Titolo: Attacchi di Panico
Personaggi: Buffy e Spike
“Respira.”
Non ha nulla di più utile da dirle. Non ne è in grado. Eppure Buffy è corsa da lui e ha farfugliato “Sto male…”
Spike ha passato i minuti successivi terrorizzato all’idea che l’avessero ferita, che fosse stata morsa da uno dei suoi simili o avvelenata da qualche sostanza tossica di origine demoniaca.
Lei si è gettata sul coperchio del suo sarcofago, con le labbra bianche, le pupille dilatate e il petto che si alzava ed abbassava in modo sincopato.
“Respira.” Le è andato vicino senza azzardarsi a toccarla, ma è stata lei a prendergli la mano come se avesse bisogno di aggrapparsi a qualcosa. A qualunque cosa.
“Vuoi dell’acqua? Una birra? Un goccetto di whisky?”
Vuoi che ti abbracci? vorrebbe aggiungere, ma non lo fa. E aspetta che sia tutto finito senza insistere perché lei gli parli.
Solo quando il suo respiro torna regolare, Buffy si volta a guardarlo senza lasciargli andare la mano. “Se mi succedesse mentre sto combattendo…”
“Cos’è? Sei malata?” le chiede Spike sentendo tornare l’agitazione. Improvvisamente gli è tornata in mente la povera, adorabile Joyce. Buffy è sua figlia. E se…
“Sono viva. Di nuovo” risponde lei. “È orribile e il mio corpo lo sa.”
Lo lascia andare e si rimette in piedi come se tutto fosse tornato improvvisamente a posto.
“Non dirlo agli altri, Spike.”
“Tranquilla. Chiacchierare con me non è tra le cose che preferiscono.”
Lei si dirige verso l’uscita della cripta, poi si volta e gli sussurra “Grazie.”
“Quando vuoi” le risponde Spike pur sapendo di sembrare un idiota. Un idiota che, da quella sera, le guarderà sempre le spalle.