Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Joy    01/05/2021    2 recensioni
Istanti.
[Eruri, JeanMarco e altri. Raccolta di 3frasific, scritte per la 3frasific Challenge, gruppo facebook Hurt/Comfort Italia]
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Erwin Smith, Hanji Zoe, Jean Kirshtein, Levi Ackerman, Marco Bodt
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Raccolta di 20 momenti, raccontati attraverso 3frasific (fanfiction di senso compiuto, composte da sole tre frasi)

 

Scritta su prompt per la 3FrasiFic Challenge, gruppo facebook Hurt/Comfort Italia

 

 


 

Istanti


 


 


 

Prompt n°1) RESPIRO AFFANNOSO


 

“Piano, respira piano” gli mormora Erwin, entrambe le ginocchia immerse nel fango, in quella cloaca umana che è il sottosuolo.

Se si sente al sicuro, lo deve al peso di quella mano sul suo petto ansimante: gli riscalda tutta la cassa toracica, impedisce alle punte gelide che gli crescono dentro da sempre, di squarciargli la gola ad ogni respiro.

“È finita, Levi” alita ancora, gli occhi dolci sotto la fronte preoccupata e un sorriso triste, “ti riporto in superficie.”


 


 

Prompt n°2) SILENZIO


 

Silenzio, c'è un silenzio che fa male nei sentieri.

Levi lo infrange per lui ogni notte, quando lo raggiunge in quel mondo a metà tra l'onirico e l'aldilà.

"Cosa hanno combinato, oggi?" gli chiede allora Erwin, con un sorriso radioso e impaziente.


 


 

Prompt n°3) PROTEZIONE


 

Ha la giacca di Eren a proteggerlo dal freddo fuori dalle mura, ha il suo petto a fargli da cuscino e il suo odore a calmargli il battito.

Eppure non si è mai sentito debole, accanto a lui.

"Dormi, ora" gli mormora, e Armin sente le parole vibrargli nello sterno, prima ancora di udirne il suono, "domani solo tu potrai tirarci fuori da questo casino."


 


 

Prompt n°4) CHIODO FISSO


 

"Era nel distretto di Shiganshina come aveva detto lei Comandante, appollaiato sulle mura, assente di mente, ma intento a cantilenare le solite due parole" spiega uno dei medici militari.

Hanji sospira per niente stupita; si siede accanto a lui, gli avvolge un braccio attorno alle spalle e se lo tira contro: "Andrà tutto bene, Levi" gli mormora tra i capelli.

Un solo singhiozzo interrompe la nenia che gli guida le labbra, per un unico istante, poi ricomincia: "Nessun rimpianto, nessun rimpianto, nessun rimpianto, ness..."


 


 

Prompt n°5) STOMACO


 

Se non lo uccideranno i giganti, lo farà il cibo dell'esercito; questo pensa Levi mentre si china sulle assi di legno delle latrine da campo.

"Mi dispiace" sussurra Erwin afflitto, una mano sul petto che gli impedisce di cadere in avanti e l'altra sulla fronte a sostegno della testa, "ho parlato con il comandante Shadis e non insisterà più affinché tu finisca le razioni."

Levi vorrebbe dirgli di andarsene e lasciarlo in pace, perché lui non è mai stato un moccioso bisognoso di una balia, ma Erwin lo rimette in piedi sollevandolo quasi di peso e gli porge una fiaschetta, con sguardo onesto: "È tè" gli dice, "provalo, ti rimetterà a posto lo stomaco."


 


 

Prompt n°6) RIALZARSI


 

Ogni centimetro di pelle aderisce alla sua, ogni soffio che esala riossigena anche il suo sangue, ogni impercettibile movimento nei suoi arti abbandonati lo spinge a stringerlo un po' di più a sé.

"Sta meglio Hanji", mormora Erwin sollevato, quando sente le sue labbra mimargli parole incomprensibili sul collo, "ma è sempre gelido."

"Dagli tempo" gli risponde lei, sottraendo il polso di Levi all'intrico dei loro corpi, "la sua temperatura corporea sta iniziando a rialzarsi".


 


 

Prompt n°7) PRIMO DELLA CLASSE


 

"Resistenza nelle situazioni di stress?" gli chiede Jean, guadagnandosi un quarto posto, mormorato tra il groviglio di cinghie che Marco gli sta togliendo di dosso.

"Coraggio?" seguita dopo essersi tolto la camicia, e Marco gli disegna un tre con le dita, nello stesso modo in cui gli carezza via il dolore dai muscoli dolenti della schiena.

"Comprensione dei limiti della squadra?" chiede infine esitando, e quello che ottiene è un primo posto, sussurrato da labbra umide, amplificato dal fiato caldo, tracciato direttamente sulla pelle sensibile del suo collo.


