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Autore: darkroxas92    25/04/2021    1 recensioni
Kaito Kid è sempre stato famoso per essere un esibizionista… e finora è riuscito a portare a termine tutti i suoi furti. Ma se dovesse avere a che fare con un altro esibizionista, anche questi bravo in ciò che fa, riuscirà ad avere la meglio? Kaito Kid VS Great Sayaman! Nemici o alleati? Magia o energia? Ai posteri l’ardua sentenza.
Genere: Avventura, Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aoko Nakamori, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Shinichi Kudo/Conan Edogawa
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 8: Guai divini (Un’amicizia tra esibizionisti)

Guai divini

Kaito sbadiglio vistosamente, guadagnandosi subito un’occhiataccia dall’insegnante, che non appena lo sentì si voltò a guardarlo.
“Signor Kuroba, la mia lezione la annoia così tanto?”
“Oh, no, no. Ho solo fatto le ore piccole, tutto qui.” Rispose il ragazzo, facendo sospirare Aoko e ridacchiare Akako e Saguru.
“Beh, allora le consiglio di cercare di dormire un po’ di più a casa. Altrimenti durante la mia prossima lezione può restare in corridoio.”
Prima che il rimprovero potesse proseguire, la campanella della pausa pranzo salvò Kaito da ulteriori problemi.
“Che strano… Hai fatto le ore piccole proprio durante la notte dove Kaito Kid è rimasto sulla scena del crimine più tempo del solito. Ma che strana coincidenza, eh?” Fece Saguru, avvicinandosi a Kaito, che sospirò esasperato.
“Pensa pure quello che vuoi, tanto è chiaro che non mi daresti ascolto.” Replicò.
“Che ne dite se oggi dopo la scuola andiamo a mangiarci dei dolci?” Fece Aoko, cercando subito di interrompere la discussione.
“La trovo una buona idea. Ho sentito di questo posto dove fanno delle torte squisite.”
“Grazie Akako, ma preferisco evitare ancora per un po’ le torte.” Disse Aoko, portandosi una mano dietro la testa imbarazzata.
“Non ho capito da dov’è venuta questa tua strana intolleranza improvvisa per le torte. Fino a qualche mese fa le adoravi.” Osservò Keiko, guardando l’amica.
“Diciamo solo che grazie a qualcuno ho avuto una brutta esperienza con una di esse.”
“Ma che sorpresa.” Disse Akako, vedendo che lo sguardo dell’altra ragazza si soffermava su Kaito. “Chissà perché ma immaginavo che fosse colpa tua.”
“Chiariamo le cose: io ho solo detto una frase. È stato qualcun altro che mi ha preso fin troppo alla lettera!” Si difese subito il ladro in incognito. “E la colpa principale è stata di un’altra persona ancora, che ha pensato bene di farci finire in un posto sperduto.”
Akako capì subito che si stava riferendo al piccolo viaggio che aveva fatto fare a Kaito, Aoko e Conan qualche mese prima, ma non riuscì a capire che cosa potesse essere successo di tanto grave con le torte.
“Ad ogni modo se tu fossi stato zitto non mi sarebbe successo nulla!” Disse Aoko.
“Ma se non te ne sei resa nemmeno conto! Ti abbiamo dovuto dire noi cos’era successo!” Replicò Kaito.
“No, davvero, che cos’è successo con le torte?” Domandò ancora Keiko.
“Probabilmente Kuroba ha ordinato una torta a qualche gusto che sapeva non piaceva a Nakamori.” Azzardò Saguru.
“Sarebbe una storia lunga e folle a cui probabilmente non credereste minimamente.” Disse Kaito. “Ora, se non vi dispiace, vorrei godermi il pranzo in pace e-”
Non terminò mai la frase a causa di una forte luce proveniente dal cortile della scuola, seguita immediatamente da una scossa che attraversò l’intero edificio, costringendo parecchi studenti ad appoggiarsi a qualcosa per non cadere.
“C-Cos’è stato? Un terremoto?” Domandò Keiko, solo per vedere Kaito e Aoko fiondarsi subito alla finestra, dove ora la luce era stata sostituita da una nube di polvere.
“Accidenti Whis, quante volte ti devo dire di avvisare quando atterriamo?!” Sbraitò una voce da dentro essa.
“Mi spiace Lord Bills, ma è stato lei a distrarsi.”
“Bills?” Ripeté Kaito, per poi spalancare gli occhi, ricordandosi di quella conversazione per lui avvenuta un po’ di mesi fa con l’amico di Goku e Gohan.
Si voltò verso Aoko, che era sbiancata al suo stesso tempo.
“Bills? Ma non è quello che Crillin ha detto essere-”
“F-Forse è solo un omonimo…” La interruppe subito Kaito, scuotendo leggermente la testa.
Dato quello che era appena successo, le possibilità che non fosse quel famoso dio della distruzione di cui avevano sentito parlare erano scarse, ma non potevano di certo urlarlo ai quattro venti. Non con tutti gli studenti che stavano guardando fuori dalla finestra.
La nube finalmente si dissipò, rivelando un gatto umanoide dalla corporatura esile e dal colore viola, con grandi orecchie a punta simili a quelle di un gatto sphynx, da cui prendeva anche la mancanza di peluria. Appeso al collo aveva un collare nero e blu e una cintura dai medesimi colori con decorazioni romboidali bianche e arancioni gli avvolgeva la vita.
Detta creatura si stava alzando da terra, guardando male un altro essere umanoide, in piedi al suo fianco: aveva la pelle azzurra e i capelli bianchi, i quali sfidavano apertamente la legge di gravità, andando tutti verso l’alto. Indossava un vestito viola, ricoperto quasi interamente da un altro abito nero con dei rombi disegnati sopra. Con la mano destra teneva un bastone, sulla cui punta c’era una sfera con un anello che gli ruotava attorno.
“E quelli chi sono?” Domandò Saguru. “Dei bufoni mascherati?”
Il felino si voltò subito nella sua direzione, riservandogli una sguardo di puro odio, facendo così indietreggiare istintivamente il detective.
“Whis, perché diamine siamo ancora sulla Terra?” Chiese Bills, tornando a guardare il compagno, il quale si rivolse alla sfera sul suo bastone, che s’illuminò.
“A quanto pare anche qui esiste la Terra, ma l’universo è senza dubbio quello giusto. Chissà se qui avranno qualche pietanza che Bulma non ci ha ancora offerto.”
“Basta solo che non ci siano altri rompiscatole come Goku o Vegeta. Scoprire che ne esistono altri potrebbe far finire la mia pazienza.”
Whis ridacchiò portandosi una mano davanti alla bocca, spegnendo lo scettro. “Non credo. Piuttosto, è sicuro?”
“Certo. Goku e i suoi amici pensavano che non mi sarei accorto di quei viaggiatori. Non che m’interessi qualcosa di loro. Voglio solo sbarazzarmi di colui che gli ha spediti da noi. Se il sommo Zeno dovesse scoprire che qualcun altro oltre a noi divinità può attraversare i confini degli universi sarebbe una catastrofe!” Esclamò, portandosi le mani sulla testa.
Kaito spalancò gli occhi, per poi spostare lo sguardo verso Akako, che stava osservando con interesse la scena.
“Tuttavia, hai ragione!” Esclamò Bills. “Il viaggio è stato lungo e ora ho fame! Andiamo a vedere se anche qui hanno quello squisito ramen istantaneo! E chissà, magari potremmo trovare chi stiamo cercando per caso.”
“E poi distruggere tutto il pianeta attirerebbe senza dubbio l’attenzione del dio della distruzione di questo universo, il quale dubito apprezzerebbe il suo intervento.” Aggiunse Whis.
“Come se mi interessasse quello che pensa lui! Ma il sommo Zen'ō potrebbe venirlo a sapere, e quello non deve succedere. Forza, ora andiamo!”
Saguru fece per dire qualcosa, ma Kaito e Aoko li misero prontamente una mano sulla bocca.
