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Autore: FrancyT    01/05/2021    1 recensioni
Un nuovo inizio: tre semplici parole, un desiderio.
In questa storia vivrete l'esperienza di Kagome Higurashi, giovane ragazza alla ricerca di una svolta nella propria vita.
Nel corso dei capitoli sarete spettatori di eventi di vita quotidiana, riflessioni e decisioni.
"Un nuovo inizio" è una storia semplice, ma spero che nella sua semplicità possa suscitare in voi un riscontro positivo.
Tratto dal primo capitolo:
"Tutto in quel posto mi urlava che ero dove non dovevo essere. In quel momento il controllo era l'unica cosa che contava davvero. Avevo imparato che pianificando, calcolando e osservando si potevano evitare un bel po' di problemi: rischi inutili, delusioni e soprattutto sofferenze. Pianificare tutto per evitare i problemi non era però sempre facile, cosa di cui mi ero resa conto quella sera nelle luci soffuse di quella grande casa. Le numerose fotografie, i mobili nuovi, quell'odore diverso... Quella casa era cambiata e non sarebbe mai tornata come prima."
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Inuyasha, Kagome, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Premessa

• Prima che iniziate a leggere il mio elaborato, terrei a illustrarvi alcuni punti che credo sia fondamentale apprendere per evitare incomprensioni.

• La fanfiction qui presente è una rielaborazione di una vecchia storia pubblicata nel fandom di Inuyasha nel 2016. Rispetto alla versione precedente sono stati modificati alcuni eventi, tuttavia la trama di fondo è rimasta quella che ho ideato da ragazzina. Pertanto mi scuso per la sua banalità.

• In questa versione ho provato a migliorare la narrazione degli eventi, la caratterizzazione dei personaggi e le loro relazioni sociali. Ho anche approfondito un po’ la società in cui vivono cercando di far risultare il tutto il meno noioso possibile.

• Purtroppo anche in questa storia i personaggi risulteranno molto OC, pertanto mi scuso con tutti coloro che non apprezzano molto che il carattere dei nostri protagonisti venga alterato.

• La stesura della rielaborazione è stata completata, la fanfiction infatti possiede 22 capitoli che pubblicherò nell’arco di 4/5 settimane.

• Vorrei precisare che la storia non seguirà gli eventi dell’anime nonostante abbia fatto palesi riferimenti ad episodi accaduti nell’opera.

• Per ultimo, ma non per importanza, tengo a dirvi che non sono molto brava a scrivere ma ho provato a fare del mio meglio, spero apprezziate l’impegno.

Adesso vi lascio alla storia, buona lettura!

