Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Epic JP    18/04/2021    2 recensioni
In questa raccolta si trovano storie ambientate nell'universo di Naruto o in universi paralleli con dentro personaggi di Naruto. Alcune storie saranno autoconclusive, altre avranno due o più capitoli ed altre ancora saranno separate ma facente parte di uno stesso fascio narrativo. Il rating è giallo ma le storie varieranno dal verde all'arancione. O anche al rosso. Alcune storie potrebbero avere una sorta di introduzione ed altre invece no.
Auguro una buona lettura e spero vivamente di ricevere anche qualche commento o riflessione da parte di chi leggerà uno o più capitoli di questa variegata raccolta.
Genere: Avventura, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Kushina Uzumaki, Minato Namikaze, Sakura Haruno, Tsunade
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

The Forever Girl

 

La sensazione di vedere tutti intorno a te invecchiare e morire, mentre tu rimani giovane, è qualcosa impossibile da dimenticare... almeno finché non si viene trovati dall'amore.

 

Quattrocento anni.

 

Aveva vissuto per quattro secoli, quaranta decenni, quattrocento anni. Ed ogni singolo giorno le aveva trasmesso la sensazione di non voler finire mai. Forse era davvero destinata a rimanere sola e giovane per sempre.

 

Diciotto era il numero magico, la quantità di anni in cui si cessava di crescere finché quella certa persona non fosse apparsa per far ripartire il processo. Sarebbe stato possibile vivere una vita normale una volta che gli ingranaggi del tempo avessero ripreso a girare. Sarebbe stato possibile vedere la propria faccia rimodellarsi in qualcosa di irriconoscibile, i capelli cambiare colore mentre ingrigivano dalle radici e piccole zampe di corvo danzare intorno ai bordi degli occhi mentre le articolazioni soffrivano per l'artrite.

 

Invecchiare era la parte migliore, ma farlo con la persona incondizionatamente amata era la ciliegina sulla torta. Non importava se i tuoi capelli perdevano colore o se la tua faccia si incurvava a causa della forza di gravità perché avresti avuto la persona che ti apparteneva e a cui appartenevi al tuo fianco a tenerti la mano lungo la via.

 

E per quattrocento anni aveva visto tutte le persone che conosceva trovare la propria anima gemella, invecchiare e morire. Tutto questo mentre le continuava a cercare...

 

E cercare...

 

E cercare...

 

Sakura aveva colto Hinata a sospirare con i suoi occhi color lavanda persi nel vuoto: “Cos'è che ti affligge così tanto?”

 

Sbatté le palpebre guardando alla propria amica dai capelli rosa seduta di fronte a lei con una tazza di caffè pressata sulle labbra: “Cosa? Non sono afflitta.”

 

Sakura socchiuse gli occhi, accigliandosi per il fastidio: “Stavi guardando fuori dalla finestra proprio ora, quella è la tua tipica faccia afflitta. Stavi pensando a qualcosa?”

 

Poi i suoi occhi si spalancarono mentre la tazza veniva sbattuta sul tavolo causando l'ondeggiamento dello scuro liquido al suo interno: “Lo hai trovato?”

 

Hinata sussultò alle sue parole, ovviamente non lo aveva trovato. Semplicemente le piaceva pensare a quale aspetto potesse avere. Avrebbe avuto i capelli scuri o chiari? Quanto sarebbe stato alto? Cosa avrebbe provato quando lo avrebbe trovato? Ogni tanto aveva fatto queste domande alle sue amiche e loro... non erano veramente in grado di descriverlo. Un minuto prima non c'era niente, poi vedevano il prescelto ed era come se il mondo diventasse più luminoso, rendendo tutto differente e più unico mentre l'unica cosa che si vedeva era la suddetta persona. Tuttavia lei non era veramente in grado di comprendere quella sensazione.

 

Sakura aggrottò la fronte e si risedette, buttando giù dal tavolo una briciola: “Immagino di no.”

 

Poi la guardò in modo curioso con i suoi occhi verdi: “Com'è avere quattrocento anni di età?”

 

La domanda era diretta e un tantino fuori luogo. Sapeva che Hinata odiava quella domanda perché lei era forse la persona più vecchia del pianeta e confermare quel fatto non era di grande aiuto. La ragazza si agitò leggermente sulla sedia focalizzando gli occhi pallidi sulla schiuma del suo latte: “Io... non lo so. Sembra che sia tutto un sogno. Io... io... desidero solo che finisca.”

 

Il tono della voce si fece più triste e le sue labbra si strinsero percependo un'ondata di ansia in arrivo. Sakura si protese verso la sua amica poggiando una mano sulle sue per offrire un po' di conforto: “Lo troverai, non preoccuparti. Sarà inaspettato. E stupefacente. Ed esattamente come lo hai sempre sognato!”

 

Sorrise e tale sorriso scaldò il cuore di Hinata: “Okay?”

 

Non poteva far altro che ricambiare il sorriso mentre il cuore le batteva nel petto. Tuttavia aveva bisogno di cambiare argomento: “Okay. Com'è stato per te?”

 

Le sopracciglia dell'altra si sollevarono per lo shock: “Vuoi davvero saperlo?”

 

Hinata annuì: “Beh... non lo so. È stato strano. Non me lo aspettavo, sai? Erano passati cinquant'anni da quando ero diventata diciottenne ed eccolo lì. Alto e con capelli scuri. Un po' strano, ma tranquillo. E genuino.”