“Silenzio, per carità!” Sussurrò Nakamori, guardando con terrore i due esseri allontanarsi dalla scuola.
Passarono alcuni secondi prima di vedere una macchina attraversare l’aria, finendo dritta dentro un palazzo.
“Chi diamine sono quei due?!” Esclamò infine Keiko, pochi istanti prima che gran parte degli studenti cominciasse ad urlare, correndo il più velocemente via.
“Questo… è un guaio…” Fece Kaito, deglutendo, solo per sentirsi venire preso ad una spalla.
Voltandosi vide il volto sorpreso di Saguru fissarlo.
“Kuroba… tu sai chi sono quei due e che cosa vogliono?”
Kaito restò in silenzio per qualche secondo.
“Non ne sono certo… ma il nome di quello strano gatto l’ho sentito dire da un mio amico.”
“E quindi chi sarebbe? Vuoi rispondere o no a questa semplice domanda?”
“Il… Il dio della distruzione…” Mormorò Aoko, deglutendo. “Lo hanno chiamato così.”
“Il dio della distruzione?” Ripeté Akako, sbiancando vistosamente. “State scherzando, vero?”
“Vorremmo… E se è davvero in grado di fare quello che ci è stato detto, siamo nei guai peggiori possibili.”
“Kaito! Dobbiamo cercare di contattare subito Kid!” Esclamò Aoko, facendo voltare tutti verso di lei.
“Aoko… ti senti bene?” Domandò Keiko, guardandola incredula. “Hai appena detto che vuoi contattare Kid!”
“Lo so, è assurdo, ma potrebbe essere l’unico in grado di aiutarci. Forse ha un modo per contattare Gohan.” Continuò, guardando Kaito, che sospirò.
“Primo, non ho la più pallida idea di come trovare Kid, o lo avrei già detto a tuo padre. Secondo, dubito che esista un modo per contattare Gohan.”
“Chi è questo Gohan?”
“Il figlio di qualcuno in grado di tenere testa a quello lì.” Spiegò Aoko. “Ma come possiamo fare… nessuno qui può anche solo sperare di tenergli testa.”
“Nella peggiore delle ipotesi, c’è l’esercito. Anche se credo che la polizia possa bastare e-”
“Saguru, cercherò di mettere giù le cose nel modo più semplice possibile, in modo che anche una mente presa da enigmi come la tua possa capirlo senza problemi.” Lo interruppe Kaito. “Quello lì, se solo vuole, ci può far sparire tutti. Con uno schiocco di dita. Chiaro il concetto?”
“Mi pare tu stia perdendo il senso della realtà. Non esiste nessuno in grado di fare ciò che dici, se non nelle opere di fantasia.”
“Non sono pazzo! Ho visto cose che ti manderebbero nel panico, e ho sentito commenti su quel tizio che sono oltre la classica preoccupazione!”
“Kaito ha ragione.” Disse Aoko. “So che fatichi a credergli, ma puoi fidarti di me. Anch’io sono stata testimone non troppo tempo fa di quello che sta dicendo. Anzi, a differenza sua, ho visto scatenarsi un potere che andava oltre la mia più pura immaginazione.”
“Eh?”
“La reazione di Gohan, Goten e Trunks dopo che quel tizio vi ha… vi ha colpiti.” Spiegò Aoko a un Kaito sorpreso, il quale spalancò gli occhi immaginando cosa potesse essere successo.
Saguru si portò una mano sotto il mento, riflettendo.
“Ammettiamo che sia vero, anche se ne dubito. Dove avreste incontrato queste persone che vi hanno parlato di questo dio della distruzione?”
“Ecco… questo è il problema… Trovarli non sarà per niente facile.” Sospirò Kaito.
“Perché? Non hanno un cellulare o un’e-mail?” Domandò Keiko.
“Oh, sono sicuro che ce li hanno. Considerando che una loro amica è praticamente la scienziata e inventrice migliore di cui abbia mai sentito parlare, avranno anche qualcosa di migliore. Ma non è quello il problema.” Spiegò Kaito, rivolgendo un sottile sguardo ad Akako. “Il problema reale è che non sono di questo mondo. E nemmeno di questo universo, quindi immagino che chiamarli sia ben oltre la nostra portata.”
“Un altro universo? Sei definitivamente impazzito, Kuroba?” Fece Saguru, sospirando. “La prossima volta cosa dirai, che magari c’è un’intera società segreta di maghi che agisce all’insaputa di gran parte della popolazione mondiale?”
“E questa da dove ti è venuta fuori?”
“Il fatto che sono razionale non significa che non legga anch’io dei libri fantasy.”
“Basta!” Esclamò Aoko. “Ascolta Saguru, credi a quel che vuoi, però le cose stanno così. E se chi abbiamo incontrato temeva quel Bills… Allora non so proprio cosa possiamo fare.”
Kaito cominciò a schioccare nervosamente le dita. Non aveva messo assolutamente in conto di avere nuovamente a che fare con il mondo di Gohan, tantomeno pensava che dopo Pan sarebbe apparso qualcun altro. Ma la situazione attuale lo smentiva alla grande.
“Se solo potessimo… Oh, ma certo!” Esclamò all’improvviso, facendo saltare tutti per la sorpresa.
“Kaito?”
“So come possiamo contattare Gohan!” Gridò entusiasta, lasciando che un sorriso apparisse sul volto. “Ma ci servirà l’aiuto anche del moccioso!”
“Moccioso?” Ripeté Saguru.
“Vuoi dire Conan?” Disse invece Aoko.
“Sì. È l’unico tra noi ad avere una mappa della Terra di Gohan. Voi andate a casa sua e spiegategli la situazione.”
“E tu invece che cosa farai?” Domandò Akako, guardandolo nervosa.
“Tu e io dobbiamo andare a cercare una persona.” Rispose il ragazzo. “L’unica che può mandarci nuovamente da Gohan!”
Aoko spalancò gli occhi.
“Vuoi dire la strega che ci ha spediti lì la scorsa volta?” Chiese incredula.
“Esatto! È la nostra unica speranza!”
“Secondo me siete tutti impazziti. E mi sorprende che tu pensi di poter coinvolgere Edogawa. Sarà un bambino, ma è piuttosto sveglio, come me non ci crederà mai.”
“Beh, dopo aver parlato con una divinità si è visto costretto a ricredersi, visto che era con noi durante quel famoso viaggio.” Replicò con un ghigno Kaito, vedendo la sorpresa apparire sul volto del suo rivale. “Forza, ora muoviamoci!”
Aoko annuì, per poi prendere per una mano un’ancora confusa Keiko e trascinarla fuori, seguita da un Saguru accigliato, lasciando indietro solo Kaito e Akako.
“D’accordo Kuroba.” Disse la strega, girandosi verso l’amico/nemico. “Che cosa diamine sta succedendo davvero? Perché c’è una stramaledetta divinità della distruzione sulla Terra?!”
“Dalla tua reazione, immagino che tu fossi già a conoscenza della sua esistenza.”
“Certo che ne ero a conoscenza! E so perfettamente che quando si scomoda è solo per distruggere! Che cosa vuole da noi?!”
“Da quello che stava dicendo… direi che vuole te. Sei l’unica persona che mi viene in mente che è in grado di far viaggiare qualcuno in mondi diversi. E a quanto pare questo non è andato giù ai piani alti.”
Akako a quelle parole sbiancò ulteriormente. “Oh, no… non avevo idea che questo avrebbe innervosito qualcuno del genere… E aspetta, tu ora vuoi che riapra il passaggio verso la loro dimensione?! Questo lo farà infuriare ancora di più!”
“Vero. Ma lì ho incontrato qualcuno che lo ha affrontato ed era ancora vivo per parlare. Per questo dobbiamo tornare lì e chiedere aiuto. Ammettilo, nemmeno la tua magia può nulla contro uno come lui.”