 


 

Prompt n°7 BONUS) PRIMO DELLA CLASSE


 

Corre veloce, non si ferma, lancia il rampino, volteggia in aria, sempre più in alto, sempre più preciso, finché gli scricchiolii degli alberi dietro di lui, si trasformano in rumori di caduta.

"Marco!" grida arrestandosi di colpo, ogni cellula del suo corpo già protesa verso la figura a terra, alle sue spalle.

"Resterai indietro..." protesta debolmente Marco, appena gli racchiude il volto tra le mani; ma a Jean non importa, perché del corpo 104° cadetti, ama più lui del primo posto.


 


 

Prompt n°8) CENERI


 

Aveva le sue labbra, e parole che gli accarezzavano la pelle quando il buio era troppo nero; aveva braccia intorno alla schiena e lentiggini a macchiargli le giornate di sorrisi inattesi, e aveva battiti accelerati, risate argentine e felicità da vendere.

Ha un rogo che arde nella notte, ora, ad asciugare le sue lacrime.

E ceneri.


 


 

Prompt n°9) BERNOCCOLO


 

Marco risucchia l'aria tra i denti con un sibilo e storce il naso.

"Lo so, lo so fa male, questo ridurrà il gonfiore", asserisce Jean, premendogli il ghiaccio sulla testa "ma non dovevi metterti in mezzo" mormora poi con aria afflitta.

Marco vorrebbe fargli notare che se non si fosse azzuffato con Eren per l'ennesima volta, adesso non ci sarebbe alcun bernoccolo da trattare con ghiaccio e un unguento maleodorante dalla dubbia provenienza, ma Jean ha già gli occhi bagnati e un tremore a malapena percettibile sul labbro inferiore: Marco ne è attratto come da una calamita, e forse il colpo alla testa è stato più forte di quello che credeva, perché non può fare a meno di avvicinarsi a lui e posare piano le labbra sulla sua bocca.

#firstkiss


 


 

Prompt n°10) ZOPPICARE


 

"Il viaggio di rientro lo farai sul carro," gli dice Erwin serio, avvolgendo una benda di fortuna attorno al suo piede, "e te ne starai a letto finché questa caviglia non sarà completamente guarita."

Levi gli scocca un'occhiata torva, ma lo strappo della sua bocca è troppo tirato perché Erwin possa credere alla sua spavalderia sul piano del dolore, e la ruga che gli segna la fronte è fin troppo facile da associare ad una delle sue terribili emicranie.

Lo ferma con una mano, quando tenta di alzarsi e piantando il ginocchio nel terreno si solleva portandolo con sé: "Chiudi gli occhi" gli dice piano "ti porto io al carro."


 


 

Prompt n°11) HURT!ERWIN


 

Sta gridando e Levi non l'aveva mai sentito gridare; sta gridando così forte che pare ingoiare in quel suono anche il rombo dei cannoni.

"Tenetelo fermo," sibila Hanji china sulla sua gamba, le mani completamente ricoperte di sangue, "o non riuscirò a finire di cauterizzare."

Levi gli pianta entrambe la mani sulle spalle e si china fino a sfiorargli con le labbra la fronte sudata: al resisti che gli sussurra, Erwin risponde, promettendoglielo con gli occhi.


 


 

Prompt n°12) TORTURE


 

I tagli sono profondi e alcuni già infetti; Hanji ha fatto uscire dalla stanza Mike e Moblit quando è stato chiaro che Erwin sarebbe stato collaborativo nonostante tutto: "Farò presto" mente, ma lui si limita a volgere la testa verso l'unica altra persona presente.

Le bruciature sono anche peggio, Hanji lo capisce dagli spasmi muscolari che sente sotto le dita; quando spalma l'unguento su quella più estesa gli sfugge un 'basta' a denti stretti e la mano di Levi gli cala sugli occhi.

Per i lividi delle percosse non può fare molto, a parte pregare che l'indomani non inizi a urinare sangue; per cui lascia che si volti su un fianco trascinando Levi accanto a sé, ed esce prima di udire i singhiozzi.


 


 

Prompt n°12 BONUS) TORTURE


 

"N..no" balbetta con il poco fiato che riesce a gettare fuori, perché l'ultima volta che qualcuno si è chinato su di lui, la frusta gli è piovuta sulla schiena talmente tante volte da fargli credere che il suo corpo sarebbe stato fatto a pezzi sul pavimento di quella cella.

Si aspetta il colpo che gli toglierà il respiro, ma una sola mano gli sfiora la nuca: è rassicurante sul suo collo e delicata quando scende ha lavargli le ferite; sente anche un odore familiare: "Levi?" chiede.

