Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Undomiel Hufflepuff    19/04/2021    1 recensioni
"Niccolò non sapeva più come farglielo capire, di dirlo esplicitamente non se ne parlava, si vergognava troppo, ma Sasha era tanto intelligente quanto ottusa alle volte, “romantica? Che intendi dire?” gli domandò lei, poi arrossi anche lei e abbassò il capo di scatto “Ah” disse solo, Niccolò sperò vivamente avesse capito e le parole che seguirono confermarono i suoi dubbi “Beh, sarebbe carino se noi potessimo essere più di due semplici amici” Niccolò riaccompagna a casa Sasha dopo un serata insieme e si dichiarano l'uno all'altra! Attenzione Spoiler!!
Genere: Fluff, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sasha Braus
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Progetti Futuri

La casa di Sasha era situata all’interno del Wall Rose, gli aveva promesso che un giorno ce l’avrebbe portato e così aveva fatto. Sasha gli aveva mostrato la sua terra natia. A dire la verità Niccolo era rimasto un po’ deluso quando aveva visto l’interno delle mura, queste in sé lo avevano letteralmente stupito, non credeva di aver mai visto niente di più imponente e maestoso, vi era anche salito sopra scortato da Sasha e Conny e aveva avuto l’opportunità di ammirare la grande pianura all’esterno del Wall Maria e il paesaggio mozzafiato curvato all’orizzonte lo aveva lasciato senza parole. L’isola di Paradis sapeva essere sconvolgente e bellissima, tralasciando questo però all’interno delle tre cinte murarie i villaggi e i paesi (fatta esclusione di Mitras) si somigliavano un po’ tutti, la Nazione di Eldia era cento passi indietro nell’industria rispetto al resto del mondo, anche se questo era del tutto comprensibile. Sasha gli aveva fatto visitare il nuovo villaggio nato qualche anno fa nei pressi della sua casa, li la vita notturna era sicuramente più interessante, avevano passato una serata che, dall’alto della sua inesperienza Niccolo avrebbe definito carina e “romantica”, per quanto poteva essere romantica una serata passata in osteria a bere e ballare scoordinatamente su un palco di legno scricchiolante e fuori tempo. Ora la stava riaccompagnando a casa, in realtà non le andava molto di lasciarla, lei le aveva detto che poteva andarci da sola, del resto lei conosceva bene quel posto e per Niccolo tornare alla locanda sarebbe stato troppo difficile, ma Niccolo aveva insistito. Fecero molta strada insieme a cavallo, poi smontarono entrambi stanchi. Sasha gli aveva descritto la sua casa circondata da un’ampia foresta nella quale suo padre gli aveva insegnato a cacciare, ma ora gran parte della foresta era stata abbattuta per fare spazio agli allevamenti di cavalli o ovini. Sasha sembrava un po’ delusa da questo cambiamento, parlava di cose come le tradizioni e gli antenati e di quanto si sforzasse di abbandonarle e di “uscire dalla foresta”, Niccolo non ci aveva fatto molto caso, da quando era li non aveva visto nient’altro che villaggi troppo antichi, foreste e pianure coltivate. Sulla via di casa presero a passeggiare tranquillamente l’uno accanto all’altra, i cavalli erano appena dietro di loro e il silenzio era interrotto solo dallo