Akako restò in silenzio, osservando gli amici uscire di corsa dal cortile della scuola.
“Hai ragione… Ma Aoko sa che il vostro viaggio è stato opera di una strega. Non voglio rivelarmi a lei e agli altri.”
Kaito le riservò uno sguardo che diceva “Davvero stai dicendo questo a me?”.
   

Il professore Agasa lasciò cadere a terra la caraffa d’acqua, incurante dei cocci di vetro che si spargevano sul pavimento.
“Che cos’hai detto?” Mormorò Conan Edogawa, bianco in volto, come anche Ai seduta sul divano dietro di lui.
“Assurdo, vero?” Fece Saguru, dopo aver appena finito di sentire riepilogare la situazione da Aoko. “Come se-”
“Quel Bills è davvero qui sul nostro pianeta?!” Domandò il bambino con gli occhi tremanti. “Dimmi che stai scherzando, Nakamori!”
“Vorrei poterlo dire. È atterrato proprio nel cortile della nostra scuola, ed è chiaramente di un altro mondo.”
“Che cosa facciamo?” Chiese Ai, alzandosi. “Qui non esiste nessuna creatura in grado di esaudire desideri o simili. Non abbiamo modo di chiedere aiuto a nessuno.”
“Cos’è, anche voi siete coinvolti in questo scherzo?!” Esclamò Saguru. “Mi sembra che stia andando avanti anche fin troppo!”
“Non è uno scherzo, signorino Haruba.” Fece una voce dietro di loro, rivelando alla porta d’ingresso Kaito, affiancato da una figura avvolta da un mantello nero, che gli celava completamente anche il volto.
“E tu chi sei?” Domandò Conan, guardando la figura misteriosa.
“Nientemeno che la famosa strega che vi ha spedito in quel mondo.” Rispose Akako, facendo bene attenzione a mascherare anche la voce. “Kaito mi ha già spiegato la situazione. Visto che involontariamente è stata colpa mia, vi aiuterò a risolvere questa situazione.”
“E perché dovremmo fidarci di te?” Domandò Aoko. “L’altra volta non hai esitato a colpire sia me che Conan solo per raggiungere Kaito!”
“Non sono così stupida da non capire la gravità della situazione. E inoltre quel tizio mi sta cercando, quindi ho più di un motivo per aiutarvi.”
“Non abbiamo tempo per discutere.” Intervenne Kaito. “Dobbiamo andare subito da Gohan e chiedergli aiuto. Suo padre ha già affrontato Bills, quindi è la nostra unica speranza di uscire da questa situazione.”
“E se consegnassimo la strega?” Domandò Ai. “Dopotutto, vuole solo lei, e da quel che ho capito vi ha creato solo problemi.”
“Non possiamo farlo.” Disse Conan, fissando Kaito. “Ci abbasserebbe allo stesso livello di quel tipo.”
“D’accordo. Allora verrò anch’io con voi. Voglio proprio vedere fin dove siete disposti ad arrivare per questo strano scherzo.” Fece Saguru, guardando anche lui il ladro fantasma, che sospirò.
“Basta che non mi chiederai di pagarti le spese dello psichiatra.” Replicò lui, per poi voltarsi verso Akako. “Procedi pure.”
La strega alzò le mani, cominciando subito a pronunciare diverse parole a loro incomprensibili.
Dopo pochi secondi di fronte a lei si aprì una specie di porta di luce.
“Ecco fatto.” Disse lei. “Sono riuscita a riaprire il passaggio verso quel mondo. Ma non so se la posizione sarà la stessa dell’altra volta.”
“Basta che non finiamo in mezzo ad un’altra rapina per farci salvare da una supereroina in dolce attesa.” Commentò Conan, per poi guardare Ai che lo aveva raggiunto. “Non vorrai venire anche tu?”
“Certo che sì. Sono proprio curiosa di vedere questo altro mondo, considerando quello che ci hai raccontato. Chissà, potrei anche avere l’occasione di incontrare qualcuno.”
“Te lo sconsiglio.” Replicò Kaito. “L’altra volta ci siamo dovuti beccare il colpo di un serial killer per poterci parlare, preferisco evitare stavolta, grazie tante.”
“Ehm… io credo resterò qui…” Sussurrò Keiko. “Tutto questo è già troppo folle ora.”
“Penso farò lo stesso anch’io.” Aggiunse Agasa. “Anche se mi piacerebbe incontrare Bulma, preferisco restare a vedere che cosa combina questa divinità della distruzione.”
“Avvisa la polizia di non attaccarlo e di diramare un ordine per evacuare la zona dove si trova.” Comandò Conan. “Dubito che qui esista qualche arma in grado anche solo di fargli sentire una puntura.”
“Beh, io vado. Non ci tengo a farmi trovare, e ogni secondo che il varco resta aperto rischiamo di farci individuare.” Disse Akako, entrando nel passaggio dimensionale, sparendo al suo interno.
“E ci risiamo… E dire che tutto è cominciato per colpa di un bambino.” Commentò Kaito, entrando nel varco assieme ad Aoko.
“Ehi, non tirare ancora in ballo la storia che porto sfortuna!” Replicò Conan, seguendolo assieme ad Ai.
Saguru restò a fissare la scena incredulo: erano davvero scomparsi di fronte a lui come se niente fosse.
“Haruba, tu cosa fai allora?” Domandò Keiko, guardando il compagno di classe.
“Beh, temo di vedermi costretto a seguirli. Chissà, potrebbe essere l’occasione giusta per dimostrare che Kuroba è Kaito Kid.” Disse lui, riguadagnando un po’ del suo solito atteggiamento, per poi correre nel varco, che iniziò a chiudersi.
Ma prima che potesse sparire, qualcuno entrò di corsa nella casa, sotto lo sguardo sorpreso di Agasa e Keiko, entrando nel varco giusto un istante prima che esso scomparisse.
“Oh no…” Fece il professore, deglutendo. “Che guaio!”

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“Ecco fatto!” Esclamò Chichi, finendo di stendere l’ultimo vestito. “Così per domani dovrebbe essere tutto asciutto.”
“Mamma, ho fame!” Esclamò Goten, aprendo la porta di casa.
“Dobbiamo aspettare che torni Goku. Dovrebbe arrivare tra poco.” Rispose lei, sorridendo.
“Uffa…”
“Piuttosto, hai finito tutti i compiti?” Chiese Chichi, guardando seria il figlio, che ridacchiò nervoso.
“M-Ma certo… Li ho finiti un sacco di tempo fa…” Rispose lui, non convincendo minimamente la madre.
“Beh, vorrà dire che domani chiamerò Bulma per assicurarmene.”
“F-Forse è meglio se mentre aspettiamo papà vado a controllarli di nuovo… non si sa mai, eheh…”
Chichi annuì soddisfatta, solo per fare un salto quando dietro di lei sentì un forte tonfo, seguito da una nube di terra che investì i panni appena stesi.
“C-Che cosa… Goku, giurò che se è ancora uno dei tuoi stupiti allenamenti, stavolta la cena te la scordi! Inoltre-”
“Spiacente signora… ma non siamo Goku.” Rispose una voce da dentro la nube, che cominciò a dissiparsi, rivelando Kaito in piedi e con Aoko tra le braccia in stile sposa. Invece a terra vicino a lui Conan, Ai e Saguru si stavano rialzando.
“Uhm… non avevo messo in preventivo che il varco potesse aprirsi in alto.” Fece Akako, atterrando dolcemente a terra. “Me ne dovrò ricordare in futuro.”
“Di’, non è che lo hai fatto apposta nella speranza di vedermi cadere a terra?” Domandò Kaito, guardandola divertito.
“Forse… ma sono sorpresa che tu sia riuscito ad atterrare in piedi.”
“È già la terza volta che ho a che fare con questo mondo, è la forza dell’abitudine.”
“Tsk. Scommetto che fa sempre parte del vostro scherzo. Cos’è, una botola segreta? O ci hai addormentati tutti e portati fuori città?”