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Capitolo 1

Tutto in quel posto mi urlava che ero dove non dovevo essere. In quel momento il controllo era l'unica cosa che contava davvero. Avevo imparato che pianificando, calcolando e osservando si potevano evitare un bel po' di problemi: rischi inutili, delusioni e soprattutto sofferenze. Pianificare tutto per evitare i problemi non era però sempre facile, cosa di cui mi ero resa conto quella sera nelle luci soffuse di quella grande casa. Le numerose fotografie, i mobili nuovi, quell'odore diverso... Quella casa era cambiata e non sarebbe mai tornata come prima. Durante i sei anni trascorsi dalla separazione dei miei quella era la prima volta che ci tornavo e avrei voluto spaccar tutto. Il cambiamento non mi avrebbe fatto scordare ciò che era accaduto lì dentro. Riaffiorarono nella mia mente i ricordi di quella mattina e il mondo sembrò cadermi addosso. Era estate, ciò significava niente scuola, niente sveglia alla mattina, eppure, quel giorno mi svegliai presto. Rimanendo a rigirarmi sul letto, iniziai a pensare. Immaginavo cosa avrei fatto quel giorno, a cosa avrei giocato, se sarei andata a trovare la mia cuginetta appena nata. I miei pensieri felici furono come troncati dal suono del campanello. Aperta la porta cominciò l'inferno. Grida, pianti, bugie. Quella che mi sembrava una giornata come tante si trasformò nell'inizio del mio incubo. Fingevo di dormire, di trattenere le lacrime, di non sentire nulla. Ricordo ancora il volto di mia madre rigato dalle lacrime e il comportamento burbero e iroso di mio padre prima di andarsene via. Volevo piangere, ma qualcosa me lo impediva. Non versai una lacrima fino all'arrivo di un'amica di mia madre. In qualche modo era riuscita a leggere nei miei occhi ciò che cercavo di nascondere e, dopo le sue parole, tutte le lacrime che avevo trattenuto scesero copiosamente. Non ricordo più nulla dopo quell'accaduto, so solo che mi svegliai per la voce troppo alta di mio padre. Era tornato e avrebbe portato via me e il mio fratellino, lontano dalla mia mamma. Ricordo ancora le sue parole: "Vi porto in un bel posto e vi compro una bella cosa". Quella mattina ci portò in giro per negozi, con l'obbiettivo di comprarci delle biciclette e, come se nulla fosse, ci portò alla villetta per insegnarci a portarle, evento del tutto nuovo. Dopo un pomeriggio passato tra prese in giro e ginocchia sbucciate, ci portò in pizzeria da mio zio dove sentì mio cugino dire una cosa tipo: "Chissà come la prenderanno ora." Proprio quando pensavo che ci avrebbe riportato a casa, cambiò nuovamente via, portandoci da mia nonna e così continuò per tutta l'estate, facendomi vedere mia madre solo poche ore. In quello stesso anno, due mesi dopo l'accaduto, un'altra persona entrò a far parte della mia vita. Quella che si era presentata come l'amica di mia zia, mi sconvolse totalmente l'esistenza. In poche settimane mi ritrovavo con due famiglie e non feci più ritorno in quella che avevo da sempre chiamato casa. Nei fine settimana mio padre ci portava da mia nonna dove avrei potuto fare solo certe cose e in una certa maniera, mentre l'unico appartamento che aveva trovato mia madre sembrava una piccola topaia. In tutto questo, il primo anno di scuole medie stava iniziando male, non riuscivo a concentrarmi nello studio, avevo problemi di salute e stavo subendo una violenza psicologica. Mi fa male ammetterlo, ma mio padre mi stava mandando il cervello fuori uso. Ero da mio nonno materno quando sentì una strana conversazione. Mia madre era al telefono, urlava che qualcuno sarebbe finito in ospedale, che avrebbe avuto bisogno di alcune sedute dallo psicologo. Capì il soggetto della conversazione solo quando pronunciò il mio nome. Parlava con mio padre del fatto che tutti gli interrogatori a cui mi sottoponeva quando mi recavo da lui mi avrebbero solo creato danni psicologici. Mi avrebbero turbato. Purtroppo, quando mia mamma si rese conto dell'accaduto, si rivelò essere troppo tardi. Tutte quelle domande mi avevano segnato. Mio padre mi ha fatto sentire derisa, mi ha fatto assumere colpe, mi ha fatto sentire in gabbia. Ricordo ancora la tensione che accumulavo, la paura di guardarlo negli occhi, l'ansia che mi assaliva ogni venerdì. Tutto ciò mi ha cambiato, mi ha fatto diventare insicura, asociale, scorbutica, nervosa... Non riuscivo più a parlare con nessuno, mi si formava sempre un forte nodo in gola che mi impediva di parlare. In quei mesi, tutto sembrava andar solo peggiorando, tanto che anche la mia salute ne risentiva. Quel piccolo appartamento in cui abitavo mi stava pian piano uccidendo. Forse per questo mia madre decise di traslocare, cominciando a cercare appartamenti fin quando non decidemmo di trasferirci in quella che finalmente potei chiamare CASA. Traslocammo da mio nonno materno, dopo la morte della nonna non potevamo lasciarlo vivere da solo e, detta la verità, questo ci aiutò anche economicamente. Casa di mio nonno è un piccolo tempio che si trova a Tokyo, il tempio Higurashi, in passato molto frequentato dai fedeli, che con il trascorrere del tempo venne quasi dimenticato. Lì tutto è così tranquillo. Niente smog, niente urla, nessuna gente che si fa gli affari altrui parlando con cattiveria. Lì regna solo aria pulita e il lieve canto degli uccellini. Fra tutta quella meraviglia però, una cosa era realmente speciale, la mia stanza. Quello era il luogo dove mi sentivo realmente al sicuro, non ho mai capito se dovuto all'immenso albero di fronte la finestra o l'aria di magia che si avvertiva all'interno, l'unica cosa certa era che lì mi sentivo protetta. Tra liti del mantenimento, avvocati e sentenze giudiziarie, trascorsero anni, eppure i guai stavano appena arrivando. Pensavo di aver superato il mio blocco, che ormai avrei potuto parlare con tutti come una normale ragazzina, quando un venerdì sentì quello che non volevo sentire. La compagna di mio padre era incinta, aspettava un bambino ed io mi sentivo... non lo so a dire il vero. Non ero gelosa, non provavo rabbia, forse era solo la consapevolezza che mio padre stesse andando avanti con la sua vita o forse il fatto che avrei avuto un fratello che non sarebbe nato da mia madre, un mezzo fratello, un fratellastro. Come da ormai più di sei anni, nascosi ciò che provavo chiudendomi sempre più in me stessa, continuando a tenermi tutto dentro. Ben presto arrivò settembre e con lui, la nascita del mio fratellino. Già, nonostante tutto non riesco a provare disprezzo per quella piccola creatura. Purtroppo quella nascita portò un altro cambiamento alla mia esistenza, il ritorno in quella grande casa. Quell'abitazione che mi ha visto crescere, quelle quattro mura che hanno fatto crollare il mio essere. Sentivo già gli occhi riempirsi di lacrime, volevo fuggire via, allontanarmi da quella casa, dalla famiglia che mio padre si era creato, da quella stramaledetta città... Volevo scappare da me stessa... Odiavo il mio passato, il mio presente... speravo solo che in qualche modo il mio futuro mi riservasse qualcosa di speciale. Forse fu per questo che quella notte decisi di aprirmi apertamente ad un ragazzo conosciuto qualche mese prima grazie alla passione per gli anime che ci univa, sperando che in qualche modo mi 'salvasse' dagli incubi che mi tormentavano.