 

Lo sguardo di Sakura si perse nel vuoto mentre i suoi lineamenti si rilassavano assumendo un'espressione di malinconica soddisfazione: “Lo amo veramente, è come se fosse sempre stato lì, come se non avessi mai provato della solitudine.”

 

Era questo che voleva Hinata, questa sensazione di non essere mai stata sola per quattro secoli, desiderava crescere e non dover più stare prigioniera in questo corpo giovanile. Quello che Sakura aveva era quello che desiderava ogni persona che non avesse ancora trovato la propria metà. E Hinata non poteva evitare di sentirsi gelosa nei confronti della sua amica.

 

Sakura ridacchiò facendo uscire Hinata dal vortice dei propri pensieri: “Ma guarda il lato positivo, mi vedrai invecchiare e diventare brutta.”

 

Hinata rilasciò una debole risatina: “Già...”

 

Percependo che l'atmosfera stava diventando imbarazzante, chiamò il cameriere della caffetteria in cui erano chiedendo i loro conti. Quando poi arrivò, Sakura tirò fuori abbastanza denaro per pagare tutto mentre Hinata stava ancora rovistando nella propria borsa: “H-hey, non devi pagare anche per me.”

 

La ragazza si sentì in colpa ma Sakura scacciò la sua preoccupazione ondeggiando la mano: “È un regalo, non preoccuparti. È il minimo per averti rattristata, okay?”

 

Si alzò agganciandosi la borsa alla spalla e rivolgendosi all'altra con sguardo speranzoso: “Ora, devo andare a vedere Sasuke. Ci vediamo domani per un altro caffè?”

 

Hinata sorrise annuendo: “Certo, credo che resterò qui ancora un po' perciò... a domani!”

 

La rosa annuì di nuovo ed iniziò ad incamminarsi quando un certo pensiero la fermò facendola voltare verso l'amica: “E... Hinata, non essere così abbattuta. Lui arriverà.”

 

Salutò con un gesto della mano, si voltò ed uscì dal caffè mentre l'altra si mordeva un labbro parlando con nessuno in particolare: “Giusto.”

 

C'erano state volte in cui aveva pensato di averlo trovato. Qualche ragazzo che le era sembrato attraente, diverso da tutte le altre persone della folla. Era anche uscita con un paio di ragazzi nel tentativo di forzare l'arrivo della scintilla, ma non aveva mai funzionato. Ognuno di loro l'aveva lasciata dopo aver trovato la propria prescelta.

 

Quattrocento anni di visioni di formazioni di coppie erano estenuanti, fastidiosi e... beh, romantici. C'era qualcosa a proposito di questa vita che tutti vivevano di allettante e di romantico. La ragazza in cerca del suo vero amore. Il ragazzo destinato a trovare la ragazza che sarebbe stata il suo nuovo mondo. Gli innamorati disposti a morire l'uno per l'altra. Quelle erano le storie che lei immaginava rappresentassero questo mondo. Quelle erano anche le storie su cui aveva fantasticato ogni giorno mentre attendeva. Ma attendere stava diventando una cosa obsoleta. L'attesa le aveva consumato la vita.

 

Il cameriere tornò da lei, picchiettandole educatamente la spalla: “Signorina, posso portarle qualcos'altro? Acqua magari?”

 

Hinata lo guardò per un lungo momento, guadagnando uno sguardo stranito da parte sua, prima di annuire: “Sì, acqua. Va bene, grazie.”

 

Quando guardò da un'altra parte, la sua vista cambiò, il mondo esterno sembrò stranamente più luminoso, più definito di quanto non fosse mai stato prima. Il cielo era più blu, gli edifici più nitidi, più riflettenti. Non aveva mai visto gli alberi più eleganti di così. Anche i suoni erano migliori. Ed era tutto a causa della più definita figura che aveva visto per la strada.

 

Riuscì solo a sospirare mentre si alzava e le sue ginocchia colpivano il tavolo: “Lui. È lui.”

 

Non prese nemmeno la borsa prima di iniziare a correre e rischiando di urtare il cameriere che stava tornando da lei con la sua ordinazione. In un secondo, Hinata era per la strada. I suoi lunghi capelli scuri ondeggiavano dietro di lei mentre correva, gli occhi le si riempivano di lacrime ed iniziava ad urlare: “È lui!”

 

Era alto, biondo, indossava abiti generici probabilmente disponibili in un milione di variabili diverse e stava parlando al cellulare con uno stupido sorriso storto stampato sulla sua faccia dotata di tre segni orizzontali per guancia.

 

Ma lei continuò comunque a correre verso di lui, correva perché quella era la sua persona, la persona l'avrebbe amata quando lei non poteva amare sé stessa. Che l'avrebbe tenuta se lo avesse chiesto, o anche se non lo avesse chiesto. Che l'avrebbe baciata sotto la pioggia e nel ben mezzo della notte. Questa persona possedeva l'incondizionato amore che lei attendeva da sempre. Non sarebbe stata più un'eterna ragazza.

 

Quando lo raggiunse era a corto di fiato, ma lui non l'aveva ancora vista. Non ancora. Perché stava ancora camminando, ancora parlando. Così lei lo raggiunse, afferrando l'orlo della sua maglia e tirando. Le lacrime stavano cadendo ora: “Sei tu.”

 

Naruto si voltò, la sua conversazione morì mentre il cellulare gli cadeva dalla mano. La sua voce era come l'aveva immaginata: profonda, in grado di far vibrare il suo intero corpo mentre pronunciava due semplici parole: “Sei tu...”

 

Improvvisamente quattrocento anni non sembrarono più così tanti.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Epic JP