Kaito guardò Saguru, per poi scuotere la testa esasperato mentre lasciava che Aoko si rimettesse sui suoi piedi.
“Sai, quasi non vedo l’ora di vedere la tua reazione a tutto ciò che ci aspetta qui.”
Ma prima che potesse dire altro, sentì una mano afferrarlo per la spalla e girarlo a forza.
Lì, a fissarlo con rabbia, c’era nientemeno che Ran Mori.
“Shinichi… Si può sapere che stai facendo ora con quella ragazza tra le braccia?” Fece lei, alzando un pugno.
“S-Shinichi?” Ripeté lui, deglutendo. “No, ti sbagli… io sono Kaito Kuroba. Ci sono loro testimoni di ciò!” Continuò, indicando gli altri, tra cui Conan, che guardo la ragazza incredulo.
“Ran? Che ci fai qui?” Esclamò lui, attirando l’attenzione su di sé.
Mori guardò Conan, per poi tornare a fissare Kaito, che ridacchiò.
Ci vollero pochi secondi prima che lo lasciasse andare, chinando subito la testa.
“Scusa, scusa! Ti ho scambiato per il mio amico Shinichi, e poi ti ho visto entrare in casa del professor Agasa… Ho frainteso la situazione.” Disse lei.
“Nulla… ho passato di peggio di una crisi di gelosia da una ragazza non mia.” Rispose Kaito. “Ma concordò con il moccioso: Che ci fai qui?”
“Vi ho seguito dentro la casa del professore, poi ho visto che entravate in quella specie di porta luminosa e vi ho seguiti… ma non mi sembra che siamo lì.”
“R-Ran… ti ricordi di Pan?” Chiese Conan, guadagnandosi l’attenzione sia dell’amica che di Aoko.
“Pan?” Intervenne Chichi. “Conoscete Pan?”
“Kaito!” Esclamò Goten, volando verso di loro e fermandosi a mezz’aria. “E ci sono anche Aoko e Conan! Che bello rivedervi!”
“Goten?” Fece Conan sorpreso. “Ma come… Credevo fossi diventato più grande, come Trunks!”
“Ehi, guarda che sono alto quanto Trunks!” Replicò lui. “E nemmeno tu sei cresciuto di nuovo!”
“Di nuovo?” Ripeté Ran, confusa da quella frase, facendo finire immediatamente nel panico.
“Oh, è solo una battuta tra loro due.” Intervenne subito Kaito. “Conan diceva così perché qualche settimana fa Trunks è arrivato da noi assieme a Goku e Pan… Solo che Trunks e Pan erano cresciuti parecchio.”
“Davvero? E quando è successo?” Fece sorpresa Aoko.
“C’eravamo solo io, Ai e Ran.” Rispose Conan. “Poi ho chiamato Kaito per dirglielo, pensavo te lo avesse detto.”
“No, non ne sapevo nulla. Piuttosto, direi che abbiamo altre priorità in questo momento.”
“Oh, giusto! C’è Bi-”
“Non credo intenda quello, Kuroba.” Lo interruppe Akako, per poi indicare con un dito Saguru, il quale sembrava essersi paralizzato con il dito puntato contro Goten e la bocca spalancata.
“C-C-Come fa?! Com’è possibile?!” Urlò infine, per poi correre verso il bambino e passare la mano sotto e sopra di lui, assicurandosi la mancanza di qualsiasi supporto trasparente. “Non può davvero volare!”
“Purtroppo non fa altro da quando Gohan glielo ha insegnato. Poi quanto cerca di scappare dal fare i compiti è esasperante.” Sospirò Chichi, per poi guardare il gruppo di fronte a lei. “E immagino che abbiate incontrato Trunks del futuro, il che spiegherebbe il perché fosse cresciuto rispetto a Goten. Anche se non capisco perché con lui ci fossero Pan e Goku…”
“Aspettate un attimo…” S’intromise Ran, per poi guardare Conan. “Questo significa che siamo nel mondo di Pan? Quella Pan che mi ha steso in un colpo solo?”
“Che cos’ha fatto la mia nipotina?!” Urlò Chichi. “Ecco, lo sapevo! È finita sullo stesso percorso disgraziato di suo nonno! L’avevo detto io che non bisognava introdurla alle arti marziali!”
A quella frase tutti la guardarono sorpresi.
“Mamma non è una fan delle arti marziali.” Ridacchiò Goten, portandosi le mani dietro la testa. “Ha pure obbligato papà a lavorare invece di allenarsi.”
“Goku sta lavorando?” Fece sorpresa Aoko. “L’ultima volta si stava allenando… Pensavo passasse così le giornate.”
“Non se ho qualcosa da dire in proposito!” Esclamò Chichi, incrociando le braccia, per poi sospirare sconfitta. “Ma immagino che voi non siate venuti in così tanti per salutare Gohan, vero?”
“Temo di no… C’è un piccolo problema a casa, e temo che solo Goku possa aiutarci.” Rispose Kaito, ridacchiando.
“Insomma!” Urlò infine Saguru, attirando l’attenzione di tutti su di sé. “C’è un bambino che sta volando di fronte a voi e non battete ciglio?!”
“Oh, io sono sorpresa come te, solo questa cappa non fa vedere il mio volto.” Disse subito Akako, mentre Kaito ridacchiò ancora.
“Oh, se ti sorprende questo, allora preparati al peggio. Il volo qui è la cosa più basilare.”
“Già. Potresti venire trasformato in una torta.” Disse Aoko, guardando male l’amico.
“Mi stai dicendo che il motivo per cui non mangi più le torte è perché ti sei trasformata in una torta?!” Gridò Saguru, al che Kaito scoppiò apertamente a ridere.
“Oh, mamma… adoro come questo mondo faccia impazzire voi detective in questo modo!”
“Non è divertente!” Gli urlarono contro assieme Conan e Saguru.
“È davvero possibile?” Fece sorpresa Ran, guardando la sua falsa gemella, che annuì.
“Non ricordatemelo.” Disse Chichi. “Mi ha trasformata in un uovo e poi lo ha schiacciato a terra. Non è stata una bella morte, credetemi.”
Saguru si voltò lentamente a guardarla. “M-Morte?”
“Si, siamo tutti morti almeno una volta. Tranne Pan.” Ridacchiò Goten, come se niente fosse.
A quel punto per Saguru fu troppo da digerire e scivolò a terra privo di sensi.
“Cavoli… e non gli abbiamo nemmeno detto che l’ultima volta anche io e il moccioso siamo stati disintegrati e siamo finiti all’altro mondo.” Disse Kaito, sogghignando.


“Ugh… Che sogno strano…” Fece Saguru, riaprendo gli occhi.
“Un torneo di arti marziali con un altro universo? Davvero?” Sentì dire dalla voce della figlia del detective Goro. “Dev’essere stato impressionante… ed è stato organizzato da questo Bills che ora minaccia il nostro pianeta?”
“Esatto!” Rispose Goten. “Papà è stato incredibile, ma alla fine ha perso. Questo mentre Bills e suo fratello litigavano.”
“E un simile tizio ora è a casa nostra…” Disse Conan, sospirando. “Non poteva proprio andarci peggio, eh?”
Saguru si alzò, vedendo che era stato poggiato su un lettino in giardino, mentre gli altri si erano riuniti attorno a un tavolo che era sicuro di non aver visto prima.
“Non vi invidio.” Fece Chichi. “Quando Goku ha dovuto affrontarlo, è arrivato a malapena a una sorta di pareggio. E questo solo dopo che è praticamente diventato un essere superiore.”
“E ora Goku dove si trova?”
“L’ho mandato a vendere gli ortaggi del nostro orto. Dovrebbe tornare a momenti.”
“O-Ortaggi?” Ripeté sorpresa Aoko. “L’uomo più forte del pianeta… che si mette a fare l’agricoltore?”