-"Kagome, tutto bene?"-

La voce delicata della mia miglior amica mi destò dal mio stato di dormi-veglia. Avevo passato la notte in bianco, rimuginando sugli eventi accaduti in quegli ultimi anni, e finendo per addormentarmi in classe.

-"Si Sango, ho solo dormito poco."-

Alla mia risposta il suo sguardo assunse una nota di rimprovero, non condivideva affatto il mio rinunciare al sonno a favore di qualsiasi altra attività. Mi ripeteva sempre che ciò non era proficuo e che mi avrebbe portato solo un disturbo dell'attenzione.

-"Hai passato nuovamente la notte a leggere? Vuoi capire che dormire è fondamentale per il corpo e la mente? Se non riposi abbastanza finirai per crollare!"-

La zittì con un gesto distratto della mano, come a sottolineare che ciò non aveva molta importanza. Non mi importava molto cosa avrebbe causato una riduzione del sonno, credevo di poterne fare a meno e nessuno mi avrebbe fatto cambiare idea.

-"Cosa mi sono persa?"-

Guardandomi intorno vidi la professoressa Kagura intenta a scribacchiare qualcosa su un pezzo di carta, mente i miei compagni erano impegnati nelle più varie attività. Chi parlava tranquillamente con il proprio compagno di banco, chi era intento a disegnare, mentre altri erano addirittura in piedi dinanzi la finestra a parlottare e deridere qualcuno. Tutto sembrava nella norma.