"Shhh, sei al sicuro" conferma la sua voce ed Erwin sorride, meravigliandosi di riuscire a farlo.


 


 

Prompt n°13) SETE


 

"Non dovresti essere qui" mormora Erwin, sollevando un tintinnio di catene nel vano tentativo di mettersi seduto.

La sua voce suona roca e graffiante e Levi non dubita che sia per la sete e il dolore: "Nemmeno tu dovresti esserci" borbotta estraendo da sotto il mantello una borraccia d'acqua e accostandogliela alle labbra.

"Devi berla tutta, Hanji vi ha aggiunto una buona dose di antidolorifico" lo informa, mentre gli solleva delicatamente la testa dal pavimento, "e comunque non dovrai resistere ancora a lungo Erwin, siamo quasi pronti..."


 


 

Prompt n°13 BONUS) SETE


 

Ha sete, ma il bicchiere è sul lato destro del letto ed Erwin non riesce a muoversi.

Ha sete ed è sicuro che non riuscirà a chiedere da bere, a far uscire un suono coerente da quella spugna arida e gracchiante che è la sua gola.

"Qui" gli dice una voce: è la solita che da giorni intuisce i suoi non detti, "bevi lentamente o finirai col soffocarti, e non voglio perderti per una stronzata dopo averti tirato fuori da quella cella di merda ."


 


 

Prompt n°14) MADRE


 

Non crescono fiori nel sottosuolo e sua madre ne crea di stoffa e adorna i muri: stracci sfilacciati rinati a nuova vita su pareti ricoperte di muffa; e non ci sono uccelli, né un cielo azzurro in cui volare, ma lei dipinge il soffitto e cuce ali sulla sua tunica: ali bianche, così bianche che riflettono persino le luci fumose e sporche di quella fossa comune in cui vivere è come essere già cadaveri.

Le scuce quando la casacca è ormai troppo piccola per lui: "Portale con te" gli dice consegnandogliele, con voce già segnata dalla malattia, "sono importanti".

***

"Levi!" sente, quando riemerge dal sogno, ed è la voce di Erwin che lo chiama, sono le sue braccia che lo circondano, le sue ali che gli regalano il cielo.


 


 

Prompt n°15) PERDITA


 

A volte si rifugia tra le braccia di Armin, anche se ha capelli del colore sbagliato e una struttura troppo esile.

Non ha il giusto odore, ne macchioline a punteggiare la pelle candida, però ha la voce flebile di chi ascolta più di quanto parli, e un cuore buono.

Jean non si stringe contro di lui dopo gli incubi, lo fa quando lo colgono sogni bellissimi e strazianti, quando l'illusione onirica è la peggiore delle torture, quando Armin, al risveglio, legge ogni speranza infranta nel semplice tremore delle sue labbra; perché come lui, sa cosa sia la perdita.


 


 

Prompt n°16) INFERMERIA


 

"Brutta situazione" decreta Hanji sospirando con aria contrita, "sono ragadi anali, queste."

"Non puoi permetterti di trascurarle, Levi, il tessuto cicatrizzato a lungo andare t'impedirà di andare regolarmente in bagno, per cui ascoltami bene, perché devo spiegarti come funziona questo dilatator-"

Il resto delle parole di Hanji si perde in un fruscio di tessuto, nello scricchiolare di una vecchia scrivania intarlata che registra una repentina perdita di pressione e nello sbattere veemente della porta dell'infermeria.


 


 

Prompt n°17) PRIMO INCONTRO (What if)


 

"Voglio il ragazzo che sa volare anche senza cielo" tuona la voce del Comandante del Corpo di Ricerca sulla soglia di uno dei più squallidi bordelli del sottosuolo.

"Sta morendo" replica il proprietario, facendo scorrere la lingua su una fila di denti marci, "quella feccia sta morendo, proprio come quella puttana di sua madre", ma l'arroganza, in quella grottesca imitazione di un sorriso, svanisce alla vista del sacchetto pieno di monete che Erwin gli getta tra le mani.

***

Lo trova su un letto sudicio e sfatto, ricoperto di sudore gelido e non del tutto cosciente: si toglie il mantello e glielo avvolge attorno per poi sollevarlo di peso, ma non riesce ad impedire al dubbio di increspargli la fronte, perché il ragazzo sembra a malapena capace di respirare, figuriamoci volare, però la sua mano febbricitante gli cala a pugno sul petto, in un moto di protesta testarda, ed Erwin improvvisamente sa che non sta sbagliando: "Shhh"gli sussurra "non sono qui per farti male."

 

 

 

Fine.

  
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