“Certo! Non è che i suoi combattimenti ci portano a casa qualcosa, sapete?”
Goten alzò all’improvviso la testa.
“Abbiamo visite!” Esclamò con un sorriso sul volto.
Non appena finì di dirlo, dall’alto arrivò una bambina di poco più di un anno, la quale volò letteralmente tra le braccia di Chichi, che l’accolse con un sorriso.
“Oh, ed ecco la mia piccola Pan!” Disse, abbracciandola.
“Pan?!” Esclamarono assieme Kaito, Ran e Conan, per poi voltarsi verso dov’era arrivata, vedendo atterrare un Gohan in giacca, cravatta e occhiali, affiancato da Videl.
“Allora avevo percepito bene la tua aura, Kaito.” Commentò il mezzo sayan, sorridendo.
“Gohan? Sei davvero tu?” Fece sorpreso il ladro.
“In persona!” Rispose lui, ridacchiando. “Sì, lo so, ho cambiato un po’ look.”
“Un po’? Sembra quasi che tu sia proprio un’altra persona.” Osservò Conan.
“Conan! Non dire così!” Lo rimproverò Ran.
“Scusa, ma l’altra volta l’ho visto volare e fare tante altre cose assurde, e vederlo così… normale, mi ha sorpreso.”
“Abbiamo deciso di ritirarci dalle scene quando è nata Pan.” Spiegò Videl, recuperando la figlia, che ridacchiò divertita. “Infatti ora Gohan insegna all’università.”
“Cavoli… da salvare il mondo a tormentare poveri innocenti studenti, eh? Non voglio essere nei loro panni quando devi dare loro una punizione.” Disse Kaito, sorridendo.
“Siamo all’università, mica alle elementari.” Replicò con lo stesso tono Gohan. “Ma piuttosto, che ci fate qui?” Domandò, guardando uno ad uno i vari viaggiatori, per poi soffermarsi su Akako. “È lei che-”
“Sì, sì, sono la strega cattiva che l’altra volta li ha spediti qui. Cosa di cui mi sto pentendo di secondo in secondo.” Lo interruppe lei. “Allora è lui che vi ha aiutato la scorsa volta?”
“Sì. Però scusa Gohan, stavolta abbiamo bisogno dell’aiuto di tuo padre.”
“Uh? Cos’è successo?”
“Bills è successo.” Rispose Conan, facendosi serio, facendo spalancare gli occhi a Gohan e Videl.
“Bills? Intendete il dio della distruzione?” Chiese conferma il maggiore dei figli di Goku.
“Proprio lui.” Continuò Kaito. “E anche se qualcuno tra i presenti ancora fatica a crederci, ossia Saguru, quel tizio è apparso da noi alla ricerca di Ak- della strega, deciso ad eliminarla.”
“Questo è un bel guaio.” Fece Videl. “Bills è completamente imprevedibile.”
“E se ha viaggiato fin nella loro dimensione, di sicuro non basterà un buon piatto per farlo desistere.” Rifletté Gohan.
“Un piatto?” Intervenne Saguru. “State parlando di un essere che non dovrebbe esistere, di cui dite essere in grado di annientare un pianeta come se niente fosse, e pensate che un piatto possa fermarlo?”
“Beh, considerando che non ha distrutto questo pianeta solo grazie alle pietanze che può mangiare qui… Sì, direi che le cose stanno così.” Spiegò Gohan. “Di solito è Bulma a tenerlo a bada, visto che può far preparare qualsiasi piatto senza problemi. Ma stavolta convincerlo potrebbe essere tutta un’altra storia.”
“E quel tizio che è apparso alla fine del torneo?” Domandò Videl. “Quello a cui Bills e suo fratello si sono immediatamente inchinati terrorizzati?”
“No!” Rispose subito Gohan. “Papà mi ha detto che cos’ha fatto nel futuro, e non ci tengo a coinvolgerlo.”
“So che me ne pentirò… Ma cos’ha fatto questo tizio per spaventare uno come tuo padre e il dio della distruzione?” Domandò Kaito, deglutendo.
“Ha annientato l’intero multiverso in un istante.” Rispose Gohan, facendo scendere il silenzio.
“L-L’intero multiverso?” Ripeté Akako, non credendo a ciò che aveva appena sentito.
“Era una linea temporale diversa dalla nostra, ma sì. Goku lo ha chiamato per poter sconfiggere un avversario che andava oltre il suo livello… e per tutta risposta Zeno ha cancellato tutto quanto.”
“C-Chi diamine sarebbe questo tizio?” Chiese Ran, tremando visibilmente.
“Il re di tutti i dodici universi.”
Il silenzio scese nuovamente su tutti.
“Bene, direi che chiedere aiuto a lui sia totalmente da escludersi come opzione. Concordate?” Disse infine Ai, ricevendo un assenso generale.
“Comunque non preoccupatevi, papà sta arrivando.” Fece Gohan.
E pochi secondi dopo, come da lui annunciato, Goku atterrò a pochi metri da loro, tenendo sospeso con una sola mano un trattore.
“Scusate il ritardo, ero rimasto senza benzina e non ho trovato un distributore.” Ridacchiò. “E quando ho sentito così tante aure ho preferito venire subito.”
Chichi sospirò esasperata. “Almeno stavolta non l’hai lasciato dove ti trovavi…”
Saguru e Ran invece stavano fissando con gli occhi quasi fuori dalle orbite l’uomo lasciar cadere a terra il mezzo, facendo tremare leggermente la terra per il peso.
“Oplà! Allora, che mi sono perso?”

Dopo una rapida spiegazione, Goku si portò una mano dietro la testa.
“Urca… questo è un bel problema! Anche con l’allenamento a cui ci stiamo sottoponendo, né io né Vegeta siamo ancora riusciti a fare nulla contro Bills.”
“Ma allora cosa possiamo fare?” Domandò Aoko. “Se nemmeno voi potete fermarlo…”
“Verrò con voi e proverò a parlarci.” Fece il Saiyan. “Forse riuscirò a ragionare con Whis e a farlo convincere a lasciar perdere la questione.”
“Scusa, ma se questo Bills è il dio della distruzione, cosa può fare il suo assistente?” Chiese Ran.
“Oh, no. Whis non è solo il suo assistente. È anche il suo maestro. Ed è molto più forte di Bills.”
Alla risposta di Goku scese il silenzio sui presenti.
“Di’ un po’ Kaito… ammettendo che tutto questo sia vero, e a malincuore devo cominciare a crederlo… Come diamine hai fatto a cacciarci in un pasticcio del genere?!” Sbottò Saguru.
“Ah, non guardare me ma fissa la strega qui presente. Se fosse stato per me, l’ultima volta che avrei visto Gohan sarebbe stata quando ha espresso il desiderio di tornare nel suo mondo.”
Akako sospirò. “Sentite, il mio incantesimo non aveva una destinazione precisa. È stata pura casualità e-”
“Oh, non credo proprio.” Esclamò una voce, poco prima che di fronte a loro apparissero due nuovi personaggi.
Questi erano straordinariamente simili a Bills e Whis, solo che il primo era più basso e grassoccio, mentre il secondo era una lei.
“C-Che cosa? E voi chi siete?!” Fece Kaito, saltando indietro.
“Il dio della distruzione del vostro universo, Champa!” Rispose il gatto antropomorfo. “Lei invece è Vados.”
“Ehilà!” Li salutò Goku. “È da un po’ che non ci si vede!”
Champa sbuffò. “Già. Da quando tu hai osato chiedere quell’assurdo torneo a Zeno! Speriamo solo che se ne dimentichi…”
Detto ciò rivolse la sua attenzione ad Akako. “Come stavo dicendo, non è stato un caso che la tua magia abbia portato qui le vittime del tuo incantesimo. Ho chiesto io a Vados di deviare qui il tuo incantesimo.”
Akako sussultò. “Perché?”