-"Nulla di importante, la professoressa è entrata in aula da un paio di minuti. Ci ha avvisato che il prossimo progetto che lascerà lo dovremo fare in gruppo, ha inoltre sottolineato che sarà piuttosto particolare."-

Alla mia espressione contrariata Sango rispose con un piccolo sorriso. Odiavo lavorare in gruppo e la mia amica ne era pienamente consapevole. Preferivo dar forma alle mie idee senza il bisogno di confrontarmi con qualcuno, detestavo venir criticata, giudicata o aiutata. Il lavoro in gruppo avrebbe inoltre sminuito la mia creatività, avrebbe dato ad altri meriti che spettavano a me e mi infastidiva.

-"Bene ragazzi, ho appena terminato di dividervi in gruppi."-

Alzai lo sguardo verso la professoressa prestando la massima attenzione. Speravo con tutta me stessa di essere finita in gruppo con Sango. Non avevo particolari rapporti con la mia classe, tendevo ad interagire con gli altri il minimo indispensabile. Odiavo conversare con la gente.

-"Prima di comunicarvi le associazioni che ho fatto, vorrei esporvi il progetto. Come istituzione artistica siamo stati invitati a partecipare al concorso indetto da "Illustramente1" che prevede la realizzazione di un piccolo racconto a fumetti. Vi anticipo già che il tema sarà libero. Prima di prendere la matita in mano vi consiglio di stendere poche righe sul racconto che avete intenzione di illustrare. Potete prendere spunto dalla storia, dalla filosofia o da qualsiasi altra materia. Ho già avvisato il collega di lettere che vi terrà una lezione su lo schema narrativo che sta alla base di ogni storia."-

In preda alla sorpresa e alla felicità dimenticai per un momento il problema del lavorare in gruppo. Ero entrata in quella scuola con l'obbiettivo di imparare il più possibile del mondo del fumetto. Con quel progetto il piccolo sogno che cercavo di coltivare, avrebbe avuto una piccola speranza di diventare realtà.

-"Ovviamente ogni gruppo avrà a disposizione il bando del concorso in cui troverete le varie informazioni su scadenze, formati da utilizzare e target di riferimento. Detto ciò, credo sia giusto comunicarvi le mie scelte. Specifico che non saranno ammessi cambi nei gruppi. Le associazioni sono state effettuate con un doppio fine: rendere la classe più unita."-

Un brivido di terrore mi percorse la schiena. Avevo la netta sensazione che la sorte non fosse dalla mia parte e ne ebbi la conferma qualche minuto dopo. Ad ogni associazione il briciolo di speranza che vedeva me e Sango come compagne di progetto andava sgretolandosi fino ad annullarsi una volta che la professoressa mi comunicò il mio collega di lavoro.

-"Per quanto riguarda lei, signorina Higurashi, lavorerà insieme al signor No Taisho. Mi aspetto molto da voi, spero vi troviate bene a lavorare insieme."-

- - -

Note:

1: Illustramente è un festival dell'illustrazione e della letteratura per l'infanzia. Tra i loro obbiettivi troviamo: promuovere gli artisti, rivalutare l'illustrazione e avvicinare le nuove generazioni al mondo dell'illustrazione. Per far ciò indice spesso concorsi rivolti a scuole e giovani artisti/professionisti.

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FrancyT:

Ringrazio tutti coloro che sono giunti fino a questo punto!

Spero che qualcuno di voi mi lasci un piccolo commento su questo mio primo capitolo.Come già anticipato dalla premessa, "Un nuovo inizio" è già stato nel fandom di Inuyasha sotto un titolo lievemente differente. In questa versione della storia ho eliminato e aggiunto eventi, cercando di esprimermi nel modo migliore possibile. Il secondo capitolo verà caricato lunedì mattina! Alla prossima :3

   
 
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