scalpiccio degli zoccoli degli animali, gli uccelli notturni e i loro passi sicuri sul sentiero sterrato. Nell’aria c’era odore di legna bruciata e le lucciole sembravano confondersi col cielo stellato, sulla sinistra erano affiancati da rare casupole di legno mentre sulla destra da grandi recinti e stalle. La quiete era paradisiaca ma monotona, erano in silenzio da troppo tempo e Niccolo non sapeva come interromperla. Sasha gli camminava proprio accanto col viso sorridente ma basso, per quella serata si era fatta bella indossando i suoi abiti da festa, portava una semplice e lunga gonna giallo ocra in tinta col fiocco di raso che le legavano i capelli in un basso chignon e una camicia bianca con le maniche a sbuffo, si era avvolta in uno scialle rosso scuro riccamente decorato con motivi vegetali e voli d’uccellini. Era elegante, ma Sasha non era quel tipo di ragazza che poteva definirsi anche aggraziata e raffinata e ballando a tempo di musica folk e trascinandovi dentro anche Niccolo aveva messo in mostra tutta la sua goffaggine, almeno per quanto riguardava il ballo, del resto Sasha era molto forte e atletica, il movimento tridimensionale lo richiedeva. A rompere il silenzio infine fu Sasha che si schiari la gola e gli domandò “sicuro di non voler dormire da me? Il divano è comodo, purtroppo non posso cederti il mio letto, dormo con mia sorella e credo che reagirebbe proprio male nello svegliarsi domani e trovarsi un uomo in camera”, Niccolo ridacchiò “credo che i tuoi genitori troverebbero altrettanto strano scendere in cucina domani e trovare uno sconosciuto che dorme sul loro divano”
“Oh, ma tu non sei proprio uno sconosciuto, gli ho parlato e scritto di te. Potrebbero considerarti un figlio” disse lei sorprendendolo, Niccolo arrossi e abbassò il capo, “però non sarebbe comunque carino, e poi mi ricordo a memoria la strada” mentì per cercare di tranquillizzarla, come minimo avrebbe passato la notte a perdersi ai vari incroci e dal Wall Rose si sarebbe ritrovato l’indomani a Stohess. Niccolò domandò infine, sia preoccupato per quello che i genitori di Sasha potevano pensare di loro due sia incuriosito, “giusto per sapere, cosa hai detto ai tuoi di me?” Sasha fece spallucce “nulla di che, solo che stiamo insieme e che sei un cuoco sopraffino”, la soglia d’attenzione di Niccolò era scemata alle prime 6 7 parole, insieme? Lui e Sasha stavano davvero insieme? “Aspetta, aspetta, hai detto ai tuoi che stiamo insieme?”
Sasha lo guardò sorridendo “Beh certo, siamo amici no?”
Niccolo arrossi dalla punta dei piedi fino alle orecchie, sentiva che il castello di carta che si era fatto poco fa era miseramente venuto giù, senza neanche un alito di vento “Ah, gli hai detto che siamo amici”
“Beh e che altro siamo?” domandò lei ingenuamente, poi continuò “ti voglio bene Niccolò, tu ti fai sempre in quattro per farmi felice, ti voglio bene quanto ne voglio alla mia famiglia e ai miei amici e non è poco.” Niccolò insistette speranzoso “ma proprio amici? Insomma, io vorrei essere qualcosa in più”
Sasha sembrava non capire “migliori amici? Ma quello lo è già Conny, non posso tradirlo così!”
“credevo che questa serata fosse stata…uh, romantica!?”