“Semplice: volevo infastidire Bills! E distrarlo mentre cercavo qualcosa di preciso. Purtroppo non ha funzionato. Se n’è accorto troppo tardi, e ora ha deciso di venire nel mio universo a dare fastidio!”
“Ma aspetta un attimo.” Intervenne Gohan. “La Terra nell’Universo 6 non è stata resa nuovamente abitabile proprio grazie al desiderio di Bills? Allora com’è possibile che io abbia incontrato Kaito e Aoko prima?”
“Un classico paradosso.” Rispose Vados. “Lord Bills ha chiesto che la Terra dell’Universo 6 fosse nuovamente abitata. Non ha mai desiderato che lo fosse da quel momento in poi. Quindi l’intera storia del pianeta è stata modificata ed è diventato a tutti gli effetti un quasi gemello della vostra Terra. Ovviamente gli eventi avvenuti sono stati diversi.”
“Qualcosa mi dice che è meglio non chiedere altro…” Mormorò Conan.
“In ogni caso, riconosco la mia colpa.” Riprese Champa. “Se Zeno dovesse venire a sapere che sono stato io a iniziare, distruggerebbe me e Bills immediatamente! Quindi dobbiamo fermarlo prima!”
Goku batté le mani con un sorriso sul volto. “Allora andiamo subito sulla vostra Terra! Sono anche curioso di vedere se c’è qualche combattente in gamba!”
“No, mi spiace.” Rispose Ai. “Da noi non c’è nessun folle guerriero super forte in grado di distruggere con le proprie mani nulla più che qualche mattone.”
“Oh… peccato!”
“Kuroba… fammi un favore.” Disse Akako. “La prossima volta che mi viene in mente di lanciarti un incantesimo, chiedimi conferma che questi non coinvolga altri mondi, okay?”
Kaito ridacchiò.
“Molto bene allora. Chi desidera venire si avvicini.”
Goten fece per avvicinarsi, solo per venire afferrato da Chichi.
“Eh no giovanotto, tu resti qui! Andrà solo Goku!”
“Ah… ma mamma! Voglio vedere anch’io il loro mondo!”
“Non se ne parla!”
Akako alzò la mano. “Allora fatevi da parte, aprirò il varco e-”
Ma prima che potesse fare altro, Vados agitò il suo scettro.
Immediatamente il paesaggio attorno a tutti loro cambiò, lasciando spazio a una landa desertica, con del vento caldo che li colpì immediatamente.
“Ehi! Perché ci hai teletrasportati tutti?” Urlò Chichi, solo per zittirsi quando vide i viaggiatori dimensionali guardarsi attorno.
“Dove siamo?” Domandò Conan.
“Ho seguito le tracce del vostro viaggio.” Rispose Vados. “Siamo esattamente dove eravate prima di arrivare da noi.”
“No, non è così. Eravamo a casa del professor Agasa e-” Cominciò Ai, solo per spalancare gli occhi.
“Kaito… Non è quello che penso, vero?” Domandò Aoko, deglutendo.
“La mia Terra!” Urlò Champa, portandosi le mani sulla testa. “Ora dove andrò a mangiare quelle delizie?!”
“Aspettate… State dicendo che questa è davvero Tokyo?!” Esclamò Saguru. “Ma non c’è nulla!”
“Certo che no.” Rispose una voce, mentre Bills e Whis atterrarono alle loro spalle. “Qualcuno ha pensato che colpirmi alle spalle con una di quelle ridicole armi fosse divertente. Così ho disintegrato tutto tranne il pianeta stesso.”
“Bills!” Urlò Champa, infuriandosi. “Come hai osato?! Sei venuto nel mio universo e hai distrutto un pianeta al mio posto!”
“Ma da che pulpito, fratello! Chi è stato il primo a violare la regola di non interferire con altri universi? Quindi sta’ zitto e lasciami finire quello per cui sono venuto qui!”
Dicendo ciò superò l’altro dio della distruzione e si fermò di fronte ad Akako, che indietreggiò.
“Questa umana ha un potere che non dovrebbe possedere. Non posso tollerare che qualcuno possa entrare nel mio universo liberamente.”
“I-Io… chiedo perdono… ignoravo fosse vietato…” Balbettò la strega, solo per vedere una piccola sfera d’energia crearsi sulla punta di un dito della divinità.
“Peccato, non m’importa. E ora ad-”
“Ehi!” Esclamò Kaito, facendo voltare tutti verso di lui, divinità comprese.
“Uh? E tu chi credi di essere per fermare una divinità della distruzione?” Domandò Bills.
Kaito sorrise, portandosi le mani in tasca. “Un prestigiatore!”
A Conan sfuggì un colpo di tosse.
“Kaito? Che cosa vuoi fare?” Sussurrò Aoko.
“Fare quello che so fare meglio! Un trucco di magia!” Rispose a voce alta. “E usare tutta la mia poker face…” Aggiunse mentalmente.
“Una magia? Non siete finiti in guai sufficienti per colpa della magia?” Domandò Bills.
Kaito lo zittì tirando fuori un mazzo di carte, che cominciò a passare da una mano all’altra.
“Oh, non si tratta di vera magia. Sono solo trucchi.” Rispose. “Quindi di certo non avrai paura ad accettare una piccola scommessa, vero?”
“Io paura di qualcosa? Vuoi prendermi in giro?!” Gli urlò contro la divinità, facendo sparire la sfera d’energia e ignorando la risatina di Whis.
“Allora direi che possiamo alzare la posta, no?”
“Che cosa punti?”
“Se perdo, sarai libero di uccidere la strega e tutti noi, oltre che distruggere la Terra senza alcun problema.”
“KAITO!” Gli urlarono tutti quanti, non credendo alle proprie orecchie.
“Ehi! Non prendere decisioni al mio posto!” Esclamò Champa.
“Interessante. E se dovessi invece vincere tu?”
Kaito sorrise.
“Se vinco, tu rinuncerai a tutti i tuoi piani e ci permetterai di portare qui le Sfere del Drago per chiedere a Shenron di riportare tutto come prima, persone comprese. E in futuro non reagirai a nessuna nostra interferenza non pericolosa. Sono amico di diverse persone del tuo universo, e se in futuro dovesse ricapitare non voglio mettere a rischio il mio pianeta.”
“C’è un piccolo divario tra le due vincite. Per me non cambia niente, mentre voi avete tutto da guadagnare.”
“Vero… ma noi non siamo divinità, tu invece sì.”
Whis a quel punto scoppiò a ridere, portandosi una mano davanti alla bocca per tentare di nasconderlo.
“Sei un tizio coraggioso, eh? Nemmeno Goku lì dietro è stato tanto sfrontato, e la prima cosa che ha fatto quando mi ha incontrato è stato sfidarmi.”
“Eh eh… non ne ho potuto fare a meno.” Ridacchiò il diretto interessato, portandosi una mano dietro la testa.
“I maghi devono essere sfrontati.” Replicò Kaito. “Allora, accetti?”
Bills annuì. “Sono curioso di vedere che cosa vuoi fare. Non mi sembri un guerriero.”
“No, infatti. Ti farò una sola domanda, a cui dovrai rispondere correttamente. Se ci riesci, hai vinto. Altrimenti vinco io.”
“Tutto qui? Sono una divinità, certo che saprò rispondere! Spara pure la tua domanda!”
Kaito cominciò a camminare. “Vedi, il nostro gruppo ha un po’ di gente strana… Devi semplicemente dire quale delle mie prossime affermazioni è vera.”
“Oh? E credi di potermi ingannare facilmente nel dare la risposta sbagliata?”
Kaito sorrise, per poi indicarsi.
“Io, Kaito Kuroba, sono il famigerato ladro chiamato Kaito Kid.”
Aoko, Saguru e Akako spalancarono gli occhi, come fecero anche gli altri presenti.
“Che cosa?!” Urlò Nakamori, mentre Conan fissava incredulo il ragazzo, che continuò a sorridere mentre avanzava verso la sua amica d’infanzia.
