e lucente, penso alla faccia accartocciata che farebbe il mio ragazzo se mi baciasse in quel momento piena di crema. Per fortuna la mia testa mi regala anche momenti di intrattenimento e non solo momenti tristi, però è domenica e si sa che la domenica arriva sempre il momento no. 
Neanche il tempo di finire di lavarmi ed incremarmi che subito mi chiamarono a tavola.
“Diamine sono già le due” pensai. 
Non mi dilungherò molto sul pranzo, perchè non mi ci concentrai particolarmente dato che la metà la passai a litigare per messaggi con il mio ragazzo. 
Non litigo mai con lui, stiamo insieme da quasi 6 anni, abbiamo passato momenti stupendi ma anche momenti meno stupendi, ma la maggior parte sono ricordi felici, anzi felicissimi. Lui è il palloncino ad elio della mia vita, lui è la parte leggera, festosa, colorata ed ingenua della mia esistenza. 
Vi starete dunque chiedendo perchè abbiamo litigato. 
Abbiamo litigato perchè io sono una inguaribile romantica con la fissa per i social network. Io ho costante bisogno di raccontare la mia vita, di comunicare tutto ciò che sento e che vedo nella mia testa. Ho la necessità di far uscire pensieri ed emozioni e di metterli in ordine o scrivendo o postando video e foto; al contrario il mio ragazzo, Gabriele, ha un rapporto tossico con i social, ci pensa mille volte prima di postare anche solo una foto, è insicuro e odia l’esibizionismo nei social perchè non lo comprende. C’è anche da dire che è una persona super timida ed introversa, mentre io sono la solita “pentola a pressione” che c’è in ogni classe o gruppo di amici. 
In modo intuibile quindi il litigio si è basato su una stupida foto sui social che non mi ha repostato. Qui amici entra in gioco la mia ipersensibilità, perchè una minuzie del genere è diventato un vulcano di dolore dentro la mia testa. 
Ho sempre un immenso bagaglio di amore verso di lui, lo faccio uscire in tutti i modi, scrivendogli poesie, scrivendogli cose dolci, mettendo foto carine di noi due, solo che Gabriele non si trova a suo agio quando lo faccio nei social. Posso capire perfettamente il suo punto di vista se razionalizzo, ma se fossi una persona razionale non sarei ipersensibile. 
Il suo mancato riscontro nella mia mente fa diventare quel palloncino di elio un pezzo di plastica inquinante, fa subentrare pensieri tristi e pensieri intrusivi nella mia mente. 
Perché non riesce a fare un piccolo sacrificio per farmi notare che gli importa? Perché per lui diventa così doloroso e difficile ringraziarmi o scrivermi qualcosa di dolce? Probabilmente perché non me lo merito. Perché lui riesce a mettere prima se stesso e dopo me? Ma soprattutto, perchè io non so farlo? 
Me lo sono sempre chiesto, mi sono sempre chiesta perchè io preferisca fare da tappeto alle persone piuttosto che farle sentire come mi sento io, consapevole che nessuno potrà mai sentire questo profondo dolore per una semplice foto. 
 
Dunque mi misi a letto, pensando e ripensando al mio dolore. Pensando a quanto sia forte e logorante, riconoscendone la totale irrazionalità. 
In questi casi inizio ad entrare sempre di più dentro me stessa, perdendomici. Inizio a notare quanta oscurità sprigiona ogni mio singolo gesto, quanto tutti i miei pensieri cambino colore e spessore. Passa tutto in secondo piano, la mia vita diventa piccola e lontana ed inizio a vagare nel mio buio. Piangere? Non in questi casi, non sanguini subito quando la ferita è profonda. 
Per eliminare la sofferenza di solito scrivo, quindi eccomi qui. 
Vi sto raccontando in live il dolore che sento, il dolore che canalizzo in poche parole che a leggerle perdono quasi di significato. 
Questo primo capitolo ho deciso di interromperlo proprio al momento attuale. Voglio lasciare lapidaria la mia sofferenza senza dirvi di averla risolta, perchè sarebbe una bugia.
Quindi Tina per oggi vi saluta in questa solita domenica di introspezione, il giorno della settimana in cui l’aria si fa più pesante, in cui il tempo va a rilento e l’unico vero amico che ti ritrovi è il tuo cuscino, che sarà sempre al tuo fianco per assorbire le tue lacrime e per darti finalmente un dolce riposo. 
Spero di riuscire a raccontare anche gli aspetti positivi della mia ipersensibilità prossimamente, ce ne sono tanti, ma come per gli incubi con i sogni belli, la tua testa da più attenzione al dolore ed alla paura che ai momenti positivi. Buon proseguimento. 
 
   
 
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