Niccolò non sapeva più come farglielo capire, di dirlo esplicitamente non se ne parlava, si vergognava troppo, ma Sasha era tanto intelligente quanto ottusa alle volte, “romantica? Che intendi dire?” gli domandò lei, poi arrossi anche lei e abbassò il capo di scatto “Ah” disse solo, Niccolò sperò vivamente avesse capito e le parole che seguirono confermarono i suoi dubbi “Beh, sarebbe carino se noi potessimo essere più di due semplici amici”, Niccolò senti un dolce tuffo al cuore, qualcosa che non aveva mai provato in vita sua, era bellissimo e per un momento li parve di camminare sulle nuvole e le lucciole intorno a lui rendevano quel momento ancora più romantico. Si strinse lo stomaco e spiò Sasha vicino a lui che sorrideva rossa in viso, senti la sua mano stringersi e intrecciarsi alla sua e fu altrettanto meraviglioso se non di più. Quindi era questo l’amore? Era bellissimo. Niccolò ricambiò la presa e alla fine dopo la loro passeggiata si fermarono davanti alla vecchia casa di Sasha. Le luci erano spente e non si avvertiva nessun rumore da dentro. Sasha si volto verso di lui e fece schioccare i tacchi degli stivaletti. “Allora forse dovrei presentarti i miei genitori non pensi?>” gli domandò intrecciando le dita delle mani dietro la schiena e fissandolo con i suoi bei occhioni scuri. Niccolò annui “beh, se pensi che sia arrivato il momento, ma non vorrei sembrare invadente o frettoloso”, Sasha trattenne le risate, “certo che no, loro me lo hanno chiesto spesso, hanno detto che gli avrebbe fatto piacere conoscerti. Però forse sarebbe meglio aspettare che io ritorni da Marley.” Niccolo si era proprio dimenticato di quel dannato di Eren che era andato a sperdersi a Marley “Non sarebbe allora meglio farlo prima?” domandò ansioso di fare bella figura, Sasha fece una smorfia pensierosa, “No” disse infine decisa, “parto tra due giorni, questa era la mia ultima serata di licenza, da domani il Capitano Levi e il Comandante Zoe ci vogliono concentrati e preparati solo sulla missione, e una lavata di capo dal Capitano è l’ultima cosa che voglio. Sarò impegnatissima, insomma stiamo andando ad attaccare la nazione più potente del mondo, mica sono scemenze.” Niccolo si era dimenticato anche di questo, quel nano castrante aveva minacciato tutti di morte se si fossero fatti distrarre durante le preparazioni e questo lo sapeva bene perché Sasha e i suoi amici ne parlavano da giorni terrorizzati, “d’accordo, allora magari quando tornerai potremmo organizzare qualcosa con i tuoi genitori”
“un picnic!” esultò Sasha a gran voce e Niccolò dovette tapparle da bocca prima che le sue grida di gioia svegliassero l’intera vallata, si separò lentamente da lei mentre entrambi ridevano “così ti farò assaggiare la torta rustica di mia madre, e vediamo chi è il miglior cuoco tra voi due” lo punzecchiò lei pregustandosi tutte le leccornie che avrebbe mangiato, Niccolo annui “Allora è meglio che io cominci a pensare al menù”. Sasha si sposto verso la porta di casa e cominciò a frugare nelle tasche alla ricerca delle chiavi, Niccolò la osservò sul portico, “non preoccuparti” disse lei facendo tintinnare le chiavi dopo la sua lunga ricerca “tornerò sicuramente e ti farò incontrare i miei”
“di questo non me ne preoccupo, avete sconfitto il Gigante Corazzato e il Colossale. Tornerai sicuramente e io sarò qui ad aspettarti.”
“Ovvio che sarai qui” lo rimbecco lei, “dove vorresti andare se sei prigioniero?” poi si fermò un attimo a pensare, la sua faccia parve quasi disgustata “Niccolo, ma noi stiamo andando ad attaccare il tuo Paese natale, io ucciderò i tuoi compagni, questo è un gran casino!” Niccolo si strinse nelle spalle, era vero ma ormai Marley gli sembrava acqua passata, erano tutti troppo indottrinati per comprendere che meraviglia potesse essere Paradis “di questo non devi preoccuparti, almeno sul personale, a me non colpirete. Voglio solo te! E non voglio che Marley stermini te e i tuoi amici o il tuo Paese!” Sasha non parve molto convinta ma annui e gli bacio la guancia. Niccolò se la strofinò sognante e stralunato, “ritorna sulla terra Niccolò” lo rimproverò Sasha scherzosa “ritornerò tra una settimana o poco più e renderemo ufficiale la cosa” la sua voce era melodiosa mentre lo diceva. Si separarono e Niccolò prese a camminare distratto e sognate lungo la strada sollevando nuvolette di polvere.
Si, lei sarebbe tornata, avrebbe conosciuto i suoi genitori, avrebbe cucinato per lei sempre e per sempre e lui sarebbe rimasto ad aspettarla!
“Ti aspetterò Sasha!” pensò camminando tra le stelle e le lucciole!
   
 
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