“Lei invece è Aoko Nakamori, la bellissima figlia dell’ispettore di polizia Ginzo Nakamori. Ed è la mia complice nei furti.”
Aoko fece per rispondere, ma riuscì a trattenersi quando vide Kaito farle l’occhiolino.
Kuroba fece una giravolta, per poi indicare Akako.
“La famosa strega invece altri non è che la nostra compagna di classe Akako Koizumi, la quale ce l’ha a morte con il sottoscritto perché sono immune al suo incantesimo di fascino.”
Continuando a sorridere, il mago si voltò verso Saguru. “Lui è Saguru Hakuba, un altro nostro compagno di classe e noto detective inglese, convinto che io sia Kaito Kid.”
Il detective lo guardò storto, ma non disse nulla.
“E proseguendo, abbiamo Son Gohan, figlio di Son Goku!” Disse, indicando il suo amico, che si limitò a fare un sorriso nervoso. “Assieme a sua moglie Videl e alla figlia Pan.”
“Sì, so chi sono.” Lo interruppe Wish. “È stupido da parte tua dirmi qualcosa di così ovvio, visto che appartengono al mio universo!”
“Devo pur darti qualche vantaggio. E poi non credo che tu sappia tutto. Ad esempio… penso che tu ignori il fatto che il qui presente Son Goten stia venendo segretamente allenato per diventare la prossima divinità protettrice della sua Terra!” Esclamò, poggiando le mani sulle spalle del bambino, che lo guardò confuso, per poi sorridere quando sentì una caramella finire sul palmo della sua mano.
Chichi tuttavia svenne all’istante.
“Ma direi di tornare al mio pianeta. Potrebbe interessarti sapere che questa ragazza è Ran Mori, figlia del famoso detective Goro Mori, in grado di risolvere qualsiasi mistero semplicemente cadendo addormentato.”
E qui il sorriso di Kaito si fece più pronunciato.
“Quello che tuttavia ignora è che non è suo padre a risolvere quei misteri!”
Conan e Ai spalancarono gli occhi, rivolgendosi al ladro con il panico espresso sui loro volti.
“Che cosa vuoi dire?” Domandò invece Ran.
“Semplice: che in realtà tutti i casi per cui tuo padre è diventato famoso sono stati in realtà risolti dal tuo fidanzato scomparso, Shinichi Kudo! Il quale mi dicono essere una persona affascinante, visto che mi somiglia non poco.”
“Davvero? E come farebbe Kudo a risolvere i casi di Mori?” Domandò Saguru, non riuscendo a trattenersi. “Sono mesi che fa solo qualche sporadica apparizione!”
“La risposta è più banale di quanto sembri: è sempre stato presente, in ogni singolo caso. E vi dirò di più! In questo momento è qui, che mi sta guardando male per star rivelando il suo più grande segreto!”
“Shinichi è qui?! Dov’è?” Urlò Ran, mentre Aoko spalancava gli occhi, rivolgendo lo sguardo verso Conan, che era vistosamente sbiancato.
“È al tuo fianco.” Rispose Kid.
“Ma che stai dicendo, al mio fianco c’è solo… Conan…”
“Esatto! Conan Edogawa! Alias Shinichi Kudo, famoso detective liceale tornato bambino in seguito a un incidente durante un suo caso! E al suo fianco Ai Haibara, finta bambina che in realtà è colei che ha ultimato il veleno che ha fatto rimpiccolire Kudo, usandolo poi su se stessa!”
Kaito spalancò le braccia. “Ed ecco qui tutto quello che dovevo dire! Allora, dio della distruzione Bills, quale di queste affermazioni è vera?”
Il gatto antropomorfo sorrise.
“Te ne do atto, sei furbo. Hai detto qualcosa che avrei puntato subito come l’affermazione giusta! Peccato che so perfettamente che il vero nome di Goku è Kakarot, quindi non è vero quanto hai detto!”
Kaito mantenne il suo sorriso.
“Per non parlare delle tue ultime affermazioni, che sono totalmente ridicole! Un detective che torna bambino e risolve i casi di qualcun altro senza dire nulla? Non prendermi in giro! Volevi farmi credere che fosse vero facendo fingere ai tuoi amici quelle reazioni di sorpresa, ma io sono più furbo!”
“Beh, allora dirai senza ombra di dubbio la risposta, no?”
Wish scoppiò a ridere. “Ma certo! Hai detto cose tanto assurde che solo una di queste può essere la risposta corretta! Ma dimmi, come faccio a sapere che non mi mentirai quando la dirò?”
“Non si preoccupi.” Intervenne Wish. “Io e Vados le faremo sapere se dirà il vero o no.”
Il dio si girò a guardarlo. “Aspetta, quindi tu sai la risposta?”
“Ma certo, è così ovvio! Ma lo sa anche lei, no?”
“C-Certo che sì! Per chi mi prendi?”
Con un colpo di tosse, Bills indicò Kaito. “Tu di certo non sei un ladro. Sei troppo sfacciato e dovresti essere particolarmente stupido per confessare di fronte a tutti! E lo stesso vale per i tuoi amici. Di certo la tua amica non sarebbe la figlia di un poliziotto e una tua complice allo stesso tempo. Come anche quel damerino, che di certo non può essere un detective. Senza contare la strega, che di sicuro non ha messo a repentaglio l’esistenza sua e del suo intero mondo per qualcosa di così stupido!”
Kaito non mutò espressione.
“Allora la risposta è ovvia, no?”
“Ma certo! E sapevo che mi stavano nascondendo qualcosa! A quanto pare una volta di ritorno a casa mi assicurerò di far sapere la mia disapprovazione sul decidere di allenare di nascosto qualcuno che si definisce divinità!”
Dicendo ciò alzò un braccio e indicò Goten. “Quel moccioso sta venendo addestrato per diventare il dio della sua Terra!”
Kaito accentuò il suo sorriso.
“Risposta… sbagliata!” Esclamò.
“Che cosa?!” Urlò Bills, voltandosi a guardarlo. “Menti! Dev’essere per forza così!”
“No, sta dicendo il vero.” Fece Wish, con Vados che annuiva in accordo.
“E allora qual era la risposta giusta?! Erano tutte cose troppo assurde!”
“Semplice.” Rispose Kaito, per poi indicare Saguru. “Lui è davvero un noto detective inglese. Mi dispiace, ma ho vinto!”
Bills sbuffò, buttando letteralmente fuori del fumo dalle narici del naso.
“Non è giusto! Mi hai ingannato!”
“Non c’è trucco e non c’è inganno. C’è solo la poker face.” Rispose Kaito, solo per beccarsi una pacca sulla schiena da Goku, che lo fece schiantare a terra.
“Complimenti! Non pensavo ci saresti riuscito! Hai vinto contro Bills!” Disse sorridendo.
“Pretendo una rivincita!” Esclamò Bills.
“Mi spiace, ma hanno ragione loro. Hanno vinto correttamente la sfida che ha accettato.” Fece Wish, per poi battere a terra il suo scettro, facendo apparire dal nulla le sette sfere magiche. “E immagino che lei non voglia chiamare Zeno per sentire che ne pensa lui, vero?”
Bills saltò indietro.
“C-Certo che no!” Sbuffò.
“Allora tornatene a dormire a casa tua!” Urlò Champa, sorridendo soddisfatto. “E questa la considero come una vittoria per il mio universo!”
Bills non gli rispose. “Wish, andiamocene. Non voglio restare qui un minuto di più! E vedete di riportare a casa le Sfere del Drago!” Urlò rivolgendosi a Goku e gli altri.
Detto ciò posò una mano sulla spalla di Wish, per poi sparire entrambi.
“Bene, allora confido che ci pensiate voi a riportare tutto come prima qui, no?” Fece Champa, sbadigliando. “Me ne vado pure io.” E scomparve assieme a Vados, mentre Conan e Ai raggiungevano le Sfere del Drago.
Kaito invece si lasciò scivolare a terra.
“Ragazzi… non osavo sperare che avrebbe funzionato…” Mormorò ridacchiando.
“Con le idiozie che hai sparato…” Borbottò Saguru.
“Ma era l’unico modo per nascondere la verità in bella vista. Se non sparavo idiozie tanto grandi come quella di Kudo, avrebbe subito intuito la verità. E ho tirato fuori il trucchetto con Goku proprio per fargli credere quello che volevo.”
“Bene. Allora che ne dici ora di riportare tutto come prima?” Fece Akako. “Non voglio fare altro che rimandare tutti a casa e mettere la parola fine a questa storia. E punire adeguatamente la persona che mi ha suggerito che spedirti in un’altra dimensione, o universo, fosse una buona idea.”
“Davvero possiamo far tornare in vita tutti quanti?” Domandò Ran.
“Non preoccuparti.” Fece Aoko. “Ho visto Conan e Kaito tornare in vita proprio grazie a quelle sfere, sono sicura che non sarà un problema.”
“Infatti.” Confermò Videl, mentre Gohan si avvicinava alle Sfere del Drago, che erano state portare vicino a lui dai due finti bambini.
Le sette sfere magiche iniziarono a brillare, portando al silenzio tutti i presenti.
“Appari, Drago Shenron!” Urlò il mezzo saiyan.
E come tutte le altre volte, il cielo si oscurò prima di lasciarsi riempire da Shenron, il quale fece letteralmente cadere a terra per la sorpresa e spavento Saguru e Ran, mentre Ai lo fissava con interesse.
“Eccomi! Allora, quali sono i desideri che intendete esprimere? Parlate!” Ruggì il drago.
Kaito fece un passo in avanti.
“Drago Shenron! Il nostro primo desiderio è di riportare la Terra com’era prima della visita di Bills! Tutto quello che è stato distrutto e tutti coloro che sono stati uccisi da lui devono tornare come prima!”
“Molto bene!” Rispose il drago, mentre i suoi occhi s’illuminavano.
Istantaneamente, come se fossero stati semplicemente nascosti da una nebbia, gli edifici e le persone riapparvero attorno a loro.
Ovviamente, la presenza del drago fu sufficiente a far scoppiare immediatamente il panico, che prese velocemente il posto della confusione.
“Il desiderio è stato esaudito! Qual è la vostra prossima richiesta?”
Kaito si voltò a guardare Gohan.
“Penso ripeterò il mio primo desiderio.” Disse sorridendo, per poi tornare a fissare il drago.
“Shenron! Chiederò insieme i prossimi due desideri! Desidero che tutte le persone della Terra, assieme a tutti i supporti di memorizzazione di qualsiasi tipo, rimuovano la tua esistenza dalla loro memoria, tranne me e i miei amici! E poi desidero che la famiglia di Gohan, tu e le Sette Sfere del Drago torniate nel vostro universo e pianeta d’origine!”
“D’accordo! Farò come hai chiesto! Addio!”
Kaito si girò giusto in tempo per salutare ancora una volta il suo amico interdimensionale, che alzò giusto la mano come saluto prima di scomparire assieme alla sua famiglia, a Shenron e alle sette sfere, lasciando di nuovo il cielo azzurro sopra di loro.
“Bene… Ora, se permettete, penso andrò a casa a cadere svenuto sul letto.” Disse Kaito, sorridendo verso gli altri. “Ho compiuto la mia buona azione quotidiana, direi. No?”
“Per una volta, sono d’accordo con te.” Disse Saguru, portandosi una mano sulla fronte e iniziando ad allontanarsi. “E spero di svegliarmi e rendermi conto che sia stato tutto un sogno…”
“Io vado a verificare che la mamma e il papà stiano bene!” Esclamò Ran. “Vieni anche tu Conan?”
“Ti raggiungo dopo. Prima voglio chiedere a Kaito di mostrarmi un altro trucco di magia!” Rispose lui con voce acuta.
Ran sorrise alle sue sbruffonate. A volte si comportava davvero come un adulto e a volte mostrava la sua vera età. E dire che per un momento aveva creduto al bluff di quel Kaito.
Non appena Ran si fu allontanata, Conan fece sparire il sorriso e fissò truce Kaito, che distolse lo sguardo.
“Ti rendi anche solo minimamente cosa di cosa hai quasi fatto?!” Gli sbraitò contro, con voce ben poco infantile. “Hai spiattellato il mio segreto in faccia a tutti!”
“Ehi, ci sarebbe ancora la strega e-”
“Penso che sappia che sono perfettamente in grado di scoprire quante delle tue affermazioni fossero effettivamente false.” Lo interruppe Akako.
“Ma allora sei davvero Shinichi Kudo?” Domandò sorpresa Aoko, ottenendo un sospiro dal bambino.
“Purtroppo sì. E mi sono visto passare la vita davanti al solo pensiero che Ran scoprisse la verità. Corpo da bambino o no, mi avrebbe usato come manichino per il karate.”
“Quindi hai detto due verità in mezzo alle tue bugie.” Rifletté Aoko. “Sai, per un momento ho pensato che fossi serio quando hai detto di essere Kid. Poi quando hai detto che ero la tua complice ho capito che stavi inventando tutto. Ma perché non hai detto tutte cose false?”
“Parlavamo di una divinità. Non ero sicuro che non fosse in grado di capire quando uno mentiva o no. È stato un azzardo, ma la posta in gioco non era qualcosa che potevo perdere.”
“Ci è andata bene. Ma vedi di non mettere più in palio la mia vita, Kuroba. O la prossima volta ti spedisco direttamente all’inferno.”
E detto ciò, Akako scomparve in uno sbuffo di fumo.
“Bene. Oggi ho avuto la prova che la magia esiste davvero.” Disse Ai. “Ora, se abbiamo finito di rischiare l’esistenza, me ne torno a casa a rivalutare tutti gli anni che ho passato a studiare la scienza convinta che potesse dare una spiegazione a tutto. E Kudo, scordati qualsiasi antidoto nei prossimi tempi.”
“Aibara… Non è mica colpa mia se è successo tutto questo, sai?”
“No, ma ne sei coinvolto, e tanto mi basta.”
Conan sospirò, per poi seguirla. “Ci si vede in giro!” Salutò i due liceali.
“Bene… allora possiamo andare anche noi, no?” Domandò Kaito.
“Giusto una cosa.” Lo fermò Aoko, per poi fare un piccolo colpo di tosse. “Quando hai detto ‘bellissima figlia dell’ispettore di polizia Ginzo Nakamori’ dicevi sul serio?”
Kaito sussultò, mentre non viste le sue guance diventavano rosse.
“Ecco… io… era per mettere più suspense… insomma…”
Aoko ridacchiò, per poi correre davanti a lui.
“Forza. Stasera sei invitato da me. E mi sento buona, quindi non preparerò tu sai cosa!”
Kaito s’illuminò.
“Ma allora sai essere gentile a volte!”
Aoko sbuffò divertita. “Ho appena cambiato idea. Mi è venuta voglia di una bella trota e-”
“Ahhh!!! Scherzavo, scherzavo! Ti prego, non pensare nemmeno a quella cosa!”

~~~~~~~~~~~~~~

All’insaputa del ladro, due figure avevano osservato tutto quanto attraverso un tablet.
“Uao, è stato straordinario!”
“Ha ingannato non sono Bills, ma anche quasi tutti gli altri.”
“Certo che anche il figlio di Goku ha degli amici interessanti!”
“Peccato che non sia un combattente… sarebbe stato interessante vederlo al Torneo!”
“Potremmo sempre invitarlo a giocare una volta o l’altra. Ma direi di escludere la sua Terra dagli eventi del Torneo!”
“Sono d’accordo! Sarebbe un peccato non poter più osservare i suoi furti!”
I due Zeno si sorrisero a vicenda, ridacchiando.
   
 
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